Mondiali. Il plauso della Camera dei deputati

In apertura della seduta odierna, la Camera dei deputati della Repubblica Italiana ha tributato con un lungo applauso ai successi ottenuti dalle nazionali delle discipline acquatiche ai mondiali di Gwangju, quando il vice presidente on. Ettore Rosato (PD), rompendo il protocollo, ne ha riconosciuto i meriti salutando l'ingresso in aula del collega Paolo Barelli, presidente della Federnuoto.
Mondiali. Medagliere azzurro

L'estate degli azzurri alla Nambu University Municipal Aquatics Center di Gwangju, in Corea del Sud per la 18esima edizione dei mondiali di nuoto, tuffi, pallanuoto (Nambu University Grounds), nuoto di lunga distanza (Yeosu EXPO Ocean Park), sincronizzato (Yeomju Gymnasium) e tuffi dalle grandi altezze (Chosun University) si è conclusa. Le gare si sono svolte dal 12 al 28 luglio. Il medagliere dell'Italia è di 4 ori, 6 argenti e 5 bronzi.
PALLANUOTO
ORO - 1
ITALIA: Del Lungo, Di Fulvio, Luongo, Figlioli, Di Somma, Velotto, Renzuto Iodice, Echenique, Figari, Bodegas, Aicardi, Dolce, Nicosia. CT Campagna - 27/7
NUOTO
ORO - 3
Federica Pellegrini 200 sl - 24/7 1'54"22 MPT
Gregorio Paltrinieri 800 sl - 24/7 7'39"27 RE
Simona Quadarella 1500 sl - 23/7 15'40"89 RI
ARGENTO - 2
Benedetta Pilato 50 rana - 28/7 30"00
Simona Quadarella 800 stile libero - 27/7 8'14"99 RI
BRONZO - 3
Gregorio Paltrinieri 1500 stile libero - 28/7 14'38"75
Gabriele Detti 400 stile libero - 21/7 3'43"23 RI
Martina Carraro 100 rana - 23/7 1'06"36 RI
NUOTO DI LUNGA DISTANZA
ARGENTO - 1
4x125 mixed - 18/7 53'58"9
Rachele Bruni, Giulia Gabbrielleschi, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri
BRONZO - 2
Rachele Bruni 10 km - 14/7 1h54'49"9
Alessio Occhipinti 25 km - 19/7 4h51'09"5
NUOTO SINCRONIZZATO
ARGENTO - 3
Duo mixed tecnico - 15/7 90.8511
Manila Flamini e Giorgio Minisini
Highlight routine - 15/7 91.7333
Beatrice Callegari, Linda Cerruti, Costanza Di Camillo, Gemma Galli, Alessia Pezone, Federica Sala, Domiziana Cavanna, Francesca Deidda, Costanza Ferro, Enrica Piccoli
Duo mixed libero - 20/7 91.8333
Manila Flamini e Giorgio Minisini
Foto Deepbluemedia.eu
Mondiali. Lettera aperta del presidente Barelli

Carissimi,
innanzitutto desidero ringraziarvi per averci trasmesso calore e sostegno appassionato malgrado novemila chilometri di distanza e sette ore di fuso orario. Seppur a Gwangju, a volte ci è sembrato di essere a casa. Noi speriamo di avervi regalato le stesse, profonde emozioni che abbiamo vissuto in vasca e fuori.
Emozioni che nessuno dei tanti amici dello sport acquatico potrà mai dimenticare.
Torniamo dalla Corea del Sud fieri delle prestazioni di splendidi ragazzi e ragazze, tutti indistintamente, che hanno offerto il meglio di loro stessi, spendendosi fino alla fine, uniti come gruppo e nell'intento, riuscito, di portare l'Italia tra le nazioni più medagliate del diciottesimo campionato mondiale della storia.
Questi successi rappresentano la forza del modello federale, che fonda saldamente le proprie radici su una base composta, alimentata e coltivata dalle società, che formano e crescono gli atleti.
La federazione, con i comitati regionali, continua ad essere di stimolo e supporto ad un'attività capillare che coniuga le esigenze di uno sport sociale a quelle agonistiche di altissimo livello. Senza l'impegno dei dirigenti, per lo più volontari, dei tecnici e il sacrificio delle famiglie, nessun risultato di prestigio sarebbe possibile, nessuno Inno di Mameli sarebbe suonato, nessuna bandiera sventolata.
