Barelli: "Grazie alla Regione Lazio. Europei opportunità di rilancio"

"Apprezziamo l'impegno formalizzato dalla Regione Lazio a supporto dei campionati europei delle discipline acquatiche e del programma di avvicinamento che coinvolgerà le società sportive del territorio e tutti i cittadini fino all'estate del 2022".
Il presidente della Federnuoto e della Ligue Europeenne de Natation, Paolo Barelli, accoglie con soddisfazione lo stanziamento di 3,5 milioni di euro formalizzato dalla Regione Lazio "per la realizzazione di un programma di iniziative e di manifestazioni di avvicinamento di carattere sportivo, didattico e sociale che coinvolgeranno cittadini, studenti delle scuole primarie e secondarie, associazioni di volontariato e società sportive".
"Il presidente Nicola Zingaretti ha sostenuto fin dall'inizio la candidatura della Federnuoto volta a riportare a Roma un grande evento come i campionati europei di nuoto, nuoto di fondo, tuffi e tuffi dalle grandi altezze e nuoto sincronizzato, che mancano in città dal 1983 - continua Barelli - Questo passo dimostra l'interesse concreto e la volontà reciproca di rendere i campionati europei e tutti gli eventi di avvicinamento un percorso di rilancio per le attività natatorie e di ripresa per tutte le società sportive duramente colpite dalla pandemia. Il programma di avvicinamento al campionato europeo darà sicuramente un ulteriore impulso a un settore che auspica di ripartire il prima possibile dopo l'ennesima serrata avvenuta malgrado gli enormi sacrifici compiuti negli ultimi mesi dai gestori delle piscine per garantire il rispetto delle norme di sicurezza a tutela della salute".
La 36esima edizione dei campionati europei si svolgerà dall'11 al 21 agosto al parco del Foro Italico di Roma con lo Stadio del Nuoto, sul lungomare di Ostia e in una location storica che ospiterà i tuffi dalle grandi altezze. Previsti oltre 1500 atleti in rappresentanza di 52 Paesi, 1.000 volontari, un afflusso di spettatori in tribuna che si stimi possa superare le 100.000 presenze ed oltre 200 milioni di telespettatori nel mondo. "Sarà un evento che coinvolgerà la città di Roma e l'intero territorio regionale, producendo importanti benefici anche sui comparti turistico, artistico-culturale, dello spettacolo e del terziario - continua Barelli - Inoltre inciderà sulla diffusione delle discipline acquatiche, alimenterà la pratica sportiva di base, veicolerà un'enorme promozione alla città e a tutte le bellezze del Lazio che beneficeranno della copertura internazionale assicurata da old e new media. I campionati europei di Roma saranno la cartolina dell'Italia nel mondo nell'estate del 2022, il primo grande evento sportivo dopo il lockdown. Sfruttare pienamente questa opportunità di rilancio socio-sportiva sarà possibile solo grazie al supporto e al lavoro congiunto con il Comune di Roma, la Regione Lazio e il Governo, che ci ha assicurato sostegno e condivisione progettuale".
Barelli confermato presidente della LEN

Il congresso elettivo della Ligue Europeenne de Natation - svoltosi in videoconferenza a causa della pandemia da Covid 19 - ha confermato alla presidenza Paolo Barelli, che guiderà l'Europa delle discipline acquatiche per il terzo quadriennio consecutivo. Schiacciante il successo del presidente della Federnuoto, che ha prevalso per 86 voti contro i 13 raccolti dall'altro candidato, il presidente della federazione francese Gilles Sézionale, autore di una campagna denigratoria categoricamente smentita e rigettata dal consesso continentale che ha promosso il lavoro svolto dal presidente Barelli ribadendogli stima e rinnovandogli fiducia.
La Federazione Italiana Nuoto è stata rappresentata da Marco Bonifazi, presidente della commissione medico-scientifica e coordinatore dei settori agonistici.
