Capri-Napoli trofeo Farmacosmo. Bis per Occhipinti e la francese Jouisse

Come nel 2021, così anche nel 2022: l’azzurro Alessio Occhipinti e la francese Caroline Jouisse vincono l’edizione numero 57 della Capri-Napoli trofeo Farmacosmo, gara valida quale tappa del circuito mondiale Ultramarathon Swim Series 2022. Per loro è un bis, dopo i successi ottenuti appena dodici mesi prima.
Stavolta però entrambi hanno dovuto nuotare meno: le pessime condizioni meteo (pioggia a tratti anche forte, mare mosso e perfino fulmini) ha convinto la giuria a ordinare l’interruzione della gara quando i nuotatori avevano percorso 20 dei 36 chilometri complessivi, quelli che dividono Le Ondine Beach Club (dove gli atleti erano partiti alle 10:40) dalle acque antistanti il Circolo Canottieri Napoli.
Festa azzurra e soprattutto festa delle Fiamme Oro in campo maschile: alle spalle di Occhipinti (26 anni di Roma) sono infatti arrivati - stando a quanto appurato dai componenti della giuria posti a bordo delle barche al seguito – i compagni di squadra del gruppo della Polizia, Mario Sanzullo (29 anni della provincia di Napoli) e Simone Ruffini (34 anni di Tolentino).
Soddisfatto il vincitore: “Sono contento – dice Alessio Occhipinti – di avere bissato il successo dello scorso anno, anche se stavolta non ho potuto concludere la gara con il tradizionale tocco. Le condizioni del mare erano particolari e ritengo che alla fine sia stata presa la decisione più saggia nell’interesse della salvaguardia della salute nostra e delle tante persone al seguito”.
Scherza invece Mario Sanzullo, memore di quanto avvenuto quando era in testa alla 25 km dei campionati europei, ad Ostia: ovvero gara interrotta al 19esimo chilometro e successivamente cancellata. “Sarò io a portarmi dietro il maltempo – sorride – Certo, sono almeno contento che la gara stavolta sia stata resa valida”.
In campo femminile successo di Caroline Jouisse: la 28enne francese ha preceduto le argentine Romina Imwinkelried e Vanesa Rita Garcia, che completano il podio della 57esima Capri-Napoli trofeo Farmacosmo.
PODIO MASCHILE
1. Alessio Occhipinti (Ita) 3h57'10
2. Mario Sanzullo (Ita) 3h57'11
3. Simone Ruffini (Ita) 3h57'13
PODIO FEMMINILE
1. Caroline Jouisse (Fra) 4h10'00
2. Romina Imwinkelried (Arg) 4h11'30
3. Vanesa Garcia (Arg) 4h25'10
Europei di Roma. La staffetta mixed si conferma campione. Italia leader
Gli azzurri delle acque libere chiudono in trionfo. Con la terza medaglia d’oro in due giorni (sarebbero potute essere quattro con quella di Mario Sanzullo nella 25 chilometri prima interrotta e poi cancellata). Vince la 4x125 mixed con 59’43”1 e si conferma campione d’Europa. Vince anche il Len Trophy. L’Italia, che prima della gara cambia quartetto inserendo Rachele Bruni al posto di Giulia Gabbrielleschi, si presenta al via con la vice campionessa olimpica dei diecimila a Rio 2016, seguita da Ginevra Tadduecci (fresca di medaglia d’argento nei 10000) e i neo campioni d’Europa dei cinque Gregorio Paltrinieri e dieci chilometri Domenico Acerenza. Seconda l’Ungheria con 59’53”9 e terza la Francia in un’ora 00’08”3. Rachele, Gregorio e Domenico facevano parte anche del team event che vinse a Lupa Lake gli Europei 2021; Ginevra, Gregorio e Domenico, invece, erano nella staffetta di bronzo ai campionati del mondo di Budapest 2022.
“Felicissima per questa medaglia in staffetta e di averla vinta con loro, per me vuol dire anche ripartenza”, dice Rachele Bruni; “che emozione cantare due volte l’inno nazionale, quasi da non crederci. Merito di tutti: è spettacolare gareggiare in una squadra così forte, così bella e affiatata”, prosegue Domenico Acerenza; “giornata fortunata, ricorderò per sempre questo 21 agosto, sono contenta perché siamo un grande team”, aggiunge Ginevra Taddeucci; “siamo competitivi dappertutto, in mare come in piscina. Abbiamo squadre molto solide con tante punte. Il nostro movimento è cresciuto e oggi rappresentiamo il top. Merito nostro e merito dei nostri tecnici, delle nostre società e della Federazione”, conclude Gregorio Paltrinieri.
Il primo giro lo completa in testa la spagnola Maria De Valdes Alavarez e Rachele Bruni è seconda, seguita dalla francese Madelon Catteau; al cambio Ginevra Taddeucci passa al comando, la spagnola Angela Martinez Guillen è seconda e la francese Aurelie Muller terza. Dopo trentadue minuti entrano in gara gli uomini e Gregorio Paltrinieri difende la prima posizione duellando prima con il tedesco Linus Schwedler e poi con l’ungherese Davud Betlehem; Greg passa il testimone ad Ace, da campione d’Europa a campione d’Europa, e Domenico spinge alla sua maniera: c’è l’ungherese Kristof Rasovszky da tenere a distanza. A settecento metri dall’arrivo Rasovszky supera il nostro Acerenza e passa a condurre. Allora Domenico alza la testa, mette freccia a destra e lo ripassa di nuovo. Ultimi trecento metri con tutto al massimo, negli ultimi duecento incrementa il vantaggio e gli ultimi cinquanta sono da leggenda. Kristof Rasovszky deve accontentarsi del secondo posto.
Sono sei le medaglie dell’Italfondo agli Europei di Roma, sul litorale di Ostia: 3 d’oro, 2 d’argento e una di bronzo.
IL VILLAGGIO SULLA SPIAGGIA. Il villaggio SPQR degli Europei di Roma è uno spettacolo di architettura. A dirigerlo il competition manager, ex sindaco di Piombino e per molti anni direttore tecnico della Nazionale di fondo Massimo Giuliani, coadiuvato dai vari venue manager. Come stare in un club med, anche meglio. Sorge sul lungomare Vespucci a Ostia, a cento metri dalla rotonda nella zona Cristoforo Colombo. E’ una struttura di 1200 metri quadrati che dispone di tutti i confort con all’interno 21 locali tecnici, sei grandi stand, la zona ristoro per gli atleti, l’infermeria e il pronto soccorso, 15 toilette e 12 docce. Tutto ciò privo di barriere architettoniche e facilmente agibile ai diversamente abili.
