Europei. Ci vediamo a Roma nel 2022

La 35esima edizione dei campionati europei delle discipline acquatiche saluta Budapest con la cerimonia della consegna della bandiera che il presidente della Ligue Europeenne de Natation Paolo Barelli riceve dal presidente della federazione ungherese Sandor Wladar e dal campione Kristof Milak prima di darla al capitano della nazionale di nuoto Federica Pellegrini, che la sventola orogogliosamente.
Ci vediamo a Roma dall'11 al 21 agosto 2022. Al campionato continentale vi prenderanno parte 52 nazioni con il coinvolgimento previsto di 1500 atleti per 74 finali e 222 medaglie. Stimati - pandemia permettendo - 800 operatori della comunicazione, 100.000 spettatori in tribuna e oltre 200.000.000 di telespettatori. Le gare si svolgeranno tra Stadio del Nuoto e Foro Italico, il mare di Ostia e una suggestiva location per l'esordio dei tuffi dalle grandi altezze nel cuore di Roma.
Il presidente Paolo Barelli con il presidente della Repubblica di Ungheria János Áder
Europei. Barelli (LEN): "Grazie Ungheria per sostegno e organizzazione"

Il Presidente della Ligue Europeenne de Natation Paolo Barelli ha incontrato il Presidente della Repubblica di Ungheria Janos Ader alla Duna Arena nel corso della sessione di finali di sabato ai campionati europei di nuoto. Il presidente Barelli ha ringraziato l'Ungheria per il supporto fornito all'organizzazione dell'evento che si è rivelato un successo eccezionale.
"È sempre bello organizzare i nostri eventi in un Paese dove tutti i leader sono grandi sostenitori dello sport" ha detto il presidente Barelli. "Il presidente Janos Ader, proprio come il primo ministro Viktor Orban, è un grande amico dell'universo acquatico europeo ed è stato un piacere incontrarlo ancora una volta. A nome della famiglia LEN l'ho ringraziato per l'incessante sostegno".
L'Ungheria detiene il record dei campionati europei organizzati nel 1926, 1958, 2006, 2010, 2012, 2021 e già tre volte ha ospitato i campionati europei di pallanuoto nel 2001, 2014 e 2020.
"L'organizzazione ha creato un sistema di prevenzione dal Covid che ha dimostrato come si possano svolgere eventi sportivi di punta in totale sicurezza. Basti pensare che la bolla dell'europeo ha protetto circa 4.000 persone" ha aggiunto il presidente della LEN, Barelli. "L'europeo è stata una grande opportunità per tutti i nuotatori di confrontarsi ad altissimo livello dopo un anno di sofferenza e in avvicinamento alle Olimpiadi e possiamo affermare che la manifestazione è stata un successo eccezionale e una evidente prova che lo sport prevarrà sempre anche nei momenti più difficili".
I campionati europei sono stati trasmessi da 38 broadcaster e il live streaming gratuito offerto da LEN ed EBU è stato seguito da centinaia di migliaia di appassionati in tutto il mondo.
"Questo evento ha dimostrato ancora una volta la competenza e la qualità della LEN e del movimento europeo", conclude Barelli. "Anche in questo periodo drammaticamente impegnativo, i nostri atleti, allenatori, dirigenti e le federazioni nazionali hanno dimostrato che con la passione, etica del lavoro e dedizione si possono raggiungere risultati importanti. Abbiamo assistito a gare fantastiche, grandi sforzi individuali e di squadra. La LEN è estremamente grata a tutti coloro che hanno reso possibile un'altra memorabile edizione dei campionati europei".
Europei. 44 medaglie. Italia 3^ nel medagliere. Barelli: "Risultati dedicati al movimento dimenticato dalla politica"

L'Italia delle discpline acquatiche chiude i campionati europei svolti alla Duna Arena e al Lupa Lake di Budapest con il maggior numero di medaglie mai conquistate in un'unica edizione: ben 44 di cui 10 d'oro, 14 d'argento e 20 di bronzo; 5 medaglie in più delle rassegne record di Glasgow (39; 8-12-19) e Londra 2016 (39; 11-15-13) malgrado l'assenza della nazionale A di nuoto sincronizzato che avrebbe concorso per il podio nelle 10 specialità del programma (bronzo con Ogliari/Sportelli in entrambe le prove del duo misto). Le squadre italiane conquistano più medaglie di tutti e chiudono al terzo posto il medagliere complessivo alle spalle di Russia (42; 20-9-13) e Gran Bretagna (32; 12-13-7) e precedendo Ucraina (14; 7-5-2), Olanda (12; 6-5-1) e i padroni di casa dell'Ungheria (15; 5-4-6).