La partecipazione al congresso ha raggiunto il 100% degli aventi diritto con tutte le 52 nazioni collegate alla videoconferenza e operative al processo di voto. "Anche se ci siamo riuniti solo sul web a causa della pandemia, questo congresso ha celebrato la nostra unità e ha consolidato apprezzamento e approvazione trasversali per quanto realizzato nel corso del nostro cammino", ha detto Paolo Barelli dopo la sua rielezione. "Negli ultimi anni gli sport acquatici hanno ottenuto grandi successi apportando benefici significativi al movimento. La crescita economica ci ha consentito di sostenere lo sviluppo delle nostre discipline sul territorio europeo e di accrescerne l'alto livello, rendendo l'Europa il continente-traino nel mondo sia per formazione di sportivi di successo sia per l'organizzazione di eventi sempre più ricchi e ritenuti interessanti per volume di investimenti".
Le manifestazioni organizzate sotto l'egida LEN come i campionati europei e le finali della champions league di pallanuoto hanno coinvolto città importanti come Londra, Glasgow, Belgrado, Barcellona, Budapest e Copenhagen. "Abbiamo reso più itineranti possibili i nostri eventi, compiendo notevoli sforzi per alimentare la diffusione delle discipline acquatiche e abbiamo raggiunto standard elevatissimi, ma dobbiamo continuare a crescere malgrado la pandemia. Per sostenere le federazioni in questo periodo di gravi difficoltà stiamo distribuendo oltre un milione di euro di contributi. Tuttavia, sono convinto che presto la nostra vita tornerà alla normalità, tutte le piscine verranno riaperte e potremo nuovamente goderci appieno le emozioni dei nostri sport", conclude Barelli.
Il britannico David Sparkes continuerà a ricoprire il ruolo di segretario; nominato tesoriere lo spagnolo Fernando Carpena Perez. Per la prima volta nella storia, la LEN avrà due vicepresidenti donna, la danese Pia Holmen e l'ungherese Tunde Szabo, ministro dello sport magiaro e nuotatrice vice campionessa olimpica; che si aggiungono al greco Dimitris Diathesopoulos (nel bureau della LEN dal 1990), all'ucraino Andriy Vlaskov e all'olandese Marius van Zeijtz. Confermati nel bureau il maltese Joe Caruana, l'olimpionica nuotatrice rumena Camelia Potec, l'olimpionico pallanotista serbo Alexandar Sostar, il lussemburghese Marco Stacchiotti, il russo Alexei Vlasenko e l'israeliano Noam Zwi, neo eletti lo svedese Christer Magnusson, il croato Predrag Sloboda e il finlandese Sami Wahlmann.
Diathesopoulos rappresenterà l'Europa nel bureau della FINA dal 2021 (e altri due membri europei saranno eletti al congresso mondiale del prossimo giugno). L'ex tesoriere, l'ungherese Tamas Gyarfas, e l'ex vicepresidente, la tedesca Christa Thiel, sono stati eletti membri onorari della LEN.
Il congresso ha anche approvato le relazioni del 2019 e i bilanci. I rispettivi comitati tecnici, i panel e le commissioni saranno composti nelle prossime settimane.
LA BIOGRAFIA DI PAOLO BARELLI. Paolo Barelli nasce a Roma, ove tuttora risiede, il 7 giugno 1954; è sposato con la signora Rita e ha due figli: Gianpaolo e Alessandro. Venti volte campione italiano e ventidue volte primatista italiano di nuoto, Barelli partecipa ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e a due finali olimpiche a Montreal 1976: settimo con la staffetta 4x100 mista e ottavo con la staffetta 4x200 stile libero. Conquista la prima storica medaglia mondiale del nuoto italiano maschile: il bronzo con la staffetta 4x100 stile libero a Cali nel 1975. Nel corso della propria attività agonistica di alto livello, studia economia (business amministration) presso Università statunitensi. Presidente della Federazione Italiana Nuoto dal 15 ottobre del 2000, Barelli in precedenza ne era stato consigliere dal 1984, vice presidente dal 1987 ed è stato capo delegazione ai Giochi Olimpici di Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996 e Atene 2004.Vice presidente della commissione tecnica di nuoto della Ligue Europeenne de Natation dal 1990 al 2000, il 28 settembre 2008 viene eletto membro del bureau per il quadriennio 2008-2012 e nel settembre 2012 viene eletto presidente confermato sino al 2024. Nel luglio 2009 viene eletto segretario della Federation Internationale de Natation; confermato nel luglio 2013 fino al 2017, ne è tuttora vicepresidente. Stella d’oro al merito sportivo nel 2001, Paolo Barelli è stato Senatore della Repubblica Italiana dal 13 maggio 2001 al 15 marzo 2013; dal 12 marzo 2018 è Deputato della Repubblica Italiana.
