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Universiadi. L'analisi del DT Cesare Butini

Nuoto
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Un'Italia del nuoto da record ha concluso la 29^ edizione dei Giochi Mondiali Universitari di Taipei. Segue l'analisi del Direttore Tecnico Cesare Butini: "l’Italnuoto, rappresentata da 38 atleti (17 femmine + 21 Maschi), ha conquistato 8 medaglie (4 ori – 3 argenti – 1 bronzo) posizionandosi, per la prima volta, al terzo posto nel medagliere per nazioni. Oltre ai podi, è giusto sottolineare l’ottimo comportamento dell’intera squadra e soprattutto il rendimento di molti giovani “under 20” che componevano la delegazione. Vorrei evidenziare che la manifestazione, prevista per la prima volta in agosto dopo il Campionato mondiale di Budapest, ha visto la partecipazione di tanti nuotatori presenti alla rassegna mondiale ungherese. Questo dato ha fatto innalzare qualitativamente il livello tecnico generale con conseguente miglioramento dei tempi medi di accesso nei vari turni.
Dei 38 atleti convocati il 95% ha superato il primo turno di qualificazione e circa il 75% ha preso parte a finali individuali e/o di staffetta. Questo dato conferisce ancora più valore ai risultati della squadra sia in termini di risultati che di medaglie; a tal proposito, anche se non è mia abitudine nell'analisi tecnica della presenza italiana alle manifestazioni internazionali accennare alla sfortuna, devo ammettere che in questa edizione delle Universiadi, soprattutto nell’ultima giornata, la dea bendata non ci ha di certo strizzato l’occhiolino; abbiamo collezionato molti quarti posti e alcuni noni posti.
Entrando nel dettaglio tecnico, oltre alle conferme di Gregorio Paltrinieri (che qui consolidava il progetto agonistico che vede l’abbinamento delle gare in vasca con quelle in acque libere) impegnato nel duello con l’ucraino Romanchiuk, ci sono state eccellenti indicazioni:
- Simona Quadarella: ottima nella gestione tecnica delle gare che le permette, nella gara capolavoro degli 800 stile libero, di ottenere il record personale (8'20"54) che rappresenta la miglior prestazione italiana in tessuto, con un eccezionale 1-4-3-2 (2'03"89-2'04"38-2'05"85--2'06"52). I tempi rappresentano la percorrenza nella prima frazione dei 200, poi nella quarta, a seguire la terza e per ultimo la seconda che è stata la più lenta.
- Filippo Megli: eccezionale nella gara dei 200 stile libero, percorso agonistico perfetto (batteria, semi, finale) ma allo stesso tempo sfortunato perché, malgrado l’ottima prestazione di 1'46"74 (5 centesimi dallo storico record cadetti di Lamberti risalente a Bonn 1989) rimane ai margini del podio;
- Domenico Acerenza: generosissimo in batteria con il primato personale 14'58"14 che lo colloca nell’olimpo dei 5 italiani “under 15 minuti”. La stessa generosità, unita all’inesperenza, lo ha tradito in finale con una condotta eccessivamente dispendiosa. Peccato perchè il terzo posto era alla sua portata.
- Lorenzo Zazzeri: Primati personali nei 100 e 50 stile libero. Sfortunato in finale dei 50; con un arrivo più deciso avrebbe ottenuto un posto sul podio. Ottima reazione nella staffetta mista con una frazione da 48''37
- Fabio Lombini; ottimo esordiente. Ha dimostrato personalità e ha saputo mantenere un ottimo livello di condizione, registrando un’ottima prestazione nella finale della 4x200 stile libero maschile (1'48"37);
- Elena Di Liddo; due medaglie d’argento e un bronzo. Ha peccato solo nella finale dei 100 farfalla per l'eccessiva foga agonistica, non riuscendo a esprimersi in linea con le sue potenzialità. Rimane il rammarico del miglior tempo in semifinale.
- Aglaia Pezzato: un crescendo di prestazioni culminato con l’ottima frazione della 4x100 mista (54"41);
- Lucrezia Raco: anche lei esordiente in squadra assoluta è molto brava nel mantenere condizione e concentrazione; gareggiando nel penultimo giorno. Conferma del primato personale (25"30) e ottimo 4° posto nei 50 metri femminili.


Buone indicazioni anche da altri atleti che sono riusciti a mantenere un ottimo stato di condizione in una stagione molto lunga e logorante (Vendrame, Miressi, Panziera, Carini, Milli), anche se va ribadito che l’intera squadra ha mantenuto un impegno e un comportamento esemplari. In conclusione ritengo che la manifestazione sia stata, in chiave prossima Olimpiade, un ottimo banco di prova per i nostri giovani atleti che hanno avuto modo di disputare più turni di gare e imparare a gestire le difficoltà di vita quotidiana del villaggio olimpico. Un ringraziamento va allo staff dirigenziale, tecnico e sanitario che ha fornito con attenzione e indubbia professionalità l’assistenza tecnica a tutti gli atleti. Infine, grazie al CUSI (Centro Sportivo Universitario) che ci ha sempre assistito in modo capillare consentendoci di avere le migliori condizioni tecniche e logistiche.