Foto di Andrea Masini / DBM
Europei di Roma. Acerenza è d'oro e Taddeucci d'argento nei 10 km
Dopo la tempesta splende sempre il sole. Ventiquattrore dopo il “pasticciaccio brutto” combinato dai giudici in occasione della 25 chilometri, gli azzurri si prendono la rivincita nella distanza olimpica. Domenico Acerenza si laurea campione d’Europa e Ginevra Taddeucci è vice campionessa europea dei dieci chilometri: 1ora 50’33”6 per il 27enne di Potenza allenato da Fabrizio Antonelli per Fiamme Oro e Canottieri Napoli, 2 ore 01’15”2 per la 25enne fiorentina allenata da Giovanni Pistelli per Fiamme Oro e Canottieri Napoli.
“E’ stata una gara super difficile – spiega Domenico – dove all’ultimo giro abbiamo anche saltato i rifornimenti perché non avevamo visto la barca. Nel secondo giro vedevo qualcuno davanti ma non riuscivo a capire chi fosse, al terzo ci hanno detto che aveva cinquanta secondi di vantaggio e allora ho cominciato a spingere. Il mare non ci permetteva di nuotare molto bene però è stata una faticaccia meravigliosa. Vorrei fare un ringraziamento alle mie due società, le Fiamme Oro e la Canottieri Napoli, alla Federazione e tutti coloro che mi hanno supportato prima e durante gli Europei di Roma. Sentire l’Inno di Mameli suonare per me è una grande emozione. Da fra tremare le gambe”.
“Con le onde non si vedeva niente – continua Ginevra – si è alzato il mare e nuotare diventava sempre più difficile. E’ stata una fatica allucinante. Sono contentissima, non ci volevo credere, stavo solo pensando mi mangia-non mi mangia; alla fine ce l’ho fatta a resistere. Ho cercato di mettere in atto l’esperienza delle gare passate che ho fatto, come i campionati italiani. Mi sono detta proviamo ad aumentare, magari riesco a tenere emettermi subito davanti. Sapevo che se rimanevo nelle retrovie poi non riuscivo a risalire. Direi che questa tattica è andata bene. Dedico questa medaglia a me stessa, al mio allenatore che mi sopporta tanto perché non sono facile da allenare, ai miei genitori che mi hanno sempre accompagnato agli allenamenti fin da piccola e che volevo ripagare in qualche maniera”.
Il campione europeo dei cinque chilometri Gregorio Paltrinieri è settimo in 1 ora 51’12”7 e l’altro azzurro in gara Andrea Manzi tredicesimo con 1 ora 56’31”7; al femminile Rachele Bruni è quinta in 2 ore 01’31”5 e Giulia Gabbrieleschi settima in 2 ore 02’09”3, dopo una gara generosissima e nuotata sempre all’attacco che la vedeva terza fino all’ultimo rifornimento con Ginevra Taddeucci al comando.
"C'era un mare molto mosso - racconta Gregorio - e stamattina ho fatto molta fatica. Sapevo che l'ungherese era davanti ed ho spinto tanto per riprenderlo. Questa cosa mi ha distrutto. Sono arrivato al quarto giro e ho capito che non ne avevo. Le condizioni erano davvero difficilissime e per la mia nuotata in modo particolare.
Foto di Andrea Masini / DBM








































Europei di Roma. Le medaglie cancellate. Barelli: "Per noi avete vinto"
Sono cinque le medaglie evaporate nell’acqua del litorale romano, intorbidita dai frangenti. L’oro di Mario Sanzullo, alla sua seconda gara internazionale nella distanza, allenato da Emanuele Sacchi per Fiamme Oro e Circolo Canottieri Napoli; gli argenti di Dario Verani, allenato da Fabrizio Antonelli per l’Esercito e Barbara Pozzobon di Fiamme Oro e Hydros, allenata da Barbara Bertelli; i bronzi di Matteo Furlan, allenato da Moreno Daga per Team Veneto e Marina Militare e l’esordiente Veronica Santoni, allenata da Emanuele Sacchi per l’Aniene. La sesta azzurra in gara era la millennial Silvia Ciccarella, allenata da Sacchi per Carabinieri e Aniene, che occupava la quinta posizione. Sarebbe bastato che, come prevede il regolamento, al momento dello stop alla competizione fossero state congelate le posizioni. Che non è stato possibile per un errore di comunicazione tra giudici come ammesso dalla stessa commissione tecnica della LEN che si è pubblicamente scusata.
Il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli fa i complimenti ai suoi ragazzi. “Nella 25 chilometri è stato commesso un grave errore di gestione dell’emergenza, riconosciuto peraltro dalla commissione tecnica della LEN e dai due giudici arbitri. A farne le spese sono stati tutti gli atleti partecipanti, non soltanto i nostri splendidi ragazzi che stavano concludendo una gara bellissima e generosa e che molto probabilmente li avrebbe visti occupare le primissime posizioni. A tutti noi dispiace moltissimo, soprattutto per Mario, Dario, Matteo, Barbara, Veronica e Silvia che si sono allenati duramente tutta la stagione aspettando questo momento. Voglio congratularmi pubblicamente con loro, con i loro tecnici e le loro società sia per l’impegno che per la prestazione che comunque rimane, come rimangono i tempi di ciascuno rilevati dal cronometro dei nostri tecnici. Voglio complimentarmi con loro anche per la pacatezza e l’educazione con la quale hanno reagito alla notizia che, dopo quasi due ore di attesa e diciannove chilometri di fatica, non era facile da gestire in maniera così matura. I nostri ragazzi li conosciamo bene e sappiamo che sono campioni dentro e fuori dall’acqua”.
