Assistenti bagnanti eroi a Rimini. Salvati due bambini
Il Salvamento è sempre in prima linea, pronto a soccorrere bagnanti in difficoltà. Momenti di concitazione si sono vissuti domenica mattina in spiaggia a Rimini, nelle acque tra gli stabilimenti Tortuga Beach e il Bagno 63A, dove gli assistenti bagnanti della FIN Stefano Simoni e Roberto Bertozzi sono stati impegnati in un intervento di soccorso a due bimbi, finiti al largo a causa del forte vento, mentre si trovavano in acqua a bordo di un materassino gonfiabile. Con loro i genitori, che hanno immediatamente dato l'allarme. I bimbi, di sette e otto anni, presi dal panico, si sono buttati in acqua: il più piccolo non sapeva nuotare bene e quando è stato messo al sicuro, aveva bevuto un po'd'acqua, ma fortunatamente respirava in modo autonomo. Grande paura per il padre e la madre dei due piccoli, assistiti da un terzo assistente bagnanti della FIN prontamente intervenuto, Gabriele Ricucci.
SALVATAGGIO RECORD A SPERLONGA CON LABRADOR. Anche gli amici a quattro zampe protagonisti. Lunedì scorso tra la spiaggia libera dell’Angolo e il Lido Altamarea, a Sperlonga, vento e mare si ingrossano spesso all’improvviso. Intorno alle 16 le onde hanno intrappolato 14 persone uscite al largo per nuotare e divertirsi con tanto di materassini, canotti e tavola da surf. Tre famiglie in tutto, con otto bambini tra i 6 e i 12 anni, impossibilitati a tornare a riva per la forte corrente che li ha portati velocemente un po’ più fuori del voluto, a 100 metri dal lido. Qualcuno è rimasto sopra il canotto, altri sono caduti in mare. Una visione che, dalla spiaggia, ha fatto subito scattare l’allarme dei parenti e dei bagnanti che, impotenti di fronte a quello che avrebbe potuto finire in dramma, hanno cominciato a gridare e a chiamare aiuto attirando l’attenzione delle tre Unità Cinofile della Scuola Italiana Cani Salvataggio che, proprio sulla spiaggia dell’Angolo, la principale, hanno una postazione Sics. In men che non si dica i labrador Eros, Mya e Mira si sono lanciati in acqua e, in venti minuti di concitato lavoro, li hanno portati in salvo sul bagnasciuga.
25 luglio giornata mondiale per la prevenzione degli annegamenti
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 luglio la Giornata mondiale per la prevenzione degli annegamenti, "World Drowning Prevention day". Le Federazioni internazionali del settore, ILS (International Lifesaving Federation) e la ILSE ( International Lifesaving Federation Europe) hanno aderito invitando le Federazioni membri a prendere parte alla campagna di sensibilizzazione.
La Federazione Italiana Nuoto con la Sezione Salvamento ha inteso fornire il proprio contributo. La Federnuoto, membro fondatore della ILS e della ILSE, da sempre sensibile alla diffusione della cultura dell'acqua e impegnata nella prevenzione degli incidenti e nella salvaguardia della vita umana, si presenta in prima linea anche in questa occasione. La FIN Sezione Salvamento ha avviato un'opportuna campagna di promozione nella quale sono stati coinvolti i 20 comitati regionali, i 20 coordinatori regionali e i 250 fiduciari locali. Si cominica subito con la campagna social domenica 25 luglio, in concomitanza con la giornata conclusiva dei campionati Lifesaving estivi allo Stadio del Nuoto di Roma.
Campionato estivo Lifesaving. Appuntamento a Roma con 733 atleti
Lo Stadio del Nuoto di Roma è tornato ad essere protagonista dei grandi eventi nazionali ed internazionali. Dopo il 58° trofeo Sette Colli e i 47simi campionati europei juniores di nuoto e i categoria di tuffi, che si sono da poco conclusi, il testimone passa al nuoto per salvamento. Da mercoledì 21 a domenica 25 luglio è in programma il campionato italiano estivo Lifesaving che abbraccia tutte le categorie: dagli esordienti A in gara fino al 23, ai ragazzi, junior, cadetti e senior.
