Mondiali jrs ad Alghero. Sanzullo argento e Caso bronzo. Italfondo show
Sole che si alterna a nuvole, dopo una nottata di pioggia e grandine, temperatura dell'acqua a 24.5° e vento intorno ai trenta nodi. Non sono le condizioni ideali ma tutto è reso più dolce dallo scenario unico dalla spiaggia di Mugoni abbracciata dall'area protetta di Porto Conte. I mondiali juniores di Alghero, in programma fino all'8 settembre, si aprono con questa cartolina e le dieci chilometri che regalano spettacolo, sussulti ed emozioni azzurre che si traducono nell'argento incredibile, per l'evoluzione finale della gara, della sorella d'arte Chiara Sanzullo e il bronzo tutto classe e grinta di Vincenzo Caso. Due medaglie che confermano il costante ed eccellente stato di salute del fondo azzurro; alle spalle dei "big" infatti vi è un gruppo di giovani che fanno presagire un quadriennio olimpico, che porterà a Los Angeles 2028, all'altezza di tradizione ed aspettative.
Rimonta, rimpianti, gioia e lacrime. C'è tutto nel pazzesco e rocambolesco di Chiara Sanzullo che si prende un argento scintillante nella 10 km femminile al termine di un pazzesco sprint con la statunitense Claire Stuhlmacher. La 18enne di Massa di Somma - tesserata per CC Napoli, allenata da Pietro Bonanno, bronzo agli Eurojs di Vienna e sorella di Mario e Pasquale altri fondisti d'autore- risale, dopo l'ultimo rifornimento, dal nono al secondo posto nel giro di ottocento metri e affianca Stuhlmacher all'inizio dell'imbuto: entrambe falliscono il primo tocco con la piastra ma la statunitense è più abile con il braccio di richiamo e conclude in 2h09'15"9 contro il 2h09'16"2 dell'azzurra premiata sul podio proprio dal fratello Mario. Terza è la greca Georgia Makri in 2h09'16"6.
Nella prova maschile, è splendido e strameritato bronzo Vincenzo Caso al termine di una gara tutta di testa e condotta con cuore, grinta e lungimiranza tattica. Il 19enne partenopeo - tesserato per Fiamme Oro e CC Napoli, altro allievo di Pietro Bonanno - chiude in 2h00'15"8 battuto nella volta per l'argento dal sornione polacco Piotr Wozniak, nascosto nelle retrovie fino all'ultimo rifornimento, secondo in 2h00'13"6. L'oro è del fenomenale francese Sacha Velly, in testa fin dall'avvio, che allunga ad un chilometro dall'arrivo e vince in 1h59'44"2. Quattordicesimo Vincenzo Del Vecchio (Olimpic Nuoto Napoli), non a suo agio con il mare increspato e il vento frontale, in 2h03'02"1.
La gara femminile. Cala leggermente il vento rispetto alla prova maschile e la conseguenza è di un mare meno agitato e di condizioni generali quasi ideali. Undici atlete in nove secondi al primo rifornimento. Guida il gruppo l'ungherese Glenda Abonyi-Toh (20'25"1), seguita dall'ellenica Giorgia Makri (20'26"6), dalla francese Clemence Coccordano (20'28"6) e dall'altra magiara Vivien Nett (20'29"2). Chiara Sanzullo è ottava (20'32"9), mentre Emma Micheletti è diciottesima e leggermente più staccata dalla vetta (20'40"1). Ritmi blandi anche nel secondo giro ai 3.2 ci sono sempre in testa Abonyi Toth, Makri e Netto. Quarta è la giapponese Misa Okuzono, quinta la tedesca Hannah Gatjen e sesta la francese Clemence Coccordano. Sanzullo è ottava a sette secondi dalla vetta, Micheletti risale ed è undicesima ad undici secondi dalla Toth. Aumenta il ritmo dal quarto chilometro. Le redini le prende Nett che passa alla boa di metà gara in 1h03'46"4, tallonata da Makri (1h03'48"3) e dalle giapponesi Miku Kojima (1h03'48"5) e Misa Okuzono (1h03'50"5). Risale al quinto posto Coccordano (1h03'50"5), mentre scivola al sesto Toth (1h03'50"6). Le azzurre sono nel gruppo di testa perchè Sanzullo è nona (1h03'52"6), con Micheletti a quattro decimi ed undicesima.
Quarto giro con Toth che torna a trascinare il gruppo delle migliori (1h25'37"7); seconde appaiate sono la tedesca Gatjen e l'ellenica Makri (1h25'38"8); poi Kojima, Coccordano e Nett. Tengono botta le azzurre con Sanzullo e Micheletti ottava e nona ma ad appena cinque e sei secondi dal vertice.
Cambia qualcosa al quinto passaggio con la statunitense Clair Stuhlmacher che risale di gran carriera e guida con due decimi di vantaggio su Makri, tre su Okuzono e nove su Kojima. Toth riscende al sesto posto ma a poco più di un secondo dal vertice e sulla sua scia ci sono Coccordano, Micheletti, Sanzullo, Netto e Gatjen. Ad otto chilometri dalla conclusione tutto può succedere con dieci caimane in appena sette secondi. Il rifornimeto, ultimo e preziosissimo, non lo salta nessuna e parte la bagarre decisiva.
Tutti da vivere gli ultimi duemila metri. Sanzullo è strepitosa e risale alle spalle di Stuhlmacher e la scavalca all'imbocco dell'imbuto: lo sprint è incandescente. Stuhlmacher e Sanzullo mancano il primo tocco della piastra, ma l'americana è più lesta con il braccio di richiamo e vince in 2h09'15"9 contro il 2h09'16"2 della sorella d'arte. Terza, e per poco non approfitta del piccolo pasticcio delle due di testa, è la greca Makri in 2h09'16"6. Ottima sesta Emma Micheletti in 2h09'21"7.
La gara maschile. Il vento condiziona fin da subito la prova maschile con il gruppo aperto a ventaglio. Davanti al passaggio ai 1.6 km c'è il francese Sacha Velly (18'59"0), seguito da Vincenzo Caso (19'00"0), dall'ungherese Hunor Kovacs-Seres (19'01"0) e da Vincenzo Del Vecchio (19'02"0) ma in una manciata di secondi sono in quindici.
Cambia qualcosa nel secondo giro con Kovacs-Seres che alza leggermente il ritmo e prende il comando e passa avanti ai 3.2 km in 39'22"6, poi Velly distanziato di un paio di secondi, l'altro magiaro Daniel Poteczin (39'25"6) e il messicano Paulo Strehlke Delgado (39'26"1); Caso e Del Vecchio sono rispettivamente settimo (39'29"0) e decimo (39'30"6) ma in scia ai migliori: in diciassette secondi ci sono ventiquattro nuotatori. In testa dal quarto chilometro si alternano Kovacs, Velly, Delgado e Caso che risale di gran carriera. All'intermedio di metà gara passa in testa Delgado (59'41"1) ma è braccato da Velly (59'41"6), Caso (59'43"5), Kovacs (59'43"7), dal sorprendente ecuadoriano Juan Alcivar (59'45"3), dal polacco Piotr Wozniak (59'45"9), dal brasiliano Leonardo Brandt De Macedo (59'47"0), dall'altro transalpino Emile Vincent (59'47"3). Scivola in undicesima posizione, in difficoltà con il vento e il mare moss, Del Vecchio (59'52"3). Scappano in quattro dal quinto chilometro: Caso, Velly e Delgado e Kovacs. L'azzurro comanda al penultimo rifornimento (1h19'42"7), con il transalpino (1h19'44"2), il messicano (1h19'45"9) e l'ungherese (1h19'47"9) in scia; c'è il buco con il resto del gruppo guidato dal polacco Bartosz Kapala (1h20'04"9); Del Vecchio perde ancora un paio di posizioni ed è quattordicesimo.
Accelerazione di Velly a metà del penultimo giro: tengono Caso e a fatica Delgado; perde terreno Kovacs che fatica con il vento contro. Ultimo rifornimento co. Caso (1h40'12"2), Velly e Delgado sulla stessa linea; Kovacs è staccato di undici secondi e da dietro risalongo i polacchi Kapala e Vozniak. A un chilometro dall'arrivo Velly accelera veemente: Caso non tiene il ritmo, Delgado crolla e da dietro risale il polacco Piotr Wozniak sornione per tutta la gara. Il transalpino vince in 1h59'44"2. Vozniak allo sprint (2h00'13"6) batte Caso (2h00'15"8) che conquista un bronzo pesantissimo nella specialità olimpica.
Le parole di Chiara Sanzullo. "Non ho parole perché un anno fa non avrei mai pensato di poter essere qui e per giunta con un argento. I ritmi della gara non sono stati eccezionali ed io l'ho condotta come piace a me. Sono rimasta coperta, cercando di risparmiare energie e nell'ultimo giro ho dato tutto quello che avevo. Peccato per l'errore al tocco della piastra ma sono cose che capitano: mi servirà da lezione per il futuro".
Le parole di Vincenzo Caso. "La gara è stata molto tirata e le condizioni non erano ottimali. Io sono sempre rimasto nelle posizioni di vertice e alla fine ero un po' stanco. Sono felicissimo per il bronzo, perchè rappresenta una medaglia pesanti e che mi trasmette una carica incredibile per il futuro".