Foto di Giorgio Scala / DBM
Europei di Roma. Cancellata la 25 chilometri. Sfumano 5 medaglie
Gara cancellata. La venticinque si ferma dopo 19 chilometri senza assegnare medaglie. Lo decide la commissione tecnica della LEN dopo una lunga riunione. I giudici in acqua avevano interrotto ritenendo che non ci fossero più le condizioni di sicurezza per proseguire, che noi da terra non avevamo avvertito. Per i tecnici e gli atleti si sarebbe potuto continuare. Di fatto sono cancellate cinque medaglie all’Italia: l’oro potenziale di Mario Sanzullo, gli argenti di Dario Verani e Barbara Pozzobon, i bronzi di Matteo Furlan e Veronica Santoni.
Non c’è stata una comunicazione sufficientemente chiara da parte dei giudici, è trascorso troppo tempo prima che gli stessi atleti riuscissero a capire cosa fare e a quel punto i giudici arbitri non sono più stati in grado di rilevare tutte le posizioni provvisorie. Nel corso della riunione della commissione tecnica della LEN è emerso anche che terra non ha comunicato con mare, per cui la barca ha deciso qualcosa che da terra non era stato capito e deciso. In ogni caso è stata una mancanza di rispetto nei confronti degli atleti. “Ci hanno riunito per dirci che la gara è annullata e non ci sarà una classifica – dice il coordinatore tecnico della Nazionale Stefano Rubaudo – senza darci troppe spiegazioni. C’è stato un difetto di comunicazione tra giudici di mare e di terra”.
Nel comunicato ufficiale si legge che "a causa di un'emergenza per le condizioni del tempo ambedue i giudici arbitri e il delegato alla sicurezza hanno deciso di fermare le gare per la sicurezza degli atleti e dei giudici in mare. Poichè i giudici arbitri non avevano una classifica finale stilata di ambedue le gare, hanno deciso di cancellare le classifiche. La LEN si scusa con tutti gli atleti partecipanti che si sono allenati duramente per essere pronti per questo evento per non essere stata in grado di determinare la classifica finale. Anche se la gara è stata disputata in condizioni estreme. Secondo i principi della LEN la sicurezza degli atleti e dei giudici deve essere prevalente in qualsiasi circostanza. Le altre gare al momento si disputeranno regolarmente. In caso di cattivo tempo le competizioni possono essere rimandate o cancellate".
La 25 è la gara più lunga, la più massacrante, ma ha un fascino particolare. Misurarsi con se stessi e con gli altri per 15 lunghi round da 1666 metri. Col passare delle ore il mare si fa sempre più difficile da affrontare. Già al settimo giro comincia a ridursi l’intervallo tra le onde, c’è una fastidiosa corrente da nord a sud e i frangenti si fanno più alti e in progressivo aumento. “Almeno fino alle otto di questa sera”, dicono gli assistenti bagnanti che insieme al personale della guardia costiera vigilano il campo gara.
Esattamente a metà gara Matteo Furlan, allenato da Moreno Daga per Team Veneto e Marina Militare, è davanti al gruppo. Lo seguono l’ungherese Zalan Sarkany e il napoletano Mario Sanzullo, allenato da Emanuele Sacchi per Fiamme Oro e Circolo Canottieri Napoli.
Tra gli uomini la situazione è ancora fluida, mentre le donne, all’inizio del settimo giro, sono tutte in fila col la francese Caroline Jouisse che tira il gruppo e Veronica Santoni, allenata da Emanuele Sacchi per l’Aniene, che le sta attaccata ai piedi. All’ottavo giro anche la trevigiana di Fiamme Oro e Hydros, allenata da Barbara Bertelli, Barbara Pozzobon si porta in scia a sale al terzo posto. Al nono giro di gara la situazione di testa rimane invariata in entrambi i gruppi.
All’undicesimo giro, dopo circa 19 chilometri e quasi quattro ore di gara, i giudici decidono di interrompere la gara. In quel momento nelle prime tre posizioni c’erano Mario Sanzullo, al suo esordio internazionale nella distanza, Dario Verani e Matteo Furlan; più incerte quelle femminili con la francese Caroline Jouisse, seguita da Barbara Pozzobon e Veronica Santoni (nona a Budapest 2021), che era attaccata dall’altra francese Jouisse. Poi la decisione ufficiale dei giudici che dopo un lungo confronto cancellano cinque medaglie all’Italia: l’oro potenziale di Sanzullo, gli argenti di Verani e Pozzobon, i bronzi di Furlan e Santoni.
Foto di Andrea Masini / DBM
Europei di Roma. Oro, argento e bronzo. Tripletta azzurra nella 5km
Come a Budapest due anni fa, Gregorio Paltrinieri è ancora campione d’Europa dei cinquemila metri nelle acque libere. Dietro di lui il compagno di squadra e di allenamenti Domenico Acerenza, che gli ha coperto le spalle per tutta la gara ma che alla fine c’ha provato; allo sprint nell’imbuto dell’arrivo Domenico ha messo la freccia a sinistra tentando il sorpasso ma super Greg non ha mollato un centimetro. Il primo bacio è per la fidanzata Rossella Fiamingo, la campionessa della scherma, medaglia d'argento ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile, poi l’abbraccio con il tecnico Fabrizio Antonelli e via, via ha “battuto il cinque” a tutto lo staff, a tecnici e dirigenti, compagni e avversari. Gregorio Paltrinieri, tesserato con Fiamme Oro e Coopernuoto, vince in 52’13”5 con sette decimi di vantaggio su Domenco Acerenza (Fiamme Oro/CC Napoli) che ferma il cronometro dopo 52’14”2. I francesi Logane Fontaine e Marc Antoine Olivier sgomitano per andarsi a prendere la terza medaglia: in un primo momento sembra spuntarla Fontaine, il più giovane dei due, che arriva da dietro, ma da un controllo successivo risulta chiaro che a toccare prima sia stato Olivier in 52’20”8. Fontaine recrimina ed è quarto (52’21”3). Il terzo azzurro in gara Marcello Guidi chiude ottavo con 52’44, dietro al tedesco Klemet e agli ungheresi Rasovszky e Betlehem.
“E’ stata una bellissima gara – dice Gregorio – i primi due giri molto bene, al terzo si è alzato un po’ il mare e si sentiva. Vedere la spiaggia piena di gente è spettacolare. Dopo due giorni di maltempo sono arrivate le gare, finalmente, e le facciamo tutte in due giorni. È bellissimo”.