Purtroppo lo sport in Italia non ha il sostegno di scuole o università e gli enti locali annaspano in difficoltà che rendono secondario contribuire ulteriormente allo sviluppo delle attività sportive e dell'impiantistica.
Perciò il sostegno, il dinamismo e la progettualità dello Stato, e ora di Sport e Salute Spa, diventano fondamentali e improcrastinabili per garantire strumenti adeguati atti a supportare l'attività delle società e degli atleti italiani oltre che a garantire la tutela della salute nel Paese attraverso la crescita dei praticanti soprattutto in età adolescenziale.
Proprio quello che la federazione e le nostre società fanno da sempre con capacità, dedizione e professionalità. Noi, nel nostro mondo, composto da oltre cinque milioni di praticanti, ce la stiamo mettendo tutta.
Torniamo dalla Corea del Sud soddisfatti del nostro lavoro, proiezione del vostro, e compiaciuti degli attestati di stima ricevuti dalle altre nazioni.
Politica sportiva, investimenti, scelte, e talvolta scommesse, si sono rivelati, corretti accrescendo tutti i settori, anche quelli meno in evidenza perché in fase di rinnovamento.
Rivolgo un grazie sentito a tutti i tesserati, i dirigenti, i tecnici, gli atleti e i giudici che dedicano quotidianamente impegno, passione e competenza per elevare le qualità del nostro movimento.
Ci attende un anno particolarmente impegnativo, che ci porterà alle Olimpiadi di Tokyo. Mantenerci su questi standard sarà difficile, ma sono certo che affronteremo anche il prossimo esame pronti, preparati, uniti ed estremamente competitivi.
Grazie a tutti voi!
il presidente Paolo Barelli
Foto Deepbluemedia.eu
Europei 2022. Ryder Cup. Barelli: "Clausola Federgolf sarebbe assurda e illegittima"
"Apprendo con sconcerto e incredulità da alcuni quotidiani che l'accordo formale stipulato dalla Federgolf e dalla società organizzatrice della Ryder Cup, la RCE, vincolerebbe l'Italia a non ospitare altre manifestazioni sportive internazionali nei sei mesi precedenti e successivi all'evento golfistico che si dovrebbe tenere a Guidonia Montecelio, vicino a Roma, nel settembre 2022", afferma il presidente della Federnuoto Paolo Barelli. "La clausola improvvida servirebbe per evitare un impatto negativo mediatico e di partecipazione che, secondo i sottoscrittori, comprometterebbe l'avvenimento golfistico. Se vera - prosegue Barelli - ritengo questa clausola assurda e illegittima perché coinvolge volontà altrui mai interpellate e perché impegna federazioni ignare che lavorano per promuovere le proprie discipline anche attraverso l'organizzazione di eventi internazionali. Quindi secondo questa risibile clausola l'Italia nel 2022 rinuncerà al Giro d'Italia? O agli Internazionali di nuoto e a quelli di tennis? O al Gran Premio di Monza? O al Sei Nazioni di rugby? O al concorso equestre di Piazza di Siena? O al Golden Gala di atletica? Solo per citare alcuni degli eventi più noti dimenticandone certamente altri parimenti importanti. Chi era a conoscenza di questo documento? Perché non è stato reso noto a tutti l'esistenza di una clausola che pone lo sport italiano ostaggio di una manifestazione? Chi ha firmato il contratto per la Ryder non aveva nessun titolo ad impegnarsi per gli altri eventi! Sono certo - conclude Barelli - che si tratta di un enorme fraintendimento che gli artefici dell'accordo ci spiegheranno presto".
Europei 2022. Roma approva. Barelli: "Soddisfazione e cautela"

Con una memoria firmata dalla sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi ed approvata in giunta, il Campidoglio "riconosce l'importanza dell'evento European Aquatics Championships 2022", campionati europei di nuoto, sincronizzato, tuffi e nuoto in acque libere, e manifesta il proprio interesse "a presentare la candidatura ad ospitare l'evento".
Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli esprime "soddisfazione" per "la crescita della candidatura", ma suggerisce anche cautela. "La candidatura nasce dal desiderio della Federazione Italiana Nuoto e della famiglia delle discipline acquatiche di riportare in Italia un grande evento come il campionato europeo che manca dal 1983 - sottolinea Barelli - Abbiamo condiviso progetto e ipotesi di fattibilità con il Governo e in particolar modo con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti, che si è espresso favorevolmente a valutare, ed eventualmente a sostenere, la candidatura. Poi ne abbiamo parlato con la sindaca Virginia Raggi nell'imminenza del trofeo Sette Colli e siamo lieti di ricevere ufficialmente l'interesse suo e della Città di Roma. Ma esorto cautela. Ciò non significa che i campionati europei del 2022 si terranno a Roma. Significa che la candidatura comincia a crescere e a diventare competitiva nei confronti di altri concorrenti, tra cui Russia e Germania. In caso di successo, il piano operativo prevederebbe lo svolgimento della manifestazione all'interno del parco del Foro Italico con le gara di nuoto e tuffi presso lo Stadio del Nuoto e di sincro in un impianto provvisorio. Il nuoto di fondo si disputerebbe ad Ostia e i tuffi dalle grandi altezze meriterebbero una venue da dolce vita. Non sarebbero costruiti impianti nuovi, ma verrebbero adeguati gli esistenti per una manifestazione del tutto sostenibile che accrescerebbe l'economia della città, l'offerta culturale e turistica e promuoverebbe ulteriormente lo sport e le discipline acquatiche".
La memoria di giunta definisce i campionati europei "una occasione di crescita e valorizzazione della città di Roma sia in termini di evento mediatico e turistico sia sotto il profilo economico" e conferisce all'assessore allo sport e ai grandi eventi Daniele Frongia il ruolo di referente istituzionale. L'evento è previsto nell'agosto del 2022 e coinvolgerà 52 nazioni. La sindaca Virginia Raggi ha anche diffuso un tweet: "la Capitale d'Italia vuole confermarsi protagonista delle rassegne sportive internazionali. Siamo pronti alla sfida per realizzare un evento sostenibile e che avvicini i cittadini allo sport".
L'olimpionico, lo special guest e il ragazzo coraggioso

Il preshow dellla seconda giornata del 56° trofeo Sette Colli - Internazionali di Nuoto ha due ospiti particolari che hanno in comune la passione per il nuoto. Come tutti del resto qui al Foro Italico. Presentati dal campione olimpico, mondiale ed europeo, Mr. 60 medaglie Massimiliano Rosolino, fanno il loro ingresso in vasca, insieme al presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, l'attore romano, ex nuotatore Raoul Bova e Manuel Bortuzzo. Il pubblico numeroso (in tribuna si contano più di 4000 persone) gli dedica un grande, unico, lungo applauso. Anche gli atleti impegnati nel riscaldamento si fermano stropicciandosi gli occhi. Tra flash, selfie e strette di mano si parla di sport e di vita. Poi l'annuncio che tutti si auguravano e che proietta Manuel nel mondo del cinema. "Quando Raoul Bova mi ha chiamato con l'idea di girare un film per la tv che raccontasse una storia vicina al nostro mondo - racconta Barelli - gli ho subito risposto che una storia davvero importante c'è ed è quella del nostro Manuel". "Nel film ci sarà anche Massi - aggiunge Bova - ma non posso svelarvi altro. Inizieremo in un lago per poi trasferirci nella piscina di un centro federale". "Recitare al fianco di Raoul e Rosolino - dice Manuel - sarà un onore per me. Ringrazio di questa opportunità il presidente Paolo Barelli, Rauol Bova e Massimiliano Rosoino. Grazie a tutti voi per l'affetto che mi dimostrate ogni giorno. Cercerò di fare il mio meglio". Nel corso del pomeriggio Raoul Bova accompagnerà il presidente Paolo Barelli in fase cerimoniale insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Simone Valente.