NUMERI E CONDIZIONI. Al via erano in 83 (36 femmine e 47 maschi) in rappresentanza di 39 nazioni. Si è gareggiato ovviamente senza muta, malgrado la pioggia copiosa caduta fino alle prime luci del mattina con temperatura dell'acqua intorno ai 24 gradi e vento da nord-est a trenta nodi. Percorso di 1.6 km da ripetere sei volte.
NOVITA' KO SPRINT. Novità assoluta nel programma del nuoto in acque libere è la 3 km ko sprint. La formula prevede un primo round da 1500 metri con due atleti per nazione sia maschi che femmine, al termine della quale la metà dei partecipanti vengono eliminati; dopo un minuto e mezzo di recupero vi sarà una semifinale da 1000 metri che dimezzerà ulteriormente i partecipanti; e quindi, dopo un'altra pausa di novanta secondi, la finale sui cinquecento metri.
1^ giornata - giovedì 5 settembre
10 km maschile
1. Sacha Velly (Fra) 1h59'44"2
2. Piotr Wozniak (Pol) 2h00'13"6
3. Vincenzo Caso 2h00'15"8
10 km femminile
1. Claire Stuhlmacher (Usa) 2h09'15"9
2. Chiara Sanzullo 2h09'16"2
3. Georgia Makri (Gre) 2h09'16"6
Gli azzurri per Alghero. Il responsabile delle squadre nazionali giovanili Roberto Marinelli per l'occasione ha convocato: Vincenzo Del Vecchio (Olimpic Nuoto Napoli), Davide Grossi (Gam Brescia), Vincenzo Caso (Fiamme Oro/CC Napoli), Lorenzo Cinqueplami e Guglielmo Lombardo (CC Napoli), Gaetano Tammaro (Olimpic Nuoto Napoli), Gabriele Aloisi (Buonconsiglio Nuoto); Chiara Sanzullo (CC Napoli), Viola Giraudo (Taurus Nuoto), Mahila Spennato (Icos Sporting Club), Ginevra Bagaglini (Primavera Campus), Emma Micheletti (Nuoto Venezia), Ludovica Terlizzi (Genova Nuoto). Nello staff, oltre a Roberto Marinelli, il coordinatore tecnico del settore Stefano Rubaudo, i tecnici Pietro Bonanno e Simone Menoni e il medico Sergio Crescenzi.
Foto Antonella Correale, Andrea Masini e Federica Muccichini / DBM
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59^ Capri-Napoli. Sabato lo spettacolo sul Golfo
Sabato partenza alle ore 10 da Le Ondine Beach Club di Gemma Rocchi, con il supporto dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Falco; arrivo a partire dalle 16.30 nelle acque antistanti il Molosiglio, grazie alla disponibilità del Circolo Canottieri Napoli guidato dal presidente Giancarlo Bracale, che ha già ospitato le tre prove Open svoltesi tra giugno e luglio. Nel mezzo i 36 chilometri che segnano la storia della rassegna.
Mondiali jrs ad Alghero. La presentazione ufficiale. Italfondo d'assalto
Circa 280 atleti in rappresentanza di 39 nazioni. Sono i numeri straordinari e da record dei Mondiali juniores di nuoto in acque libere che avranno il loro palcoscenico in Alghero dal 5 all'8 settembre. L’evento trova il suo tocco magico, nonché il suo campo gara nella suggestiva ambientazione dell’area protetta di Porto Conte che annovera anche la spiaggia di Mugoni, famosa sia per il colore della sabbia e del fondale, sia per una pineta retrostante che affascina i milioni di villeggianti che anno dopo anno la affollano. La kermesse iridata giovanile, organizzata nel migliore dei modi in ogni dettaglio dalla Federazione Italiana Nuoto, con il supporto ovviamente della World Aquatics, della Regione Sardegna e del Comune di Alghero, è stata presentata mercoledì 4 settembre, alle 11.00, nella sala conferenze della fondazione Alghero alla presenza del sindaco del Raimondo Cacciotto, del membro del Bureau della World Aquatics Zouheir El Moufti, del presidente della FIN Sardegna Danilo Russu, dal coordinatore tecnico delle nazionali in acque libere Stefano Rubaudo e dal presidente di Alguer Sport Lorenzo Zicconi.
Le parole del sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto. "Io sono orgoglioso di ospitare nella mia città un evento del genere e per questo ringrazio la Federazione Italiana Nuoto e la World Aquatics. Saranno in gara tanti giovani e spero possano esaltare il pubblico ed essere anche d'esempio per gli adulti. Si nuoterà in un contesto magnifico e questo sport lo onorerà, essendo da sempre vicino alla tutela dell'ambiente".
Le parole del membro del Bureau della World Acquatics Zouheir El Moufti. "Siamo orgogliosi di poter affermare che si tratta dei Campionati Mondiali Juniores con la migliore partecipazione di sempre, con quasi 280 atleti in gara provenienti da 39 federazioni nazionali (tutti i continenti sono rappresentati). Voglio esprimere un enorme ringraziamento alla Federazione Italiana Nuoto, alla Regione Sardegna e alla Città di Alghero per l'impegno profuso nell'ospitarci.
Siamo entusiasti di lanciare il nostro nuovo formato, la 3 km knockout, a questi Mondiali Juniores sabato, e speriamo diventi un punto fermo del programma di nuoto in acque libere".
Le parole del coordinatore delle squadre nazionali in acque libere Stefano Rubaudo. "Questi mondiali rappresentano il punto uno del prossimo quadriennio olimpico: da qua usciranno i gli atleti di punta per l'Italia e per il resto delle nazionali in vista delle Olimpiadi di Los Angeles 2028. E' stata inserita per la prima volta in assoluto una nuova gara e vedremo che risposte ci saranno. La nostra nazionale è fortissima e mi aspetto già risposte dai giovani convocati, pur sapendo che il livello è altissimo. La Sardegna ha risposto come sempre alla grande; si gareggia in un palcoscenico che tutti ci invidiano e quindi ci sono le premesse per assistere a un grande spettacolo".
Le parole del presidente della FIN Sardegna Danilo Russu. "Voglio ringraziare la World Aquatics per la fiducia che c'ha dato, assegnandoci la manifestazione, e la Federazione Italiana Nuoto, che qui rappresento, per il sostegno costante. Da due anni la Sardegna ospita la Coppa Len in Acque Libere e adesso arrivano i Mondiali juniores: vuol dire che il lavoro ben fatto ripaga. Mi aspetto quattro giorni emozioanti e ricchi di pathos: i numeri sono eccezionali e potevano essere maggiori, se non vi fossero state delle rinunce alla vigilia. Ci tengo a sottolineare che questo sarà un evento a zero impatto ambientale: per i rifornimenti degli atleti sarà usato materiale biodegradabile e poi saranno attuati tutti gli accorgimenti per rispettare l'ambiente. I nuotatori gareggiano in una piscina 'naturale" ed è fondamentale tutelarla".
Nel pomeriggio nella piazza Lo Quarter della Fondazione Alghero si è svolta la cerimonia d’apertura dei Mondiali juniores di nuoto in acque libere. Cerimonia che è stata aperta dalla parata delle Nazionali che ha attraversato le vie del centro storico d’Alghero per poi fermarsi: ultima nazionale a sfilare ovviamente l’Italia. Successivamente momento tra spettacolo e tradizioni con l'esibizione del gruppo folkloristico di Olmedo; e in seguito la presentazione della mascotte "Ajo!".
ITALIA ARREMBANTE. Al via, ambiziosa e motivata come sempre, l'italfondo del responsabile delle squadre nazionali giovanili Roberto Marinelli che per l'occasione ha convocato: Vincenzo Del Vecchio (Olimpic Nuoto Napoli), Davide Grossi (Gam Brescia), Vincenzo Caso (Fiamme Oro/CC Napoli), Lorenzo Cinqueplami e Guglielmo Lombardo (CC Napoli), Gaetano Tammaro (Olimpic Nuoto Napoli), Gabriele Aloisi (Buonconsiglio Nuoto); Chiara Sanzullo (CC Napoli), Viola Giraudo (Taurus Nuoto), Mahila Spennato (Icos Sporting Club), Ginevra Bagaglini (Primavera Campus), Emma Micheletti (Nuoto Venezia), Ludovica Terlizzi (Genova Nuoto). Nello staff, oltre a Roberto Marinelli, il coordinatore tecnico del settore Stefano Rubaudo, i tecnici Pietro Bonanno e Simone Menoni e il medico Sergio Crescenzi.
Giovedì la prima giornata con le 10 km: alle 13.00 quella maschile e alle 16.00 quella femminile; poi venerdì le 5 km e le 7.5 km; sabato la grande novità con le 3 km knockout sprint; e domenica mattina le due 4x1.5 km mixed.