“Volevo provare a superarlo e ci ho provato fino alla fine – sorride Domenico – Al terzo giro c’è stata un po’ di bagarre. Domenica abbiamo due gare, sarà un’altra bella giornata, ci aspettano nuove sfide e siamo contenti. Ci allenati tanto per questo appuntamento ed esserci è meraviglioso”. Sul podio lo è ancora di più.
Al femminile Giulia Gabbrielleschi è terza, per un decimo dietro la spagnola Maria De Valdes Alvarez, dopo essere stata anche al comando alla fine del secondo giro (3332 metri). Al foto finish Alvarez l’ha anticipata al tocco ed ha afferrato l’argento con 57’00”2. Vince la fuoriclasse olandese Sharon Van Rouwendaal con 56'58"7. L’azzurra, allenata da Massimiliano Lombardi per Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi, è di bronzo con 57’00”3. Una medaglia molto importante, che ha un significato particolare, perché è la numero 60 dell’Italia in tutte le discipline agli Europei di Roma. “Sono abbastanza soddisfatta – commenta – ad un certo punto in acqua strappavo un po’, ci accontentiamo. Noi tutti ci teniamo a fare bene a questi Europei di Roma, nella nostra città, davanti al nostro pubblico che anche oggi è stato meraviglioso. Ci siamo preparati per questo”. Martina De Memme è decina con 57’36”9 e Sofie Callo undicesima con 57’54”3.
Tre giri da 1666 metri, mare abbastanza calmo dopo le ultime giornate di bufera che hanno costretto gli organizzatori a posticipare l'inizio delle gare. Temperatura dell'acqua a 27 gardi. Paltrinieri e Acerenza prendono la testa dall'inizio; dopo 36 minuti risale Olivier e nella parte finale si fa sotto anche Fontaine. Il quartetto duella fino all'arrivo. Gabbrielleschi è in seconda posizione dopo 32 minuti e passa al comando del gruppo femminile al passaggio del secondo giro. Nel finale perde un po' di ritmo ma difende il podio con le unghie.
Foto di Andrea Masini / DBM




































Europei. L'Italfondo per Ostia. Parla il coordinatore Rubaudo

Il precursore fu Valerio Cleri. Il fondista di Palestrina domò onde e raffiche di vento per imporsi davanti al litorale romano nella 25 km iridata che chiuse i mondiali di Roma 2009. Dopo tredici anni il grande fondo si rituffa tra le onde difronte la spiaggia SPQR di Ostia. Il 18 agosto si parte con la dieci chilometri femminile e la cinque chilometri maschile. Gli azzurri si presentano come nazione leader internazionale: prima nel medagliere di specialità ai mondiali di Budapest un mese fa (2 ori, 2 argenti, 2 bronzi) e prima agli europei sempre sul Lupa Lake lo scorso anno quando furono otto medaglie (3 ori, 2 argenti e tre bronzi). "C'è particolare attenzione per questa competizione, è una gara in casa e veniamo dagli ottimi risultati dei campionati del mondo e dello scorso europeo. E' sempre difficile riconfermarsi, ma la squadra è in fiducia ed è il team più forte che io potessi schierare. Abbiamo qualche giovane esordiente con delle buone qualità come Sofie Callo, che gareggerà nella 5 km ed ha fatto bene i campionati italiani e si merita di essere messa alla prova. Giulia Gabrielleschi è l'unica donna che nuoterà in due gare. Ginevra Taddeucci si deve confermare nella 10 km, Rachele Bruni viene dal periodo di allenamento in Brasile, e dopo la delusione mondiale in mare aperto come quello di Ostia, con pochi punti di riferimento, potrebbe riscattarsi. Abbiamo anche Barbara Pozzobon che è arrivata quarta ai mondiali nella 25 km ed è in crescita.
Nella parte maschile Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza non hanno bisogno di biglietti da visita, ma c'è anche Andrea Manzi che ha vinto i campionati italiani, guadagnandosi la qualificazione sulla 10 km e Marcello Guidi la stessa cosa sulla 5 km. Mario Sanzullo che ha partecipato alle Olimpiadi l'anno scorso e nuoterà la 25 km. Abbiamo una squadra fortissima, sono consapevole che non è facile fare i risultati fatti negli ultimi due anni, però vedo che i ragazzi rispondono; hanno lavorato tutti bene. Credo che posso pensare di chiudere questi europei spostando l'asticina ancora un po' più in alto. Sono carichi tutti, tra 15 giorni vediamo cosa ci riservano i campi gara. Il percorso è leggero, ma da fondista vero. Non c'è terra, c'è il mare, quindi non ci sono punti di riferimento, non c'è niente davanti. Sarà un quadrilatero con un pontone di 50 metri che garantirà la vista da tutti i punti di osservazione. Ci aspettano gare spettacolari contro i soliti competitor tra cui i tedeschi, ungheresi e francesi tra i favoriti".
I CONVOCATI:
Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro/Coopernuto) 5-10 km
Domenico Acerenza (Fiamme Oro/CC Napoli) 5-10 km
Andrea Manzi (Fiamme Oro/CC Napoli) 10 km
Ginevra Taddeucci (Fiamme Oro/CC Napoli) 10 km
Dario Verani (Esercito/Livorno Acquatics) 25 km
Mario Sanzullo (Carabinieri/CC Aniene) 25 km
Marcello Guidi (Fiamme Oro/RN Cagliari) 5 km
Matteo Furlan (Marina Militare/Team Veneto) 25 km
Rachele Bruni (Fiamme Oro/Aurelia Nuoto) 10 km
Martina De Memme (Esercito/Olimpic Nuoto Napoli)
Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi) 5-10 km
Barbara Pozzobon (Fiamme Oro/Hydros) 25 km
Sofie Callo (Fiamme Oro/RN Spezia) 5 km
Silvia Ciccarella (Carabinieri/Aniene) 25 km
Veronica Santoni (CC Aniene) 25 km
STAFF
coordinatore del settore Stefano Rubaudo
i tecnici Fabrizio Antonelli e Emanuele Sacchi
il tecnico Massimiliano Lombardi
il tecnico Alessandro Varani
il biomeccanico Roberto Baldassarre
la fisioterapista Federica Borghino
il fisioterapista Maurizio Zaia
il preparatore atletico Francesco Speranza
il medico Sergio Crescenzi
il giudice Marco Rebora
il giudice Daniela Maddaloni
il giudice Annalisa Bolteri
Foto deepbluemedia
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World Series a Parigi. Italia d'oro e d'argento nella 4x1500

Immenso Greg. In 24 ore vince i suoi diecimila e spinge alla vittoria i compagni del team Italy2 nella staffetta 4x1500 mixed nella giornata conclusiva della seconda tappa della world series a Parigi. Sabato aveva ottenuto il successo personale nella 10 chilometri, il secondo consecutivo dopo quello a Setubal.