IN FEDERNUOTO. Nel ventennio di presidenza Barelli, la Federazione Italiana Nuoto ha conquistato quindici medaglie olimpiche (ad Atene 2004 con il Setterosa d'oro, Federica Pellegrini d'argento nei 200 stile libero e la 4x200 stile libero di bronzo con Brembilla, Rosolino, Cercato e Magnini; a Pechino 2008 con Federica Pellegrini d'oro nei 200 stile libero e Alessia Filippi d'argento negli 800 stile libero; a Londra 2012 con l'argento del Settebello e il bronzo di Martina Grimaldi nella 10 chilometri di nuoto in acque libere; a Rio 2016 con Gregorio Paltrinieri oro nei 1500 stile libero e Gabriele Detti bronzo nei 400 e 1500 stile libero, Rachele Bruni argento nella 10 chilometri di nuoto di fondo, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè argento nei 3 metri sincro e Tania Cagnotto bronzo nei 3 metri, il Setterosa argento e il Settebello bronzo nella pallanuoto) e 102 mondiali in dieci edizioni con 29 ori, 29 argenti e 44 bronzi (Fukuoka 2001 6 ori, 2 argenti e 4 bronzi - Barcellona 2003 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo - Montreal 2005 1 oro, 3 argenti e 3 bronzi - Melbourne 2007 1 oro, 2 argenti e 6 bronzi - Roma 2009 4 ori, 1 argento, 5 bronzi - Shanghai 2011 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi - Barcellona 2013 1 oro, 3 argenti, 1 bronzo – Kazan 2015 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi – Budapest 2017 4 ori, 3 argenti e 9 bronzi – Gwangju 2019 4 ori, 6 argenti e 5 bronzi), raggiungendo un livello tecnico-organizzativo di altissima qualità e crescendo in maniera esponenziale anche sotto l'aspetto sociale, attraverso lo sviluppo della sezione nuoto per salvamento.
DPCM 3/11. Eventi e competizioni di interesse nazionale

Il CONI, in base all'articolo 1, punto 9, lettera E del DPCM emanato dal Governo il 3 novembre per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, ha comunicato "gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale, riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali".
Consulta il dettaglio relativo alle attività della Federazione Italiana Nuoto
Nuoto in piazza. Barelli: Fateci riaprire, no elemosine

Il mondo delle piscine, delle palestre e degli impianti sportivi si è riunito stamane davanti a Palazzo Montecitorio, a Roma, per chiedere al governo la riapertura immediata delle attività oppure "veri ristori". "Lo sport merita rispetto", questo lo slogan della manifestazione "Un tuffo senz'acqua" organizzata dalla società SIS Roma in collaborazione con il comitato FIN Lazio e sostenuta dalla Federazione Italiana Nuoto, per protestare contro lo stop agli impianti decretato dal Dpcm dello scorso 24 ottobre al fine di far fronte all'emergenza Covid-19. La manifestazione ha visto la presenza di diverse figure sportive e istituzionali, a partire dal numero uno della Federnuoto Paolo Barelli: "Sono tutti preoccupati e addolorati - le sue parole - perché hanno speso centinaia di migliaia di euro per mettere i loro impianti in sicurezza e adesso se si chiude non si riparte. Se falliscono le società, non ci sarà lavoro e non ci sarà neanche più lo sport. Cosa chiediamo? Di farci riaprire o di darci contributi veri, non ristori come questa elemosina. Parliamo di attività sociale ed economica e quindi lavorativa, che deve essere trattata adeguatamente. I numeri dimostrano l'importanza del nostro mondo sia dal punto di vista sociale che economico. Mi riferisco soprattutto a società che hanno in gestione impianti e che hanno speso centinaia di migliaia di euro in questi in questi mesi, da marzo ad oggi, per tenerli in funzione e metterli a disposizione della comunità. Non smetterò mai di dire che lo sport in Italia si fa solo ed esclusivamente perché esistono le associazioni sportive. Lo sport non lo si pratica nella scuola o razie ai fondi inesistenti delle