I numeri sono importanti e significativi, soprattutto in questo periodo di post-pandemia, in cui la Federazione, e con lei la Sezione Salvamento, si impegnano a far gareggiare gli atelti nel massimo ripetto delle norme vigenti in tema di prevenzione e sicurezza. Si nuota a porte chiuse, senza pubblico. Alle gare esordienti sono iscritti 100 atleti di 28 società (272 presenze gara), a quelle delle altre categorie si contano 633 atleti di 63 società per un totale di 1740 presenze gara.
La Nazionale di salvamento è in collegiale a Roma negli stessi giorni, per effettuare una serie di test e valutazioni, anche in chiave World Games 2022 (Birmingham, 7-17 luglio) e Mondiali 2022 (Riccione, 17 settembre - 3 ottobre). Per gli azzurri, guidati dal commissario tecnico Antonello Cano, si tratta del sesto raduno stagionale, il primo a Roma, dopo i due a Milano e i tre a Riccione, di cui due riservati alle gare in mare.
I convocati, che si alleneranno anche gareggiando allo Stadio del Nuoto, sono: Mauro Ferro (Sporting Club Noale), Francesco Ippolito (Gorizia Nuoto), Simone Locchi (In Sport Rane Rosse), Andrea Niciarelli (Fiamme Oro), Gabriele Giovanni Vestri (In Sport Rane Rosse), Fabio Pezzotti (Fiamme Oro), Federico Gilardi (Fiamme Oro/RN Torino), Davide Petruzzi (RN Torino), Davide Tominec (Gorizoa Nuoto), Francesca Pasquino (In Sport Rane Rosse), Cristina Leanza (Aquatica Torino), Anna Pirovano (In Sport Rane Rosse/Fiamme Azzurre), Paola Lanzillotti (RN Torino), Helen Giovannelli (Amici Nuoto Riva), Francesca Cristetti (RN Torino), Federica Volpini (Fiamme Oro), Silvia Meschiari (Fiamme Oro) e Zoe Fogliuzzi (Fiamme Oro). Nelo staff, insieme al CT Cano, il tecnico della rappresentativa nazionale assoluta Massimiliano Tramontana, l'assistente tecnico Stefano Foggietti e il medico Andrea Felici.
Assoluti Lifesaving per la ricerca scientifica. Live streaming
Via alla tre giorni dei campionati assoluti primaverili di nuoto per salvamento allo Stadio del Nuoto di Riccione. Sono i primi post pandemia da Covid-19, i primi ad essere trasmessi interamente in streaming sul portale federale (batterie alle 8.30 e finali alle 17) e soprattutto sono solidali con la ricerca scientifica e nello specifico con l’associazione “Beat the Beat – Sostieni la ricerca. Sconfiggi il cuore aritmico”. Un grande gruppo di onlus che coinvolge le famiglie colpite da casi di cardiopatia aritmogena, che colpisce principalmente gli atleti. E’ il caso di Livia Elisa Fiori che in occasione della prima giornata di gare è stata inviata dal presidente della Sezione Salvamento Giorgio Quintavalle in qualità di testimone, al fine di informare e sensibilizzare al riguardo l’opinione pubblica e tutto il mondo dello sport.
Livia Elisa Fiori, azzurra di salvamento, atleta dei Nuotatori Milanesi, ha 19 anni e quattro mesi fa, il 24 gennaio, ha dovuto dire addio al nuoto a causa della cardiopatia aritmogena del ventricolo destro, una malattia genetica che colpisce un giovane su cinquemila che, se non diagnosticata, può portare alla morte improvvisa e della quale fino a qualche anno fa si sapeva ben poco. Definita “malattia degli sportivi”, la stessa che ci ha portato via i calciatori Davide Astori e Piermario Morosini.
Negli anni ’90 è stata scoperta e studiata dall’Università di Padova, la stessa che ha individuato un farmaco, già in uso per curare la distrofia muscolare, che blocca l’avanzare della malattia. Finora, però, si è trattato soltanto di terapie sintomatiche, ma non c’è una vera e propria cura di trattamento capace di intervenire sulle cause.