Domenica da derby. Giulia Gabbrielleschi, Martina De Memme, Dario Verani e Gregorio Paltrinieri si impongono in 1ora 07’51”74 nel “Canal del Ourcq” e anticipano i compagni del team Italy1 Ginevra Taddeucci, Barbara Pozzobon, Andrea Manzi e Pasquale Sanzullo che sono secondi in 1ora 08’03”37 battendo allo sprint gli australiani Kareena e Kyle Lee, Moesha Johnson e Nicholas Sloman che chiudono terzi in 1ora, 08’04”30. Quarta la Spagna1 (1ora 09’30”97) e quinta la Francia1 (1ora 09’31”55).
Per il Re della lunga distanza, in piscina, mare, lago o canale che sia, Gregorio Paltrinieri, 27enne di Carpi, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto e allenato dal tecnico federale Fabrizio Antonelli, sono stati sedici giorni nuotati al massimo. Dal 25 giugno alla Duna Arena di Budapest, quando ha dominato i 1500 stile libero mondiali col record europeo di 14’32”80, non si è più fermato. Ha continuato a vincere. Al Lupa Lake ancora d’oro nei diecimila iridati, d’argento nei cinquemila e di bronzo con la staffetta 4x1500 (di cui faceva parte anche Giulia Gabbrielleschi). Adesso la doppietta d’oro nella seconda tappa della world series di open water a Parigi, nelle acque calme e non eccessivamente fredde del “Canal del Ourcq” all'interno del Parc de la Villette, definito il nuovo modello di parco del XXI secolo.
GLI AZZURRI IN FRANCIA. Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro/Coopernuto), Domenico Acerenza, Andrea Manzi e Ginevra Taddeucci (Fiamme Oro/CC Napoli), Dario Verani (Esercito/Livorno Acquatics), Pasquale Sanzullo (Carabinieri/CC Aniene), Marcello Guidi (Fiamme Oro/RN Cagliari), Matteo Furlan (Marina Militare/Team Veneto), Martina De Memme (Esercito/Olimpic Nuoto Napoli), Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi) e Barbara Pozzobon (Fiamme Oro/Hydros).
Nello staff, insieme al coordinatore del settore Stefano Rubaudo, i tecnici federali Fabrizio Antonelli e Emanuele Sacchi e il tecnico Massimiliano Lombardi.
IL CIRCUITO. La prossima tappa è prevista a Lac Megantic in Canada dal 26 al 28 agosto. Poi a Fajardo in Porto Rico nel mar dei Caraibi dal 7 al 9 ottobre e infine a Eilat in Israele l'11 e 12 novembre. Nel 2021 il circuito è stato vinto dal magiaro Kristof Razovszky tra i maschi e dalla brasiliana Ana Marcela Cunha e dalla francese Oceane Cassignol tra le femmine. Nel 2020 la coppa del mondo è stata annullata, dopo la prima tappa a Doha svoltasi nel mese di febbraio. Nel 2019 vittoria tra i maschi del fuoriclasse magiaro Kristof Razovszky che ha preceduto nella classifica generale Matteo Furlan e Marcel Schouten. Circuito femminile vinto dall'argento olimpico Rachele Bruni, davanti alla brasiliana Ana Marcela Cunha e a Arianna Bridi.
World Series a Parigi. Vince Paltrinieri, terza Taddeucci

Fuoriclasse senza pause Gregorio Paltrinieri che, messi alle spalle trionfi e fatiche dei Mondiali di Budapest, si impone anche nella seconda tappa delle World Series, in svolgimento al Parc de la Villette, nel cuore di Parigi. Il 27enne di Carpi e vincitore di tutto - tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto, allenato dal tecnico federale Fabrizio Antonelli e ai Mondiali oro nella 10 km, argento nella 5 km, bronzo con la 4x1.5 e in piscina sul gradino più alto del podio nei 1500 - conduce una gara perfetta, sempre in testa al gruppo che poi stacca a circa cinquecento metri dalla fine, e vince in 1h51'37''85; alle spalle di SuperGreg, già vincitore della prima tappa dell'ex World Cup a Setubal, gli ungheresi Kristof Rasovszky in 1h51'38''98 e David Betlehem terzo in 1h51'41''95. Quinto un ottimo Andrea Manzi (Fiamme Oro/CC Napoli), vincitore del titolo italiano pochi giorni fa a Piombino, in 1h51'43''68.Nella prova femminile splendida terza Ginevra Taddeucci. La 25enne di Firenze - tesserata per Fiamme Oro e CC Napoli, seguita da Giovanni Pistelli e bronzo iridato con la 4x1.5 km - chiude in in 2h00'35''99, dopo aver tentato il forcing ad un chilometro dall'arrivo stoppato dalle veterane Ana Marcela Cunha e Sharon Van Rouwendaal. Ad imporsi è la 30enne brasiliana - oro mondiale nella 5 e nella 25 km - in 2h00'33''71 contro le 2h00'35''77 della 28enne olandese e campionessa del mondo. Buona sesta Barbara Pozzobon in 2h00'40''46.In svolgimento la 10 km femminile.
Numeri e condizioni. Si è nuotato nelle acque calme e non eccessivamente fredde (21 gradi circa) del Canale dell'Ourcq all'internoParc de la Villette: percorso di due chilometri ripetuto cinque volte. Al via 92 atleti (58 maschi e 34 femmine) in rappresentanza di 16 nazioni.