amministrazioni comunali. Lo sport è garantito solo ed esclusivamente dalle oltre 100 mila associazioni e da presidenti, dirigenti, tecnici, allenatori ed istruttori che sono diventati professionisti di questo mondo. Quindi mi lusingano i colleghi politici che parlano di paracaduti sociali per sostenerlo. Ci vorranno più di cento anni per vedere piscine e o palestre nelle scuole pubbliche, quindi l'unico modo è sostenere le società sportive e chi ci lavora. Non possiamo esser soddisfatti per i due o tre mila euro arrivati alle associazioni dopo il primo lockdown. Se non ci sono soldi veri come promesso, lo sport muore in Italia. Il problema non è solo ostacolare l'attività dei i campioni come Massimiliano Rosolino o Federica Pellegrini o Tania Cagnotto o il Settebello, ma far morire l'intero sistema sportivo nazionale".
Tra gli striscioni esposti, uno della Fin che elenca le istanze di diverse categorie degli sport acquatici: "Nuotatori, pallanuotisti, tuffatori, sincronette, salvamento. Noi siamo le piscine". Al loro fianco è sceso anche l'olimpionico del nuoto Massimiliano Rosolino, che chiede parità di trattamento con altri settori come la ristorazione: "Tutti siamo colpiti, ma se il ristoratore conosce molti dei suoi clienti, ma non tutti - dice Rosolino - nel mondo delle piscine il gestore conosce dove abitano i loro iscritti, le loro debolezze e le loro virtù. Non significa che siamo meglio di altre categorie, ma la nostra sicurezza abbiamo interesse a salvaguardarla per noi e per loro. Noi formatori dello sport siamo più bravi dei genitori. I nostri ragazzi in piscina sono dritti e allineati. Siamo qui per dimostrare che lo sport può lamentarsi, ma con educazione, quella che lo sport ti insegna". Presenti anche il numero uno dell'Asi, il senatore Claudio Barbaro, oltre a diversi esponenti del mondo degli sport: "Le società sportive sono l'architrave dello sport - ha spiegato l'esponente della Lega - In Italia la cultura sportiva è inesistente. Oggi lo sport è esasperato, lo sport deve diventare centrale, lo sport vuole rispetto". In rappresentanza delle palestre, tra gli altri anche il pugile Vincenzo Cantatore, e l'ex campione di kickboxing Massimo Liberati: "Sono contento che inizino ad aderire tutti gli sport - ha spiegato Cantatore - lo sport è salute e vita, è benessere di tutti gli italiani, oltre ad essere un'economia fondamentale è un forte strumento contro la depressione. Lo stato si metta una mano sulla coscienza".
(contributo ANSA)
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Barelli: Il settore dello sport è tra i meno considerati

Il presidente Paolo Barelli è intervenuto a "Il caffè di Radio Uno Sport", programma condotto da Giacomo Prioreschi, soffermandosi sui provvedimenti contenuti nell'ultimo Dpcm con particolare attenzione a piscine e palestre. "Purtroppo la situazione di emergenza è sotto gli occhi di tutti, ovunque - sottolinea - Ciononostante l'Italia è di fatto aperta; il traffico c'è, le scuole sono operative, i mezzi pubblici funzionano e probabilmente sono la panacea per la diffusione del virus, bar e ristorante sono operativi fino alle 18. Le piscine invece sono aperte solo a pochi atleti e chiusi alla stragrande maggioranza dei praticanti tra il disappunto degli italiani. La questione è semplicemente drammatica: l'attività motoria e sportiva di base non si pratica a scuola, nelle università e gli enti locali non hanno le necessarie risorse da destinare alle politiche sportive. L'attività poggia sulle spalle e sulla responsabilità delle associazioni sportive: entità basate sul volontariato, il più delle volte senza fine di lucro, ovvero deboli. Se chiudono loro, chiudono anche gli impianti che gestiscono e non ci sarà più sport, non ci sarà più attività motoria in Italia. Questo problema è sottovalutato dalla politica".