Le parole e gli obiettivi di Roberto Marinelli. “I ragazzi sono stati in collegiale al Centro Federale di Ostia dal 12 agosto, subito dopo la conclusione dei campionati italiani di categoria. Non è stato semplice ricataputtarli in un raduno ma hanno tutti risposto alla grande, dimostrando maturità e voglia di allenarsi in vista dell’appuntamento più importante della stagione. Io penso che, sulla scia di quanto dimostrato agli Europei, non deluderemo le solite aspettative perché le motivazioni sono alle stelle e la condizione di tutti è ottimale. Il campo gara è perfetto e la temperatura dell’acqua ideale: non servirà ovviamente la muta. Sperimenteremo anche la 3 km che è una via di mezzo tra un’australiana e ciò che avviene nelle sprint dello sci di fondo: è una gara che sicuramente garantirà spettacolo”.
NOVITA' KO SPRINT. Novità assoluta nel programma del nuoto in acque libere è la 3 km ko sprint. La formula prevede un primo round da 1500 metri con due atleti per nazione sia maschi che femmine, al termine della quale la metà dei partecipanti vengono eliminati; dopo un minuto e mezzo di recupero vi sarà una semifinale da 1000 metri che dimezzerà ulteriormente i partecipanti; e quindi, dopo un'altra pausa di novanta secondi, la finale sui cinquecento metri.
Calendario e orari
1^ giornata - giovedì 5 settembre
13.00 10 km maschile
16.00 10 km femminile
2^ giornata - venerdì 6 settembre
9.00 5 km femminile e 5 km maschile
11.30 7.5 km femminile e 7.5 km maschile
3^ giornata - sabato 7 settembre
9.00 3 km knockout sprint maschile
11.30 3 km knockout sprint femminile
4^ giornata - domenica 8 settembre
9.30 4x1.5 km mixed (14-16 anni)
11.30 4x1.5 km mixed (17-18 anni)
Olimpiadi. Taddeucci da sogno nella 10 km. E' bronzo!
Testa, cuore e lucidità tattica dal primo all'ultimo metro. Ginevra Taddeucci fa saltare il banco e conquista un favoloso bronzo nella 10 km in acque libere nella suggestiva, ma tanto discussa, cornice della Senna tra Pont Alexandre III e Pont de l'Alma.
Tenace, combattiva e anche ironica, insomma una toscanaccia doc. Ginevra Taddeucci conquista una medaglia tutto carattere, che vale la definitiva consacrazione sul palcoscenico internazionale. Una medaglia strameritata e figlia di una tattica perfetta: l'azzurra infatti si è mantenuta fin dalla partenza nelle prime posizioni, in un campo gara strettissimo e in cui, come avviene nel Gp di Monaco, superare è difficilissimo, praticamente impossibile controcorrente.
La 26enne di Firenze - tesserata per Fiamme Oro e CC Napoli, allenata da Giovanni Pistelli e oro iridato a Fukuoka 2023 con la 4x1.5 km - nuota in 2h03'42"8, preceduta solamente dall'olandese Sharon Van Rouwendaal che, otto anni dopo l'oro a Rio 2016 e l'argento a Tokyo 2020, trionfa in 2h03'34"42; il secondo posto è dell'australiana Moesha Johnson, come l'azzurra e l'olandese in testa dall'inizio alla fine, in 2h03'39"7.
Quarta e fuori dal podio la brasiliana e campionessa olimpica uscente Ana Marcela Cunha in 2h04'15"7; sesta la bravissima Giulia Gabbrielleschi - tesserata per Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi, allieva di Massimiliano Lombardi - in 2h04'17"9.
Esulta Ginevra che ha ottenuto la qualificazione olimpica al 60esimo Settecolli IP: "E' stato difficile ed è un'emozione incredibile. Come dice sempre Stefano (Rubaudo, ndr) bisogna crederci e non mollare mai. Non pensavo di poter prendere la medaglia". Poi analizza la gara. "Non è stato facile perché in alcuni lati la corrente risucchiava e quindi era fondamentale mettere un po' di forza nella nuotata. Sono stata brava a rimanere incollata a Johnson e Van Rouwendaal e a non mollare". Poi le dediche. "Alla mia famiglia, al mio allenatore Giovanni (Pistelli, ndr) che mi allena da sempre e con cui ho condiviso momenti di gioia e superato quelli di difficoltà, al mio fidanzato Matteo Furlan che mi ha salvato dopo la delusione dei mondiali di Doha. Un pensiero, però, vorrei rivolgerlo ad Arianna Bridi che si era qualificata, ma che per motivi di salute è stata fermata: so quanti sacrifici ha compiuto in questi anni; ho nuotato pensando anche a lei che avrebbe meritato di essere qui. Non ho pensato minimamente a prendere il suo pass. Me lo volevo guadagnare, volevo guadagnarmi tutto, come ho sempre fatto e come continuerò a fare senza scorciatoie. Questa medaglia è anche per lei".
Con la medaglia al collo, un'emozionata Ginevra Taddeucci ha aggiunto: "È stata una gara durissima, un'incognita. Non sapevamo esattamente come fosse. Campo gara mai preparato. Stefano Rubaudo ieri è andato in avanscoperta e ci ha detto che l'acqua era insapore, inodore; di stare tranquilli. Ma io non mi tufferei di nuovo nella Senna. Due ore sono più che sufficienti. Abbiamo seguito un protocollo vaccinale, speriamo di non stare male. Ho letto molto bene la gara, cercavo sempre di stare insieme alle altre, sempre davanti per non evitare scherzi. Sapevo che il lato controcorrente era imprendibile perché se ti allargavi anche di 20 cm dal muro la corrente era molto più forte". Sul percorso che l'ha condotta sul podio olimpico: "È il sogno di ogni nuotatore di fondo ritrovarsi tra i primi tre. Ho nuotato due anni controcorrente, per cercare di migliorare sempre perché non bastava mai. Mi chiedevano sempre di dimostrare qualcosa in più. La mia vita è stata controcorrente nel nuoto e questa gara è la chiusura perfetta di come sono arrivata qua". Ribadisce poi: "La medaglia è dedicata al mio fidanzato Matteo Furlan (plurimedagliato internazionale che ha annunciato il ritiro dopo gli europei di Belgrado, ndr). Dopo la delusione dei campionati mondiali mi sono stati molto vicino i miei genitori, ma Matteo mi ha salvata; quindi la dedico totalmente a lui questa medaglia".
L'Italia del nuoto in acque libere festeggia così la quarta medaglia a cinque cerchi della storia dopo i bronzi di Martina Grimaldi nel 2012 al Serpentine di Hyde Park, a Londra, e di Gregorio Paltrinieri nel 2021 a Tokyo e l'argento di Rachele Bruni a Rio 2016 a Forte Copacabana.
Orgogliosa anche Gabbrielleschi. "Un sesto posto olimpico vuol dire tantissimo per me - racconta la 27enne pistoiese - Non sono stati giorni facili, perché lunedì scorso, quand'ero già in Francia, è venuta a mancare mia nonna e a lei dedico questa gara e questo magnifico piazzamento. Sono stati anni per tutta la squadra di duri allenamenti e sacrifici: questi risultati ripagano tutto il gruppo".
Le parole del coordinatore tecnico Stefano Rubaudo. "Le ragazze hanno interpretato la gara alla perfezione, in un contesto tosto. Hanno seguito le indicazioni che ho dato dopo la perlustrazione di ieri; durante la riunione tecnica c'era sintonia su tutto. Sapevano che nel lato controcorrente era impossibile passare e che era fondamentale non rimanere troppo nel lato scoperto, perché altrimenti si perdevano metri preziosi. Questo è un campo gara difficilissimo. Sono andate in crisi atlete navigate come Cunha, Beck e Cassignol; le azzurre sono state perfette. Ginevra è stata intraprendente, coraggiosa e brava. Gabbrielleschi è stata inappuntabile. Ho visto in loro ciò che chiedevo da tempo, perché so quanto valgono e i sacrifici che hanno fatto per arrivare fin qui".
La gara. Ventiquattro atlete al via per i 6 giri del quadrilatero formato da quattro boe da 1670 metri nella Senna tra pont Alexandre III e pont de l’Alma. Temperatura dell'acqua intorno ai 20° e quindi scongiurato l'utilizzo della muta. La partenza è subito a tutta e la prima azione degna di nota è quella dell'australiana Moesha Johnson con Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi sulla coda a trascinare il resto del gruppo. Migliori ancora nascoste. La 27enne aussie passa in testa al primo giro in 19'02"2, davanti alle azzurre distanti cinque secondi. Risalgono, però, in un percorso stretto e in cui è difficile superare, una sorta di Gran Premio di Montecarlo delle acque libere, l'olandese campionessa del mondo e argento olimpico Sharon Van Rouwendaal, la brasiliana e campionessa olimpica Ana Marcela Cunha, la francese Caroline Jouisse a una decina di secondi. Ai 2.5 prende il comando Van Rouwendaal, braccata da Cunha, dalle due azzurre e da Johnson. Nascosta nel gruppo la tedesca e bicampionessa europea Leonie Beck che passa intorno alla quindicesima posizione. L'olandese si porta in testa al rilevamento dei 3.2 km in 40'18"6 ma in una manciata di secondi ci sono Johnson, Taddeucci, Gabbrielleschi, Cunha e la sorprendente giapponese Airi Ebina. Ancora indietro Beck che passa a +21"4, leggermente più avanti Jouisse e l'altra transaplina Oceane Cassignol. Il gruppo è allungato con tutte le atlete che praticamente nuotano sulla sponda del fiume, utilizzato come un cordolo. Ritmo che aumenta al passaggio di metà gara con Johnson e Van Rouwendaal che passano in 1h01'47, seguite in meno di dieci secondi dalla brasiliana Cunha e dall'altra australiana Chelsea Gubecka; leggermente staccata l'altra parte del gruppo trascinata da Taddeucci, Gabbrielleschi con Beck che risale all'ottavo posto.
