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Barelli incontra Tartaglia Eroe in Asia

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Il Presidente della FIN ha ricevuto oggi a Roma l'assistente bagnante di Ostia che sulle coste dello Sri Lanka e si è adoperato per salvare i suoi compagni. A Tartaglia è stato conferito il diploma "ad honorem" di Maestro di Salvamento

ROMA
Il 26 dicembre scorso il mondo ha assistito impotente a quello che può essere definito il più grosso disastro naturale dell'ultimo secolo: l'onda assassina che si è abbattuta sulle coste del sud est asiatico. Tra i testimoni anche Marco Tartaglia, 45enne romano, assistente bagnanti della FIN - Sezione Salvamento dal 1982, che insieme alla compagna Stefania Fiore si trovava in vacanza a Hikkaduwa (Sri Lanka). Al momento del maremoto i due si trovavano a largo della costa, in sella a un surf, e grazie alla loro perizia e prontezza di riflessi hanno salvato due vite umane e aiutato altre persone. Stefania Fiore, anch'essa assistente bagnanti, è al sesto mese di gravidanza. 
Oggi alle 12, il Presidente della FIN e membro dell'Esecutivo della Federazione Mondiale ed Europea di Salvamento Acquatico, Paolo Barelli, ha ricevuto Marco Tartaglia conferendogli "ad honorem" il diploma di Maestro di Salvamento. Durante la breve cerimonia, semplice ma dai forti toni emotivi, Barelli ha tenuto a ricordare come la Federazione Italiana Nuoto sia da sempre impegnata non soltanto nelle discipline agonistiche del nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, ma anche nel nuoto per salvamento, attività dall'alto profilo sociale.
"Da oltre 100 anni - ha spiegato il Presidente - la Federazione è impegnata nelle attività di prevenzione e soccorso di incidenti acquatici con programmi destinati alla popolazione e attraverso la formazione degli assistenti bagnanti che operano sulle spiagge e nelle piscine italiane. Questa attività è già stata riconosciuta dal Dipartimento della Protezione Civile/Presidenza del Consiglio, diretta dal dott. Guido Bertolaso e dal Ministero della tutela dell'Ambiente e del Territorio. La FIN è anche impegnata in programmi di formazione con le Forze Armate, Corpi Nazionali e in particolar modo con la Croce Rossa Italiana".
"Marco Tartaglia è un nostro tesserato da 22 anni - ha aggiunto Barelli - e nella sua lunga attività di assistente bagnanti ha salvato centinaia di vite umane".
Il life-guard romano, ancora scosso dalla tragedia, ha ripercorso la sua esperienza. "E' in momenti come questi che essere preparati a situazioni d'emergenza risulta decisivo".
"Stefania ed io - continua - oltre ad essere due assistenti bagnanti, siamo grandi appassionati di surf e che quella mattina eravamo in sella alle nostre tavole, insieme ad altri amici. Quando la prima delle tre onde ha raggiunto la spiaggia ci siamo resi subito conto della drammaticità del momento. L'oceano si era ritirato, l'onda che aveva raggiunto la spiaggia aveva già lambito i giardini antistanti gli edifici del villaggio e dietro di noi si stavano preparando nuove onde. L'esperienza maturata negli anni come assistente bagnante mi ha subito spinto ad andare verso il mare aperto, incontro alle onde che a quella distanza, circa un chilometro dalla spiaggia, erano ancora superabili. Ho richiamato le persone che erano vicino a me e li ho esortati ad imitarmi. Siamo rimasti lontano dalla riva per circa un'ora, ad osservare il mare che masticava la terra".
"Quando il mare era fermo - aggiunge Tartaglia - ci siamo diretti verso la terra. L'acqua raggiungeva gia il secondo piano degli edifici. Intorno solo distruzione e disperazione. Da quel momento in poi ci siamo adoperati per salvare diverse persone e per cercare di aiutarne il maggior numero possibile mettendo in pratica sia quello che abbiamo appreso durante il corso di formazione per assistente bagnanti della FIN, che le esperienze professionali maturate sul litorale romano e  soprattutto alle Hawaii dove i "baywach" vengono preparati al pericolo tsunami. Di questa esperienza mi resta la solidarietà della popolazione locale e la soddisfazione impagabile di aver salvato un vita umana". 
Marco e Stefania, insieme al altri superstiti, sono rientrati in Italia grazie all'intervento del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile in collaborazione con l'Alitalia.