"I ragazzi di tutte le nostre squadre nazionali sono arrivati preparati - afferma il presidente Paolo Barelli - Il livello del campionato europeo è stato altissimo; eccetto pochissime defezioni, vi hanno partecipato tutti i campioni in cerca di confronto dopo oltre un anno di pandemia e di conferme sul lavoro svolto lungo il percorso che porterà alle Olimpiadi entro due mesi. Quindi il medagliere che ha battuto tutti i record in termini numerici è la migliore immagine che il vertice del movimento acquatico potesse mostrare. La squadra si è dimostrata forte e compatta in tutte le discipline malgrado le defezioni del nuoto sincronizzato che avrebbe certamente lottato per le medaglie in tutte le prove. La federazione e le società hanno lottato e sono riuscite a garantire la possibilità di allenarsi agli atleti di interesse nazionale anche durante la serrata, ma la situazione resta drammatica e siamo fortemente addolorati per la scarsa sensibilità dimostrata dalle istituzioni nei confronti delle società e associazioni sportive e dei gestori degli impianti completamente dimenticati dalla politica anche se sono proprio loro a permettere l'attività motoria ai cittadini. Gli azzurri vivono questa condizione come una privazione, un'incomprensibile ingiustizia e si sono resi portavoce del disagio che sta colpendo tutto il movimento. L'auspicio è che questi risultati, che tanto prestigio portano al nostro Paese, possano essere un ulteriore monito per tornare il prima possibile alla normalità e alla riapertura degli impianti coperti senza se e senza ma perché, come ormai dimostrato anche scientificamente, le piscine sono ambienti sicuri e il Coronavirus fugge quando arriva. Spero che il ministro della salute Roberto Speranza - peraltro frequentatore delle piscine - si mostri finalmente più disponibile alle nostre richieste supportate da evidenti motivazioni".
Segue il medagliere dell'Italia alla 35esima edizione dei campionati europei, a Budapest.
ORI (10)
T. Elena Bertocchi nel trampolino 1m con 259.90 punti / 11 maggio
F. Gregorio Paltrinieri nella 5 chilometri in 55'43"3 / 12 maggio
T. Chiara Pellacani e Matteo Santoro nel sincro misto trampolino con 300.69 punti / 12 maggio
F. Gregorio Paltrinieri nella 10 chilometri in 1h51'30"6 / 13 maggio
F. Team event 5 Km in 54'09"00 / 15 maggio
con Rachele Bruni, Giulia Gabbrielleschi, Gregorio Paltrinieri, Domenico Acerenza
N. Simona Quadarella negli 800 stile libero in 8'20"23 /18 maggio
N. Simona Quadarella nei 1500 stile libero in 15'53"59 / 21 maggio
N. Benedetta Pilato nei 50 rana in 29"35 / 23 maggio
N. Margherita Panziera nei 200 dorso in 2'06"08 / 23 maggio
N. Simona Quadarella nei 400 stile libero in 4'04"66 / 23 maggio
ARGENTI (14)
T. Team Event il 10 maggio
con Chiara Pellacani, Andreas Sargent Larsen, Sarah Jodoin Di Maria e Riccardo Giovannini, 428 punti
F. Giulia Gabbrielleschi nella 5 Km in 58'49"3 /12 maggio
T. Chiara Pellacani dal trampolino 3m con 321.15 punti / 15 maggio
F. Matteo Furlan nella 25 km in 4h36'05"1 / 16 maggio
T. Elena Bertocchi e Chiara Pellacani nel sincro trampolino con 307.20 punti / 16 maggio
N. Staffetta 4x200 stile libero mixed in 7'29"35 RI / 18 maggio
con Stefano Ballo 1'46"96, Stefano Di Cola 1'46"16, Federica Pellegrini 1'55"66, Margherita Panziera 2'00"57
N. Gregorio Paltrinieri nei 1500 in 14'42"91 / 19 maggio
N. Alessandro Miressi nei 100 stile libero in 47"45 RI / 19 maggio
N. Arianna Castiglioni nei 100 rana in 1'06"13 / 19 maggio
N. Federico Burdisso nei 200 farfalla in 1'54"28 RI / 19 maggio
N. Federica Pellegrini nei 200 stile libero in 1'56"29 / 20 maggio
N. Margherita Panziera nei 100 dorso in 59"01 / 21 maggio
N. Gregorio Paltrinieri negli 800 stile libero in 7'43"62 / 22 maggio
N. Alberto Razzetti nei 400 misti in 4'11"17 pp
BRONZI (20)
S. Tecnico del Mixed il 10 maggio
con Nicolò Ogliari e Isotta Sportelli, 77.4281 punti
T. Chiara Pellacani nel trampolino 1m con 254.15 / 11 maggio
F. Dario Verani nella 5 chilometri in 55'46"6 / 12 maggio
T. Giovanni Tocci dal trampolino 1m con 402.50 / 12 maggio
F. Rachele Bruni nella 10 Km in 1h59'15"1 / 13 maggio
S. Libero del Mixed il 14 maggio
con Nicolò Ogliari e Isotta Sportelli, 81.8667 punti
F. Barbara Pozzobon nella 25 km in 4h54'58"7 / 16 maggio
N. 4x100 stile libero maschile in 3'11"87 / 17 maggio
con Alessandro Miressi 47"74 RI, Lorenzo Zazzeri 48"30, Thomas Ceccon 47"98, Manuel Frigo 47"85
N. Domenico Acerenza nei 1500 in 14'54"36 / 19 maggio
N. Martina Carraro nei 100 rana in 1'06"21 / 19 maggio
N. 4x200 stile libero maschile in 7'06"05 / 19 maggio
con Stefano Ballo 1'47"30, Matteo Ciampi 1'46"17, Marco De Tullio 1'46"02, Stefano Di Cola 1'46"56con la Nazionale
N. Alberto Razzetti nei 200 misti in 1'57"25 / 20 maggio
N. 4x100 mista mixed in 3'42"30 RI / 20 maggio