La ricerca medico scientifica è dispendiosa ed ha bisogno di contributi importanti. Anche per questo, e per diffondere e far conoscere la malattia, così da poter salvare altri giovani a rischio, il papà Leonardo (medico) e la mamma Tatiana (avvocato) sono impegnati in prima linea con una grande associazione che sostiene la ricerca. Il gruppo si chiama “Beat the Beat – Sostieni la ricerca. Sconfiggi il cuore aritmico” e si avvale della collaborazione di altre onlus, tra cui Geca di Padova e La stella di Lorenzo di Roma. E ce ne sono altre pronte ad unirsi.
Nel 2019, a 17 anni, Livia ha stabilito il record europeo youth dei 50 manichino che ancora detiene, ha esordito ai campionati primaverili di nuoto a Riccione e sempre a Riccione, a settembre, ha partecipato con la Nazionale giovanile ai campionati europei di salvamento. La sua carriera di atleta era in rampa di lancio. Due anni dopo, il 24 gennaio scorso il drammatico episodio che l’ha costretta a dover rinunciare al nuoto ma dal quale fortunatamente e per merito dell’intervento immediato del personale ospedaliero si è salvata.
Dal 1° febbraio, 12 giorni prima del suo 19simo compleanno, Livia ha con sé un defibrillatore sottocutaneo di nuova generazione che monitora il cuore e attraverso un collegamento bluetooth trasmette report settimanali.
Il 16 giugno avrà l’esame di maturità linguistica presso l’Istituto Pietro Verri di Milano. Se avesse continuato a nuotare probabilmente si sarebbe iscritta a Scienze della Gastronomia, ma la pasticceria resta la sua passione.
Ha deciso di dedicarsi con maggiore attenzione allo studio e si è preiscritta a Scienze della Comunicazione. Ha scritto anche una lettera, l’ultimo giorno in cui era in ospedale al Centro Cardiologico Monzino, in cui racconta la sua esperienza e che ci ha autorizzato a pubblicare.
Domenica 24 Gennaio ore 15:10, contentissima perché finalmente posso rivedere le mie amiche Lele e Cami.
Mi preparo per uscire, gonfio le ruote della bici e parto. Inizio a sentire le prime palpitazioni ma non me ne preoccupo, mi succede sempre quando nuoto e ormai sono convinta sia un problema psicologico. Arrivo 20 minuti dopo alle 15:30 circa, ma continuo a non sentirmi bene decido quindi di sedermi su una panchina. Inizia a girarmi la testa. Dopo 10 minuti, arrivano le mie amiche. Mi appoggio sulle gambe della Lele e metto le mie gambe in alto. Inizio a non riuscire più ad aprire gli occhi, sudo freddo e poi di colpo svengo. I ricordi diventano sensazioni. Lele chiama subito l’ambulanza e Cami chiama i miei genitori. Una enorme folla ci circonda. Arriva l’ambulanza e vengo portata con codice rosso al policlinico di Milano.
Dentro l’ambulanza il mio corpo si “sdoppia”. Una parte di me è straziata, urla e implora di non morire. Una parte di me sente in lontananza una voce famigliare, dolce e calda: è quella della mia mamma, che canta la
canzone che mi faceva addormentare da piccola.
Dopo 5 minuti, arriviamo al Policlinico. “Arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare trattato con tre scariche di cardioversione elettrica.” Questo è quello che succede. Il mio cuore per un certo lasso di tempo decide di fermarsi, ma i medici riescono a farlo ripartire e dopo ore di buio i miei occhi rivedono la luce. Mi sveglio, sorrido e vedo i miei genitori. Capisco di avercela fatta.
Vengo trasferita al Monzino, uno dei migliori ospedali per il cuore in Europa, inizia la mia avventura, la mia rinascita, il mio cammino verso una nuova vita e verso la libertà.