GLI AZZURRI IN FRANCIA. Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro/Coopernuto), Domenico Acerenza, Andrea Manzi e Ginevra Taddeucci (Fiamme Oro/CC Napoli), Dario Verani (Esercito/Livorno Acquatics), Pasquale Sanzullo (Carabinieri/CC Aniene), Marcello Guidi (Fiamme Oro/RN Cagliari), Matteo Furlan (Marina Militare/Team Veneto), Martina De Memme (Esercito/Olimpic Nuoto Napoli), Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi) e Barbara Pozzobon (Fiamme Oro/Hydros).
Nello staff, insieme al coordinatore del settore Stefano Rubaudo, i tecnici federali Fabrizio Antonelli e Emanuele Sacchi e il tecnico Massimiliano Lombardi.
IL CIRCUITO. Quattro tappe con apertura a Setubal (Portogallo) il 28 maggio e chiusura a Eilat, in Israele il 7 dicembre. Nel 2021 il circuito è stato vinto dal magiaro Kristof Razovszky tra i maschi; e dalla brasiliana Ana Marcela Cunha e dalla francese Oceane Cassignol tra le femmine. Nel 2020 la Coppa del Mondo è stata annullata, dopo la prima tappa a Doha svoltasi nel mese di febbraio. Nel 2019 vittoria tra i maschi del fuoriclasse magiaro Kristof Razovszky che ha preceduto nella classifica generale Matteo Furlan e Marcel Schouten. Circuito femminile vinto dall'argento olimpico Rachele Bruni, davanti alla brasiliana Ana Marcela Cunha e a Arianna Bridi.
World Series
2^ tappa - Parigi (Francia)
10 km maschile
1. Gregorio Paltrinieri (Ita) 1h51'37''85
2. Kristof Rasovszky (Hun) 1h51'38''98
3. David Betlehem (Hun) 1h51'41''95
10 km femminile
1. Ana Marcela Cunha (Bra)2h00'33''71
2. Sharon Van Rouwendaal (Ned) 2h00'35''77
3. Ginevra Taddeucci (Ita) 2h00'35''99
I PODI DEGLI AZZURRI NELLA COPPA DEL MONDO 2022
1^ tappa Setubal (Portogallo)
10 km maschile
1. Gregorio Paltrinieri 1h53'45
2. Domenico Acerenza 1h53'47
2^ tappa Parigi (Francia)
10 km maschile
1. Gregorio Paltrinieri 1h51'37''85
10 km femminile
3. Ginevra Taddeucci 2h00'35''99
Mondiali. Doppietta da leggenda. Paltrinieri campione, Acerenza argento nella 10 km!
Non svegliateci. Una dieci chilometri da sogno regala all'Italia l'ennesima prova che tra i giganti ci siamo noi. Più forte di tutto, del caldo torrido (36 gradi, 28 in acqua), della stanchezza e della fatica dopo dieci giorni di gara tra piscinia e acque libere. Gregorio Paltrinieri si veste da supereroe, dal dio dei due mari, quello di corsia e quello libero. Sale sul tetto del mondo nella prova olimpica del Lupa Lake di Budapest accompagnando il successo nei 1500 col titolo iridato più importante nel fondo come mai nella storia azzurra maschile: l'unica medaglia fu quel bronzo di Fabio Venturini nel 2001 a Fukuoka.
L'oro nella dieci chilometri lo aveva vinto solo Viola Valli per una storica doppia doppia tra 2001 e 2003 (entrambe le volte vinse anche la 5).
E' la quarta medaglia in dieci giorni per l'immenso olimpionico ventottenne carpigiano, che aveva iniziato con il quarto posto negli 800 stile per poi tornare re per la terza volta nei 1500 stile libero; poi il bronzo con la staffetta 4x1.5 km, l'argento nella 5 km e l'ennesima impresa di un'atleta no limits che solo tre anni fa si affacciava per la prima volta su questa distanza a Gwangju (sesto). L'atleta di Fiamme Oro e Coopernuoto chiude in 1h50'56"8 facendo squadra alla perfezione con Domenico Acerenza, compagno di allenamenti nel gruppo di Fabrizio Antonelli, compagno di staffetta di bronzo, quarto nella 5 km. Il ventisettenne potentino (1h50'58"2) conquista la prima medaglia individuale dopo i podi in staffetta e si mette alle spalle i favoriti della vigilia: come il campione olimpico e mondiale in carica della distanza Florian Wellbrock, terzo e tramortito dai continui strappi degli azzurri; il francese Marc Antoine Olivier, argento mondiale uscente; l'ungherese viceampione olimpico Kristóf Rasovszky; l'ucraino Mychailo Romanchuck, già terzo nella 5 chilometri. Cedono tutti, provati dalla tattica della coppia italiana che dimostra coesione, determinazione, capacità di fare squadra con blocchi, chiusure e alternanza. Infine i favoriti si giocano il terzo posto che va Wellbrock in 1h51'11"2 dopo aver condotto gran parte della gara in testa sino ai 1500 metri conclusivi "che ho nuotato come se fossi in piscina, a tutti", racconta Paltrinieri. "E' un sogno. Primo e secondo è la cosa più bella che potesse succedere - continua il tricampione europeo nelle acque di questo lago, lo scorso anno, dopo aver conquistato in piscina l'argento negli 800 e nei 1500 - Quando sono partito sentivo che dietro di me c'era lui e non Wellbrock perché Mimmo lo sento da come mi tocca i piedi, mi ha fatto da scudiero e lo ringrazio. La strategia era quella di lasciarli andare, che mi trasportassero verso un finale dove avrei potuto attaccarli e sfiancarli partendo da lontano; ho bevuto tantissimo e poi l'ultimo 1500 ho tirato a bestia partendo sul mio lato favorito". Determinante il gioco di squadra. "Siamo grandi amici con Acerenza, ci siamo allenati tanto tempo insieme ad Ostia quest'anno. Torno con quattro medaglie che è quasi il bottino completo; ho iniziato positivamente questa stagione post olimpica, allenandomi a dovere, e ho dimostrato a me stesso che potevo far bene. Dopo gli 800 in piscina, mi sono venute mille preccupazioni. Mi son detto: vuoi vedere che arrivo quarto in tutte le gare. Ma Antonelli mi ha tranquillizzato; sapeva che la forma sarebbe cresciuta e così è stato. Se avessi dovuto scegliere le gare da vincere non avrei avuti dubbi: 1500 e 10 chilometri ed è fantastico che ce l'abbia fatta". Con questo successo Paltrinieri diventa il nuotatore che ha conquistato il maggior numero di medaglie mondiali della storia italiana: 12 (5 ori, 3 argenti e 4 bronzi), una in più di Federica Pellegrini (6 ori, 4 argenti e un bronzo).