con Margherita Panziera 59"55, Nicolò Martinenghi 58"05, Elena Di Liddo 57"54, Alessandro Miressi 47"16
N. Martina Rita Caramignoli nei 1500 stile libero in 16'05"81 / 21 maggio
N. 4x200 stile libero femminile in 7'56"72 / 21 maggio
con Stefania Pirozzi 1'59"63, Sara Gailli 1'59"94, Simona Quadarella 2'00"61, Federica Pellegrini 1'56"54
N. Gabriele Detti negli 800 stile libero in 7'46"10 / 22 maggio
N. Nicolò Martinenghi nei 50 rana in 26"68 / 22 maggio
N. 4x100 stile libero mixed in 3'22"64 RI / 22 maggio
con Alessandro Miressi 47"63, Thomas Ceccon 47"59, Federica Pellegrini 53"58, Silvia Di Pietro 53"84
N. 4x100 mista maschile in 3'29"93 RI / 23 maggio
con Thomas Ceccon 53"59, Nicolò Martinenghi 57"84, Federico Burdisso 51"29, Alessandro Miressi 47"21
N. 4x100 mista femminile in 3'56"30 RI / 23 maggio
con Margherita Panziera 59"71, Arianna Castiglioni 1'05"66, Elena Di Liddo 57"27, Federica Pellegrini 53"66
Il prof. Rasi alla Gazzetta dello Sport: Riaprire subito. Piscine gestibili in sicurezza
Articolo di Valerio Piccioni tratto da www.gazzetta.it
L'ex direttore Ema Rasi: "In piscina buona circolazione d’aria. Meglio degli autobus romani"
Le piscine al chiuso che riapriranno soltanto il 1° luglio. Una scelta che l'ex direttore dell’Agenzia europea del farmaco Guido rasi non condivide
Guido Rasi non nasconde che quando parla di piscine gli si apre il cuore. "Ammetto il conflitto di interesse: sono stato campione italiano dei 200 rana nel 1971 con un tempo con cui oggi molte bambine mi umilierebbero". Con l’ex direttore dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, oggi impegnato nella formazione di medici e operatori sanitari con Consulcesi, parliamo del caso del giorno: le piscine al chiuso che riapriranno soltanto il 1° luglio, una decisione che ha attirato le proteste del mondo del nuoto.
Professor Rasi, che ne pensa di questo tenere ancora in lista d’attesa le piscine al chiuso?
“Una decisione sorprendente. Le piscine sono luoghi gestibili sul piano della sicurezza, ci sono studi che dimostrano che il virus sopravvive poco o nulla con il cloro. Senza dimenticare che si tratta di ambienti grandi e di luoghi più sicuri e gestibili di altri”.
Perché allora si è scelta questa strada?
“Perché non c’è stata un’attenzione sufficientemente specifica sulle piscine. Detto questo, le autorità locali dovrebbero essere più sollecite per sottoporre a tutti i controlli necessari questi luoghi. Luoghi che non sono così numerosi peraltro”.
Si parla di 3mila piscine in Italia.
“Appunto, sono impianti che si prestano molto bene a una buona e sicura gestione. Ribadisco: sono rimasto sorpreso che ci sia stata superficialità in questa decisione, un fare di tutta l’erba un fascio. Sono un po’ deluso dall’aver accomunato che sono molto diversi fra loro”.
Le piscine quasi come le discoteche.
“Appunto, luoghi che non hanno alcuna affinità. E poi l’attività sportiva ha degli effetti importanti sul piano della salute pubblica, è una valvola importante”.
All’inizio della pandemia era stato dato un allarme per la possibilità che potesse aiutare il vapore il virus a viaggiare.
“Uno studio norvegese sostiene il contrario, l’acqua sollevata dal nuotatore ucciderebbe il virus. La piscina è un grande ambiente con una buona circolazione nell’aria. Come minimo, molto meglio degli autobus romani…”
E il limite dei 7 metri quadrati per nuotatore come lo giudica?
“Cinque metri sarebbero sufficienti, ma in ogni caso meglio usare il massimo della cautela”.
Insomma, lei ritiene le piscine indoor potrebbero riaprire con le palestre già lunedì 24 maggio?
“Io ne sono convinto. La decisione presa è superficiale”.
Intanto ripartono le palestre. Che consigli si possono dare a gestori e frequentatori?
“Intanto ogni palestra ha una sua dimensione e un suo problema. Certo gli ambienti sono meno grandi rispetto alle piscine, ma abbiamo già parlato del mio conflitto di interesse e quindi mi fermo”.
Che cosa conterà di più in questa ripartenza?
“Il comportamento delle persone è fondamentale nei momenti di flusso, il distanziamento deve essere fatto rispettare. Durante l’esercizio fisico, se ci fosse una persona infetta, l’esalazione del virus sarebbe pericoloso. Su questo sarei rigorosissimo, mascherina per circolare in tutti i locali. La gestione dei flussi nei corridoi è fondamentale".
Nel protocollo si dispone il divieto per le docce mentre è consentita l’apertura degli spogliatoi con determinate condizioni.
“Grande stupidaggine. Le docce vanno gestite come gli spogliatoi, se ci sono 20 docce ne userai magari una su quattro. È possibile".
In questi mesi lei crede che sia stato giusto chiudere questi luoghi “sportivi” o si sarebbe potuto procedere diversamente?
"Per me questi luoghi non sono stati sufficientemente valutati, non ci sono dati attendibili in nessun senso. E non vedo un valore aggiunto sotto il profilo del rischio".