Lo Stato dovrebbe intervenire in maniera adeguata. "Quante piscine ci sono nei plessi scolastici? Quante palestre sono a norma nelle scuole? Pochissime - continua Barelli - Lo Stato dovrebbe intervenire con contributi diretti e non con elemosina da quatto soldi. Solo così scongiurerebbe il fallimento di tante società che gestiscono impianti comunali o privati che siano e, in pratica, dello sport italiano. In questo momento tante categorie socio-economiche stanno soffrendo e nessuno pensa che lo sport debba essere in testa alla classifica dei sussidi. Ma i 5 milioni di praticanti delle discipline acquatiche e gli oltre 20 milioni di italiani che praticano attività sportiva meritano rispetto. Parliamo di numeri enormi e di salute pubblica. Se alle società arrivano 4/5.000 euro non serve a nulla. I conti stimano una necessità attuale pari almeno ad un miliardo di euro; se poi la chiusura dovesse protrarsi fino a dicembre/gennaio sarebbe un dramma. Il settore dello sport è debole ed è tra i meno considerati. Non è giusto".
Società in piena regola. "Malgrado il precedente lockdown abbia drammaticamente colpito le società, i gestori di piscine e palestre hanno ulteriormente investito per garantire a tutti i fruitori la tutela della salute nel rispetto delle misure anti-covid - assicura Barelli - Dopo che il premier Conte ha messo in guardia piscine e palestre, vi sono state oltre 250 visite dei NAS in una settimana e non mi è noto verbale che abbia censurato alcuna attività, anzi i tutori dell'ordine hanno formulato i complimenti ai gestori per il rigore procedurale. Se il Governo fermasse tutti, lo accetteremmo. Ma costringere solo il popolo delle piscine e delle palestre a casa non è ammissibile".
Tra nove mesi si celebreranno i Giochi Olimpici. "La federazione ha destinato ogni risorsa possibile per aiutare le società, ma il movimento è in forte difficoltà perché tenere le piscine aperte per pochi atleti è estremamente dispendioso, difficile - conclude Barelli - Le nostre società stanno compiendo sforzi enormi e non finiremo mai di ringraziarle, ma non può bastare e non è giusto ricordarsene solo in occasione dei successi internazionali. Peraltro siamo entrati nella stagione olimpica e questi provvedimenti rischiano di compromettere la preparazione di molti atleti di interesse nazionale di vertice, quelli delle discipline acquatiche in particolar modo".
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Barelli in piazza: Sport in ginocchio. Abbiamo bisogno di maggiori attenzioni
Il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli è intervenuto a piazza del Pantheon, a Roma, alla manifestazione di sensibilizzazione e preoccupazione nei confronti delle Autorità, da parte del mondo delle piscine e delle palestre all'indomani delle misure del nuovo Dpcm. Le parole del presidente esprimono preoccupazione e solidarietà: "E' un momento molto difficile per tutto il Paese. La grande famiglia dello sport rischia di cadere in una crisi profonda; è difficile accettare che l'attività di centomila associazioni sportive sia stata penalizzata in questa maniera.Tutto ciò non è accettabile. Auspico che le promesse che sono state fatte, anche al sottoscritto non più tardi di domenica scorsa, dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte siano mantenute. I soldi che servono sono tanti. Le categorie che stanno soffrendo in Italia sono molteplici: il mondo dello sport non è l'unico ad essere in ginocchio. Non so se ci saranno fondi a sufficienza per tutti: me lo auguro. Lo sport in Italia, ahimè, non lo si pratica a scuola, nelle università ma esclusivamente per merito delle associazioni sportive e di tutte le persone, tecnici e non solo, che ci lavorano".