Trascorro due giorni in terapia intensiva, terrorizzata e spaesata. Mi viene affidata lunedì mattina una infermiera, molto giovane, con una chioma di capelli ricci bellissima: piacere Valentina. Instauriamo subito un legame meraviglioso che riesce a rendere leggera una situazione di per sé straziante. Martedì vengo trasferita in emodinamica e mi viene comunicato che dovrò sottopormi ad un intervento di quattro ore: la Termoablazione. Con radiofrequenze vengono eseguite “bruciature” sui punti critici della superficie endocardica. Sono terrorizzata. La notte non chiudo occhio e la mattina piango fino a quando non mi addormentano per l’operazione. L’intervento va bene, ma mi dicono che dovrò sottopormi ad un altro intervento: impianto di defibrillatore ICD sottocutaneo. Due interventi nel giro di una settimana.
Ho vissuto un’esperienza straziante che mi ha messa alla prova ovviamente dal punto di vista fisico ma soprattutto psicologico. Se sono riuscita ad uscirne è grazie a tutti gli angeli custodi che ho incontrato nel mio percorso. Gli infermieri del Monzino che mi hanno fatta sentire come appartenente ad una grande famiglia. Ognuno di loro mi ha trattata come una figlia, hanno fatto di tutto per strapparmi ogni giorno un sorriso e per non farmi mai mancare niente. Siete persone con un cuore ENORME, date tutta la vostra vita per aiutare il prossimo e lo fate con un amore incomparabile. Oltre a loro ovviamente devo ringraziare la mia famiglia. Ho un fratello e dei genitori meravigliosi che mi amano senza riserve e che non mi hanno mai fatto mancare niente. Sono stati forti per me nascondendo le loro paure e insicurezze e non posso neanche immaginare cosa voglia poter dire perdere una figlia, una sorella, così all’improvviso. Inoltre, devo ringraziare la mia seconda famiglia. Tutti i miei amici. Tutte quelle persone che mi sono state vicine, mi hanno fatto sentire amata e mi hanno dato la forza, nei momenti più difficili, di non mollare.
Cami e Lele, io a voi cosa devo dire, se non grazie, grazie per la prontezza dimostrata, per aver chiamato subito l’ambulanza, per avermi permesso di continuare a vivere. Ma un grazie nel vostro caso non basterà mai ed io nei vostri confronti sarò sempre in debito perché voi a me avete fatto il regalo più grande: la vita.
Io sono consapevole del rischio che ho corso, ho rischiato di morire, a 18 anni la mia vita rischiava di essere interrotta. In genere in questi casi ci si chiede “perché a me?” A me perché sapevano che io ce l’avrei fatta, che ne sarei uscita, che avrei lottato con le unghie e con i denti per andare avanti e che non mi sarei arresa, lo sapevano che ero cazzuta, che a me perdere non piace e che nelle battaglie, quelle più difficili, do tutta me stessa. Il sorriso non me lo ha mai tolto nessuno e mai nessuno me lo toglierà, perché il sorriso sono io, fa parte del mio essere ma soprattutto come si fa ad essere tristi sapendo di aver visto la morte in faccia ma di essere sopravvissuta. Perché cazzo sono sopravvissuta, posso ancora respirare, posso ancora scrivere pagine del mio libro, posso ancora vivere. Non perdete tempo per le cagate, quando dicono che la vita è una è vero. Ve la portano via con niente e manco ve ne accorgete. Se una cosa non vi piace non fatela, non abbiate mai paura, cogliete l’attimo, vivetevela al meglio e ogni secondo, decimo, centesimo viveteveli con tutta la voglia e la grinta di spaccare il mondo. Usate tutto il tempo a vostra disposizione per fare qualcosa di grande e siate voi i protagonisti del vostro magnifico racconto e solo così arriverete alla fine del libro e direte: che bella storia.
Mondiali di Riccione 2022. Barelli incontra Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna
Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha incontrato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini per concordare le iniziative di avvicinamento ai campionati mondiali di nuoto per salvamento "Lifesaving World Championships" in programma a Riccione e Misano Adriatico dal 17 settembre al 3 ottobre 2022.
Dopo gli esaltanti riscontri ricevuti dal campionato europeo svoltosi nel settembre 2019, si preannuncia un'altra edizione da record con circa 80 nazioni rappresentate da circa 5.000 atleti per un totale di 20.000 presenze gare.