Piscine coperte ancora chiuse. VIDEO di Barelli a Rainews24. La protesta di sport e politica

Il mondo delle piscine si sveglia arrabbiato, deluso ed ancora esterrefatto per la scelta del Governo di ritardare ulteriormente la riapertura degli impianti al coperto al primo luglio, ma confortanto dal sostegno trasversale di leader sportivi e politici. Intanto agli europei di Budapest continua con fermezza la manifestazione di sensibilizzazione promossa dalla Federazione Italiana Nuoto e dai suoi atleti che con l'hastag #salviamolepiscine ha chiamato a raccolta sui social tutto l'universo acquatico, composto da oltre 5 milioni di praticanti di ogni età e capacità e dalle loro famiglie, da dirigenti, tecnici e dagli operatori delle piscine.
Il presidente Paolo Barelli ha rilasciato una lunga intervista a Rainews24 spiegando i motivi della protesta e la percezione dell'intero mondo natatorio che si sente vessato dal susseguirsi di decisioni incomprensibili. "Il primo luglio è una data ridicola, saremo in piena estate e gli utenti non frequenteranno di certo le piscine coperte. Questa decisione è allucinante - dichiara - Le piscine sono tra gli ambienti più salubri che possano trovarsi; sono circa mille gli impianti natatori al coperto che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone. Non mi riferisco solo al grande agonismo, rappresentato da Paltrinier, Pellegrini e dai nostri campioni, ma ai milioni di cittadini che hanno imparato a nuotare e, quando necessario, anche salvato la loro vita e quella di altri in mare o negli specchi d'acqua che caratterizzano il nostro Paese peninsulare. Rispettando tutte le prescrizioni, in piena sicurezza, con un numero adeguato di persone, con le distanze, con il cloro contenuto nelle piscine non c'è possibilità di vita per il virus. Sono molto più pericolosi i mezzi pubblici, i luoghi di aggregazione e quindi non si riesce a comprendere la logica di questa decisione che appare a tutti gli utenti una vera persecuzione. Siamo veramente molto arrabbiati - continua Barelli - Anche differire le riaperture di palestre e piscine appare ridicolo perché spesso sono impianti integrati. E' incomprenbile che nei ristoranti, nei cinema, nei teatri, nelle palestre si possa andare in maniera contingentata e nelle piscine coperte no. Dare questa immagine delle piscine, come se fossero luoghi frequentati da untori, non rende onore ai nostri scienziati che in ore e ore di monologhi non spiegano i motivi di questa scelta astrusa non suffragata da dati. In tutti i casi se questa è la decisione imposta dall'altro che venissero dati dei contributi veri, reali, e non elemosine alle società sportive e ai gestori di impianti che chiuderanno le attività e falliranno. Quindi è inaccettabile questo atteggiamento. Per il settore la data del primo luglio rappresenta una presa in giro con il rischio che questi concetti sbagliati nella testa dei professoroni, cui i governanti e la politica probabilmente si sottopongono anche per paura di assumere decisioni diverse, condizionino anche le scelte del prossimo autunno. Le società sportive in Italia garantiscono la pratica motoria sostituendosi allo Stato e agli enti locali. Sono per lo più dirigenti volontari che investono risorse proprie e sono già chiusi da 15 mesi con enormi perdite. Se falliscono le società sportive rischiamo una generazione compromessa. Lo sport non lo si pratica nella scuola o nell'ambito delle attività comunali perché non ci sono i fondi. Se le società sportive che gestiscono gli impianti falliscono, fallisce l'attività motoria in Italia con, peraltro, evidente crescita dei costi per la sanità pubblica".
Anche gran parte del mondo sportivo e della polita appoggia le istanze del settore piscine.
"Il decreto deve essere convertito in Parlamento e io mi auguro possa esserci ancora lo spazio per una revisione, perché è rimasto uno dei pochi settori dove la risposta che abbiamo dato non ha rispettato le attese. Su questo possiamo continuare una riflessione", auspica Andrea Costa, sottosegretario alla Salute.
"Nella Conferenza unificata, non soltanto le Regioni ma anche Anci (Comuni) e Upi (Province) avevano proposto di anticipare l'apertura delle piscine rispetto al primo luglio", dichiara Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni.
"Forza Italia non è soddisfatta di ciò che riguarda i tempi di riapertura delle piscine al chiuso. E' una palese ingiustizia che colpisce una parte importante del settore dello sport che ha già subito gravi danni economici. Chiediamo che si anticipino i tempi di riapertura, perché si sa bene che le piscine sono sorvegliate, che il cloro uccide il virus. Chiediamo che nel decreto Sostegni 2 ci sia una azione forte per aiutare tutte le imprese che hanno avuto dei costi fissi, e riguarda le piscine in particolare, che non sono stati compensati dalle precedenti decisioni del governo", afferma l'eurodeputato e coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani.
"Le piscine al coperto non potranno riaprire fino al primo luglio e secondo me è sbagliato. La Lega non molla e useremo i prossimi giorni per continuare a chiedere più coraggio nelle scelte per provare ad anticipare le riaperture", sottolinea Matteo Salvini, segretario del partito.