Successivamente Barelli è intervenuto ai microfoni di FM Italia TV Live Radio, nel corso della trasmissione condotta da Mimmo Contestabile, esprimendo tutta la preoccupazione propria e delle società. "Ritengo, innanzitutto, che la società italiana e la politica in generale sia abituata a vedere il mondo dello sport organizzato dalle società e associazioni sportive, dando per scontato che ciò possa continuare senza un valido supporto. Sostengo questo perchè in altri Paesi d'Europa e del mondo sono lo Stato, la Scuola e i Comuni a promuovere l'attività motoria e sportiva. In Italia, invece, ciò non accade. Le società sono altresì entità deboli che in questa situazione drammatica sono risultate esserlo ancora di più. Questa debolezza non è minimamente compresa e quindi sostenuta e alleviata dal Governo. Tenete presente che sono circa centomila le associazioni sportive in Italia e sono migliaia gli impianti sportivi che offrono la possibilità di svolgere attività motoria ai cittadini. Questo mondo deve ricevere maggiori attenzioni".
Riguardo all'ultimo Dpcm, il presidente della Federnuoto chiarisce. "Gli impianti sportivi, piscine e palestre, sono gestite da privati e si sostengono con i ricavi. I costi di gestione sono notevoli e non è previsto, come in altri Paesi, l'intervento dell'Università o dello Stato; pensare di tenerli aperti soltanto per i campioni vuol dire portarli ben presto alla chiusura. Il tema non è oggettivamente inquadrato nella dimensione del fenomeno sportivo italiano. Siamo dinanzi ad una pandemia ed è logico che chiunque sia al Governo debba prendere decisioni forti. Ma il problema non sono i nostri impianti, com'è stato dimostrato dalle centinaia di controlli dei NAS sul territorio nazionale. Sono stati proprio loro, i tutori della salute pubblica, a farci i complimenti e dirci che il problema non siamo noi ma piuttosto i mezzi pubblici, le metropolitane, il traffico che si genera per andare a scuola e tornare a casa, gli assemblamenti umani. Negli impianti sportivi gli ingressi sono già selezionati e controllati nel pieno rispetto di tutte le norme".
Sulla ripresa dell'attività e la ripartenza dei campionati di pallanuoto maschile femminile, prevista sabato 7 novembre, Barelli aggiunge. "Il mondo sportivo non deve cadere nella depressione e nel pessimismo. Noi vogliamo ripartire e stiamo facendo di tutto per riuscirci. Abbiamo limitato la formula del campionato e stiamo dando indicazioni molto chiare e molto serie per tutelare gli atleti dai rischi di contagio con tamponi preventivi. La Federazione ha già assegnato circa cinque milioni di euro alle società sollevandole di fatto dal versamento delle tasse gare, delle iscrizioni ai campionati e del tesseramento degli atleti ma non possiamo sostituirci allo Stato. Non abbiamo i fondi per dare sollievo a tutte le piscine italiane".
DPCM 24 ottobre. Attività di interesse nazionale

A seguito della pubblicazione del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre scorso e alle relative FAQ, la Federazione Italiana Nuoto - attenendosi scrupolosamente a quanto disposto - comunica che le attività di interesse nazionale sono quelle che coinvolgono gli atleti tesserati alla Federazione Italiana Nuoto (di ogni settore e categoria di età) nell'ambito delle competizioni inserite nei calendari e nei regolamenti federali delle singole discipline.
Consulta il DPCM del 24 ottobre con particolare riferimento alla lettera e) del comma 9 dell'art. 1 del DPCM "Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale" che decreta testualmente tra le misure da adottate "Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull'intero territorio nazionale" la sospensione degli "eventi" e delle "competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato" pur "restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva" e che "le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva".
Consulta le FAQ ed in particolare quella sugli "allenamenti e le gare di atleti agonisti in piscina, pallanuoto compresa". Essa spiega che "le sessioni di allenamento e le competizioni degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di interesse nazionale ... sono consentite a porte chiuse" e che "gli sport di contatto di interesse nazionale, svolti in piscina (es. pallanuoto) potranno continuare con gli allenamenti e le competizioni".