Ai 6.6 km, con due giri da completare, si staccano in tre. In testa passa Johnson in 1h22'02"1, poi Van Rouwendaal a +3"0 e una strepitosa e tenace Taddeucci a +8"3. con venti secondi di ritardo il resto del gruppo con Gubecka, Cunha e Gabbrielleschi sulla stessa linea; torna a perdere terreno Beck che passa ad oltre un minuto dalla testa. Posizioni e distacchi non mutano al passaggio ai 7.6 km. E' il momento decisivo della dieci chilometri olimpica: quello in cui si smette di bluffare. Agli 8.3 km Johnson, Van Rouwendaal e Taddeucci aumentano il vantaggio ad oltre trenta secondi su Cunha, Gabbrielleschi e Gubecka. Crolla ad oltre due minuti Beck. Le azzurre saltano il rifornimento che invece fanno Van Rouwendaal e Cunha, ma dal punto di vista cronometrico non cambia nulla. Parte da qui una lunga volata, con Cunha che deve forzare - adesso o mai più - per ricucire lo strappo con le tre davanti. Johnson accelera ad 800 metri dall'arrivo ma Van Rouwendaal e una clamorosa Taddeucci rimangono incollate. Da dietro Cunha guadagna appena una manciata di secondi, con Gabbrielleschi che non molla la coda della brasiliana. Aumenta ulteriormente le marce Johnson a cinquecento metri dalla fine: Van Rouwendaal e Taddeucci resistono. Cunha e Gabbrielleschi riducono il margine a venticinque secondi, ma per le medaglie è troppo tardi. Strappa Van Rouwendaal che cambia la linea, allontanandosi leggermente dal bordo e dalla linea ideale: il sorpasso su Johnson è servito; Taddeucci rimane sulla scia dell'americana. Le tre prendono l'imbuto nel seguente ordine e al tocco della piastra non mutano le posizioni. Van Rouwendaal vince otto anni dopo il trionfo a Rio 2016; Johnson è argento e Taddeucci conquista uno strameritato bronzo.
Podio 10km - Donne
1. Sharon Van Rouwendaal (NED) 2h03'34"2
2. Moesha Johnson (AUS) 2h03'39"7
3. Ginevra Taddeucci 2h03'42"8
6. Giulia Gabbrielleschi 2h04'17"9
Foto Giorgio Scala, Andrea Masini e Andrea Staccioli / DBM
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Olimpiadi di Parigi. Ecco la nazionale di fondo del ct Rubaudo
Su proposta del coordinatore tecnico Stefano Rubaudo, in ottemperanza al regolamento, la Federazione Italiana Nuoto ha il piacere di comunicare la selezione nazionale di nuoto di fondo che parteciperà alle Olimpiadi di Parigi, in programma nella Senna con partenza e arrivo a Pont Pont Alexandre III e percorso che si estende sino a Pont de l'Alma, nel cuore di Parigi, nei pressi dell'Esplanade des Invalides.
Inaugurato in occasione dell'Esposizione Universale del 1900, il Pont Alexandre III è largo 45 metri di larghezza per 107 metri di lunghezza ed è delimitato da quattro imponenti colonne che sorreggono statue di bronzo dorato.
L'Italia sarà rappresentata per la prima volta da 4 atleti: Domenico Acerenza (Fiamme Oro/CC Napoli), Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi), Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro/Coopernuoto) e Ginevra Taddeucci (Fiamme Oro/CC Napoli) che competeranno nelle 10 chilometri in programma la femminile l'8 agosto e la maschile il 9 agosto. Entrambe le prove inizieranno alle 7:30. L'Italia sale sul podio da tre edizioni consecutive: bronzo di Martina Grimaldi a Londra 2012, argento di Rachele Bruni a Rio de Janeiro 2016, bronzo di Gregorio Paltrinieri a Tokyo 2020 (disputata nel 2021 a causa del covid) dove conquistò anche l'argento negli 800 stile libero.
Staff tecnico: coordinatore tecnico Stefano Rubaudo, tecnico Fabrizio Antonelli; fisioterapista Stefano Amirante.
Staff federale: presidente Paolo Barelli, segretario generale Antonello Panza, capo delegazione Marco Bonifazi, dirigenti ai settori agonistici Fabio Conti, alle relazioni esterne Laura Del Sette, alla comunicazione Francesco Passariello.
Iscrizioni ufficiose.
Gara femminile (24): Chelsea Gubecka (argento mondiale a Fukuoka 2023) e Moesha Johnson (Aus), Ana Marcela Cunha (oro olimpico a Tokyo 2020, bronzo mondiale a Budapest 2022) e Viviane Jungblut (Bra), Emma Finlin (Can), Xin Xin (Cina), Maria De Valdes Alvarez (argento mondiale a Doha 2024), Angela Martinez Guillen (Esp), Oceane Cassignol e Caroline Jouisse (Fra), Leah Crisp (Gbr), Leonie Beck (oro mondiale a Fukuoka 2023, argento mondiale a Budapest 2022) e Leonie Martens (Ger), Bettina Fabian (Hun), Giulia Gabbrielleschi e Ginevra Taddeucci (Ita), Airi Ebina (Jap), Martha Sandoval Ayala (Mes), Lisa Pou (Mon), Sharon Van Rouwendaal (Ned / oro olimpico a Rio de Janeiro 2016, argento olimpico a Tokyo 2020, oro mondiale a Doha 2024, oro mondiale a Budapest 2022), Maria Bramont-Arias (Per), Angelica Andrè (Por / bronzo mondiale a Doha 2024), Mariah Denigan e Katie Grimes (Usa / bronzo mondiale a Fukuoka 2023).
Gara maschile (33): Kyle Lee e Nick Sloman (Aus), Felix Auboeck e Jan Hercog (Aut), Guilherme Costa (Bra), Martin Straka (Cze), David Andres Farinango (Ecu), Carlos Garach (Esp), Logan Fontaine e Marc-Antoine Olivier (Fra / bronzo olimpico a Rio de Janeiro 2016, argento mondiale a Doha 2024), Hector Pardoe (bronzo mondiale a Doha 2024), Tobias Robinson (Gbr), Oliver Klemet (bronzo mondiale a Fukuoka 2023) e Florian Wellbrock (Ger / oro olimpico a Tokyo 2020, oro mondiale a Fukuoka 2023, bronzo mondiale a Budapest 2022), Athanasios Charalampos Kynigakis (Gre), David Betlehem e Kristof Rasovszky (Hun / argento olimpico a Tokyo 2020, oro mondiale a Doha 2024, argento mondiale a Fukuoka 2023), Daniel Wiffen (Irl), Matan Roditi (Isr), Domenico Acerenza (argento mondiale a Budapest 2022) e Gregorio Paltrinieri (Ita / bronzo olimpico a Tokyo 2020, oro mondiale a Budapest 2022), Taishin Minamide (Jap), Woomin Kim (Kor), Paulo Strehlke Delgado (Mes), Phillip Seidler (Nam), Henrik Christiansen (Nor), Piotr Wozniak (Pol), Victor Johansson (Swe), Ahmed Jaouadi (Tun), Emir Batur Albayrak e Kuzey Tuncelli (Tur), David Johnston e Ivan Puskovitch (Usa).
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Assoluti. Filadelli e Berton primo titolo nella dieci chilometri
Due outsider per la dieci chilometri. Nella prima gara in programma agli Assoluti di Piombino, vincono il titolo due new entry: Andrea Filadelli, ventitreenne di Lavagna recente argento in staffetta e settimo nella 5 km agli Europei di Belgrado, batte al tocco Pasquale Sanzullo nello sprint di gruppo e si aggiudica il suo primo titolo nella distanza olimpica in 1h45'33"2. Aveva preceduto il gruppo, il bronzo olimpico nonché plurimedagliato mondiale, Marc Antoine Olivier che chiude in 1h45'31"7. Per il ventottenne di Denian che vive e si allena ad Ostia con il gruppo di Fabrizio Antonelli, buone sensazioni in vista delle Olimpiadi e volumi di lavoro sempre più ampi considerando che disputerà anche la cinque chilometri di sabato. Exploit anche in campo femminile con la veneta classe 2001, Giulia Berton, che precede il gruppone al tocco in 1h57'24"0, vincendo il suo primo titolo e mettendo la mano avanti anche all'olimpionica in gara della distanza Ana Marcela Cunha (Bra) 1h57'25"5. Appena dietro e sull'ultimo gradino del podio Giulia Gabbrielleschi (1h57'26"0) che verosimilmente vince lo sprint in chiave qualificazione olimpica con Barbara Pozzon giunta quarta 1h57'31"1. "Sono molto contento di questo titolo, il mio primo nella distanza olimpica - afferma l'allievo di Fabrizio Antonelli ad Ostia che nuota per Marina Militare e Superba Nuoto. Il periodo per me è magico. Oro con la staffetta in coppa del mondo, la mia prima nazionale assoluta con medaglia nella staffetta e ora questo titolo. Ho avuto un po’ di difficoltà durante la gara a causa di un paio di meduse che mi hanno punto ed ho dovuto prendere un antistaminico al rifornimento. Nonostante tutto è andata bene. Ringrazio la Marina Militare". Contento anche Pasquale Sanzullo che sottolinea: "Il periodo di forma non è dei migliori, ma comunque sono contento e ho portato a casa una medaglia che mi mancava da due anni".