"Comprendiamo e sosteniamo la forte denuncia del presidente di Federnuoto Paolo Barelli, che ha definito una vergogna e una drammatica persecuzione la decisione del Governo di impedire la riapertura immediata delle piscine italiane al chiuso. Ha pienamente ragione Barelli quando afferma che prolungare l'inattività è una scelta irresponsabile, che rischia di mandare gambe all'aria qualche migliaio di societa e impianti sportivi e che il Governo dovrebbe allora prevedere contributi veri, e non elemosina a società sportive e ai gestori. Fratelli d'Italia, ancora una volta, chiede che venga rivisto il calendario delle riaperture consentendo alle piscine coperte di ritornare immediatamente attive", dichiara il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida.
"Penso che la riapertura delle piscine al chiuso possa essere anticipata di qualche settimana se i contagi crolleranno e penso sarebbe anche giusto", dichiara il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
"La roadmap delle riaperture costringe le piscine al chiuso a rimandare ancora l'inizio delle attività. Diventa ancor più necessario, a questo punto, prevedere nel Sostegni bis importanti risorse da destinare specificatamente al settore: chiediamo al Governo il massimo impegno per salvare, tutelandolo adeguatamente, questo grande patrimonio sportivo e sociale di cui il Paese dispone. Un altro mese e mezzo di chiusura rischia di essere fatale per gran parte dei gestori di piscine, vista la situazione già drammatica causata dalla pandemia e considerati i grandi costi di gestione di un impianto natatorio, dal personale alla manutenzione. Per oltre 4 milioni di italiani le piscine rappresentano un'opportunità fondamentale per praticare sport: sostenerle il più possibile è indispensabile per molte comunità locali, oltre che per salvaguardare il patrimonio impiantistico, che nel caso delle piscine è per il 95% di proprietà pubblica", dice il deputato Simone Valente del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.
Anche il presidente del CONI Giovanni Malgò si unisce alla causa: "Il presidente Barelli ha fatto benissimo a lamentarsi. Ho apprezzato tantissimo la presa di posizione degli atleti. Spero che arrivino i famosi ristori, che dovranno essere giusti per le perdite notevolissime subite dai gestori degli impianti".
foto di Andrea Staccioli / Inside - DBM. In caso di riproduzione è necessario citare i credit. Vietati ridistribuzione e vendita.
Europei. #salviamolepiscine. Barelli: "Commosso dai risultati, uniti per garantire presente e futuro del nuoto"

Segue il bilancio del presidente Paolo Barelli dopo la prima settimana di gara alla 35esima edizione del campionati europei di Budapest.
#salviamolepiscine
Save the date. Lunedì 17 maggio dalle 18:00
Paolo Barelli: "Il bilancio della prima settimana è commovente perché le medaglie e i risultati conseguiti condensano tutti i sacrifici compiuti dal nostro mondo severamente colpito da pandemia e relative decisioni. Per il movimento acquatico, dai praticanti ai campioni, la serrata obbligatoria delle piscine ha generato conseguenze catastrofiche, piegando persino la resistenza di quei pochi che sono riusciti a tenere aperti gli impianti solo per consentire le attività degli atleti di interesse nazionale con inevitabili perdite. Società e associazioni sportive e gestori delle piscine hanno dimostrato nel corso degli ultimi 15 mesi responsabilità e disponibilità per garantire la pratica dell'attività sportiva in piena sicurezza, investendo peraltro ulteriori risorse economiche in strutture e accessori che rispondessero alle prescrizioni determinate dalle autorità. Il prosieguo della chiusura, immotivato e irresponsabile anche alla luce di illustri ricerche scientifiche che hanno dettagliatamente illustrato l'azione invalidante del cloro sul virus COVID-19 in 30 secondi, ha piegato la resistenza di molte realtà, piccole e grandi, locali e consorziate. C'è chi ha fallito, chi è sommerso dai debiti e non aprirà più. Nel frattempo abbiamo perso un anno di corsi di nuoto, un anno di bambini che magari hanno deciso di dedicarsi ad un altro sport, un anno di insegnamento del nuoto, che è assurdo sottovalutare in un Paese come l'Italia che ha oltre 7500 chilometri di costa senza considerare gli spazi lacuali e fluviali. Abbiamo perso campioni del futuro; magari se avessero trovato chiuso i genitori di Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri li avrebbero indirizzati ad un altro sport piuttosto che lasciarli poltrire. Stiamo perdendo piscine che senza adeguati sostegni economici diretti e indiretti chiuderanno e di conseguenza praticanti e futuro. Perciò i risultati di Budapest assumono una valenza che va oltre l'aspetto prettamente sportivo, di cui siamo orgogliosi e fieri, e identificano l'effetto della resilienza del nostro movimento. Lunedì 17 maggio alle 18:00 abbiamo lanciato la campagna di sensibilizzazione #salviamolepiscine. Unitevi a noi, con il dovuto riguardo per le istituzioni e la fermezza della nostra identità. Facciamo sport. Produciamo salute, benessere, educazione. Veicoliamo valori sani. Formiamo le generazioni del futuro e curiamo il presente. Meritiamo rispetto".
foto di Andrea Staccioli / Inside - DBM. In caso di riproduzione è necessario citare i credit. Vietati ridistribuzione e vendita.
