.

instagram

.
.

Mondiali. Grimaldi d'oro nella 25 Km

Fondo
images/joomlart/article/4d78ef7e832f82f1ad9f232dd7b1aef7.jpg

Parlava senza sapere di essere campionessa del mondo. Tradita dal primo sguardo al tabellone elettronico posto sul traguardo raggiunto dopo oltre 5 ore di sbracciate. L'unico desiderio era uscire dall'acqua. Seconda o terza non c'era tanta differenza. Aveva già vinto la sua battaglia dopo i risultati nelle 5 e 10 chilometri al di sotto delle aspettative. Era sul podio. Il primo del fondo italiano, la fabbrica di medaglia, al Port Vell di Barcellona. Ma mentre raggiungeva la zona mista c'era gente che esultava. La squadra italiana, i compagni di squadra, i pochi tifosi sulle tribune.
Martina Grimaldi vince al fotofinish e non lo sa. Comincia a parlare di una "medaglia di testa e cuore, polmoni e sacrificio". Ma ancora non sa quanto vale finché non le viene comunicato dai giornalisti che non è argento, né bronzo. E' oro. Si guarda stupita intorno. Dice di aver letto il tabellone ma di non sapere del fotofinish e finalmente si apre in un sorriso che raccoglie tutti i sacrifici degli ultimi dieci mesi e ritempra dai deludenti risultati dei giorni scorsi.
Martina Grimaldi è la campionessa del mondo della 25 chilometri col tempo di 5h07'19"7, con un decimo di vantaggio sulla tedesca Angela Maurer e con sette decimi sulla statunitense Eva Fabian. Pochi metri più in là c'è Alice Franco. Quarta a 3"2. A Shanghai, nel 2011, erano salite entrambe sul podio. Questa volta non c'è spazio. Scioglie la tensione in qualche lacrima. Contenta per la prestazione. Frustrata dal piazzamento. 
"Questa medaglia vale tanto - afferma la 23enne bolognese allenata da Fabio Cuzzani e tesserata per Fiamme Oro e Uisp Bologna - Arriva dopo la 5 e 10 chilometri in cui mi è mancato il finale. Oggi no. Negli ultimi mille metri ho attaccato. Sapevo che dovevo resistere e aggredire. Non mollare. La statunitense Fabian mi stava sulla schiena di continuo, la tedesca Maurer era vicina. Non vedevo la brasiliana Cunha. Era ai miei piedi. Ed era pericolosissimo tenerla lì. Dovevo dare tutto e alla fine ce l'ho fatta".
Pensando, però di essere arrivata seconda. "Invece ho vinto. Non lo sapevo. L'ho scoperto in zona mista dopo aver già rilasciato delle dichiarazioni. Al tocco ho guardato il maxischermo ed ero segnalata seconda. Poi c'è stato il fotofinish. Che bello!".
L'avvicinamento alla gara è stato sereno, anche se qualche dubbio sulla partecipazione di Grimaldi c'era. "Dopo la 5 e la 10 chilometri ho provato il mio stato fisico in allenamento. Ero pronta per affrontare le tre gare in una settimana come ai campionati italiani. Ho resettato tutto. Cancellato i piazzamenti dei giorni precedenti. Portato con me solo la mappa mnemonica del percorso".
Tattica finalmente vincente. Aspettare gli uomini, partite 15 minuti dopo, e andare in scia. "Seguire la scia è tra le mie caratteristiche. Lo strappo avvenuto a metà gara per seguire il passo degli uomini ha cominciato a selezionare il gruppo. Siamo rimaste in sei per tre posti. Sapevo che potevo giocare le mie chances negli ultimi 1000 metri. Non ho affrettato i tempi e ho vinto lo sprint".
Venticinque chilometri d'oro, ma anche cinque ore per pensare, accompagnata dai suggerimenti gridati dai tecnici ai pontoni e dai rifornimenti magici a base di acqua, sali minerali, maltodestrina ed essenze preferite: uno ogni 15/20 minuti per almeno 8 litri d'acqua. "Cantavo Man Down di Rihanna. Pensavo a non ripetere gli errori commessi nei giorni scorsi e a mantenere il ritmo". Come per noi camminare con il walkman ormai superato dall'i-pod. Come se andare a piedi da Parma a Reggio Emilia fosse una passeggiata. Immaginatelo nuotando. Eppure la campionessa del mondo non ha ancora voglia di uscire dall'acqua. "Mercoledì parto per il Canada. Ho alcune tappe di coppa del mondo e del grand prix. Poi a ottobre andrò in vacanza ma ancora non so dove. Se ci penso stacco con la testa e la mia stagione non è finita".
Grazie a Martina Grimaldi il fondo italiano torna a vincere una gara femminile dopo dieci anni. L'ultima volta ci fu la doppietta di Viola Valli nella 5 e 10 chilometri proprio al Port Vell di Barcellona. Il bacino però era diverso. Non si sviluppava tra la passeggiate e le barche. Non era stretto e pieno di boe. Si lanciava verso il mare aperto. "Negli ultimi dieci anni il nuoto in acque libere è cambiato molto - afferma il cittì Massimo Giuliani - E' entrato nel programma olimpico, diventato più televisivo e perso la sua naturale caratteristica. Si nuoterà sempre più in bacini chiusi o raccolti. Dove la velocità prevarrà sulla resistenza e sull'adattamento. Queste gare ne sono un esempio lampante. Niente correnti. Mare piatto. Zuffe alle boe. La 25 chilometri è diventata una gara molto veloce. Come dimostra la partecipazione di atleti veloci come Lurz e Gianniotis, che prima gareggiavano solo sulle distanze più brevi. Anche per questo la medaglia di Martina era voluta fortemente. Da Martina. Dal team. Negli ultimi 1000 metri ha sprigionato la voglia di rivalsa che abbiamo accumulato nei giorni scorsi e finalmente è emerso il lavoro svolto dall'ottobre scorso - continua Giuliani - Resta il rammarico di non aver raggiunto migliori posizioni nelle precedenti gare, ma dopo la prestazione di Martina, Alice e Simone sappiamo che la programmazione avviata verso Rio de Janeiro va solo leggermente rivisitata e non stravolta. Nel 2012 siamo stati in collegiale a Trapani per due settimane tenendo un media di carico di 22 chilometri giornalieri; quest'anno abbiamo privilegiato la qualità e siamo stati due settimane al centro federale di Verona attestandoci sui 16/18 chilometri di media. Non credo che le coppe del mondo e i grand prix a cui abbiamo partecipato, portando gli atleti a confrontarsi con tutti i big degli altri paesi siano stati controproducenti. Anzi. Probabilmente abbiamo scaricato troppo nella seconda settimana di avvicinamento, mirando più sulla qualità che sulla quantità e così abbiamo perso sostanza negli ultimi mille metri. Siamo in piena analisi. Del resto siamo sempre stati considerati la fabbrica delle medaglie. Ma ogni tanto anche le fabbriche devono cambiare il ciclo di produzione per tenere il passo coi tempi. Chiudere con la medaglia d'oro è di buon auspicio in vista del prosieguo del quadriennio".
Entusiasta il tecnico di Martina Grimaldi, Fabio Cuzzani. "Ci credevamo. Siamo estremamente soddisfatti. Avevamo preparato tutte e tre le gare. Sapevamo che energeticamente avremmo potuto reggerne il peso. La medaglia esprime tutte le potenzialità di Martina, che continua a crescere anno dopo anno", come dimostra la sua versatilità. Per Grimaldi si tratta infatti della prima medaglia iridata su una distanza in cui non era mai andata oltre il bronzo europeo a Balaton nel 2010 e a Piombino nel settembre scorso. Più affine alle distanze brevi, Martina è entrata nel girone della Nazionale nel 2006 nuotando la 5 chilometri. Nel 20067 è stata spostata con successo sulla 10 chilometri che ha poi nuotato per il decimo posto alle Olimpiadi di Pechino e per il bronzo alle Olimpiadi di Londra. Nel mezzo tante medaglie, tra cui spiccano gli ori nella 10 Km ai mondiali di specialità di Roberval 2010 e agli europei di specialità di Eilat 2011 e Piombino 2012, l'argento ai campionati mondiali di Shanghai 2011 e il bronzo a Roma 2009.
Circa mezzora prima delle donne erano arrivati gli uomini. Poca gloria per gli azzurri. Simone Ruffini tiene fino alla fine, nuota col gruppo di testa ma è staccato allo sprint. Finisce settimo in 4h47'42"7, a 15"7 dal tedesco Thomas Lurz che vince in 4h47'27", avanti al belga Brian Ryckeman, a 4 decimi, e al russo Evgenii Drattcev, a un 1"1. Fuori dai giochi sin dai primi strappi Valerio Cleri, 21esimo in 4h55'16"5. "Ho dimostrato di essere cresciuto - racconta il 23enne di Tolentino, allenato da Fabrizio Antonelli per l'Esercito - Quest'anno ho cambiato tutto. Mi sono spostato da Pesaro a Roma. Ho trovato un ambiente che mi ha aiutato a crescere. Ringrazio l'Esercito per l'opportunità che mi ha concesso e lo staff tecnico che mi segue. Ho compiuto un importante salto in avanti e sono sicuro che nel corso del quadriennio continuerò a migliorare".
Così il nuoto in acque libere lascia Barcellona e il Port Vell con Martina Grimaldi che entra nel club dei campioni mondiali della specialità raggiungendo Luca Baldini, Viola Valli e Valerio Cleri. Al Moll de la Fusta arrivano i tuffatori dalle grandi altezze. 