La manifestazione consentirà alla federazione di alimentare ulteriormente la conoscenza e diffusione della cultura dell'acqua tra le famiglie italiane, oltre all'attenzione nei confronti delle attività di formazione e aggiornamento degli assistenti bagnanti che presidiano i 7500 chilometri di coste italiane e gli specchi d'acqua interni per prevenire, evitare ed intervenire in caso di incidenti negli spazi marini, lacuali, fluviali e privati.
I campionati mondiali di nuoto per salvamento non saranno soltanto un evento sportivo, infatti sono previsti molteplici momenti di confronto tra esperti e specialisti del settore in convegni di respiro internazionale; tra questi si contestualizza la campagna "Spiagge Sicure" che coinvolgerà l'intero territorio nazionale ed in modo particolare i comuni del litorale emiliano-romagnolo.
All'incontro hanno partecipato anche il delegato allo sport per la Regione Giammaria Manghi e il referente istituzionale della federazione in seno all'organizzazione dell'evento, Ivano Reggiani.
L'Italsalvamento riparte da Milano. Allenamenti alla Samuele
Primo collegiale della stagione per la Nazionale maggiore di nuoto per salvamento. Gli atleti azzurri si sono ritrovati a Milano per quattro giorni di lavoro e test. Doppie sedute di allenamenti presso la piscina Samuele - Mecenate, già teatro dei campionati assoluti di salvamento, del Trofeo di Milano di nuoto ed altre importanti manifestazioni legate al mondo del nuoto. Assente il cittì Antonello Cano che è rimasto in collegamento con il gruppo. Atleti e staff hanno lavorato in bolla, nel rispetto delle norme di prevenzione indicate nelle disposizioni dello Stato in materia di contenimento del contagio da Covid-19. Il salvamento agonistico si è rimesso in moto con l'attenzione rivolta ai campionati europei dall'11 al 18 settembre a Castellon de la Plana, alle qualificazioni ai World Games 2022, ai prossimi campionati assoluti primaverili Lifesaving e Surflifesaving, previsti dal 21 al 25 maggio a Riccione insieme al campionato a squadre che assegnerà lo scudetto e soprattutto con l'auspico di tornare quanto prima alla normalità. Ciò significherebbe riuscire a prepararsi al meglio ai campionati del mondo di Riccione 2022, attesissimi, dopo il successo agonistico, organizzativo e mediatico registrato da Riccione 2019 e dall'Italia intera. Il prossimo raduno della squadra Nazionale, ancora nella piscina Samuele, è fissato dal 27 al 30 aprile.
Gli atleti convocati dal 14 al 17 marzo: Fabio Pezzotti, Federico Gilardi e Federica Volpini (Fiamme Oro), Jacopo Musso, Francesca Cristetti e Paola Lanzillotti (RN Torino), Francesco Ippolito (Gorizia Nuoto), Simone Locchi (In Sport Rane Rosse), Helene Giovannelli (Amici Nuoto Riva) e Mauro Ferro (SC Noale)
Nello staff, insieme al presidente della Sezione Salvamento della FIN e capodelegazione degli azzurri Giorgio Quintavalle, il tecnico Massimiliano Tramontana, l'assistente Stefano Foggietti e il medico di settore Andrea Felici.
Ippolito mondiale nei 100 percorso misto
Dopo il titolo europeo, il record del mondo! Francesco Ippolito (Gorizia Nuoto) ha stabilito ieri il primato mondiale dei metri 100 percorso misto con 57"66 in occasione del campionato assoluto disputato su base regionale a Lignano Sabbiadoro. Cancellato il 58"85 che apparteneva all'australiano Matthew Davis, ottenuto a Warendorf, durante la German Cup, il 25 novembre 2017. Il ventiquattrenne friulano, allenato da Martina Gratton, campione d'Europa dei 100 percorso misto a Riccione 2019, ha stabilito anche il record italiano dei 50 trasporto manichino con 28"21 togliendo circa tre decimi al precedente di Mauro Ferro (28"48) nuotato agli assoluti di Riccione il 26 maggio del 2019. Ippolito, insieme allo stesso Ferro, Piroddi e Sanna, detiene anche il record italiano della 4x25 manichino di 1'05"14, tempo con cui ha vinto la medaglia d'oro agli Europei di Riccione il 22 settembre 2019.
