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Mondiali jrs ad Alghero. Sanzullo argento e Caso bronzo. Italfondo show

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Sole che si alterna a nuvole, dopo una nottata di pioggia e grandine, temperatura dell'acqua a 24.5° e vento intorno ai trenta nodi. Non sono le condizioni ideali ma tutto è reso più dolce dallo scenario unico dalla spiaggia di Mugoni abbracciata dall'area protetta di Porto Conte. I mondiali juniores di Alghero, in programma fino all'8 settembre, si aprono con questa cartolina e le dieci chilometri che regalano spettacolo, sussulti ed emozioni azzurre che si traducono nell'argento incredibile, per l'evoluzione finale della gara, della sorella d'arte Chiara Sanzullo e il bronzo tutto classe e grinta di Vincenzo Caso. Due medaglie che confermano il costante ed eccellente stato di salute del fondo azzurro; alle spalle dei "big" infatti vi è un gruppo di giovani che fanno presagire un quadriennio olimpico, che porterà a Los Angeles 2028, all'altezza di tradizione ed aspettative. 

Rimonta, rimpianti, gioia e lacrime. C'è tutto nel pazzesco e rocambolesco di Chiara Sanzullo che si prende un argento scintillante nella 10 km femminile al termine di un pazzesco sprint con la statunitense Claire Stuhlmacher. La 18enne di Massa di Somma - tesserata per CC Napoli, allenata da Pietro Bonanno, bronzo agli Eurojs di Vienna e sorella di Mario e Pasquale altri fondisti d'autore- risale, dopo l'ultimo rifornimento, dal nono al secondo posto nel giro di ottocento metri e affianca Stuhlmacher all'inizio dell'imbuto: entrambe falliscono il primo tocco con la piastra ma la statunitense è più abile con il braccio di richiamo e conclude in 2h09'15"9 contro il 2h09'16"2 dell'azzurra premiata sul podio proprio dal fratello Mario. Terza è la greca Georgia Makri in 2h09'16"6.
Nella prova maschile, è splendido e strameritato bronzo Vincenzo Caso al termine di una gara tutta di testa e condotta con cuore, grinta e lungimiranza tattica. Il 19enne partenopeo - tesserato per Fiamme Oro e CC Napoli, altro allievo di Pietro Bonanno - chiude in 2h00'15"8 battuto nella volta per l'argento dal sornione polacco Piotr Wozniak, nascosto nelle retrovie fino all'ultimo rifornimento, secondo in 2h00'13"6. L'oro è del fenomenale francese Sacha Velly, in testa fin dall'avvio, che allunga ad un chilometro dall'arrivo e vince in 1h59'44"2. Quattordicesimo Vincenzo Del Vecchio (Olimpic Nuoto Napoli), non a suo agio con il mare increspato e il vento frontale, in 2h03'02"1.