MARTINA GRIMALDI - CONSIDERAZIONI FISIOLOGICHE DEL PROF. MARCO BONIFAZI, COORDINATORE CENTRO STUDI E RICERCHE FIN


"Nelle prove sostenute presso la vasca ergometrica dell'Istituto di Medicina dello Sport del CONI è emerso che il costo energetico di Martina Grimaldi si attesta sui 0,7 kJ/m che corrisponde a una spesa energetica complessiva di circa 4000 chilocalorie. Di queste circa 1000/1200 sono fornite dai carboidrati, rappresentati dal glicogeno muscolare (circa 300 grammi consumati durante la gara), e 2800/3000 chilocalorie sono fornite dalla combustione di circa 400 grammi di lipidi contenuti nel tessuto adiposo. Lo sprint finale di circa 1200 metri, con il conseguente cambio di velocità, richiede che l'energia sia fornita solo dai carboidrati. Ciò significa che Martina aveva una riserva adeguata per affrontare la parte finale della gara in progressione". 


RISULTATI DEGLI AZZURRI


5 Km maschile
1. Thomas Lurz (Ger) 4h47'27"
2. Brian Ryckeman (Bel) 4h47'27"4
3. Evgenyii Drattcev (Rus) 4h47'28"1
7. Simone Ruffini 4h47'42"7
21. Valerio Cleri 4h55'16"5


5 Km femminile
1. Martina Grimaldi 5h07'19"7
2. Angela Maurer (Ger) 5h07'19"8 
3. Eva Fabian (USA) 5h07'20"4
4. Alice Franco 5h07'22"9


consulta i risultati ufficiali


consulta la photogallery


fotografie di Giorgio Perottino / deepbluemedia.eu