Barelli: Conte mi ha promesso contributi immediati per piscine, palestre e società

"Il presidente Conte mi ha chiamato nel pomeriggio dopo la conferenza stampa nella quale, tra l'altro, ha comunicato la chiusura di piscine e palestre fino al 24 novembre": lo dice al telefono con l'ANSA Paolo Barelli, presidente della Federnuoto. Il presidente del Consiglio, sottolinea Barelli, "ha promesso che il governo provvederà nell'immediatezza ad erogare ingenti contributi a fondo perduto per i danni causati dalla chiusura delle piscine e palestre". "Ho spiegato al presidente Conte - dice Barelli - il disappunto dello sport e in particolare di quello del nuoto, delle piscine e delle palestre per la decisione di far chiudere gli impianti, decisione incomprensibile non motivata da valutazioni scientifiche e dopo 200 controlli effettuati dai NAS durante l'ultima settimana". "I controlli effettuati - prosegue il presidente della Fin - hanno dimostrato la precisione dei gestori nell'applicare rigidi protocolli anti Covid a garanzia della salute degli utenti. Piscine e palestre dovevano almeno essere al pari di bar e ristoranti e restare aperte fino alle 18; cosi è stata una ingiustizia indigeribile dal mondo dello sport". "Il presidente Conte - dice Barelli - ha manifestato il suo dispiacere per le decisioni che hanno toccato anche altri settori, e ha promesso che il governo provvederà nell'immediatezza ad erogare ingenti contributi a fondo perduto per i danni causati dalla chiusura delle piscine e palestre e alle societa sportive in genere". In conclusione Barelli sottolinea come "nella telefonata cordiale, volta alla collaborazione e ad informare il presidente Conte della situazione, ho ribadito che le somme ricevute finora per il lockdown di marzo sono state irrisorie e molte società sono già fallite; se falliscono le società e gli impianti sportivi, ho insistito, i cittadini non potranno più praticare alcuna attività motoria e sportiva in quanto scuola ed enti locali non sono da sempre in grado di garantirla".
Subito dopo il nuovo Dpcm Barelli aveva espresso la propria delusione all'agenzia Italpress. "Non si capisce come si sia arrivati a una chiusura irriguardosa e ingiusta, anche tenendo conto degli oltre 200 controlli da parte dei NAS e dei soldi spesi per farli, nei centri natatori e nelle palestre d'Italia che fra l'altro hanno dato dei riscontri positivi nella lotta al contagio. Perché allora fare questi controlli?". Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e deputato di Forza Italia, boccia le misure contenute nell'ultimo Dpcm che stabilisce da domani e fino al 24 novembre la sospensione delle attività di "palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza".
"Il problema vero - prosegue Barelli all'Agenzia Italpress - è l'inconsistenza dei provvedimenti che non sono stati presi negli ultimi 4 mesi per quanto concerne i mezzi pubblici e la scuola, che sono ambiti dove la diffusione del contagio è trasversale alla società italiana. Palestre e piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per adeguarsi alle norme e addirittura superarle, incrementando le disposizioni sul distanziamento e sul limite controllato di utenza".
Il numero uno della Fin si chiede perché "a fronte dei soldi privati spesi dai gestori, che si sono indebitati, lo Stato non ha investito per favorire la didattica a distanza o rafforzare i trasporti per anticipare quello che sarebbe accaduto". "Il mondo dello sport - chiosa Barelli all'Italpress - non può accettare questa censura. Chi paga ora i costi di gestione? Ho già fatto presente al ministro Spadafora e a Palazzo Chigi che lo sport morirà se non mettono a disposizione immediatamente tre miliardi per le piscine e le palestre e le società sportive".