Protagonista, come da tradizione, il pubblico. Massimiliano Rosolino e Cristina Calleri giocano con la gente, tra la gente. Foto, quiz e domande di storia del nuoto del recente passato per vincere cuffie, madaglie ed occhialini. Tra i giochi anche il più tecnico "Centra il tempo", dove i ragazzi presenti in tribuna devono indovinare il crono esatto della gara indicata. Quella di oggi è il 100 stile libero maschile. Venerdì ha vinto Marco Conforto, nipote del direttore sportivo federale Gianfranco Saini, che ha indovinato al centesimo il tempo di Adam Peaty, primo nei 100 rana con 58"72. Il vincitore del gioco si aggiudica la foto ricordo con il suo campione e un buono di 100 euro da utilizzare presso gli stand Arena presenti allo Stadio del Nuoto. Oggi ha vinto il giovanissimo Lorenzo Di Stefano, che ha scelto Breno Correia col tempo di 48"61 (13 centesimi in più del tempo effettivo) perché assonante a Joaquín Correa, attaccante della Lazio per cui tifa.
Foto Baldassarre/Staccioli/Scala/Deepbluemedia.eu/Insidefoto











Europei 2020. Barelli incontra Orban a Budapest

Il presidente della Ligue Europeenne de Natation, nonché della Federnuoto, Paolo Barelli, ha incontrato a Budapest il Primo Ministro di Ungheria Viktor Orban per approfondire molteplici tematiche relative all'organizzazione dei campionati europei di pallanuoto (12-26 gennaio) e di nuoto, tuffi, sincro e fondo (11-24 maggio) che si svolgeranno nella capitale magiara il prossimo anno.
L'incontro è avvenuto nel castello di Buda e i colloqui si sono svolti in un'atmosfera amichevole alla presenza di Balazs Furjes, segretario di Stato per lo sviluppo.
Seppur in periodi diversi, le manifestazioni torneranno a disputarsi nella stessa città dal 1999.
Orban ha ribadito fiducia e soddisfazione nella gestione del presidente Barelli e della LEN, rinnovando disponibilità ed interesse per pianificare ulteriori sinergie di collaborazione e futuribili manifestazioni.
"L'Ungheria è un paese molto fortunato; Viktor Orban è un leader che crede fattivamente nello sport e nella formazione", sottolinea Barelli, che conosce il Primo Ministro da tempo e ha avuto modo di incontrarlo privatamente di recente sia alla Convention mondiale della pallanuoto (30 aprile 2018) sia al Congresso LEN, peraltro alla presenza del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (3 giugno 2018).
"Come già avvenuto in altre occasioni, l'ho trovato molto informato sullo sport e sulle discipline acquatiche; ho colto quindi l'occasione per congratularmi per la vittoria del Ferencvaros nella Champions League - continua Barelli - Orban ha una visione semplice e chiara della situazione politica internazionale e destina grandi attenzioni e risorse alle attività e alle manifestazioni sportive affinché diventino un eccezionale volano promozionale per i giovani, per la città Budapest e per il paese. Sono sicuro che i campionati europei del 2020, così come tutte le manifestazioni ospitate dall'Ungheria, saranno un successo sportivo, mediatico ed economico".
La storia di Pizzo in un libro imperdibile. Sconto ai tesserati

Con vista sull'edizione numero 100 del campionato di pallanuoto maschile - che la Federnuoto ha dedicato alla città di Genova a seguito del crollo Morandi in segno di solidarietà e vicinanza - l'amico e giornalista Claudio Mangini ha redatto un libro, edito dalla Sagep Editori S.r.l., dal titolo "Eraldo Pizzo. Caimani come me. Il mito Pro Recco".
Il volume, con molteplici testimonianze di rappresentanti di eccellenza del mondo sportivo e delle discipline acquatiche, è il viaggio coinvolgente e appassionante della carriera di Eraldo Pizzo, icona e messaggero internazionale della pallanuoto italiana e della Pro Recco, che peraltro quest'anno ha conquistato il 33esimo scudetto, nonché 14esimo consecutivo.
Eraldo Pizzo fino ai 44 è stato un giocatore di pallanuoto. Il migliore di tutti i tempi in Italia, una leggenda in tutto il mondo. Ha vinto tutto quello che c'era da vincere in ogni genere d'acqua: di mare, di piscina e anche di fiume.
