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Mondiali. Ceccon col record mondiale nei 100 dorso e Pilato nei 100 rana campioni del mondo

Nuoto
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Thomas Ceccon campione nei 100 dorso col record del mondo. Benedetta Pilato campionessa del mondo dei 100 rana. Dopo appena tre giorni di finali alla 19esima edizione dei campionati mondiali, in svolgimento alla Duna Arena di Budapest, l'Italia ha già tre ori nel medagliere con tre atleti diversi (Nicolò Martinenghi nei 100 rana), peraltro in tre distanze olimpiche. Uguagliati i record di Budapest 2017 (Gabriele Detti negli 800, Gregorio Paltrinieri nei 1500 e Federica Pellegrini nei 200 stile libero) e Gwangju 2019 (Simona Quadarella nei 1500, Gregorio Paltrinieri negli 800 e Federica Pellegrini nei 200), ma restano ancora 5 giorni da vivere tutti d'un fiato e una lunga estate che terminerà a Roma con i campionati europei.  
 
UN ORO FUTURISTICO. Finalmente medaglia, ma non con un tempo normale, ma con il record mondiale! Thomas Ceccon è leader dei 100 dorso in 51"60 (25"14 e 26"46). Crono che spazza via il record di 51"85 detronizzando lo statunitense Ryan Murphy, che ha conquistato l'oro alle olimpiadi di Rio nel 2016 e il bronzo a Tokyo ma non ha mai vinto la gara iridata. Lo statunitense è secondo in 51"97 precedendo di un centesimo il connazionale Hunter Armstrong. Una gara superveloce. "Magari devo ancora realizzare perché il tempo è davvero molto basso - racconta il 21enne di Schio allenato da Alberto Burlina al centro federale di Verona dove Federica Pellegrini ha costruito tutti i suoi successi - Il record del mondo è la ciliegina sulla torta, tanta roba. Murphy ha provato a mettermi in difficoltà, ma sapevo di sentirmi bene, avevo grande consapevolezza. Forse oggi ero imbattibile anche se avessero partecipato i due russi". Ceccon ovviamente migliora il record italiano che aveva stabilito in semifinale in 52"12 (frazioni 25"31 e 26"81), tempo con cui che aveva già abbassato di 18 centesimi il precedente record assoluto nuotato per il quarto posto alle Olimpiadi di Tokyo e anche il record europeo che deteneva Evgeny Rylov, bicampione olimpico, in 51"98. Sfiorato il podio nei 50 farfalla col quinto posto a sette centesimi dalla medaglia che avrebbe preso col tempo delle semifinali, il 21enne di Schio mette la sua firma sul mondiale di Budapest che aveva aperto col bronzo nella 4x100 stile libero con una prestazione storica. "Forse già in semifinale potevo nuotare sotto i 52 secondi - continua l'azzurro che ha conquistato le prime medaglie individuali nell'autunno scorso, in vasca corta tra europei di Kazan (argento nei 200 misti e bronzo nei 50 farfalla) e mondiali di Abu Dhabi (bronzo nei 100 misti) - Mi sono riposato bene. Sapevo che avrei dovuto ripetere la gara di ieri accelerando negli ultimi 15 metri. La prestazione è stata perfino migliore del previsto. Sono veramente contento per la medaglia d'oro, ma averla conquistata col mondiale è davvero motivo di orgoglio perché in Italia solo in pochi ci sono riusciti": Giorgio Lamberti tra gli uomini il 15 agosto 1989 a Bonn nei 200 stile libero in 1'46"69, poi Novella Calligaris, Federica Pellegrini e la giovane Benedetta Pilato. Considerato a ragione il prospetto più poliedrico del nuoto italiano, dotato di talentuosa acquaticità, Ceccon continua a esplorare i suoi limiti spostando sempre l'asticella più avanti ed alternando grandi prestazioni passando dallo stile libero (con la 4x100 stile libero argento olimpico, bronzo europeo e mondiale) al dorso (bronzo con la mista e quarto con la mista mixed alle Olimpiadi, bronzo con la mista e mixed stile libero agli europei), al delfino. Il futuro appare con orizzonti sconfinati.

