La LEN annulla i campionati europei junior

Il bureau della Ligue Europeenne de Natation - riunitosi sabato in videoconferenza - ha annullato i campionati europei junior di tutte le discipline in programma in stagione a causa del perdurare dell'emergenza sanitaria provocata dal diffondersi del Covid-19 in Europa.
I rispettivi comitati tecnici valuteranno se ammettere gli atleti che quest'anno non parteciperanno agli europei di categoria a quelli del prossimo anno malgrado non dovessero rientrare nella fascia d'età di competenza.
Annullate anche le tappe estive e autunnali della coppa LEN di nuoto in acque libere.
Nelle prossime settimane il bureau approfondirà la calendarizzazione dei campionati europei di nuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto di fondo in programma a Budapest originariamente dall'11 al 24 maggio e già rinviati sub judice al 17-30 agosto e se proseguire le competizioni europee di pallanuoto.
Barelli a Italpress: Governo deve annunciare quando riaprire impianti per attività di base
"Servono certezze, il Governo deve assumersi le proprie responsabilità e annunciare quando sarà possibile riaprire gli impianti per l'attività di base. Altrimenti come è possibile per i gestori coprire i costi di una riapertura per far allenare pochi campioni?". Questa la richiesta avanzata dal presidente della Federazione italiana nuoto Paolo Barelli al Governo. "Attendiamo chiarimenti, serve immediatamente un contro-decreto perché in questo manca completamente l'orizzonte - ha osservato il numero uno della Fin all'Italpress - Il provvedimento non dà prospettiva al mondo dello sport, si parla soltanto degli allenamenti degli atleti di interesse nazionale dal 4 maggio. Se serve un maestro di scuola elementare per scrivere meglio in italiano il testo siamo a disposizione, ma ci devono dire quando sarà possibile riaprire gli impianti: non è possibile farlo per pochi atleti, seppure importanti, perché mancherebbero le risorse per andare avanti".
Barelli fa riferimento alle disposizioni dell'articolo 1 del decreto annunciato domenica dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il provvedimento (lettera g) permette gli allenamenti dei professionisti e dei non professionisti indicati da Coni, Cip e federazioni sportive come atleti di interesse nazionale, ma prolunga la sospensione dell'attività "in palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori" (lettera u). In questa situazione e senza la certezza di poter riavviare l'attività di base dal 18 maggio, molte società hanno già manifestato seri dubbi sulla sostenibilità economica della riapertura per pochi atleti. "Le società sono arrabbiate - ha aggiunto Barelli - non sanno che pesci prendere. Se questo decreto vuole disegnare la fase 2a, serve immediatamente una fase 2b: i gestori devono sapere quando possono riaprire, naturalmente nel rispetto delle norme. Chi paga altrimenti gli allenamenti degli atleti di vertice? La federazione può farlo con il centro di Ostia, ma il resto d'Italia? Il Governo deve prendere una decisione e assumersene la responsabile, perché se si va avanti con la lanterna é impossibile riaprire gli impianti sportivi".
Commissione FIN. Misure di sicurezza per riaprire impianti con piscina e palestra

La commissione tecnico-scientifica istituita dal presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha redatto un compendio di linee guida per favorire la riapertura in piena sicurezza degli impianti dotati di piscine e palestre e fornire un fattivo contributo alle autorità competenti nell'individuazione delle modalità di ripresa per la fase 2 delle attività nei centri sportivi dove si praticano le discipline acquatiche.
Il compendio "Emergenza Covid-19. Misure di sicurezza da adottare negli impianti sportivi dotati di piscina e palestra per la fase 2" è stato redatto - con la supervisione della presidenza - dai professori Marco Bonifazi, Roberto Del Bianco, Giovanni Melchiorri, dai dottori Antonio De Pascale e Lorenzo Marugo e dal geometra Maurizio Colaiacomo, in rappresentanza della Federazione Italiana Nuoto, e dai professori Massimo Andreoni, Giovanni Di Pierri, Francesco Landi ed Emanuele Montomoli quali esperti esterni.
Il documento parte dal presupposto che le "attività motorie e sportive in tutte le sue forme sono presupposto indispensabile per la buona salute di una popolazione di qualsiasi classe sociale e per la formazione e la crescita socioculturale di bambini e ragazzi", che "tale attività è praticata all'interno di impianti sportivi" i quali "nella maggioranza dei casi sono dotati di piscina e palestra. Quest'ultima è necessaria per l'addestramento e l'allenamento sia degli utenti che la frequentano sia per la preparazione degli atleti agonisti. L'attività natatoria, che è il compito principale della Federazione Italiana Nuoto, ne è parte determinante per i suoi risvolti sociali e sanitari e per l'immagine positiva del 'made in Italy', garantita dai successi sportivi dei suoi atleti". "Le piscine" pertanto "non sono 'soltanto impianti sportivi' ma anche presìdi per la sicurezza individuale, collettiva e sociale". "La riapertura degli impianti sportivi è quindi una impellente necessità, anche considerando i drammatici effetti economici che una chiusura ancora più prolungata avrebbe sulla gestione degli stessi e delle piscine in particolare, molte delle quali si avvierebbero a una chiusura definitiva, con conseguenze facilmente comprensibili sugli effetti positivi appena sottolineati in precedenza. La normativa vigente sulla sicurezza igienico-sanitaria delle piscine è fin qui soddisfacente. Ma l'attuale sopravvenienza dell'emergenza della Covid-19, pure considerando che la presenza del cloro in acqua 'attenua' se non impedisce uno specifico contagio, consiglia ulteriori norme che rendano ancora più sicure le piscine e i luoghi attinenti e il loro utilizzo, e quindi il lavoro del personale addetto e di assistenza e la pratica sportiva degli utenti".
A questo proposito sono state individuate linee guida di doverosa immediata attuazione per la FASE 2.
Dal 4/5 allenamenti a porte chiuse per sport individuali. AGGIORNAMENTO

"Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali". Dal 4 maggio, dunque, sarà possibile tornare ad allenarsi secondo i criteri definiti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato il 26 aprile. "A tali fini - prosegue nel dettaglio il comma g dell'Art. 1 - sono emanate, previa validazione del comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva".
Il decreto ribadisce la sospensione degli "eventi" e delle "competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati", nonché delle "attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori..." e permette di svolgere all'aperto "individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività".
consulta il DPCM del 26 aprile
AGGIORNAMENTO.
Lunedì 4 maggio l'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato le indicazioni utili a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute.
Il complesso delle misure contenute nelle "Linee-Guida ai sensi dell'art. 1, lettere f e g del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020. Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali" consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purchè questi si svolgano sempre in forma individuale.
Barelli al Tg3: "Sosteniamo le società che garantiscono l'attività"
Il presidente Paolo Barelli è intervenuto al Tg3. "Il nostro pensiero è rivolto alle società sportive che garantiscono l'attività dalla base all'alto livello gestendo gli impianti che non vengono utilizzati solo dai nostri campioni, come Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri, il Settebello, il Setterosa, Tania Cagnotto, ma anche da tanti utenti, tanti cittadini che con la loro partecipazione tengono in vita e rendono possibile sostenere i costi di strutture spesso monodisciplinari".
La Federnuoto ha varato una manovra di supporto da 4 milioni a favore delle società che coinvolge, tra l'altro, "le iscrizioni alle gare, le affiliazioni, le assicurazioni, i tesseramenti, quindi si riferisce allo svolgimento di un'attività che può essere sostenuta entro certi limiti anche dalla Federazione".
Il rischio del fallimento per molte associazioni e società sportive è serio e imminente. "Saranno gli atti del Governo, come il sostegno al credito, l'accesso anche a contributi a fondo perduto, che stabiliranno se lo sport in Italia potrà vivere, esistere, dopo questa drammatica pandemia", conclude Barelli.
Barelli vara manovra da 4 mln per le società

La Federazione Italiana Nuoto, su indicazione del presidente Paolo Barelli, ha pianificato una manovra di sostegno di 4 milioni di euro per supportare le attività delle associazioni e società sportive affiliate colpite dalla drammatica emergenza economica prodotta dal diffondersi del coronavirus.
Tali misure eccezionali sono conseguenti a una revisione completa delle attività e al contenimento dei costi, che coinvolgono tutte le componenti federali, nella volontà di affiancare le società specialmente nel momento della ripresa.
Nei limiti delle proprie competenze e delle possibilità di un bilancio federale fortemente provato dalla pandemia, il piano di supporto studiato dal presidente Barelli e dal consiglio federale intende integrare le auspicate risorse e misure urgenti dichiarate dal Governo per compensare i gravi danni causati dalla paralisi dell'operatività impiantistica e per favorire la ripresa delle attività sportive a vantaggio sia dei cittadini praticanti sia degli atleti di interesse nazionale.
Consapevole delle profonde difficoltà che stanno vivendo le società e degli inevitabili sacrifici futuri, la Federnuoto ha quindi stabilito per la stagione 2020-2021: l'azzeramento dei costi di affiliazione, del tesseramento degli atleti, delle licenze di scuola nuoto federali, dell'iscrizione ai campionati di pallanuoto a livello nazionale e regionale, la formazione di un fondo destinato alle iscrizioni alle gare di nuoto, nuoto di fondo, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto per salvamento, la riduzione del 20% dei costi delle collaborazioni tecnico-sportive federali in essere, nonché l'adesione a strumenti di sostegno al reddito per i dipendenti federali, con la possibilità di usufruire di integrazioni salariali per garantire quanto già percepito durante il periodo di crisi.
I dettagli della manovra economica federale a sostegno della ripresa delle attività saranno a breve comunicati alle società affiliate.
Nel contempo la commissione istituita dalla Federnuoto - composta da referenti federali e specialisti in materia sanitaria – ha redatto un compendio di linee guida per favorire la riapertura in piena sicurezza delle piscine e fornire un fattivo contributo alle autorità competenti nell’individuazione delle modalità di ripresa dell'attività motoria e sportiva nei centri sportivi dove si praticano le discipline acquatiche.
Questi provvedimenti rappresentano un primo contributo che sarà aggiornato, quando possibile, con ulteriori iniziative di supporto e attenzione nei confronti delle associazioni e società sportive affinché continuino ad alimentare la promozione, diffusione e pratica delle attività natatorie e a formare e crescere i nostri campioni che assicurano la ciclicità dei successi delle discipline acquatiche italiane nel mondo.
Approvato l'ODG di Barelli. Voucher per eventi e attività