È nato il 21 aprile 1938 a Rivarolo, delegazione genovese senza sbocco sul mare. Le vicende familiari, in quei tempi di guerra, lo hanno portato a Recco. Destino amico, per lui e per lo sport italiano. Eraldo ha vinto, da giocatore, 16 scudetti, una coppa dei campioni, l'Olimpiade e molto altro; è entrato nella Swimming Hall of Fame, il suo nome è stato inserito fra le 100 leggende dello sport italiano, ha ricevuto il Collare d’Oro del Coni e la medaglia al valore civile per un salvataggio in mare. Naturalmente ha vinto anche da allenatore, da presidente e in tutti i ruoli che ha ricoperto.
La sua è una vita da raccontare.
In accordo con la casa editrice, la Federazione Italiana Nuoto è lieta di poter offrire ai propri tesserati il volume - peraltro finalista al premio Bancarella dello Sport 2019 - al prezzo concordato di 20 € comprese le spese di spedizione.
Basta un click e il libro arriverà comodamente a casa vostra.
Bud Spencer. Livorno gli dedica una statua

L'amore per Bud Spencer resta indelebile in tutto il mondo: all'estero come in Italia rimane un mito. Se ne ebbe conferma anche il giorno della sua scomparsa, il 27 giugno 2016, quando arrivarono messaggi d'affetto da tutti i continenti. Dopo un Budapest nel 2017, un'altra statua sta per essere dedicata al grande Bud. Questa volta a Livorno, città in cui nel 1978 e nel 1982 girò due suoi film cult (Lo Chiamavano Bulldozer e Bomber), il prossimo 2 giugno.
La cittadina Toscana vuole rendere così omaggio con una scultura, la prima in Italia, a una persona buona, perbene, modesta al punto da non sentirsi mai veramente attore nonostante un centinaio di film campioni d'incassi, che ha catturato intere generazioni con un pubblico che poteva oscillare dai 5 agli 80 anni.
A promuovere l’iniziativa è la pagina Facebook In Onore di Bud Spencer con il Patrocinio e la collaborazione del Comune di Livorno e dell’Assessorato alla Cultura e di quello allo Sport che intende realizzare sul lungomare al termine di Viale Italia un monumento in onore dell’attore nei luoghi della sua vita e dei suoi film anche grazie alla partecipazione da parte dei fans attraverso una campagna crowdfunding sul sito Produzioni dal Basso all’indirizzo.
Il ricavato servirà a ricoprire tutte le fasi della realizzazione del monumento (materiali, attrezzature, trasporto, collocazione statua) in cambio delle quali i fans riceveranno ricompense che vanno dalle magliette ufficiali di Bud Spencer alla mitica Marmellata Puffin (film "Chi trova un amico trova un tesoro"), dalle stampe e cartoline ricordo disegnate per l’occasione da Alberto Baldisserotto al fumetto degli autori livornesi Daniele Caluri ed Emiliano Pagani con “L’Ispettore Buddha”, le birre Johnny e Charlie Firpo e molte altre.
A realizzare l’opera il famoso carrista viareggino Fabrizio Galli che creerà in vetroresina dipinta con un’armatura in ferro una riproduzione a grandezza naturale del mito del cinema raffigurato nelle vesti di “lupo di mare” e che avrà ai suoi piedi un borsone semi aperto, da cui usciranno in parte un casco da football americano e due guantoni da pugilato, che ricordano così i due film ambientati nella zona con un forte legame allo sport.