LA VOCE DEL TECNICO ALBERTO BURLINA: "Le aspettative su Thomas sono sempre state molto alte, quindi grazie alla Federazione Italiana Nuoto e alla sua società abbiamo sempre cercato di difenderlo, proteggerlo e farlo crescere gradualmente. Il lavoro al centro federale di Verona è perfetto. Il ragazzo ha a disposizione tutto ciò che occorre per allenarsi nelle migliori condizioni possibili. La soddisfazione per le medaglie in staffette alle Olimpiadi, ma anche un misto di delusione e rabbia per il quarto posto individuale nei 100 dorso l'hanno spinto ad impegnarsi sempre di più. Questo risultato dev'essere considerato un inizio e può essere sicuramente trasformato in ottime prestazioni nello stile libero".

UN'ALTRA PRIMA VOLTA. Domenica Nicolò Martinenghi ha vinto il primo oro italiano nei 100 rana; Ceccon cancella il tabù nel dorso che finora aveva visto solo Stefano Battistelli sul podio con l'argento nei 200 dorso a Perth 1991, emulato tre anni dopo ai mondiali di Roma 1994 da Lorenza Vigarani: unica nuotatrice italiana a medaglia nella specialità che si nuota all'insù.

BABY BOOM. Benedetta Pilato conquista il mondo! Dimostra di essere diventata un'atleta completa, ipercompetitiva anche nella distanza olimpica che finora le aveva riservato più delusioni che gioie come la squalifica in batteria ai Giochi di Tokyo. La 17enne tarantina vince in 1'05"93 (in semifinale 1'05"88) precedendo di cinque centesimi la tedesca Anna Elendt, autrice del miglior tempo delle semifinali in 1'05"62. Ma si sa, la finale è un'altra gara. Ci vuole coraggio, temperamento e sfrontatezza, quella che non manca alla vicecampionessa mondiale dei 50 a Gwangju, allenata da Vito D'Onghia per il CC Aniene, e dal 16 giugno entrata nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, che ha vinto qui anche il titolo europeo nella primavera del 2021 stabilendo il record mondiale.
Fuori dal podio in 1'06"07 Lilly King (la campionessa mondiale dal 2017 di 50 e 100, campionessa olimpica del 2016 e bronzo a Tokyo, nonché primatista mondiale), che resta a cinque centesimi dell'ex enfant prodige Ruta Meilutyte, la lituana che 10 anni fa, a 15 anni, vinceva olimpiadi, mondiali ed europei a suon di record per poi sparire. "Era la mia prima finale mondiale nei 100 rana e già ero contenta di averla raggiunta - racconta Pilato - Aver vinto è davvero sorprendente. Prima della gara piangevo di gioia per Ceccon che mi ha fatto rivivere le sensazioni provate quando ho stabilito il record mondiale e adesso eccomi qua con l'oro al collo. Sono stracontenta e soddisfatta del mio lavoro e del mio percorso. Dall'argento di Gwangju sono cambiate moltissime cose. Sono tre anni che sembrano molti di più perché le aspettative sono sempre più impegnative. Ho avuto anche un po' di problemi fisici che mi hanno condizionato, ho imparato a reagire positivamente ai risultati negativi. Sto crescendo anche se resto sempre la più piccola della squadra, quindi me la godo. Siamo una nazionale fortissima. Dopo la finale di Ceccon ho pianto per lui ma mi sono anche caricata. Siamo uniti, vinciamo, sembra venire tutto facile".

CAMPIONESSA MINORENNE. L'Italia non aveva mai avuto una campione del mondo minorenne. La più giovane iridata del nuoto era Novella Calligaris che il 9 settembre 1973 vinceva gli 800 col record del mondo di 8'52"97 a 19 anni ancora da compiere. Benedetta Pilato era già diventata l'atleta italiana più giovane a conquistare una medaglia iridata con l'argento nei 50 rana a Gwangju 2019 a 14 anni: nell'occasione aveva anche superato il record di precocità sul podio della distanza che deteneva la lituana Ruta Meilutyte nel 2013 quando aveva 16 anni. Il 22 maggio 2021 la baby boom della rana italiana è anche diventata a 16 anni la più giovane primatista mondiale della storia italiana col tempo di 29"30.