Sensazioni contrastanti per la dieci chilometri anche per la posta in palio. "Sono molto contenta, è il mio primo titolo italiano. Sono molto felice per come ho gestito la gara, provandoci con tutta me stessa. Ho lavorato tanto per una prestazione del genere e sono soddisfatta che sia finalmente arrivata. Ringrazio la Marina Militare per il supporto", commenta a caldo la vincitrice ventitreenne di Venezia che nuota per Marina Militare e CN Le Bandie allenata da Federico Gambarotto. Nello sprint finale per il podio invece la spunta Giulia Gabbrielleschi, plurimedagliata mondiale ed europea, recente bronzo europeo nella distanza a Belgrado: "Sono contenta del risultato. Io e Barbara (Pozzobon ndr) ci giocavamo il pass olimpico e quindi ho fatto la gara su di lei cercando di arrivarle davanti. Ora aspettiamo il verdetto del commissario tecnico".
LA GARA. Si parte con la gara olimpica che dovrà assegnare ancora un pass per i giochi al femminile. Partenza ore 9.30 gli uomini mentre alle 9.35 le ragazze. Iscritte 47 donne, tra cui fuori classifica la campionessa olimpica brasiliana Ana Marcela Cunha e 80 uomini. Assenti Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza in preparazione per i Giochi olimpici. La gara femminile parte su un ritmo più tranquillo. Primo giro condotto da Iris Menchini (Genova Nuoto), seguita da Giulia Berton (Marina Militare) e Veronica Santoni (CC Aniene). Segue il terzetto di testa la plurimedagliata internazionale Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi). Menchini conduce ancora ne secondo giro, seguita da Berton e Gabbrielleschi. Al terzo giro le più titolate iniziano a prendere in mano la situazione: in testa la campionessa olimpica Ana Marcela Cunha, alle spalle Gabbrielleschi e la vicecampionessa europea in carica Pozzobon (Fiamme Oro/Hydros). Con loro anche Rachele Bruni (Fiamme Oro/Aurelia Nuoto), vicecampionessa olimpica a Rio 2016, e Giulia Berton (Marina Militare/CN Le Bandie).
Nel quarto giro la gara s’infiamma ed è super combattuta, la posta in gioco è alta: l’ultima carta olimpica in palio per la 10km di Parigi. Gabbrielleschi e Pozzobon si allargano e si nuotano affiancate mente Cunha, Berton e Bruni nuotano in linea e prendono un leggero vantaggio. Poco dopo il gruppo si ricompatta con la brasiliana sempre avanti, Gabbrielleschi e Pozzobon subito dietro. Le atlete continuano ad alternarsi nelle posizioni di testa. Giulia Berton prende la testa a pochi metri dalla fine del penultimo giro, resistendo agli attacchi di Cunha sul finale. Argento italiano per Gabbrielleschi, bronzo per Pozzobon.
La gara maschile parte su un buon ritmo ed il gruppo si allunga quasi subito. Il francese Oliver, bronzo olimpico a Rio 2016, si mette subito in testa e fa il passo seguito da Marchello (Esercito/Aurelia Nuoto) e Filadelli (Marina Militare/Superba Nuoto), recente argento continentale con la staffetta. Il secondo giro vede consolidarsi le posizioni del primo giro con il francese che sgrana il gruppo. A metà il gruppo rimane non troppo numeroso e bello allungato con in testa il transalpino che non molla e tiene il ritmo alto. Filadelli supera il compagno di allenamento Marchello e si piazza secondo. Alla fine del quarto giro, il francese non molla la posizione di testa e Filadelli rimane saldo sui suoi piedi. Dietro di lui Marchello e Sanzullo in un gruppo di circa 15 elementi. Si chiude il penultimo giro; Olivier sempre avanti e dietro a lui Dalu, Guidi, Filadelli e Marchello. Molti atleti saltano l’ultimo rifornimento e così Olivier, che si ferma a bere, perde momentaneamente la testa del gruppo per poi tornarci poco dopo. Olivier e Filadelli iniziano l’ultimo giro uno dietro l’altro. Olivier vince la gara, ma il titolo italiano è per Filadelli che arriva con un po’ di margine su Sanzullo e Giordano.
I PRIMI CINQUE DELLA 10 CHILOMETRI
Maschile
1. Marc Antoine Olivier (Fra) 1h45'31"7
2. Andrea Filadelli (Marina Militare/Superba Nuoto) 1h45'33"2
3. Pasquale Sanzullo (CS Carabinieri/CC Aniene) 1h45'37"3
4. Pasquale Angelo Giordano (Fiamme Oro/CC Napoli) 1h45'39"9
5. Alessio Occhipinti (Fiamme Oro/CC Aniene) 1h45'41"6
Femminile
1. Giulia Berton (Marina Militare/CN Le Bandie) 1h57'24"0
2. Ana Marcela Cunha (Bra) 1h57'25"5
3. Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi) 1h57'26"0
4. Barbara Pozzobon (Fiamme Oro/Hydros) 1h57'31"1
5. Iris Menchini (Genova Nuoto My Sport) 1h57'46"8
foto A. Masini / deepbluemedia.eu
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Europei 2024. Italia pigliatutto. Vince medagliere e classifica
Sul tetto d’Europa. L’Italia dell’open water chiude i campionati europei in maniera trionfale. Vince la classifica per Nazioni, vince il medagliere e nella gara conclusiva, la staffetta 4x1500 team event, conquista la medaglia d’argento. Prima tra le venti Nazioni presenti con 214 punti, di cui 119 sono arrivati dalle gare maschili, 78 da quelle femminili e 17 dal secondo posto del team event. Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Andrea Filadelli e Marcello Guidi chiudono in un’ora 06’28”6 a quasi 21 secondi dagli ungheresi Mira Szimcsak, Bettina Fabian, David Betlehem e Kristof Rasovszky che vincono un un’ora 06’07”7. Terza è la squadra francese con un’ora 06’51”7. Sesto il team di Israele che negli ultimi 1300 metri si fa superare da tutti e perde cinque posizioni (al km 3.7 era primo). Il medagliere è scintillante: 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi. Si rientra in Italia in giornata, poi testa al 60° Trofeo Settecolli di Roma e ai campionati nazionali estivi a Piombino.
IL BILANCIO DEL COORDINATORE TECNICO STEFANO RUBAUDO – “Bilancio molto positivo. I risultati sono arrivati in quasi tutte le gare. Abbiamo conquistato medaglie importanti, ricevuto conferme e risposte soddisfacenti. Siamo venuti qui con una Nazionale che ha mescolato giovani e grandi e che nasce, oltre che dal lavoro del centro federale, dalla collaborazione della Federazione con gli altri tecnici e le altre società. Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Marcello Guidi e Vincenzo Caso vengono da altre realtà e hanno fatto grandissime prestazioni. Ci sono stati momenti indicativi molto importanti: la 10 chilometri di Gregorio Paltrinieri è la conferma di un grande campione; le prove di Caso e Filadelli, 18 e 20 anni, che sono due neofiti in gare internazionali di quel livello, che sono riusciti a rimanere aggrappati e nuotare a quei ritmi con Betlehem e Rasovszky, i francesi, tutti atleti qualificati per le Olimpiadi, sono anche prove di coraggio perché si parte forte ma non sa mai cosa può succedere dopo tre chilometri. Sempre lucidi, sempre in gara, e ciò vuol dire che l’attitudine al fondo è ottima. Dario Verani ha dimostrato che tecnicamente oggi è difficile trovare un nuotatore al mondo che lo possa battere in una gara così lunga, per come l’ha costruita negli anni e per come la sa interpretare. Così come Matteo Furlan che ha oltre trent’anni e comunque è un altro grande interprete della 25 chilometri ed anche lui fa parte dei progetti della Federazione e della sinergia con le società che mettono i loro atleti nelle migliori condizioni per allenarsi. Poi c’è Barbara Pozzobon che è cresciuta molto, fino a diventare tra le più forti al mondo: all’inizio era in grandi di fare bene la 25 ma aveva qualche difficoltà a fare le altre gare e oggi prende una medaglia nella 10 davanti a molte nuotatrici qualificate per i Giochi Olimpici e vince la 25 restando attaccata ai maschi. Si tratta di un mega lavoro. Una Nazionale che ci lascia ben sperare per il futuro. Questo europeo è stato un banco di prova per tutta la squadra. Stiamo andando nella giusta direzione si per gli obiettivi a breve termine che per quelli a lungo termine”.