La gara femminile. Cala leggermente il vento rispetto alla prova maschile e la conseguenza è di un mare meno agitato e di condizioni generali quasi ideali. Undici atlete in nove secondi al primo rifornimento. Guida il gruppo l'ungherese Glenda Abonyi-Toh (20'25"1), seguita dall'ellenica Giorgia Makri (20'26"6), dalla francese Clemence Coccordano (20'28"6) e dall'altra magiara Vivien Nett (20'29"2). Chiara Sanzullo è ottava (20'32"9), mentre Emma Micheletti è diciottesima e leggermente più staccata dalla vetta (20'40"1). Ritmi blandi anche nel secondo giro ai 3.2 ci sono sempre in testa Abonyi Toth, Makri e Netto. Quarta è la giapponese Misa Okuzono, quinta la tedesca Hannah Gatjen e sesta la francese Clemence Coccordano. Sanzullo è ottava a sette secondi dalla vetta, Micheletti risale ed è undicesima ad undici secondi dalla Toth. Aumenta il ritmo dal quarto chilometro. Le redini le prende Nett che passa alla boa di metà gara in 1h03'46"4, tallonata da Makri (1h03'48"3) e dalle giapponesi Miku Kojima (1h03'48"5) e Misa Okuzono (1h03'50"5). Risale al quinto posto Coccordano (1h03'50"5), mentre scivola al sesto Toth (1h03'50"6). Le azzurre sono nel gruppo di testa perchè Sanzullo è nona (1h03'52"6), con Micheletti a quattro decimi ed undicesima.
Quarto giro con Toth che torna a trascinare il gruppo delle migliori (1h25'37"7); seconde appaiate sono la tedesca Gatjen e l'ellenica Makri (1h25'38"8); poi Kojima, Coccordano e Nett. Tengono botta le azzurre con Sanzullo e Micheletti ottava e nona ma ad appena cinque e sei secondi dal vertice.
Cambia qualcosa al quinto passaggio con la statunitense Clair Stuhlmacher che risale di gran carriera e guida con due decimi di vantaggio su Makri, tre su Okuzono e nove su Kojima. Toth riscende al sesto posto ma a poco più di un secondo dal vertice e sulla sua scia ci sono Coccordano, Micheletti, Sanzullo, Netto e Gatjen. Ad otto chilometri dalla conclusione tutto può succedere con dieci caimane in appena sette secondi. Il rifornimeto, ultimo e preziosissimo, non lo salta nessuna e parte la bagarre decisiva.
Tutti da vivere gli ultimi duemila metri. Sanzullo è strepitosa e risale alle spalle di Stuhlmacher e la scavalca all'imbocco dell'imbuto: lo sprint è incandescente. Stuhlmacher e Sanzullo mancano il primo tocco della piastra, ma l'americana è più lesta con il braccio di richiamo e vince in 2h09'15"9 contro il 2h09'16"2 della sorella d'arte. Terza, e per poco non approfitta del piccolo pasticcio delle due di testa, è la greca Makri in 2h09'16"6. Ottima sesta Emma Micheletti in 2h09'21"7.

La gara maschile. Il vento condiziona fin da subito la prova maschile con il gruppo aperto a ventaglio. Davanti al passaggio ai 1.6 km c'è il francese Sacha Velly (18'59"0), seguito da Vincenzo Caso (19'00"0), dall'ungherese Hunor Kovacs-Seres (19'01"0) e da Vincenzo Del Vecchio (19'02"0) ma in una manciata di secondi sono in quindici.
Cambia qualcosa nel secondo giro con Kovacs-Seres che alza leggermente il ritmo e prende il comando e passa avanti ai 3.2 km in 39'22"6, poi Velly distanziato di un paio di secondi, l'altro magiaro Daniel Poteczin (39'25"6) e il messicano Paulo Strehlke Delgado (39'26"1); Caso e Del Vecchio sono rispettivamente settimo (39'29"0) e decimo (39'30"6) ma in scia ai migliori: in diciassette secondi ci sono ventiquattro nuotatori. In testa dal quarto chilometro si alternano Kovacs, Velly, Delgado e Caso che risale di gran carriera. All'intermedio di metà gara passa in testa Delgado (59'41"1) ma è braccato da Velly (59'41"6), Caso (59'43"5), Kovacs (59'43"7), dal sorprendente ecuadoriano Juan Alcivar (59'45"3), dal polacco Piotr Wozniak (59'45"9), dal brasiliano Leonardo Brandt De Macedo (59'47"0), dall'altro transalpino Emile Vincent (59'47"3). Scivola in undicesima posizione, in difficoltà con il vento e il mare moss, Del Vecchio (59'52"3). Scappano in quattro dal quinto chilometro: Caso, Velly e Delgado e Kovacs. L'azzurro comanda al penultimo rifornimento (1h19'42"7), con il transalpino (1h19'44"2), il messicano (1h19'45"9) e l'ungherese (1h19'47"9) in scia; c'è il buco con il resto del gruppo guidato dal polacco Bartosz Kapala (1h20'04"9); Del Vecchio perde ancora un paio di posizioni ed è quattordicesimo.
Accelerazione di Velly a metà del penultimo giro: tengono Caso e a fatica Delgado; perde terreno Kovacs che fatica con il vento contro. Ultimo rifornimento co. Caso (1h40'12"2), Velly e Delgado sulla stessa linea; Kovacs è staccato di undici secondi e da dietro risalongo i polacchi Kapala e Vozniak. A un chilometro dall'arrivo Velly accelera veemente: Caso non tiene il ritmo, Delgado crolla e da dietro risale il polacco Piotr Wozniak sornione per tutta la gara. Il transalpino vince in 1h59'44"2. Vozniak allo sprint (2h00'13"6) batte Caso (2h00'15"8) che conquista un bronzo pesantissimo nella specialità olimpica.