21 ORI E 13 ITALIANI CAMPIONI DEL MONDO. Con Thomas Ceccon nei 100 dorso e Benedetta Pilato nei 100 rana, l'Italia porta altri due atleti sul gradino più alto del podio iridato (8 uomini e 5 donne) raggiungendo il 21esimo oro mondiale della storia dopo quelli vinti da Novella Calligaris (negli 800 a Belgrado 1973), Giorgio Lamberti (nei 200 stile libero a Perth 1991), Massimiliano Rosolino (nei 200 misti a Fukuoka 2001), Alessio Boggiatto (nei 400 misti a Fukuoka 2001), Filippo Magnini (nei 100 stile libero a Montreal 2005 e Melbourne 2007), Federica Pellegrini (nei 200 stile libero a Roma 2009, Shanghai 2011, Budapest 2017 e Gwangju 2019 e nei 400 stile libero a Roma 2009 e Shanghai 2011), Alessia Filippi (nei 1500 a Roma 2009), Gregorio Paltrinieri (nei 1500 a Kazan 2015 e a Budapest 2017 e negli 800 a Gwangju 2019), Gabriele Detti (negli 800 a Budapest 2017), Simona Quadarella (nei 1500 a Gwangju 2019) e Nicolò Martinenghi (nei 100 rana domenica scorsa).

1500 STREGATI. Simona Quadarella scivola fuori dal podio mondiale dopo il bronzo alla Duna Arena del 2017 e il successo a Gwangju 2019. La 23enne romana non va oltre il quinto posto in 16'03"84 (2'03"65 ai 200, 4'10"61 ai 400, 8'28"28 agli 800, 12'51"17 ai 1200) come alle Olimpiadi di Tokyo e restituisce la corona alla primatista mondiale Katie Ledecki, campionessa olimpica ed imbattuta ai mondiali dal 2013 che in Corea del Sud dovette rinunciare alla finale per un'improvvisa dissenteria.
La 25enne di Washington vince il diciassettesimo oro iridato della carriera dominando in 15'30"15 (2'00"04, 4'04"25, 8'13"06, 12'24"20 ai 1200) e bissa il successo nei 400 di sabato.
La regina del mezzofondo europeo, autrice del triplete 400-800-1500 sia a Glasgow 2018 sia a Budapest nella primavera del 2021, non entra mai in zona podio, con l'altra statunitense Katie Grimes (15'44"89) e l'australiana Lani Pallister (15'48"96) che si sfidano fino ai 1000 metri prima di definire le posizioni. "Purtroppo ero irriconoscibile fin dall'inizio - ammette l'atleta seguita dal tecnico Christian Minotti per il CC Aniene - Mi sembra di vivere un incubo. In batteria avevo nuotato bene e anche in allenamento avvertivo buone sensazioni. Il podio era sicuramente alla mia portata. Adesso devo resettare e pensare agli 800 sperando in un esito diverso", conclude la vice campionessa degli 800 stile libero, nonché bronzo olimpico.

SI PUNTA ALLA DOPPIETTA. Nicolò Martinenghi per emulare sir Adam Peaty, campione di 50 e 100 rana dal 2015 per tre edizioni consecutive; Simone Cerasuolo per la sorpresa del rookie che non ti aspetti. Sembra che non sia precluso nulla agli azzurri nella finale dei 50 in programma martedì. Il "principe" ci arriva col primo tempo di 26"56, a 17 centesimi dal primato personale nonché record italiano; l'esordiente col quinto tempo di 27"01, a 16 centesimi dal personale e con un arrivo lungo. Il 22enne di Varese ripartirà dalla corsia 4 come in occasione dell'oro nei 100 di cui è bronzo olimpico: "Ho disputato una gara che mi rende contento - rimarca il vicecampione mondiale in corta e bronzo europeo in carica - Sono felice anche di condividere la finale con Simone che sta nuotando senza paura e con grande personalità per essere un debuttante. Ho ricevuto i complimenti di Peaty. Mi ha detto di godermela e lo sto facendo pienamente", conclude l'azzurro allenato da Marco Pedoja per il CC Aniene. Senza paura, quasi con sfrontatezza anche Cerasuolo, che entra nel grande circus mondiale dalla porta principale e può coltivare grandi ambizioni. Il diciannovenne imolese allenato da Cesare Casella per Fiamme Oro e Imolanuoto appare sereno e convinto dei propri mezzi. "Sono molto contento, più tranquillo dopo la batteria - rivela - Sono arrivato anche un pelino lungo, quindi so che posso fare ancora meglio in finale. L'obiettivo è nuotare in linea col personale", conclude l'azzurro preceduto dagli statunitensi Michael Andrew (26"73) e Nic Fink (26"74), terzo nei 100, e dal tedesco Lucas Joachim Matzerath (26"99) che vanno sotto i 27 secondi.