Gli occhi del sud, del sacrificio, della determinazione. Domenico Acerenza si conferma a livello mondiale dopo il bronzo in staffetta e il quarto posto nella 5 chilometri. Se da Paltrinieri è lecito aspettarsi di tutto dopo le imprese segnate nella sua carriera, la crescita di Acerenza rappresenta il senso della costruzione dell'atleta, il valore del singolo integrato nel gruppo, il risultato ottenuto con progettualità, sacrificio e determinazione. "Sono al settimo cielo, ho lavorato per questo, ogni giorno - racconta il ventottenne potentino tesserato Fiamme oro / CC Napoli - In gara ero super tranquillo, nuotavo bene, sciolto. Abbiamo rallentato un po' ad un certo punto, ma sentivo di avere energie. Ho controllato bene e alla fine ce l'ho messa tutta. Gregorio era partito, imprendibile, ne sono felicissimo. Siamo tutti e due superdeterminati e orgogliosi. Con Gregorio ogni allenamento è una gara. Siamo amici nella vita e ci fidiamo l'uno dell'altro. Il risultato è frutto anche di questo affiatamento" afferma il bronzo europeo dei 1500. "La medaglia la dedico alla mia famiglia e alla mia futura moglie. Finché mi divertirò continuerò a nuotare. Adesso è iniziato il bello. Prossima fermata gli europei di Roma".
Già allenatore dell'anno 2021, Fabrizio Antonelli prepara entrambi gli azzurri con base al centro federale di Ostia: "Si può aggiungere poco, sminuirebbe quello che i ragazzi hanno fatto: un miracolo sportivo - asserisce il tecnico, già atleta della nazionale di nuoto di fondo dal 2005 al 2008, nonché mentore di Rachele Bruni, argento olimpico a Rio 2016 - Abbiamo sognato questa gara e loro l'hanno resa reale. L'avevo sognata cosi. Chiunque abbia visto qualche gara di fondo sapeva che non potevamo giocarcela negli ultimi metri ed abbiamo lanciato una volata più lunga; è andata meglio di quanto pensassimo. La prova degli 800 ci ha permesso di fare delle valutazioni per sfruttare al meglio la condizione di Greg. Di lui non posso aggiungere altro. Non ci sono aggettivi. Domenico invece è un grande professionista che ogni giorno si vuole migliorare. Il testarsi continuativamente con Gregorio lo ha portato a questi risultati".
Raggiante in attesa di una 25 km che chiuderà il programma iridato, il responsabile tecnico Stefano Rubaudo: "Incredibile, i ragazzi hanno fatto una cosa sensazionale. Quando ho visto Romanchuk alzare la testa e Wellbrock scivolare al quarto posto senza forze ho pensato che avrebbero potuto farcela. Hanno disputato una gara impeccabile. Paltrinieri è l'essenza del campione che cerca sempre di migliorare malgrado successi a ripetizione. Ama nuotare, il senso di libertà, la tensione pre-gara, il continuo confronto. Acerenza è più equilibrato, metodico, il prototipo di atleta che applica alla lettera le indicazioni tecniche. La sua professionalità e determinazione sono le chiavi di questa medaglia. Sono due atleti che si completano e rendono ogni allenamento una fonte di crescita. Sono riusciti a portare a Budapest il loro habitat naturale. Domani c'è la 25 chilometri che può riservarci altre soddisfazioni. Sono orgoglioso e soddisfatto della squadra".
LA GARA. Atteggiamento coraggioso sin dalle prime bracciate di SuperGreg che non vuole lasciare spazio agli avversari, memore del gap nel finale che concede ai più veloci competitor. Subito in testa ai 400 metri il fenomeno carpigiano nuota a stretto contatto con Romanchuk e Olivier. Viste le velleità pericolose dell'azzurro, Wellbrock fa la voce grossa e si mette a tirare chiudendo al comando il primo giro con Olivier a +1"8, Acerenza a +1"9, e Paltrinieri quinto a +3"2. Il tedescone mette il pilota automatico con la sua frequenza bassa a 30 bracciate al minuto e traina il gruppo anche al secondo giro (3.2 km), con Greg a +2"0 e l'altro ungherese Betlehem a +2"3. A metà gara il primo forcing di Paltrinieri che affianca il panzer olimpionico e mondiale facendogli capire che oggi sarà una gara complicata. Sotto il tabellone passa ancora Wellbrock davanti in 55'38"7 con Acerenza in scia a +1"6, mentre Greg è a +2"6.
Il duetto di testa non cambia rotta, mentre il vicecampione della 5 km si allarga verso il pontone per fare il pit stop e rifornirsi in vista del gran finale. La sorpresa è invece il ritiro del vicampione Rasovszky, argento in staffetta il primo giorno e poi modesto nono nella 5 km. L'eroe magiaro alza le braccia sfiancato dal gran caldo e dalla fatica accumulata nei primi due giorni di gara.
Ancora un giro in testa per l'uomo d'accaio tedesco che transita ai 6.5 km con un vantaggio su Paltrinieri di mezzo secondo. L'azzurro si defila sulla sinista e rifornisce nuovamente come nel giro precedente. Senza cuffia e sulla scia di Wellbrock, Acerenza è terzo senza perdere il passo; poi c'è un ottimo Olivier, argento mondiale uscente a +3"5, Romanchuck in conforte zone a +3"6 che va un po' a dorso per allentare il ritmo.
Il campione olimpico e mondiale sembra guidare il gruppo senza problemi, invece ogni strappo di Paltrinieri lo affatica di più come dimostrerà la fine. Gregorio capisce che è il momento giusto per portare l'ultimo attacco. Ai 1000 metri, dove fuggì lo scorso anno, di fronte alla lingua di sabbia che fa da L nel percorso magiaro, lo squalo azzurro fiuta le difficoltà e parte seguito dal compagno Acerenza (+1"3) e da Olivier (+1"7). Wellbrock sbanda, cerca di riprendere la centralità e si rimette in scia cinque metri indietro. Romanchuck molla, giungerà sesto a quarantaquattro secondi. Il finale è trionfale. SuperGreg non si ferma più. vede solo acqua davanti. Dietro c'è Acerenza per l'argento e la diga difensiva. Nessuno ci può riprendere. Il tocco sulla piastra di SuperGreg è così naturale quanto delicato. Mimmo è a +1"5; Wellbrock batte Olivier allo sprint e tocca con un ritardo di 14"4. Il pubblico in delirio abbraccia gli eroi tricolori, l'Italia è tra le grandi sia in vasca che nelle acque libere.
