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Salvamento e Milleproroghe Lettera aperta di Barelli

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Il Presidente risponde a “la Repubblica” e dichiara essenziale l’intervento legislativo per disciplinare la regolamentazione del rilascio dei brevetti di Assistente Bagnanti

ROMA
Segue la lettera aperta del Presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli.
 
"Leggo con stupore un servizio del quotidiano "la Repubblica" di sabato 19 febbraio, che definisce "lottizzazione su bagnasciuga" un emendamento al Milleproroghe, con cui il legislatore intende prorogare le autorizzazioni all'esercizio di attività di formazione e concessione di brevetti per lo svolgimento dell'attività di salvamento acquatico rilasciate entro il 31 dicembre 2009, al fine di garantire la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in acqua fino all'emanazione, entro il 31 dicembre 2011, di un regolamento della disciplina, e contestualmente prevede la sospensione  delle autorizzazioni rilasciate dal 31 dicembre 2009".
  
"L'articolo sottolinea, in modo che reputo strumentale, come resterebbero sul mercato dei "concessionari, in condizioni di monopolio o quasi" la Federazione Italiana Nuoto e la Società Nazionale di Salvamento Genova, sospendendo l'autorizzazione ad esercitare ad altre organizzazioni. E pone in secondo piano la delicatissima materia relativa alla salvaguardia della vita negli ambienti acquatici che necessita di essere regolamentata, onde evitare gravi rischi per l'incolumità delle famiglie italiane". 
 
"Il quotidiano “la Repubblica” tralascia un aspetto di fondamentale importanza: l’impegno attraverso il quale lo Stato intende assicurare, con disposizioni regolamentari, la competenza dei soggetti preposti al rilascio dei brevetti".
  
"Il rischio, senza l’intervento del legislatore, proteso a definire standard di eccellenza ad un tema delicato come la salvaguardia della vita dei bagnanti, è evidente: l’assenza di una regolamentazione al passo coi tempi potrebbe abbattere l’attuale livello di sicurezza raggiunto, considerato eccellente in ambito internazionale, e favorire l’accesso a soggetti privi dei requisiti necessari (esperienza e conoscenza della materia), magari interessati solo ad aspetti economici o di carattere politico".
 
"A sostegno di ciò, ricordo che la Federazione Italiana Nuoto, fondata come Rari Nantes nel 1899, ha un mission costituita da due obiettivi equivalenti fin dalle sue origini: diffondere la pratica delle attività natatorie e promuovere la cultura dell'acqua attraverso l'opera di prevenzione e soccorso. Il risultato è che un’indagine ISTAT ha rilevato come da 1960 ad oggi le morti per annegamento e sommersione nelle nostre acque territoriali siano diminuite dalle 1513 alle 313 del 1999, lo 0,6% per ogni 100.000 abitanti. Un risultato di grande rilevanza sociale, posto in relazione alla crescita delle attività balneari avvenuta negli ultimi cinquant’anni, che però non ci soddisferà appieno fin quando non sfiorerà e magari raggiungerà lo zero".
 
"Inoltre è indubbio che la Sezione Nuoto per Salvamento della Federazione Italiana Nuoto e la Società Nazionale Salvamento Genova, riconosciuta con Regio Decreto fin dal 1876 e del tutto estranea alla FIN, abbiano svolto la loro attività fino ad oggi supportate da circolari ministeriali (vedi Marina Mercantile del 1960) e da decreti del Ministero dell’Interno (1950 e seguenti, relativi alla sicurezza nelle piscine) e che il Ministero alle Infrastrutture, erede della delega alla sicurezza in acqua, promuova da anni la regolamentazione della materia".
   
"Pertanto, ricordando che la Federazione Italiana Nuoto è un soggetto senza fini di lucro e svolge la propria attività sotto il controllo del CONI e dei Ministeri competenti, rigetto le strumentali considerazioni del quotidiano “la Repubblica” e ribadisco come la Federnuoto non abbia mai agito in condizione di monopolio e, per spirito civico e istituzionale, auspichi la regolamentazione legislativa della materia per assicurare a tutti i bagnanti anche in futuro adeguati standard che garantiscano la sicurezza".
  
Segue il testo inserito nel Decreto Milleproroghe
"Al fine di garantire e tutelare la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in acqua, fino all'emanazione, entro il 31 dicembre 2011, del regolamento recante la disciplina dei corsi di formazione per gli addetti al salvamento acquatico, da adottare con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono prorogate le autorizzazioni all'esercizio di attività di formazione e concessione brevetti per lo svolgimento dell'attività di salvamento acquatico rilasciate entro il 31 dicembre 2009. Fino allo stesso termine del 31 dicembre 2011 e comunque fino alla data di entrata in vigore del regolamento, non possono essere rilasciate nuove autorizzazioni, le relative attività possono essere svolte esclusivamente in base alle autorizzazioni prorogate ai sensi del precedente comma e s'intende sospesa l'efficacia di quelle rilasciate dopo il 31 dicembre 2009".


FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO
SEZIONE NUOTO PER SALVAMENTO
La sezione Nuoto per Salvamento della
Federazione Italiana Nuoto, in
collaborazione con le Società e i
Centri Federali, e coinvolgendo
risorse tecniche e scientifiche di
livello internazionale, è sempre
stata particolarmente attenta alle
necessità indotte dalla diffusione
della cultura dell’acqua e dallo
sviluppo di tecniche e mezzi per
assicurare la salvaguardia umana,
garantendo la formazione, e il
successivo aggiornamento, degli
assistenti bagnanti e la promozione
di campagne di prevenzione che
sposano anche progetti per la tutela
dell'ambiente.

Il contributo della Federnuoto al
fine di ridurre le morti per
annegamento e sommersioni accidentali
è stato assicurato attraverso la
capillare organizzazione della
propria struttura sul territorio
nazionale che si concretizza in 20
sedi regionali, 100 sedi provinciali,
250 sedi territoriali locali,
rappresentate logisticamente dalle
strutture dei fiduciari regionali e
locali. La FIN conta 1.477 società
affiliate con proprie sedi ed
impianti natatori, 529 Scuole Nuoto
Federali per 1.244.000 atleti su un
totale di 1.433.747, 214.518
tesserati riconosciuti (con regolare
tesserino di appartenenza federale)
divisi nelle categorie degli atleti
praticanti (104.704), tecnici
(24.527), dirigenti (9.245),
ufficiali gara addetti controllo
attività (3.042) e assistenti
bagnanti (73.000), per un universo
che conta oltre 5.000.000 di
praticanti le attività di nuoto di
tutte le età, compresa quelle
promozionali e scolastiche.

Nei programmi didattici delle scuole
nuoto federali vi è un preciso
riferimento formativo
all’insegnamento di esercizi di nuoto
per salvamento, che ha contribuito a
formare decine di migliaia di
operatori su tutto il territorio. In
questo modello organizzativo assurge
ad un ruolo determinante per la
promozione anche l’attività
agonistica della disciplina del nuoto
per salvamento di cui le Squadre
Nazionali Italiane sono leader
mondiali. La delicata integrazione
tra attività didattica preventiva e
sociale e attività puramente sportiva
è in perfetta corrispondenza con
quanto riconosciuto e richiesto
direttamente dai Ministeri
dell’Interno e della Marina
Mercantile, oggi Trasporti e
Navigazione, attraverso provvedimenti
specifici.

I risultati ottenuti dall’Italia, nel
campo della sicurezza della vita in
acqua, sono oggi un modello da
seguire per numerose altre
organizzazioni straniere che operano
nel campo del salvamento. La Sezione
Salvamento della Federazione Italiana
Nuoto infatti è tra i soggetti
fondatori della International Life
Saving Federation (ILS) e della
International Life Saving Federation
of Europe (ILSE), in cui è presente
con propri delegati nel Comitato di
Direzione e nelle Commissioni
Tecniche, è riconosciuta quale
Associazione di Volontariato di
Protezione Civile e dal Ministero per
la Tutela dell’Ambiente e del
Territorio e collabora con la Croce
Rossa Italiana, la Marina Militare,
il Comando Generale Capitanerie di
Porto – Guardia Costiera, l'Esercito,
l'Aeronautica Militare, i
Carabinieri, la Polizia di Stato, la
Guardia di Finanza, il Corpo dei
Vigili del Fuoco, il Corpo della
Polizia Forestale, e il Corpo
Italiano di Soccorso dell'Ordine di
Malta e la Federazione Italiana
Imprese Balneari.

Negli ultimi anni la Sezione
Salvamento della Federazione Italiana
Nuoto è sempre stata presente in
situazioni di grande drammaticità,
come in occasione delle frane
alluvionali che hanno colpito Cerzeto
prima e il Veneto poi, del terremoto
che ha segnato L'Aquila e l'Abruzzo.
Momenti di dolore e paura, durante i
quali la sezione Nuoto per Salvamento
della Federnuoto ha offerto il
proprio contributo per restituire un
po' di serenità alle famiglie
italiane; le stesse famiglie che
meritano rispetto e immediato aiuto
quando si imbattono negli imprevisti
che il mare e tutti gli specchi
d'acqua nascondono. Aiuto
rappresentato da professionalità
pronte ad intervenire, gli Assistenti
Bagnanti.