IL PODIO DELLA CLASSIFIA PER NAZIONI
1. Italia 214 punti (119 M, 78 F, 17 TE)
2. Germania 161 punti (58 M, 89 F, 14 TE)
3. Ungheria 159 punti (75 M, 64F, 20 TE)
IL MEDAGLIERE AZZURRO - 9 (3, 4, 2)
ORO
Gregorio Paltrinieri 10 km
Dario Varani 25 km
Barbara Pozzobon 25 km
ARGENTO
Barbara Pozzobon 10 km
Ginevra Taddeucci 5 km
Matteo Furlan 25 km
Team event 4x1500
BRONZO
Marcello Guidi 5 km
Giulia Gabbrielleschi 10 km
IL CAMPO GARA - ll percorso di gara è come a Golfo Aranci, un rettangolo con i lati lunghi da 1666 metri. La temperatura dell’acqua oscilla tra i 25 e i 27 gradi. La location è l'Ada Ciganlija, un'isola del fiume Sava, trasformata in penisola, che sorge all'interno della città (dal lato opposto scorre il Danubio). Come l’Isola Margherita a Budapest. Conosciuta anche come il “Mare di Balgrado”, è metà turistica, area termale e sportiva ed offre la possibilità di praticare diverse discipline.
Foto di Andrea Masini / DBM / Deepbluemedia.eu
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Europei 2024. Verani, Pozzobon e Furlan. Tre urrà nella 25
Doppietta d’oro e un argento per l’Italia dell’open water nell’euro 25 chilometri di Belgrado. Il campione del mondo di Budapest e vice campione europeo a Roma 2022 Dario Verani si incorona campione d’Europa. Vince la sua 25 chilometri in 5 ore 08’50”9 e Matteo Furlan è secondo e da applausi con 5.7 secondi di distacco in 5 ore 08’56”6. Terzo il francese Axel Reymond (5 ore 09’00”5). Barbara Pozzobon, che era stata argento a Roma 2022, vince e diventa la nuova regina della 25 con 5 ore 25’37”7 e un distacco monstre sulle avversarie. Il medagliere dell’Italia agli Europei 2024 sale a quota 8 (3 ori, 3 argenti e 2 bronzi).
PARLANO I PROTAGONISTI. Comincia Dario Verani. “E’ stata una bella 25 con condizioni ottime. L’acqua era calda e il bacino era più alto, quindi si poteva nuotare molto bene. Ho fatto la gara come mi avevo prestabilito: in controllo per forzare l’ultima parte. Sono molto contento perché finalmente ho raggiunto un obiettivo che mi ero prefissato”. Prosegue Matteo Furlan. “Contento di essere arrivato a podio per la quinta volta consecutiva agli Europei, così finalmente posso andare <in pensione> e smettere con un buon risultato finale. Ho finito bene la mia carriera”. Chiude Barbara Bozzobon. “Gara molto impegnativa, anche a livello di testa. Tenere gli uomini non è stato facile. Sono contenta di quello che ho fatto, di come ho nuotato e come mi sono sentita in acqua. Non posso che essere soddisfatta”.
LA GARA. All'Ada Ciganlija la temperatura esterna aumenta col passare dei minuti ma il vento è freddo e fastidioso; la temperatura dell’acqua è intorno ai 26.5 gradi. Si parte piano, “senza strappi”, con un passo da 26 minuti a giro. Il percorso ne prevede 15. Nei primi tre la ventunenne francese Ines Delacroix prova ad andare e guadagna 150 metri di vantaggio, poi Barbara Pozzobon ricuce il distacco; gli uomini, invece, restano sempre in gruppo e si arriva al quarto giro tutti spalla a spalla. Dopo circa 8.9 km, Matteo Furlan passa in testa (1 ora 50’41”1) superando il tedesco Bockes e l’altro francese, il trentenne Axel Reymond, che invece era in testa al quinto giro. Poco prima (dopo 8.3 chilometri nuotati in 1 ora 42’34”) Mario Sanzullo si ritira: era stato male durante la notte, aveva voluto provare a partire ugualmente ma ad un certo punto non ha resistito ai brividi di freddo. I gruppi si uniscono e si continua a nuotare tutti vicini, maschi e femmine. Superiamo il decimo chilometro e Furlan rimane in testa (10.6 km in 2 ore 11’36”6) e Dario Verani nuota nelle ultime posizioni; tra le ragazze Ines Delacroix è davanti (8.9 km in 2 ore 06’34”2), Barbara Pozzobon terza e l’altra azzurra Veronica Santoni è in fondo. Al tredicesimo chilometro si continua a nuotare tutti insieme e aritmi bassi: Mario Sanzullo guida il gruppo e dà il ritmo con le sue leve lunghe e Barbara Pozzobon è la prima tra le donne con Veronica Santoni che risale in terza posizione. Per gli uomini è l’ottavo giro e per le donne il settimo. Al chilometro 18.3 degli uomini ripassa davanti il caimano francese Axel Reymond che segna 3 ore 48’16”5, seguito dall’ungherese Galicz e dal tedesco Bockes e Matteo Furlan e Dario Varani quarto e quinto ma in scia; ai 16.7 femminili la giovane spagnola Candela Sanchez Lora (20 anni) supera la nostra Pozzobon che la segue a 2 decimi di distacco (i cronometri segnano rispettivamente 3 ore 44’13”2 e 3 ore 44’13”4). Dopo quasi ventidue chilometri e 4 ore 49’25”6 si ritira anche Veronica Sansoni (ha esaurito le forze) e prima di lei si era fermata la francese Delacroix. Con sorpassi e controsorpassi si arriva ai 500 metri conclusivi con quattro atleti a lottare per il podio maschile: Axel Reymond, Peter Galicz e i due azzurri. Le ragazze sono indietro di un giro e al comando c’è Barbara Pozzobon con un chilometro di vantaggio sulle altre. I ragazzi non sprintano, non ce la fanno più, e mantengono le posizioni. Anche Barbara chiude in solitaria tutta di braccia, perché non c’è bisogno di mettere le gambe. Dario Verani è primo e vince in 5 ore 08’50”9 e Matteo Furlan è secondo con 5.7 secondi di distacco in 5 ore 08’56”6. Terzo il francese Axel Reymond (5 ore 09’00”5) e quarto l’ungherese Peter Galicz (5 ore 09’13”4). Barbara Pozzobon vince e blocca il tempo con 5 ore 25’37”7.
Finale 25 KM M
1. Dario Verani (ITA) 5h 08’50”9
2. Matteo Furlan (ITA) in 5h 08’56”6
3. Axel Reymond (FRA) 5h 09’00”5
Finale 25 KM F
1. Barbara Pozzobon (ITA) 5h 25’37”7
2. Lea Boy (GER) 5h 28’39”6
3. Candela Sanchez Lora (ESP) 5h 29’15”2
Foto di Andrea Masini / DBM / Deepbluemedia.eu
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Europei 2024. Taddeucci d'argento e Guidi di bronzo nei 5
Altre due medaglie, argento e bronzo, nei cinquemila e il medagliere azzurro dell’open water agli Europei 2024 sale a 5 dopo l’oro di Gregorio Paltrinieri, l’argento e il bronzo di Barbara Pozzobon e Giulia Gabbrielleschi mercoledì nella 10. Sono due medaglie storiche: le prime europee per entrambi. Ginevra Taddeucci, ventisettenne di Firenze, allieva di Giovanni Pistelli e tesserata con Fiamme Oro e CC Napoli, campione d'Europa a Roma 2022 con la 4x1250 e d'argento ai mondiali di Doha con la 4x1500, conquista la medaglia d'argento nei 5 chilometri in 58'26"5 che rappresenta anche la prima in assoluto sui 5000 individuali, per lei che ultimamente si è concentrata sulla distanza olimpica. Ai Mondiali di Budapest 2022 e agli Europei di Lupa Lake 2021 si era classificata sesta. Marcello Guidi, 27 anni da poco compiuti, tesserato con Rari Nantes Cagliari e Fiamme Oro e allenato da Ivan Sacchi, ottavo a Roma 2022 nella gara dominata da Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza, soffre, fatica e sprinta e conquista la medaglia di bronzo in 53’30”8. La sua prima continentale in carriera.
TADDEUCCI ARGENTO SCINTILLANTE. Vince la tedesca Leonie Antonia Beck in 58’25”3, che fa doppietta dopo in successo nella distanza olimpica, dopo che a Roma 2022 era stata quinta, ma Ginevra Taddeucci conquista una splendida e meritatissima medaglia d’argento in 58’26”5. Terza è l’ungherese Bettina Fabian con 58’28”7. Rachele Bruni, 33 anni di Firenze, argento olimpico a Rio 2016 e mondiale a Gwuangiu 2019 nella 10 chilometri, 10 titoli europei in carriera e venti nazionali, chiude undicesima con 58’55” netti.
