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Paralimpiadi. Morlacchi e Bettella d'argento

Nuoto
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Non ci sono più parole per descrivere Federico Morlacchi che dopo i due argenti nei 100 rana e nei 400 stile libero, e l’oro nei 200 misti, vince ancora la medaglia nei suoi 100 delfino categoria S9. Questa medaglia è la quarta meraviglia di questa Paralimpiade di Rio de Janeiro che manda il 22enne varesino direttamente nell’Olimpo del nuoto, e non solo di quello paralimpico. Ad essere sinceri fino alla fine, l’oro nei 100 metri delfino erano parecchio alla portata di Morlacchi (59”52 il suo tempo) che, battuto Sors (59”85), ha però dovuto cedere le armi al greco Dimosthenis Mikalentzakis (59”27). Quando tornerà a casa, alla Polha Varese, da nonna Ambrogia, dalla sua famiglia, al Club della scopa, in tutti i suoi ambienti, Morlacchi sarà sempre Federico, che chiude migliorando rispetto a Londra 2012. Ci sono più podi: 4 contro 3 e le medaglie più preziose: tre bronzi di quattro anni fa, contro tre argenti e un oro di Rio.
“Il greco è stato bravissimo – spiega Morlacchi in zona mista - Non ho neanche quel minimo di amarezza che avevo nei 100 stile quando sono arrivato quarto. La nona gara in cinque giorni è stata impegnativa, molto dura. Si è fatta sentire la stanchezza. Mikalentzakis ne ha fatte tre e forse si è visto. Il tempo che ho fatto non è da tutti i giorni e ho anche ribattuto Sors, tiè. Sono l’atleta azzurro più titolato di Rio? Non è detto, c’è il ciclismo. No dai, a parte tutto, sono in pace con me stesso e adesso me ne vado in vacanza. Anzi, sono in vacanza”.
Francesco Bettella poi torna sul podio nel dorso. Aveva detto che il suo lavoro a Rio non era finito: dopo l’argento nei 100 dorso S1, il primo podio dell’Italia in questa avventura carioca, l’ingegnere di Padova ha mantenuto la promessa, mettendosi al collo la seconda medaglia della sua Paralimpiade, un altro luccicante argento nei 50 dorso S1, con 1'12"49, alle spalle dell’ucraino Hennadi Boiko (1'00"85) e prima di Anton Kol (1'15"42). Percorso netto per Bettella in questi Giochi, due su due, con la calma e la determinazione di chi insegue con pazienza questo sogno da anni, lavorando con fatica senza risparmiarsi. Questa è la medaglia numero 31 per l’Italia, la dodicesima nel nuoto, in una serata opaca in cui Cecilia Camellini non ha saputo confermare la sua supremazia nei 100 stile, dopo l’oro e record mondiale di Londra 2012, e si è fermata al quinto posto.


fonte gazzetta.it


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