"Durante la conversione in legge del decreto Cura Italia è stato approvato il mio ordine del giorno sottoscritto anche dal collega Marin (ex schermidore olimpionico, ndr) che permetterà alle società sportive e ai gestori degli impianti sportivi di erogare voucher a favore degli utenti per recuperare nella prossima stagione eventi e attività non usufruiti per la chiusura degli impianti a causa del Covid-19". Lo comunica direttamente l'onorevole Paolo Barelli, presidente della Federnuoto. "In questo modo vengono tutelati gli utenti, le società sportive e i gestori di impianti e degli eventi sportivi evitando contenziosi che non aiuterebbero la già difficile ripresa dello sport", conclude Barelli.
Ordine del giorno 9/2463/333
Paolo Barelli
La Camera, premesso che:
- l'articolo 88 del provvedimento in esame (decreto legge Cura Italia) dispone la risoluzione – per impossibilità sopravvenuta della prestazione a seguito delle misure di contenimento del virus COVID-19 – dei contratti di acquisto di titoli di accesso per spettacoli di qualsiasi natura e di biglietti di ingresso ai musei e agli altri luoghi della cultura, riconoscendo al contempo, su apposita istanza del soggetto interessato, il diritto all'emissione di un voucher di importo pari al titolo di acquisto da utilizzare entro un anno dall'emissione;
- sarebbe opportuno applicare tale disposizione anche ai titoli di accesso relativi ad attività ed eventi sportivi;
- le misure emergenziali di contenimento della diffusione del COVID-19 stanno penalizzando, tra l’altro, il settore dello sport con gravi ripercussioni di natura economica per associazioni, società sportive, federazioni, enti, discipline sportive associate riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale e gestori degli impianti sportivi;
- è importante offrire un segnale di sostegno a questo settore, in particolare nella fase della «ripartenza», agevolando e garantendo quanto prima la riapertura degli impianti sportivi, nel rispetto di misure volte alla piena tutela della salute di operatori e frequentatori, nonché la ripresa (e la promozione) delle attività e degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, e delle sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, in condizioni di sicurezza;
IMPEGNA IL GOVERNO
ad adottare opportune iniziative normative volte ad estendere le disposizioni di cui all’articolo 88 del provvedimento in esame anche ai titoli di accesso relativi alle attività e ad eventi sportivi organizzati da associazioni, società sportive, federazioni sportive e dagli altri enti sportivi riconosciuti e dai gestori degli impianti sportivi.
Barelli a TG2 Post: "Temo per società e impianti"

Nell'ambito della puntata di TG2 Post dal titolo "COVID-19, aspettando lo sport" sono intervenuti in collegamento video il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora e il campione del mondo del 1982 Antonio Cabrini e con un'intervista Paolo Barelli. Il presidente della Federnuoto ha ribadito l'urgenza di sostenere le associazioni e società sportive che "gestiscono i 70.000 impianti sportivi sul territorio nazionale". "Temo la chiusura di molti impianti e società dopo questa pandemia che mette non solo in crisi i campioni, ma tutti i cittadini che utilizzano le strutture per svolgere attività motoria. I campioni del nuoto potranno rientrare in acqua quando il Governo definirà terminata la fase 1 e darà il via alla fase 2; ma le piscine sono impianti molto costosi e delicati, quindi bisognerà riaprirli nel modo giusto, tutelando la salute e consentendo l'accesso a più utenti, altrimenti i costi non reggerebbero il peso e l'urto di pochissimi atleti che li frequentano".
Barelli a Italpress: "Subito 200 milioni per salvare le società"