Successivamente il presidente Barelli aveva rilasciato altre dichiarazioni all'agenzia ANSA, sottolineando che "il nuovo Dpcm dimostra la totale insensibilità verso il mondo dello sport". "Se non ci sono interventi immediati che permettano alla società sportive e ai gestori di palestre e piscine di credere ancora nel governo, non solo ci sarà il fallimento totale, ma è prevedibile una protesta inesorabile sui territori", prosegue Barelli. "Il governo sottovaluta la rete dalla società sportive che gestiscono impianti sportivi e garantiscono l'attività motoria dei cittadini sul territorio. Questa chiusura è ingiusta: perché questa scelta dopo che 200 controlli dei Nas con la dichiarazione che le misure di sicurezza erano pienamente rispettate? Perchè ristoranti e bar chiudono alle 18 e le piscine rimangono chiuse tutto il giorno? Quale è lo studio epidemiologico alla base di questa scelta? "Perché il governo ha pensato ai banchi con le rotelle - accusa ancora Barelli - e non ha pensato a cablare la scuola per permettere realmente la didattica a distanza? Perché si penalizza l'unico settore che si è 'cablato', ovvero ha investito sulla sicurezza?". La chiusura di palestre e piscine, conclude Barelli, "è inaccettabile".
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Barelli: Chiusura sport sarebbe inaccettabile

"Pensare di punire il mondo dello sport chiudendo palestre, piscine e centri sportivi, tenendo invece aperte quasi tutte le altre attività, è inaccettabile e non potrebbe che generare una vibrante protesta da parte del nostro mondo. Così facendo si puniscono le centinaia di migliaia di persone che lavorano in questo settore e la salute di milioni di cittadini". Il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, si esprime così in merito alla bozza del Dpcm che prevederebbe la chiusura di palestre e piscine. "A maggior ragione dopo che in questa settimana in oltre 200 controlli da parte dei Nas tutte le nostre piscine sono state trovate perfettamente a norma rispetto a tutte le regole antiCovid - sottolinea Barelli all'Adnkronos -. Se ci dovesse essere questa chiusura il Governo dovrebbe mettere sul tavolo almeno 3 miliardi per tamponare le perdite di un settore che in pratica è chiuso da marzo e non l'elemosina che abbiamo visto in questi mesi. Se così non fosse la reazione non potrebbe non essere forte".
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105 controlli a piscine senza criticità. Barelli: "Contento per serietà di società e gestori"

"Sono contento della serietà delle società sportive e degli operatori che gestiscono le piscine, che dimostrano di rispettare a pieno le regole con professionalità ed estremo riguardo per il benessere degli utenti". Così il presidente della Federnuoto Paolo Barelli dopo che sono stati comunicati i dati relativi ai controlli finora effettuati (105 ispezioni) sugli impianti e "non sono state rilevate criticità".
I controlli sono stati svolti per lo più dai Nas dei Carabinieri presso le piscine di tutto il territorio nazionale e ad oggi "l'esito, verificato dalla Federazione Italiana Nuoto sulla base dei verbali redatti, non ha evidenziato alcun caso di criticità o difformità circa il rispetto delle citate norme vigenti".
La Federnuoto annuncia allo stesso tempo l'istituzione dal giorno 20 ottobre di un osservatorio centrale per monitorare l'andamento dei controlli effettuati dall'Autorità competente a partire dal 21 ottobre presso le piscine gestite e utilizzate sul territorio nazionale dalle società sportive affiliate ed aperte ai tesserati e agli utenti in genere.
I controlli riguardano il rispetto delle normative in materia anti-Covid relative agli emanati Dpcm, delle disposizioni del ministero della Salute e dalle Regioni circa gli aspetti igienico-sanitari delle piscine, infine della sicurezza in materia di lavoro, oltre ad ulteriori adempimenti amministrativi.
Il monitoraggio è avvenuto con il supporto dei 20 Comitati Regionali federali coadiuvati dalle relative articolazioni periferiche e attivati a partire dalla serata del 20 ottobre. Gli impianti oggetto del monitoraggio sono di norma provvisti di piscine per l'utilizzo a carattere sportivo agonistico e a carattere ludico-motorio, per lo più dotati anche di palestra e strutture di servizio connesse. "Le Società Sportive, nell'ambito dell'attività di controllo effettuata, hanno acquisito da parte delle autorità competenti impegnate, apprezzamento sull'adeguatezza degli standard riscontrati e accoglimento positivo sulle iniziative poste in essere per il contenimento della diffusione del virus", viene sottolineato. (Agenzie ANSA)