Le parole di Chiara Sanzullo. "Non ho parole perché un anno fa non avrei mai pensato di poter essere qui e per giunta con un argento. I ritmi della gara non sono stati eccezionali ed io l'ho condotta come piace a me. Sono rimasta coperta, cercando di risparmiare energie e nell'ultimo giro ho dato tutto quello che avevo. Peccato per l'errore al tocco della piastra ma sono cose che capitano: mi servirà da lezione per il futuro".

Le parole di Vincenzo Caso. "La gara è stata molto tirata e le condizioni non erano ottimali. Io sono sempre rimasto nelle posizioni di vertice e alla fine ero un po' stanco. Sono felicissimo per il bronzo, perchè rappresenta una medaglia pesanti e che mi trasmette una carica incredibile per il futuro". 

NUMERI E CONDIZIONI. Al via erano in 83 (36 femmine e 47 maschi) in rappresentanza di 39 nazioni. Si è gareggiato ovviamente senza muta, malgrado la pioggia copiosa caduta fino alle prime luci del mattina con temperatura dell'acqua intorno ai 24 gradi e vento da nord-est a trenta nodi. Percorso di 1.6 km da ripetere sei volte. 

NOVITA' KO SPRINT. Novità assoluta nel programma del nuoto in acque libere è la 3 km ko sprint. La formula prevede un primo round da 1500 metri con due atleti per nazione sia maschi che femmine, al termine della quale la metà dei partecipanti vengono eliminati; dopo un minuto e mezzo di recupero vi sarà una semifinale da 1000 metri che dimezzerà ulteriormente i partecipanti; e quindi, dopo un'altra pausa di novanta secondi, la finale sui cinquecento metri.

1^ giornata - giovedì 5 settembre

10 km maschile
1. Sacha Velly (Fra) 1h59'44"2
2. Piotr Wozniak (Pol) 2h00'13"6
3. Vincenzo Caso 2h00'15"8

10 km femminile
1. Claire Stuhlmacher (Usa) 2h09'15"9
2. Chiara Sanzullo 2h09'16"2
3. Georgia Makri (Gre) 2h09'16"6

Gli azzurri per Alghero. Il responsabile delle squadre nazionali giovanili Roberto Marinelli per l'occasione ha convocato: Vincenzo Del Vecchio (Olimpic Nuoto Napoli), Davide Grossi (Gam Brescia), Vincenzo Caso (Fiamme Oro/CC Napoli), Lorenzo Cinqueplami e Guglielmo Lombardo (CC Napoli), Gaetano Tammaro (Olimpic Nuoto Napoli), Gabriele Aloisi (Buonconsiglio Nuoto); Chiara Sanzullo (CC Napoli), Viola Giraudo (Taurus Nuoto), Mahila Spennato (Icos Sporting Club), Ginevra Bagaglini (Primavera Campus), Emma Micheletti (Nuoto Venezia), Ludovica Terlizzi (Genova Nuoto). Nello staff, oltre a Roberto Marinelli, il coordinatore tecnico del settore Stefano Rubaudo, i tecnici Pietro Bonanno e Simone Menoni e il medico Sergio Crescenzi.

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Foto Antonella Correale, Andrea Masini e Federica Muccichini / DBM
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