Foto DPM di Giorgio Scala
Giorgio Quintavalle nuovo presidente della Sezione Salvamento
E' nato lo stesso giorno e lo stesso mese del presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, ma diciotto anni dopo. In comune hanno anche la stessa, grande, passione per lo sport; Paolo Barelli ha iniziato a praticare il nuoto con ottimi risultati fin da ragazzo, lui ci si è avvicinato successivamente, dopo aver cominciato con le arti marziali.
Giorgio Quintavalle, nato a Cantù il 7 giugno 1972, è il nuovo presidente della Sezione Salvamento della Federazione Italiana Nuoto. Nominato dal consiglio federale il 2 gennaio scorso. E' il quinto presidente della storia della Sezione Salvamento dopo Arturo Passerini, Umberto Tramontana, Angelo Lattarulo e Vincenzo Vittorioso, quest'ultimo già segretario generale della FIN dal 1982 al 1999 e Stella d'Oro al merito sportivo, che conserva la carica di presidente onorario. Giorgio Quintavalle, nonostante la giovane età, possiede già una lunga e provata esperienza nel nuoto e nuoto per salvamento nazionale ed internazionale e negli anni ha allacciato rapporti di lavoro ed amicizia con i principali tecnici e dirigenti sportivi e politici d'Europa e del mondo. Nel 2013, ad esempio, gli viene chiesto di assumere la vice presidenza della federazione Latino Americana di salvamento che accetta con entusiasmo.
La sua formazione natatoria e i principali successi agonistici li ottiene con il sodalizio delle Rane Rosse, oggi gruppo sportivo IN Sport. Con il suo club conquista otto titoli mondiali e dieci scudetti nazionali di salvamento, oltre a portare in Nazionale, di cui diventa team manager, molti atleti campioni e primatisti del mondo. E' membro delle commissioni sportive e dei board di ILSE e ILS, le federazioni europea e mondiale del salvamento.
"Ringrazio il Presidente Paolo Barelli, il segretario Generale Antonello Panza ed il Consiglio Federale per la fiducia dimostratami e il dott. Vincenzo Vittorioso, oggi Presidente Onorario, che considero un amico ed un esempio, per i consigli dati in questi anni. La Federazione Italiana Nuoto è espressione di eccellenza in ogni settore ed il Salvamento Federale rappresenta un unicum sul territorio nazionale che non può essere paragonato con nessun’altra realtà. L’incarico assegnatomi non può che spingere il sottoscritto, con la preziosa collaborazione degli uffici, dei coordinatori regionali, dei fiduciari locali e dei tecnici federali a profondore ancora più energie per rendere sempre più efficace l’azione della diffusione della cultura della sicurezza in acqua e la conquista del maggior numero possibile di titoli sportivi con le nostre rappresentative nazionali".
Protocollo d'intesa. FIN e ANMI insieme fino al 2024
Importante protocollo d'intesa siglato oggi tra il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli e l'Ammiraglio Pierluigi Rosati in rappresentanza dell'Associazione marinai d'Italia valdio fino al 2024. La F.I.N. e l'A.N.M.I. intendono sviluppare congiuntamente le attività di formazione e costante aggiornamento in materia di salvaguardia della vita in acqua. Nello sforzo di continuare a diffondere i principi e le tecniche del nuoto e del nuoto per salvamento, l'A.N.M.I. e la F.I.N. insieme intendono definire, sviluppare e diffondere le tecniche di intervento di emergenza in ambito acquatico per il recupero in sicurezza delle vittime in acqua anche attraverso l'uso di attrezzature specifiche in accordo con le linee guida internazionali.