Dopo i primi 600 metri Ginevra Taddeucci è in quarta posizione (7’30”0) e davanti a lei la montenegrina Lisa Pou (7’26”7), la neocampionessa dei diecimila Leonie Antonia Beck (7’28”4) e la vicecampionessa europea di Roma 2022 Maria De Valdes Alvarez (7’28”8). Rachele Bruni, un po’ staccata, in undicesima posizione. Al primo lap, dopo 1,7 km, la spagnola guadagna la prima posizione (19’43”2) e Ginevra passa quinta (19’46”6), superata dalla francese Caroline Juisse che la precede di sette decimi. Risale Rachele: nona in 19’48”2. Ai 2300, oltre metà gara, Taddeucci è seconda con 27’14”2 a tre secondi dalla Valdes Alvarz (27’10”9). La Pou e la Beck sembrano rallentare. Nel secondo lap (3.3 km) la ventisettenne azzurra è sempre seconda ma insieme alla Beck e sulla scia della spagnola di un anno più giovane di entrambe: 39’15”5 il passaggio della spagnola, 39’19”8 quello di Ginevra e della tedesca. Rachele Bruni è ancora nona (39’28”8). Ai 4000 Ginevra passa terza e Rachele punta la francese Caroline Jouisse. Si arriva all’ultima boa con Ginevra Taddeucci che mette il turbo e supera tutte; entra nell’imbuto finale davanti, fa a sportellate con la Leonie Beck che ne ha ancora tanta e non riesce ad arginarla. Vince la tedesca.
“Sto preparando il 60° Trofeo Settecolli per cercare di prendere il pass olimpico e per questo motivo deciso di fare la cinque chilometri e poi sabato la staffetta – dice Ginevra – Per tenermi un po’ più leggera. Un diecimila sulle spalle avrei potuto sentirlo molto di più. E’ stata una bella gara che mi ha messo anche alla prova in vista della prossima settima, più veloce del solito e dove potevo aspettare ancora un pochino per tirare. Nel finale ero un po’ stanca ma è andata bene. Il ritorno di Leonie me lo aspettavo, avevo detto che lei e Bettina erano le più pericolose e alla fine c’ho azzeccato sulle ragazze. Questa prima medaglia mi rende felice e voglio dedicarla a me stessa”.
GUIDI FELICE E DI BRONZO. “Una medaglia che ricercavo da tanto tempo.” Marcello Guidi è felice al termine della cinque chilometri di Ada Ciganlija a Belgrado. Chiude al terzo posto in 53’30”8 rimontando dalla quinta posizione del secondo giro (3300 meri). “In gara ho avuto varie difficoltà – spiega l’azzurro – Ho sofferto un po’ di dolore al fegato per tutto il tempo, perché ho avuto la mononucleosi qualche mese fa e ho fatto fatica a riprendermi. Sono riuscito a trovare il guizzo finale, a mettermi in una buona posizione verso la fine approfittando che Rasovszky ne avesse meno e alla fine ho sprintato per cercare di prendere un podio a cui puntavo da tanto tempo”.
Titolo europeo all’ungherese David Betlehem, settimo a Roma 2022, quinto ai mondiali di Fukuoka 2023 e sesto quest’anno a quelli di Doha, che batte allo sprint il francese Marc-Antoine Olivier, vice campione del mondo a Doha e bronzo europeo a Roma: l’ungherese ferma il cronometro a 53’28”3, il francese tocca quattro decimi dopo (53’28”7). Bene anche gli altri due azzurri in gara; settimo Andrea Filadelli, allenato da Fabrizio Antonelli per Marina Militare e Superba Nuoto, quinto nella 10 a Golfo Aranci, in 53’38”4 e nono l’esordiente Vincenzo Caso, allenato da Pietro Bonanno per CC Napoli e Fiamme Oro, argento nella 7,5 chilometri agli eurojunior di Setubal 2022, in 53’45”3. Assenti per scelta tecnica i campioni del mondo di Fukuoka 2023 il tedesco Florian Wellbrock e di Doha 2024 il francese Logan Fontaine che rivedremo ai Giochi Olimpici nei diecimila.
Intanto Guidi si gode la sua medaglia. “In questi ultimi due anni ho lavorato e cambiato tanto – racconta Marcello – Ho cambiato allenatore due volte, modo di lavorare e ho cambiato sicuramente anche tanto la testa, che è quella fondamentale in gara e che oggi mi ha dato quel qualcosa in più per arrivare al mio primo podio europeo”. E c’è subito un nuovo obiettivo. “Adesso testa alla staffetta 4x1500 mixed di sabato in cui puntiamo a vincere e daremo tutto per conquistare un altro podio. Poi la settimana prossima ci sarà il 60° Trofeo Settecolli e subito dopo i campionati italiani assoluti a Piombino”.
Finale 5 chilometri M
1. David Betlehem (HUN) 53’28”3
2. Marc-Antoine Olivier (FRA) 53’28”7
3. Marcello Guidi (ITA) 53'30"8
7. Andrea Filadelli (ITA) 53'38"4
9. Vincenzo Caso (ITA) 53'45"3
Finale 5 chilometri F
1. Leonie Antonia Beck (GER) 58’25”3
2. Ginevra Taddeucci (ITA) 58'26"5
3. Bettina Fabian (HUN) 58'28"7
11. Rachele Bruni (ITA) 58'55"0
Foto di Andrea Masini / DBM / Deepbluemedia.eu
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Europei 2024. Paltrinieri d'oro. Pozzobon d'argento e Gabbrielleschi di bronzo nella 10
Italy is back. Tre medaglie nella dieci chilometri europea, nella giornata inaugurale del nuoto in acque libere all'Ada Ciganlija, un'isola del fiume Sava, trasformata in penisola, che sorge all'interno della città (dal lato opposto scorre il Danubio). Oro nella 10 maschile con Gregorio Paltrinieri che comanda la gara e lascia alle spalle il vincitore di Golfo Aranci e argento iridato Marc-Antoine Olivier e il campione del mondo a Doha Kristof Rasovszky (terzo a Golfo Aranci) che finisce nono. Super Greg chiude distaccando il gruppo bracciata dopo bracciata e vince in un’ora 49’19”6. Domenico Acerenza è quarto in un'ora 49'19"2 ed una gara sempre sulla scia di Paltrinieri. Il francese è secondo con oltre 21 secondi di ritardo (1h 49'41"0) e al terzo posto si inserisce l'altro ungherese David Betlehem (1h 49'41"1) che tocca la piastra un decimo prima di Acerenza (1h 49'41"2). Quinto l'altro azzurro Dario Verani, campione del mondo a Budapest e vice campione europeo a Roma 2022 nella 25 chilometri, che chiude in un'ora 49'41"5.
Doppietta azzurra nella 10 chilometri femminile. D'argento e bronzo, però, perchè la medaglia d'oro sfugge allo sprint. Vince la tedesca di stanza al Centro Federale Polo Acquatico Frecciarossa di Ostia, terza al Golfo Aranci e prima a Soma Bay, Leonie Beck in 2h00'54"8; Barbara Pozzobon, terza in Coppa LEN a Piombino 2023 e vice campionessa d'Europa dei 25 chilometri a Roma 2022, è seconda con un decimo di ritardo (2 ore 00'54"9) e Giulia Gabbrielleschi, terza a Golfo Aranci 2023 e settima a Roma 2022, è terza in 2 ore 00'58"5. L'altra azzurra Veronica Santoni, è sedicesima con 2h01'58"8. Gara tattica e ritmi più bassi rispetto ai Mondiali, dove con australiane e statunitensi a fare selezione il ritmo si alza. La percezione della temperatura in acqua è di 27 gradi. Il tempo peggiora e l'arrivo, premiazioni comprese, è sotto la pioggia. Nuotano con la pioggia battente anche gli uomini, verso la fine le condizioni meteo migliorano.
PARLA IL CAMPIONE D’EUROPA. Per Gregorio Paltrinieri, già campione del mondo a Budapest 2022 ed europeo a Lupa Lake 2021, questa è l’ottava vittoria in carriera nella dieci chilometri. Gli altri successi alle Universiadi a Taipei 2017, agli US Open a Miami 2019, in Coppa LEN a Piombino 2021 e Alghero 2022, nelle word series a Setubal 2022. “Quando faccio gare de genere mi sento bene. Mi sento in controllo. Una dieci calda, acqua 27 gradi, acqua piatta, caratteristiche che mi piacciono. Ho faticato comunque fino a metà, quando non avevo sensazioni ancora buonissime, dopo mi sono messo davanti e ho iniziato a nuotare meglio. Al terzo, quarto e quinto giro sono stato davanti, poi nell’ultimo giro mi hanno un po’ messo in mezzo, accerchiato, Marcolino Olivier da una parte e Mimmo dall’altra, e non riuscivo tanto a nuotare. Quindi l’ultimo tratto ho fatto una traiettoria impossibile: sono andato veramente molto interno cercando di distanziarli e ha funzionato. Avevo tanta velocità, me lo sentivo. Mi sentivo di poter mettere un passo che gli altri, in quel momento, non avevano. L’unica alternativa era staccarmi tanto e andare dalla parte opposta. Loro, invece, sono rimasti esterni. All’ultima boa mi sono accorto di essere solo e sono arrivato così bene”.