RAZZO IN FINALE. Alberto Razzetti si qualifica alla finale dei 200 farfalla col settimo tempo delle semifinali, ma soprattutto migliorando ancora il personale e buttando giù il muro dell' 1'55. Il ventitreenne di Lavagna, che vive e si allena a Livorno con Stefano Franceschi per Genova Nuoto My Sport e Fiamme Gialle, nuota in 1'54"87 abbassando il precedente personale già portato in batteria sull' 1'55"71. "Sono felicissimo, avevo l'obiettivo di scendere sotto l'1'55 - racconta il campione del mondo e d'Europa in vasca corta - Ho raggiunto una finale importante con una media tempi molto bassa. Il livello è altissimo, proverò a dare il massimo e vedremo. Il titoli conquistati l'autunno scorso in vasca corta mi hanno trasmesso consapevolezza e ulteriori stimoli per migliorare; affronterò la finale senza niente da perdere, con l'unico intento di migliorare ancora e vedremo cosa succederà". Eliminato Giacomo Carini (Fiamme Gialle / Canottieri Vittorino Da Feltre), 12esimo in 1'55"74. Il miglior tempo è dell'ungherese campione di tutto Kristof Milak in 1'52"39.

Risultati delle semifinali e finali
200 stile libero uomini – Finale
nessun italiano qualificato
1. David Popovici (Rou) 1'43"21 WRJ
2. Sunwoo Hwang (Kor) 1'44"47
3. Tom Dean (Gbr) 1'44"98

1500 stile libero donne – Finale
RI 15'40"89 di Simona Quadarella il 23/7/2019 a Gwangju
1. Katie Ledecky (Usa) 15'30"15
2. Katie Grimes (Usa) 15'44"89
3. Lani Pallister (Aus) 15'48"96
5. Simona Quadarella 16'03"84

50 rana uomini – semifinali
RI 26"39 di Nicolò Martinenghi il 2/4/2021 a Riccione
1. Nicolò Martinenghi 26"56
5. Simone Cerasuolo 27"01 qualificato alla finale
(pp 26"85 - 13/04/2022 a Riccione)

100 dorso donne – Finale
nessun'italiana qualificata
1. Regan Smith (Usa) 58"22
2. Kylie Masse (Can) 58"40
3. Claire Curzan (Usa) 58"67

100 dorso uomini – Finale
prec. RM 51"85 di Ryan Murphy (Usa) il 13/8/2016 a Rio de Janeiro
prec. RE 51"98 di Evgeny Rylov (Rus) il 27/7/2021 a Tokyo
prec. RI 52"12 di Thomas Ceccon in semifinale
prec. RI 52"30 di Thomas Ceccon il 27/07/2021 a Tokyo
1. Thomas Ceccon 51"60 RM RE RI
2. Ryan Murphy (Usa) 51"97
3. Hunter Armstrong (Usa) 51"98

200 stile libero donne – semifinali
nessun'italiana iscritta
1. Freya Anderson (Gbr) 1'56"05

200 farfalla uomini – semifinali
RI 1'54"28 di Federico Burdisso il 19/5/2021 a Budapest
1. Kristof Milak (Hun) 1'52"39
7. Alberto Razzetti 1'54"87 pp qualificato in finale
(prec pp 1'55"71 in batteria; prec. 1'55"79 il 9/4/2022 a Riccione)
12. Giacomo Carini 1'55"74 eliminato

100 rana donne – Finale
RI 1'05"67 di Arianna Castiglioni il 25/06/2021 a Roma
1. Benedetta Pilato 1'05"93
2. Anna Elendt (Ger) 1'05"98
3. Ruta Meilutyte (Ltu) 1'06"02

Foto di Andrea Staccioli/DBM
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