In particolare la Fin si impegna a fornire all'A.N.M.I. il necessario supporto tecnico – didattico e formativo nei propri settori specialistici, a garantire agli associati dell'A.N.M.I. l'accesso ai Corsi per il conseguimento dei brevetti tecnici organizzati dalla Sezione Salvamento e alle condizioni riservate ai Corpi militari, ad applicare una riduzione del 10%, sulle quote di frequenza ai corsi di nuoto, proposti dai Centri Federali della Federazione Italiana Nuoto, ai tesserati all'Associazione Marinai d'Italia e familiari e a riconoscere l'A.N.M.I. quale associazione privilegiata nell'ambito delle attività marinare.
Di contro l'Associazione dei Marinai riconosce i brevetti rilasciati dalla sezione Salvamento ai propri associati, a fornire alla F.I.N. il necessario supporto logistico organizzativo nonché l'esperienza acquisita nell'ambito delle attività marinare, secondo le esigenze che saranno oggetto di specifici accordi e a riconoscere la Federnuoto come unico organo tecnico deputato alla formazione dei propri associati in materia di nuoto e salvamento acquatico.
Assistenti bagnanti eroi a Rimini e Riccione
Il Salvamento non conosce soste anche fuori stagione. Si trovavano in spiaggia casualmente, per godersi la temperatura mite di quest'estate settembrina. Due assistenti bagnanti della Cooperativa di Riccione, Oscar Raggini e Paolo Cangini, sono stati impegnati in un'operazione di soccorso imprevista, all'altezza del bagno 116 di Riccione, di due ragazzi. Casuale il passaggio degli assistenti bagnanti che hanno visto in difficoltà i due giovani che avrebbero rischiato di annegare, considerate le condizioni marine proibitive, a causa del vento. Gli eventi si sono succeduti nel pomeriggio di venerdì 18 settembre: Raggini e Cangini si sono messi in allarme quando hanno notato una coppia, un ragazzo e una ragazza, in difficoltà. La coppia è comunque riuscita a tornare a riva. Erano invece in palese difficoltà altri due giovani, uno dei quali ha iniziato a bere. Sono partite la grida d'aiuto, raccolte da Raggini e Cangini, che hanno preso il moscone di emergenza, quello in dotazione allo stabilimento balneare, prestando soccorso ai bagnanti e riportandoli a riva. L'intervento si è concluso con l'ausilio di Christian Parma, figlio del titolare dello stabilimento balneare 116.
A Rimini i problemi maggiori si sono verificati nella zona di piazzale Kennedy. Qui Federico Raffaelli, Massimiliano Vitez e Gianluca Donati, assistenti di salvataggio ormai fuori servizio – per loro la stagione si è conclusa domenica scorsa – verso le 16.30 stavano facendo surf con le loro tavole quando hanno notato due ragazzine, potevano avere 13 o 14 anni, mentre annaspavano fra le alte onde e chiedevano aiuto. Gli assistenti bagnanti si sono precipitati in loro soccorso. Federico Raffaelli è tornato a riva e preso un moscone è tornato in mare, mentre gli altri caricavano le pericolanti sulle loro tavole, portandole entrambe in salvo a bordo del natante. Poco dopo, intorno alle 17, altri tre giovani, questa volta fra i 25 ed i 30 anni, dei quali straniero, si sono ritrovati nelle stesse condizioni: i marosi li stavano travolgendo e non riuscivano a tornare sulla spiaggia. Uno in particolare sembrava aver perso completamente il controllo e forse i sensi. Raffaelli si è messo di nuovo ai remi del moscone ed è tornato in mare per prestare soccorso sempre aiutato dai due colleghi. Recuperati tutti e tre i bagnanti, quello che destava più preoccupazioni è stata adagiato sulla battigia per praticargli le prime cure, mentre veniva allertato il 118. A dare una mano è intervenuto anche Alessio Cancellieri, Vigile del Fuoco, anche lui fuori servizio. I sanitari hanno provveduto a stabilizzare il bagnante, che è poi è stato ricoverato all’ospedale Infermi di Rimini per sindrome di annegamento.
La prudenza e il rispetto del mare non devono essere mai abbandonati, soprattutto quando le giornate estive si protaggono anche fuori stagione.