RAGAZZE LONTANO. La giornata era iniziata con le ragazze che lottano per tre quarti gara ma non riescono a cogliere un podio che aveva caratterizzato sin qui tutte le gare della spedizione. Vince la vicecampionessa olimpica di Tokyo, peraltro oro a Rio quattro anni prima, l'olandese Sharon Van Rouwendaal che si prende il primo oro iridato, dopo quattro argenti e un bronzo, chiudendo al tocco in 2h'2'29"2 davanti l'outsider tedesca Leonie Beck, già oro nella staffetta, che subisce la fisicità dell'avversaria e tocca a mezzo secondo (2h02'29"7). Terza la superfavorita brasiliana Ana Marcela Cunha, già oro nella 5 km, che subisce un po' di affaticamento nel finale e giunge a +1"5 dall'olandese (2h02'30"7). Staccate le azzurre. Giulia Gabbrielleschi è quattordicesima in 2h02'52"2, mentre Rachele Bruni è diciottesima in 2h03'17"3.
Proprio la vicecampionessa olimpica di Rio, peraltro bronzo iridato a Gwangju, racconta commossa la sua gara che segna un po' la rinascita dopo il trasferimento in Brasile a Porto Alegre agli ordini di Kiko Klaser: "E' stata una gara tirata sin dall'inizio, ho provato a stare con le prime, ma alla fine mi sono trovata imbottigliata e mi sono defilata. Sono contenta perché per me è un ritorno dopo il quattordicesimo posto olimpico a più di due minuti dalla vincitrice - spiega la trantaduenne fiorentina di Fiamme Oro e Aurelia - Non gareggiavo dal novembre scorso, quando ho cambiato tutto e mi sono trasferita in Brasile. Ho cambiato completamente vita per cercare di tornare tra le più forti; so che nessuno mi regala niente e devo lavorare tanto; so anche che non valgo queste posizioni, ma rispetto a Tokyo ho ridotto il gap cronometrico e sono pronta a ricominciare".
Delusa anche Giulia Gabbrielleschi, già doppio bronzo iridato in staffetta e nella 5 km, che racconta come abbia pagato "l'inesperienza a livello mondiale" che le ha fatto sbagliare tattica. "Ho fatto un paio di errori di gestione e li ho pagati - racconta la 25enne pistoiese preparata da Massimiliano Lombardi che nuota per Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi - Del resto è la mia prima gara individuale ai mondiali e e può succedere. Sono rimasta imbottigliata nel gruppo, ho provato a risalire ma nel finale ho pagato la stanchezza. Un po' l'aumento del ritmo delle più forti, un po' la botta di caldo hanno fatto il resto. Il mio resta un mondiale da sogno. Torno arricchita sotto tutti i punti di vista. Il risultato della 10 chilometri non mi soddisfa, ma ho imparato a conoscermi meglio dopo questa esperienza e ce la metterò tutta in vista degli europei ad Ostia".
LA 10 KM FEMMINILE. Tutte le più forti al via di sei giri da 1.666 km nello specchio di acqua dolce magiaro. Sessantuno partecipanti tra cui l'olimpionica e già protagonista dell'oro nella cinque chilometri Ana Marcela Cuna. La brasiliana, che punta al settimo oro mondiale ma non ha mai vinto la 10 km iridata, spalleggia al comando insieme alla sedicenne americana Katie Grimes, l'ennesima rookie dello sterminato serbatoio a stelle e strisce, già doppio argento in vasca nei 400 misti e nei 1500 stile libero. Bruni e Gabbrielleschi restano nel gruppo di testa e passano appaiate a +4.1 dietro la francese Aurelie Muller, già argento della cinque chilometri e ben due ori mondiali consecutivi a Kazan '15 e Budapest '17 nella specialità che si alterna in testa con Cunha. Ad un giro dalla fine comincia la lunga azione dell'olandese Sharon Van Rouwendaal. La ventinovenne, oro e argento olimpico, passa con +2"0 sulla Muller e +3"1 sulla tedesca Leonie Beck. Proprio la venticinquenne di Augusta, che si allena al Centro Federale di Ostia, cerca di sgranare il gruppone di testa mettendosi risalendo e completando il trio che si gioca la vittoria allo sprint. Sale il rtimo a un chilometro dal termine con la tedesca avanti +3"3 dalla brasiliana e Van Rouwendaal a +6'0. Le azzurre patiscono la fatica e restano attardate, transitando a +7"5 Gabbrielleschi (ottava) e a +15"8 Bruni (quattordicesima). Nel cono finale il gruppo di testa si spacca. Beck, esile e lunga, prova ad accelerare, restando però ingabbiata nella marcatura delle avversarie più muscolate. Nel finale la spunta Van Rouwendaal, allenata da Philippe Lucas, cinque medaglie mondiali ma mai d'oro, che si impone al fotofinish su Beck, alla prima medaglia individuale dopo l'oro nella staffetta, e a Cunha, che rimanda ancora una volta l'appuntamento col successo iridato. Gabbriellechi è quattordicesima a +23"0, Bruni diciottesima a +48"0.
10 KM MASCHILE
1. Gregorio Paltrinieri 1h50'56"8
2. Domenico Acerenza 1h50'58"2
3. Florian Wellbrock (Ger) 1h51'11"2
4. Marc Antoine Olivier (Fra) 1'51'11"5
5. David Bethelem (Hun) 1h51'29"08
10 KM FEMMINILE
1. Sharon Van Rouwendaal (Ola) 2h02'29"2
2. Leonie Beck (Ger) 2h02'29"7
3. Ana Marcela Cunha (Bra) 2h02'30"7
14. Giulia Gabbrielleschi 2h02'52"2
18. Rachele Bruni 2h03'17"3
Foto di Andrea Staccioli DBM
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