#SalviamoLePiscine. Save the date 17 maggio alle 18:00

Un grido di allarme che sensibilizzi l'attenzione delle istituzioni e unisca in un solo coro le istanze delle associazioni e società sportive dilettantistiche, dei gestori di impianti per lo più pubblici, degli atleti e praticanti di tutte le età e capacità, degli operatori sportivi. Un grido di allarme che evidenzi la drammatica situazione emergenziale del comparto piscine, che stima perdite per circa il 70% del fatturato in 15 mesi a fronte di ristori evidentemente inadeguati e non accessibili alla stragrande maggioranza di associazioni e società sportive che vivono di entrate istituzionali e non commerciali a fronte di ingenti costi per conservare e manuntenere il patrimonio impiantistico. Un grido di allarme che parte da chi si sostituisce allo Stato per garantire la pratica sportiva e l'attività motoria, fonti primarie di benessere dei cittadini e quindi di risparmio economico per il settore della sanità. Un grido di allarme di un settore che produce aggregazione, forma le giovani generazioni trasmettendo principi educativi quali il rispetto, la solidarietà e la condivisione. Un grido d'allarme di un settore che non conosce limiti di età e accompagna la vita di quasi 6 milioni di praticanti, forti e deboli, senza alcuna distinzione.
#salviamolepiscine
Un grido di allarme di un settore che si sente mortificato e abbandonato dal susseguirsi di decisioni che evidentemente non considera validi gli investimenti compiuti dei gestori per mettere in sicurezza sin dalla scorsa primavera le piscine coperte o prestigiosi studi scientifici che dimostrano come il cloro delle piscine inattivi il Covid in 30 secondi. Un grido di allarme da parte di chi crede fortemente che il nuoto e le discipline acquatiche debbano essere praticate a tutte le latitudini e non solo nel periodo estivo all'aperto. Un grido di allarme per richiedere certezze in termini di riaperture delle piscine coperte, di modalità di gestione, di accesso a veri ristori o a forme concrete di sostegno economico indiretto. Un grido di allarme che con rispetto verso le istituzioni richieda egual rispetto dalle istituzioni. Un grido di allarme che faccia sentire meno soli i gestori di impianti che dopo aver assicurato, finanche con sacrifici personali e familiari, l'attività motoria a centinaia di migliaia di cittadini ha dovuto chiudere definitivamente i cancelli della propria piscina sine die, fallendo o rischiando il fallimento, o cosciente che saranno necessari anni per tornare ad esercitare la propria attività a pieno regime.
#salviamolepiscine
Un grido di allarme da parte di chi non può assistere inerme alla dispersione del lavoro svolto con continuità, ormai da decadi, per l’insegnamento del nuoto quale strumento di vita attraverso le tecniche necessarie a gestire responsabilmente e serenamente la balneazione in un Paese peninsulare, con oltre 7.500 chilometri di costa e moltissimi spazi lacuali e fluviali interni. Un grido di allarme da parte di chi forma, assiste e cresce giovani atleti fino alle medaglie olimpiche che tanto orgoglio generano per l’Italia sportiva e no. Un grido d'allarme che unisca e non divida o frammenti, che raccolga tutti quelli che desidereranno aderire.
#salviamolepiscine
Invitiamo tutto il nostro mondo che raccoglie circa 20 milioni di persone, dagli atleti di interesse nazionali alle famiglie, dai gestori di impianti agli operatori tecnico-sportivi, dai praticanti ai semplici appassionati, ad unirsi sui social postando un'immagine di colore blu, come il colore che rappresenta l'acqua, ed un commento d'esortazione con hashtag
#salviamolepiscine
Invitiamo tutti i gestori delle piscine, le società e associazioni sportive ad issare una bandiera blu con hashtag
#salviamolepiscine
Invitiamo tutti voi ad unirvi alla nostra istanza dal 17 maggio alle ore 18:00, prima giornata di finali del nuoto ai campionati europei di Budapest, per un grido di allarme e sensibilizzazione che ci unisca come non mai per tornare a vivere con entusiasmo e in sicurezza le piscine scoperte e coperte di tutta Italia.
#salviamolepiscine
Inaugurato l'hub vaccinale al Centro Federale di Ostia. VIDEO

Da oggi la città di Roma e la Regione Lazio hanno un nuovo centro vaccinale. Questa mattina alle 8 le prime 450 persone erano già in fila. Ai primi 100 vaccinati la maglietta ricordo. “Mi sono vaccinato nel Centro dei Campioni, Polo Acquatico Frecciarossa”. L’hub resterà aperto sino a dicembre. E’ dotato di 10 cabine operative per 12 ore al giorno e si stimano 600 vaccini quotidiani che potrebbero arrivare a 1000. Con questo gli hub del Lazio salgono a 130. Ai quali si aggiungono 10 grandi hub dove si può arrivare anche a 3000 vaccinazioni al giorno.
All’inaugurazione dell’hub Asl Roma 3 all'interno del Centro Federale di Ostia, con il Presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, sono intervenuti il Commissario Straordinario Generale Francesco Paolo Figliuolo, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il Direttore Generale della ASL Roma 3 Marta Branca, la Presidentessa del X Municipio Giuliana Di Pillo, l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato.
Il Polo Acquatico Frecciarossa di Ostia è il Centro Federale dove vivono, si formano e si allenano i campioni. Il primo Centro Federale che si presta a questa iniziativa. Non poteva essere altrimenti per una Federazione che attraverso le discipline acquatiche, dalla base sino all'alto livello, plasma, forma e cresce atleti e promuove la cultura dell'acqua.
