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Federnuoto ed Esercito uniti per la sicurezza acquatica. Il presidente Barelli e il generale Cuoci: "Più formazione, più tutela ai cittadini"

Salvamento
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"L'acqua è un elemento di vita e di difesa. Questo accordo unisce due eccellenze del Paese nel segno della sicurezza e del servizio e valorizza la professionalità dei nostri tecnici e la dedizione dei militari".
Il presidente Paolo Barelli ha sottoscritto, insieme al generale di Corpo d'Armata Salvatore Cuoci, sottocapo di Stato Maggiore, un protocollo d'intesa tra la Federazione Italiana Nuoto e l'Esercito Italiano.
L'accordo – sancito nella cornice solenne di Palazzo Esercito, sede dello Stato Maggiore in via XX Settembre, a Roma – disciplina una collaborazione strutturata tra le due istituzioni, con l'obiettivo di promuovere la cultura e la sicurezza acquatica, rafforzando la formazione e la qualificazione del personale militare nelle discipline natatorie e nel salvamento. "La collaborazione con la Federazione Italiana Nuoto rappresenta un passo importante per accrescere le capacità operative e addestrative del personale dell'Esercito nel settore dell'assistenza e del salvataggio, che richiede competenza, disciplina e spirito di squadra", dichiara il generale Cuoci.
La Federazione Italiana Nuoto metterà a disposizione le proprie competenze tecniche e formative, mentre l'Esercito offrirà le proprie strutture e il contributo del personale qualificato per l'organizzazione di corsi finalizzati al conseguimento delle qualifiche di assistente bagnanti e allenatore di nuoto per salvamento.
"Siamo una federazione particolare - continua Barelli - La nostra attività si svolge nell'acqua, quindi coniuga fortemente e direttamente la funzione sportiva a quella sociale perché imparare a nuotare significa imparare a salvare la propria vita ed in caso di necessità quella degli altri. La Federnuoto è tra i fondatori della federazione mondiale di salvamento che si dirama con proiezioni continentali e dunque nazionali e territoriali ed è ovviamente riconosciuta dall'organizzazione mondiale della sanità e dalle autorità internazionali per la sua storicità, tradizione e competenza. Per soccorrere un pericolante in acqua, a 50/100 metri dalla costa, è necessaria la profonda conoscenza di elementi natatori e di tecniche di salvataggio perché bisogna essere in grado di raggiungere il bagnante e tornare a riva dopo aver gestito la paura dell'assistito e averlo soccorso in modo adeguato - prosegue Barelli - Il nuoto per salvamento è un'attività di carattere sociale fondamentale per la tutela dei cittadini. Le statistiche indicano che nel 1960 erano circa 1700/1800 i morti per annegamento e sommersione; nel tempo, malgrado l'incremento del turismo balneare, questi tragici eventi sono stati diminuiti drasticamente attraverso la diffusione della cultura dell'acqua, la promozione delle discipline acquatiche, che oggi conta un movimento di circa 5.000.000 di praticanti, e la presenza lungo le coste marine, lacuali e fluviali degli assistenti bagnanti formati e preparati ad affrontare le avversità. Il sistema federale, la rete delle società natatorie, ha trasmesso e incrementato nel tempo la conoscenza di valori sociali e sportivi, creando sicurezza e medaglie internazionali attraverso grandi campioni. Questo accordo - conclude Barelli - renderà ulteriormente operativa la collaborazione con l'Esercito e, attraverso tecnici, conoscenze e strutture, alimenterà la sicurezza del Paese".
"Questo accordo rappresenta lo spirito con cui Federnuoto ed Esercito collaborano da tempo - sottolinea il generale di Corpo d'Armata Salvatore Cuoci - L'Esercito è da sempre vicino alle federazioni, individuando e sostenendo l'attività di atleti di interesse nazionale che poi sono gli artefici dei successi dello sport italiano. Questa missione ha un doppio valore perché consente agli atleti di dedicarsi esclusivamente alla vita sportiva sventolando il tricolore nel mondo e, al termine del percorso agonistico, di restare al servizio dei cittadini contribuendo alla formazione fisica dei militari. Il protocollo d'intesa con la Federnuoto ci consente di ampliare le competenze di un settore molto importante - continua Cuoci - Finora avevamo inserito il salvamento nell'ambito di un ciclo formativo accademico per gli ufficiali affinché acquisissero questa abilitazione; però riteniamo che proprio per la missione che è stata affidata ai militari la conoscenza delle tecniche di salvataggio rappresenti una competenza necessaria per ampliare la propria formazione e dunque la tutela dei cittadini, incrementando l'efficienza e il servizio dell'Esercito Italiano".
L'accordo, della durata di quattro anni, prevede la costituzione di una rete di Fiduciari militari, formati secondo gli standard federali, con il compito di coordinare le attività di formazione all'interno delle strutture militari, in stretto raccordo con i comitati regionali della Federazione.
Con questa firma, Esercito e Federazione Italiana Nuoto rinnovano una tradizione di collaborazione che affonda le radici nei valori comuni di servizio, responsabilità sociale e amore per il Paese, aprendo una nuova fase di sinergia tra sport, formazione e sicurezza.
Alla cerimonia di sottoscrizione dell’accordo ha partecipato anche la tuffatrice Elena Bertocchi, pluricampionessa europea e due volte bronzo mondiale nel trampolino 1m a Budapest 2017 e nel sincro trampolino a Fukuoka 2023.