Duecento milioni di euro per salvare le società sportive, vero motore dello sport italiano. Il presidente della Federazione italiana nuoto Paolo Barelli lancia una richiesta precisa al Governo in un momento complicato per il Paese e anche per il mondo dello sport, alle prese con le gravi difficoltà finanziarie provocate dallo stop obbligato dell'attività per la pandemia Covid-19. "Serve un'iniezione immediata di liquidita', 200 milioni a fondo perduto per sostenere le società, senza le quali lo sport in Italia non si fa e possiamo chiudere tutto, dalle federazioni al Coni stesso - ha osservato Barelli all'Italpress - Tutti gli italiani gioiscono quando vedono sventolare una bandiera tricolore, si gasano quando sentono il nostro inno nazionale, ma tutti i nostri campioni nascono all'interno delle società. Perché lo sport in Italia non si fa nelle scuole né all'università dato che mancano le strutture e il metodo. E i comuni non hanno i soldi per garantire l'attività motoria. Per questo le società sono fondamentali e ora hanno bisogno di aiuto".
Insieme al collega deputato Marco Marin, campione olimpico e responsabile nazionale dipartimento sport di Forza Italia, Barelli ha già presentato un emendamento per l'istituzione di un fondo di 200 milioni per le associazioni sportive dilettantistiche. "Io supporto in maniera totale, genuina e leale tutto ciò che sta facendo e potrà fare il ministro Vincenzo Spadafora. Si sta battendo al meglio per lo sport di base, ma serve un impegno maggiore anche da parte del Governo - ha dichiarato il presidente della Fin - Il ministro ha due mani e due piedi e non va lasciato solo: visto che le esigenze del Paese sono tante, in tutti i settori, non vorrei che lo sport rimanesse schiacciato in questa congiuntura drammatica. Perché, voglio ribadirlo ancora una volta visto che ci tengo particolarmente, senza le società dilettantistiche lo sport in Italia non esiste e possiamo chiudere tutto".
Barelli si e' poi soffermato anche sulla possibilità che i campionati di pallanuoto, interrotti dall'emergenza sanitaria, possano riprendere e arrivare alla conclusione. "Dobbiamo attendere le decisioni del Governo, vediamo quando potremo riaprire le piscine - ha spiegato il presidente della Fin - Aspettiamo che le nubi si tolgano dal cielo, intanto abbiamo formato una commissione tecnico-scientifica per redigere le linee guida per far ripartire l'attività in piena sicurezza e per garantire la fruibilità degli impianti". Infine una battuta sulla provocazione di Federica Pellegrini nei confronti del mondo del calcio: "Di pallone si parla tanto perché siamo tutti tifosi - ha sottolineato Barelli - Il primo che ne parla è il presidente del Coni, ma anche tanti altri. Non credo sia un problema: quando potranno ripartire gli allenamenti, ricomincerà tutto anche per gli sport individuali. Per questo ritengo sia più giusto e importante pensare alla base". (Daniele Palizzotto / Italpress)
Barelli: Altre risorse a sport di base da legge su Olimpiadi e Atp finals
Il Parlamento impegna il Governo a destinare risorse aggiuntive alle associazioni e società sportive dilettantistiche nell'ambito della legge sui Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano e Cortina 2026 e Atp finals di Torino 2021-2025. Lo fa attraverso l'approvazione alla Camera dei Deputati di un Ordine del giorno firmato dal presidente della Federnuoto e della Ligue Europeenne de Natation e vice presidente della Federation Internationale de Natation, Paolo Barelli, e dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia, che ribadisce la profonda crisi economica che stanno vivendo le ASD e le SSD e l'improcrastinabile necessità di un sostegno concreto da parte dello Stato per evitare il fallimento del sistema sportivo italiano.
"Le grandi manifestazioni sportive come le Olimpiadi e le Atp finals di tennis rappresentano per il Paese un segnale di speranza e dovrebbero sempre essere valorizzate e poste al centro di progetti di rinascita - asserisce Barelli - Nel contempo l'emergenza dell'associazionismo non può più aspettare perché sta producendo il collasso economico dell'intero mondo sportivo. Senza un diretto e considerevole sostegno finanziario da parte dello Stato non si potrà compensare la crisi delle società sportive che ha raggiunto una gravità eccezionale. La paralisi del mondo dilettantistico che garantisce l'attività motoria del Paese dalla base all'alto livello attraverso la gestione degli impianti è alle porte. Con questo provvedimento il Governo, già proteso ad individuare misure e risorse a favore delle associazioni e società sportive, si impegna a destinare ulteriori fondi, responsabilmente risparmiati nell'ambito degli oneri economici e finanziari destinati ai due grandi eventi, per incentivare la riapertura degli impianti, ovviamente in piena sicurezza per gli operatori e per i fruitori, e di conseguenza accelerare il ripristino delle attività sportive dilettantistiche e quindi la ripresa dello sport di base in generale”.