In accordo con Regione Lazio e Asl Roma 3, la Federazione Italiana Nuoto - concessionaria del Polo Natatorio da parte di Roma Capitale - ha individuato l'area operativa allestita nella zona ovest dell'impianto, con un grande ambiente coperto per accoglienza, triage, vaccinazione e osservazione, uffici per medici, paramedici e operatori e parcheggio scoperto. La zona riservata alle vaccinazioni rimane del tutto separata da quella funzionale a raduni e allenamenti degli atleti di interesse nazionale con l'accesso a piscine, palestra, foresteria, punti ristoro e riunioni.
Al fianco degli operatori sanitari e del personale autorizzato della Federazione Italiana Nuoto, a supportare le operazioni di accoglienza e gestione dei pazienti, anche sei volontari della Protezione Civile: sono Nevia, Francesco, Mauro, Roberto, Antonio e Cristina del Nucleo Operativo “Alfredo Rampi”.
Le parole del presidente della Federnuoto Paolo Barelli. "Abbiamo messo a disposizione una parte del Centro federale di Ostia per i vaccini. Rimarrà aperto per sei mesi. Il nuoto occupa l'attività fisica di circa cinque milioni di italiani, come confermato dai dati statistici, quindi la Federazione Italiana Nuoto con le sue duemila società vive tra la gente ed è orgogliosa di dare un contributo che potremmo replicare anche negli altri nostri centri federali sparsi nel resto del Paese. Adesso ci auguriamo che anche le piscine coperte riapartano quanto prima, ovviamente in sicurezza. Sappiamo che il Presidente della Regione Lazio Zingaretti e il generale Figliuolo hanno a cuore il nuoto e per questo crediamo che le piscine in sicurezza possano e debbano riprendere le loro attività, con tutte le cautele possibili, perché sono ambiti di eccellenza gestiti al 99% da società sportive che vivono da ormai da oltre un anno una drammatica situazione di difficoltà".
Le parole del commissario straordinario per l'emergenza Covid 19 Generale Francesco Paolo Figliuolo. "Questo è un altro esempio di bella Italia: la sinergia tra Federazione, Roma Capitale, Regione Lazio e tutti gli operatori della Asl Roma 3.Il segnale è importante: se ci vacciniamo in fretta riapre anche lo sport: la mente e il fisico sono un connubio indissolubile. Io sono un nuotatore amatoriale; mio figlio è stato nel giro della nazionale da giovanissimo e quindi mi fa piacere di essere presente all'inaugurazione dell'Hub nel Centro Federale di Ostia. Ad oggi risultano 20,7 milioni di somministrazioni a fronte di 24,7 milioni di dosi consegnate: abbiamo 4 milioni di vaccini da impiegare nei prossimi giorni, fino ai nuovi arrivi previsti per il 6 maggio: la campagna sta procedendo nei tempi che mi ero prefigurato. Dobbiamo impiegare tutto quello che abbiamo, solo così la campagna vaccinale potrà rispettare i tempi stabiliti. Astrazeneca è stato consigliato per determinate classi di età ma Ema dice che va bene per tutti. In Gran Bretagna lo hanno fatto in 21 milioni di persone, ci sono effetti collaterali infinitesimali. E' probabile che in sede di 'rolling review' si arrivi a raccomandare AstraZeneca anche agli under 60. Ne sto parlando con Iss, con l'Aifa e con il Cts dell'Aifa. Faccio un appello a tutti i presidenti delle regioni e devo dire che nel Lazio è già stato accolto perchè sono al livello di numeri uno su questo, di seguire il piano vaccinale: over 80, 70-79, over 65. Non disperdiamo le dosi in altri rivoli. Vaccineremo a brevissimo tutti gli atleti che devono andare a fare le Olimpiadi. Anche questo è un segno dell'Italia che riparte".
Le parole del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "La parola d'ordine per vincere è collaborazione. Tra livelli diversi dello Stato, con i territori, con chi produce e, in questo caso fa sport. Grazie alla Federazione Nuoto, è stato un bellissimo segnale. di fronte alla grande missione di vaccinare in breve tempo 50 milioni di italiani la strada da percorrere era esattamente questa chiamare a collaborare l'Italia migliore e questa strategia sta funzionando. Di fronte alla grande missione di vaccinare in breve tempo 50 mln di italiani, la strada da percorrere è chiamare alla collaborazione l'Italia migliore, e questa strategia sta funzionando. Dietro ogni risultato c'è la passione di decine di migliaia di donne e uomini, personale sanitario, forze dell'ordine, volontari e professionisti. In questa Italia, dove a volte sembra non funzionare nulla, magicamente stiamo diventando una grande comunità che si dedica a salvare vite umane e a riaccendere i motori della ripresa economica.Noi già oggi segniamo un grande risultato che è l'aver messo in sicurezza i nostri anziani. Noi non possiamo dimenticare il 3 maggio dell'anno scorso e il numero altissimo di anziani morti in quei giorni. Il virus è ancora tra noi e se da un anno e mezzo questa regione è stata quella con più giorni in zona gialla, è perchè' nonostante i risultati non smettiamo di ricordare di continuare a prestare attenzione. Anche per questo la Regione Lazio ha stanziato 3,5 milioni di euro per le spiagge sicure, così da poter andare al mare in sicurezza, senza dimenticare l'importanza dei comportamenti di tutti".
Le parole della Presidentessa del X municipio Giuliana Di Pillo. "Esprimo grande ammirazione per quello che la Regione Lazio e l'Asl stanno facendo in questi mesi. Ci tengo a ringraziare, in primis, la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi, perché ricordo che questo è un impianto di Roma Capitale. E tutto quanto può essere realizzato grazie a Roma Capitale".