LE PAROLE DELLE PROTAGONISTE. Comincia Barbara Pozzobon. “Avevamo detto con Fabrizio Antonelli che questa doveva essere una gara ordinata. Quindi ho fatto primi due giri tranquilli, poi in progressione giro per giro e dopo mi sono messa davanti alla fine del quarto giro cercando di tenere un buon ritmo ma conservando energie per lo sprint finale. Alla fine, invece, mi è passata davanti Leonie Beck; ero un po' stanca e poi avevo l’acqua nell’occhialino e non l’ho proprio vista”. Continua Giulia Gabbrielleschi. “Cercavo di risparmiare più energie possibile. Sono arrivata non in formissima, sono stata in altura tre settimane per finalizzare il 60° Trofeo Settecolli, dove proverò ad ottenere il tempo limite per Parigi. In realtà mi sentivo abbastanza bene; complimenti a Barbara che è sfuggita. Non l’ho vista. Sapevamo che Leonie sarebbe passata: ha un finale sempre molto forte”.
LA GARA MASCHILE. Temperatura dell'acqua che rimane intatta ma scende una leggera pioggia su Belgrado. Rompe subito gli indugi l'ungherese David Betlehem che parte forte, ma non si fanno intimorire Domenico Acerenza, i francesi Sacha Velly e Marc-Antoine Olivier, Gregorio Paltrinieri, l'altro magiaro Kristof Raszovsky e il britannico Hector Pardoe. Al primo rifornimeto (1.7 km) in testa c'è Acerenza (17'38) che precede Betlehem, Velly, Olivier, Raszovsky, Paltrinieri, Pardoe e il sorprendente greco Athanasios Kynigakis; più indietro Dario Verani solito fare gara d'attesa.
Subito dopo il rifornimento torna davanti Betlehem che, come Acerenza, si toglie la cuffia per il caldo in acqua e non solo; il magiaro non crea un gap significativo con tutto il gruppo racchiuso in una decina di metri; il ritmo di Betlehem non preoccupa Acerenza, Paltrinieri, i francesi e Raszovsky e gli altri big, facilmente in scia con Verani che inizia a risalire dalla coda del gruppo. Secondo passaggio con Betlehem che comanda (35'40"8) tallonato da Acerenza, che poi ha un leggero problema con gli occhialini, Kynigakis, Oliver, Velly, Raszovsky, Pardoe e subito dopo ci sono Paltrinieri e Verani sempre coperto.
Cambia leggermente la gara dal quarto chilometro con Paltrinieri, Acerenza, Rasovszky e Olivier in testa, mentre Velly, Pardoe e Betlehem si mettono nella pancia del gruppo. SuperGreg è in testa al passaggio dei cinque chilometri (54'28"2); poi Acerenza e Rasovszky ma il passo è ancora tranquillo per tutti.
Secondo giro con Paltrinieri che non molla la testa del gruppo, con Olivier e Betlehem che scavalcano Acerenza, mentre Raszovsky affianca il fondista lucano; Verani viaggia intorno alla decima posizione. Nel frattempo aumenta d'intensità della pioggia sul campo di gara. Altro rifornimento e Olivier è sempre più minaccioso alle spalle di Paltrinieri; fa capolino al vertice anche il britannico Pardoe. Cambia qualcosa ai 2.5 km dalla fine con Acerenza che toglie per un attimo il comando a Paltrinieri, ma rimangono minacciosi Olivier, Raszovsky e Pardoe guardingo per tutta la gara; Verani è undicesimo ma ad appena sei secondi dalla testa.
E' il momento decisivo della dieci chilometri. Paltrinieri è sempre leader con Olivier in scia; Verani aumenta le marce e risale in quinta posizione alle spalle immediate di Acerenza, Olivier e Velly ma i più forti sono tutti sulla stessa linea. Ultimo rifornimento e, a differenza di quanto avvenuto nella prova femminile, nessuno lo salta: c'è bisogno di energie per il rush finale.
Accelerazione collettiva a milleduecento metri dalla conclusione. Olivier passa all'interno Paltrinieri ed è costretto ad allargare leggermente la linea giusta. Betlehem è il primo a mettersi in scia al transalpino, con Verani presente; traiettoria esterna per Raszovsky, Acerenza, Pardoe e Verani e larghissima per il solo Paltrinieri che prova a sorprendere tutti, giudici e telecamere compresi, con un'azione da fuoriclasse. E' l'azzardo che fa saltare il banco perchè Paltrinieri crea il margine e va a vincere; il gruppo allo sprint è regolato da Olivier che batte Betlehem; beffati Acerenza e Verani rispettivamente quarto e quinto.
LA GARA FEMMINILE. Ventisei al via e start puntualissimo alle 9.00; la temperatura dell'acqua è ufficialmente 24.5° ma la sensazione è che i gradi possano essere di più e oscillare tra i ventisei e i ventisette. Ritmi non eccessivi ma a tirare il gruppo si pone subito l'ungherese Bettina Fabian, seguita dalle spagnole Martinez Guillen e De Valdes Alvarez, dalle azzurre Gabbrielleschi e Santoni e dall'israeliana Eva Fabian, più arretrate la tedesca Leonie Beck e Barbara Pozzobon ma la gara deve ancora evolversi e le posizioni al termine del primo giro - chiuso dalle migliori in 20'04 - restano invariate ma soggette a rivoluzionarsi con il passare dei chilometri e l'aumentare della stanchezza.
Secondo giro con gruppo che all'inizio rimane compatto ma guadagnano posizioni la portoghese Rosa, la monegasca Pou e la finlandese Kasvio: davanti sempre la magiara Fabian, tallonata da Gabbrielleschi, come sempre brava a marcare le sue avversarie, Santoni e da De Valdes Alvarez. Passaggio ai 3.3 con Gabbrielleschi davanti a tutti in 40'39"7, seguita da Pou, Rosa, Santoni, De Valdes Alvarez; poi un piccolo buco con Martinez Guillen a trascinare le inseguitrici, tra cui Bettina Fabian, Pozzobon e Beck che come sempre gioca a carte copertissime.
Salgono i ritmi dal quinto chilometro e l'azione rabbiosa, forse eccessivamente, della Pou che allunga il gruppo ma in scia si mantengono De Valdes, Gabbrielleschi, l'israeliana Fabian, Santoni, mentre iniziano ad accelerare minacciosamente Beck, la francese Caroline Jouisse e anche Pozzobon. Passaggio a metà gara in 1h'01'00"8 per la monegasca ma sono in quattordici in dieci secondi, che rendono ancora tutto da definire.
Il gruppo, trainato sempre da Pou, perde pezzi dal sesto chilometro e si riduce a una quindicina di unità. Sale al secondo posto Pozzobon che prende una linea esterna rispetto alla monegasca, con lei Gabbrielleschi e Santoni; dietro Pou ci sono le due spagnole, Beck, Bettina Fabian ed Eva Fabian e l'altra tedesca Lea Boy. Ai 6.6 km in testa ci sono proprio le tre azzurre; poi Pou, De Valdes Alvarez, Martinez Guillen, Rosa, Beck e le due Fabian.
Strappo della Pozzobon dopo il rifornimento e segna la gara: il cambio di passo è netto ma la traiettoria non delle migliori; recuperano subito Pou, le spagnole, Gabbrielleschi, Santoni e soprattutto Beck, Jouisse e Bettina Fabian. Ai 2.5 chilometri dalla fine ulteriore accelerazione di Pozzobon ma le mordono le caviglie Pou, Gabbrielleschi, De Valdes, Martinez, Santoni - bravissima a fare sportellate - e Leonie Beck che risale il gruppo dall'interno e inizia, come consuetudine, la sua gara in rimonta, insieme alla connazionale Boy.
Ultimo rifornimento bypassato da tutte le big, ad eccezione di Santoni. Pozzobon in testa ad un giro dalla fine (1h41'27"6), seguita da Gabbrielleschi ma avanzano a tutta Beck, Boy e Pou. La selezione di Pozzobon è stata durissima e carica di personalità, per un'atleta specialista soprattutto della 25 chilometri. Le energie spese dalla trevigiana sono notevoli, Beck, Gabbrielleschi, Pou e le altre big provano a giocare come il gatto con il topo. Ad un chilometro dalla fine inizia la veemente progressione di Beck che si allarga, rispetto alla rotta di Pozzobon. La traiettoria esterna della tedesca, ormai di casa in Italia, è battezzata da Gabbrielleschi e Pou ma è quella sbagliata, perchè la trevigiana, sola, mantiene cinque secondi di vantaggio su Beck e le altre al passaggio dell'ultima boa. Pozzobon prende l'imbuto davanti a tutte; lo sprint di Beck è fenomenale e serve per superare l'azzurra a dieci metri dalla fine, che si deve "accontentare" di un super e inaspettato argento. Terza è Gabbrielleschi che si conferma garista di grande livello.
Finale 10 km femminile
1. Leonie Beck (Ger) 2h00'54"8
2. Barbara Pozzobon 2h00'54"9
3. Giulia Gabbrielleschi 2h00'58"5
16. Veronica Santoni 2h01'58"8
Finale 10 km maschile
1. Gregorio Paltrinieri 1h49'19"6
2. Marc-Antoine Olivier (Fra) 1h49'41"0
3. David Betlehem (Hun) 1h49'41"1
4. Domenico Acerenza 1h49'41"2
5. Dario Verani 1h49'41"5
Foto di Andrea Masini / DBM / Deepbluemedia.eu
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