Modello statua in lavorazione
LA SCHEDA. Carlo Pedersoli (alias, Bud Spencer) nasce a Napoli il 31 ottobre 1929. E’ un celebre attore italiano, particolarmente noto per i suoi film in coppia con Mario Girotti (alias, Terence Hill) ed un ex-nuotatore, più volte campione italiano a rana e stile libero. Già da piccolo si appassiona a diversi sport e in particolare al nuoto, per il quale dimostra una grande predisposizione. Nel 1937 diventa membro di un club locale di nuoto e vince alcuni premi. Successivamente si trasferisce con la famiglia prima a Roma, dove si distingue come ranista nelle Categorie Giovanili, e poi in Venezuela. Torna in Italia verso la fine degli anni '40, dopo essere stato tesserato dalla S.S. Lazio Nuoto, e diventa campione italiano di nuoto a rana nelle categorie giovanili (1945). Nel frattempo riprende gli studi iscrivendosi nuovamente all'Università di Roma, alla facoltà di Giurisprudenza. Viene anche notato dall'ambiente cinematografico nel quale il suo esordio, quasi casuale, avviene con la grande produzione hollywoodiana “Quo Vadis?”, dove interpreta una guardia dell'impero romano. Contemporaneamente gareggia per i colori italiani alle Olimpiadi di Helsinki 1952. Dopo i Giochi Olimpici, insieme ad altri promettenti atleti, viene invitato alla Yale University e trascorre alcuni mesi negli Stati Uniti. Nel settembre del 1953, nel ruolo di centroboa nella Nazionale Italiana di Pallanuoto, con cinque gol contribuisce alla vittoria dell’Italia contro la Spagna. Alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, riesce a ottenere un buon undicesimo posto nei 100 stile libero. E’ il primo italiano ad infrangere la barriera del minuto netto, titolo che deterrà fino alla fine della sua carriera. Nonostante i numerosi impegni, sportivi e non, Carlo consegue la Laurea in Legge. Nel 1958 lascia l’Italia e per un anno lavora a un progetto della Panamericana, la strada che attualmente collega Panama a Buenos Aires. Nel 1959 torna in Patria e si dedica alla composizione di colonne sonore, ottenendo un contratto con la RCA. Nel 1960 sposa Maria Amato, figlia di un grande produttore cinematografico. Riluttante al cinema, continua ad occuparsi di musica fino al 1967, quando prende il via la sua carriera. In quell’ anno Giuseppe Colizzi, suo vecchio amico, gli offre una parte in un film e, dopo qualche esitazione, Carlo accetta. Sul set conosce il suo partner di lavoro, un giovane attore con all’attivo varie pellicole, ma in ruoli secondari e sconosciuto al grande pubblico: è Mario Girotti, suo futuro inseparabile compagno, meglio noto come Terence Hill. Il film “Dio perdona... io no!” è la prima pellicola della coppia, diventata poi nel tempo inossidabile per questo genere di produzioni. Le due star nelle presentazioni in locandina decidono di cambiare i propri nomi, considerati “troppo italiani” per fare colpo a livello internazionale, per rendere più credibili le opere e i personaggi interpretati. Gli pseudonimi che li renderanno celebri sono, rispettivamente, quelli di “Bud Spencer” e di “Terence Hill”. Negli anni seguenti la coppia gira numerosi film assieme, soprattutto del genere spaghetti-western. Parallelamente al cinema, Pedersoli porta avanti le sue passioni fra le quali anche quella del volo: nel 1975 infatti consegue la licenza di pilota di elicottero per l'Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti. Da ricordare è anche il suo amore per la musica: nel 1977 scrive alcune canzoni per “Lo chiamavano Bulldozer”, delle quali una viene da lui stesso interpretata durante il film. Negli ultimi anni, Carlo dimostra ampiamente le sue qualità di attore drammatico, dedicandosi anche a film impegnati come il recente “Cantando dietro i paraventi” (2003) di Ermanno Olmi. Da poco ha terminato di girare un film dal titolo "Uccidere è il mio mestiere", una produzione tedesca, dove interpreta il maestro di un assassino completamente cieco. Nel 1979 riceve il premio Jupiter come star più popolare in Germania. Nel 2004 diventa testimonial della Federazione Italiana Nuoto. Nel 2005 il Comune di Civitavecchia gli attribuisce il Caimano d'Oro “per la sua carriera di nuotatore, e per essere rimasto sempre vicino a questo sport anche quando è diventato un attore affermato e conosciuto in tutto il mondo”. Carlo Pedersoli sceglie il suo soprannome "Bud Spencer" in onore del suo idolo, Spencer Tracy, e per la sua birra preferita, la Budweiser.
Campagna nella Hall of Fame. La cerimonia in Florida

Il commento del cittì Sandro Campagna. "Quando sono stato insignito di questa meravigliosa onorificenza ho ripercorso le tappe del viaggio della mia carriera,,che mi hanno permesso di arrivare fin qui in Florida: i momenti belli e quelli brutti, le vittorie e le sconfitte, i periodi duri da superare, le cadute e le risalite e il toccare il cielo con un dito per una vittoria. Lo sport è meraviglioso, la pallanuoto è la mia vita ed essere nel museo dove tutti ti ricorderanno è un motivo di grande orgoglio".
Campagna, Alessandro (2019) allenatore di pallanuoto