Le parole del capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. "Si realizza un punto di vaccinazione che rispecchia quello che è il sistema oggi. Siamo quasi a 15 milioni di somministrazioni, il che vuol dire che un quarto della popolazione italiana ha avuto la prima dose di vaccino. Si tratta di un valore molto importante, anche perché gli italiani da vaccinare sono meno di 60 milioni. Io credo che questo sia un elemento che deve far comprendere lo sforzo del Paese. Siamo orgogliosi di questo nuovo hub vaccinale che deriva dalla parte sportiva del Paese, un settore importante, per i giovani e meno. Il fatto che una struttura dedicata al nuoto venga messa a disposizione della cittadinanza è un segnale importante. Tramite questo hub velocizzeremo il processo di vaccinazione e quindi il ritorno alla normalità".
Le parole dell'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato. "Ieri abbiamo raggiunto il punto più basso dei decessi in Italia e nella nostra regione. Questo mese raggiungeremo i 50mila vaccini al giorno. Oggi verranno consegnate oltre 60mila dosi di AstraZeneca ai medici. Non ci sono vaccini di serie a o b. Sono tutti importanti per l'immunizzazione e la riduzione delle complicanze. Stasera apriremo le prenotazioni per la classe di età 56-57 anni. Dal Polo Natatorio di Ostia arriva un messaggio di speranza per l'adesione alla campagna vaccinale dei più giovani, essendo il Centro Federale un luogo frequentato prevalentemente da sportivi. Noi siamo pronti anche a vaccinare gli atleti che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Tokyo se le autorità competenti ci autorizzeranno".
Le parole del direttore generale dell'Asl Roma 3 Marta Branca. "Questo centro vaccinale è stato fortemente voluto dalla Regione, con la collaborazione della Federnuoto cui dobbiamo dire grazie. Nel territorio arriva un nuovo Hub più grande che consentirà alle persone di vaccinarsi in massima sicurezza, gli spazi sono grandissimi e la posizione, che è a un passo dal mare, ispira relax".








































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Barelli all'ANSA: "Grazie a Regioni che hanno a cuore riaperture sport"
"Finalmente il grido d'allarme che ho lanciato per la chiusura di piscine e palestre trova posto nelle dibattito nazionale riguardante le riaperture": così all'ANSA Paolo Barelli, presidente della Federnuoto. "La Conferenza dei Presidenti delle Regioni mette in chiaro la necessità di dare certezze a un settore al collasso, fondamentale per il paese e rappresentato da oltre 100.000 società che permettono l'attività sportiva e motoria a 20 milioni di cittadini. La ripresa deve coinvolgere tutti i comparti socio-economici compreso lo sport tenendo presente, è chiaro, le misure da applicare già vigenti per la protezione dal virus". "I gestori delle piscine, palestre e impianti sportivi in genere - prosegue Barelli anche deputato di Forza Italia - sono tutti consci della necessità di prevenire in ogni modo il contagio e per questo applicano con professionalità protocolli severi a tutela delle attività degli utenti. Lo sport si pratica in Italia solo grazie alle società sportive che sostituiscono nei fatti lo stato assente da sempre in un'attività benefica e salutare con un impatto vantaggioso sulla salute pubblica". "Non fare fallire le società sportive, le piscine e le palestre - conclude Barelli - deve essere un impegno di tutti soprattutto del governo, non solo dei Presidenti delle regioni, tenendo presente che fino ad ora i ristori attribuiti alle società sportive sono stati solo briciole". (ANSA)
Barelli all'ANSA: "Piscine ancora chiuse? Speranza spieghi". Il VIDEO dell'intervento alla Camera

"Ho scritto al ministro Speranza per denunciare che nel testo del decreto approvato in preconsiglio dei ministri, la data di riapertura delle piscine coperte non è nemmeno citata. Le piscine coperte sono sparite, non ci sono più!": così, in una dichiarazione all'ANSA, il presidente della Federnuoto Paolo Barelli. "Il governo (o il CTS !?!) ritiene quindi che le piscine coperte, pur rispettando rigide Linee Guida, sono le uniche strutture e attività in Italia da tenere chiuse! Sarebbero loro quindi a diffondere il virus... Siamo su scherzi a parte! Ma lo scherzo è drammatico", prosegue Barelli che è anche deputato di Forza Italia. "E' inaccettabile pensare che qualche virologo imponga questa linea al governo. Scuole, trasporti pubblici, bar, ristoranti, stabilimenti balneari, alberghi, teatri, cinema, terme, etc, tutti riaprono anche al chiuso ma le piscine invece no, rimangono serrate, come se fossero loro la causa del virus". Secondo Barelli "inoltre di ristori e sostegni si sono visti solo inutili briciole! Chiedo un incontro immediato chiarificatore al ministro perché sono migliaia i gestori che da 15 mesi sono fermi e non sopportano decisioni incomprensibili che creano un danno d'immagine ed economico e provocheranno reazioni da parte degli operatori". (ANSA)
(VIDEO) L'intervento del presidente Barelli alla Camera dei Deputati: "Riaprite le piscine al coperto. Sono sicure, non vi sono rischi superiori ad altre attività tenute in sicurezza. Richiedo risposte ad un grido di allarme di centinaia di migliaia di operatori sportivi"