Pellegrini nella Hall of fame. Sarà premiata ai mondiali di Singapore
Federica Pellegrini scolpirà per sempre le sue gesta nella leggenda entrando ufficialmente nella Hall of Fame del nuoto. "E' l'unico nuotatore – maschio o femmina – ad aver vinto otto medaglie di fila nella stessa specialità, i 200 metri stile libero, ai campionati del mondo. Inoltre è la prima campionessa olimpica italiana di nuoto e l'unica nuotatrice italiana ad aver stabilito più record mondiali in più di un evento. Ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (disputati nel 2021, ndr), è diventata la prima nuotatrice a qualificarsi per cinque finali olimpiche consecutive nello stesso evento, i 200 metri stile libero". Queste le motivazioni dichiarate dall'International Swimming Hall of Fame (ISHOF) che annuncia la cerimonia durante il 60° anniversario del premio che si svolgerà a Singapore in concomitanza con i campionati mondiali di nuoto, il prossimo lunedì 28 luglio presso la Park Royal Collection, a Marina Bay.
"Sono onorata e lusingata di questo prestigioso riconoscimento. Sono felice di entrare a far parte del Tempio della storia del nuoto e di ritrovare tanti grandi atleti italiani e soprattutto il mio maestro Alberto Castagnetti" sottolinea Federica Pellegrini a margine di una mattinata impegnata all'Università di Verona. Quest’anno, ISHOF presenterà 11 premiati provenienti da nove paesi diversi tra cui quattro nuovi: Kuwait, India, Tunisia e Singapore. Queste le categorie premiate.
HONOR SWIMMERS: Anthony Ervin (USA), Ryan Lochte (USA), Federica Pellegrini (ITA), and Joseph Schooling (SIN);
OPEN WATER SWIMMER: Ous Mellouli (TUN)
DIVER: Chen Ruolin (CHN),
WATER POLO PLAYER: Endre “Bandi” Molnar (HUN)
SYNCHRONIZED SWIMMER: Andrea Fuentes (ESP/USA)
COACH: Gregg Troy (USA)
CONTRIBUTOR: Captain Husain AL Musallam (KUW)
PIONEER: Sachin Nag* (IND)
Campagna, Alessandro (2019) allenatore di pallanuoto
Federica Pellegrini (2025) nuoto
LA SCHEDA. Federica Pellegrini nasce a Mirano in provincia di Venezia il 5 agosto 1988. Chiude il sipario agli Assoluti invernali del 2021 da protagonista assoluta: 6 record mondiali in vasca lunga con l' 1'52"98 imbattuto da oltre 12 anni e 2 in vasca corta; l'oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 e l'argento ad Atene 2004 a 16 anni e 12 giorni (più giovane italiana a salire su un podio olimpico individuale), unica atleta del nuoto italiano (uomo e donna) ad aver partecipato a cinque edizioni olimpiche ed altrettante finali consecutive nella stessa gara come lo statunitense Michael Phelps (l'atleta più vincente della storia dei Giochi con 23 ori, 3 argenti e 2 bronzi), l'unica nuotatrice ad aver firmato la doppietta iridata 200-400 in due edizioni consecutive (Roma 2009 e Shanghai 2011), l'unica ad aver conquistato otto medaglie mondiali in altrettante edizioni consecutive nella stessa gara (argento a Montreal 2005, bronzo a Melbourne 2007, oro a Roma 2009 e Shanghai 2011, argento a Barcellona 2013 e Kazan 2015, dove conquista anche l'argento con la 4x200, oro a Budapest 2019 e Gwangju 2021).
Dai Mondiali di Barcellona 2003, dove nuotò la staffetta 4x100 stile libero non ancora 15enne, Federica Pellegrini ha conquistato il primo e unico oro del nuoto italiano femminile e un argento olimpico, 11 medaglie mondiali (6-4-1, trascinando per la prima e unica volta sul podio la staffetta 4x200 d'argento nel 2015) in vasca lunga e 8 in vasca corta (1-2-5), 20 medaglie europee in vasca lunga (7-6-7 con l'inedito poker di successi nei 200 a Budapest 2010, Debrecen 2012, Berlino 2014 e Londra 2016 nei 200) e 17 in vasca corta (7-4-6 con 5 ori nei 200 come la slovacca Martina Moravcova), oltre a 2 ori ai Giochi del Mediterraneo, 4 medaglie alle Universiadi (2-1-1) e 2 argenti agli europei giovanili e 181 medaglie ai campionati italiani (130-36-15), la prima a Gubbio nel 2002 col terzo posto nei 200 stile libero, il primo record italiano il 16 novembre 2003 a Viareggio nei 100 stile libero in vasca corta (in lunga a Livorno nei 100 stile libero il 10 marzo 2004).
Nel corso della sua carriera è stata tesserata per la Serenissima di Venezia dal 2000 al 2003 e la DDS di Milano dal 2003 al 2006 seguita dal tecnico Massimiliano Di Mito che ne ha curato la formazione e la crescita sino ai primi successi internazionali; poi è passata al Circolo Canottieri Aniene di Roma e alle cure del commissario tecnico della nazionale Alberto Castagnetti presso il centro federale di Verona.
La prematura scomparsa del maestro italiano, avvenuta nell'ottobre del 2009 dopo i titoli olimpici, iridati e i primi record mondiali, ha portato Pellegrini ad una serie di cambi tecnici tra successi, delusioni (seppur poche), storie di vita e di sport. L'azzurra è stata allenata dal novembre 2009 da Stefano Morini (vice di Castagnetti e futuro mentore di Gregorio Paltrinieri), dal gennaio 2011 da Philippe Lucas (ex allenatore della rivale e icona di Francia Laure Manaudou, nonché fidanzata di Luca Marin prima che scoccasse la scintilla tra gli azzurri che sono stati insieme dal 2008 al 2011), dall'agosto 2011 da Federico Bonifacenti, dal gennaio 2012 da Claudio Rossetto (tecnico del bicampione del mondo e trieuropeo dei 100 stile libero Filippo Magnini, fidanzato dell’azzurra dal 2011 al 2017) dall'ottobre 2012 di nuovo da Philippe Lucas e infine dal settembre 2014 da Matteo Giunta (già parte dello staff del tecnico francese) nel frattempo diventato compagno e poi marito della campionessa azzurra.
Federica Pellegrini ha attraversato generazioni di atlete diventandone riferimento ed esempio; basti pensare che alla quinta finale olimpica dei 200 stile libero della sua carriera la medaglia d'oro è stata vinta dall'australiana Ariarne Titmus, 12 anni più giovane e che tra le finaliste ai mondiali di Gwangju 2019 c'era la cinese Yang Junxuan (poi quinta) che le passa 13 anni e mezzo. Nel 2016 è stata porta bandiera della delegazione italiana alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e dall'agosto del 2021 è stata eletta membro CIO in rappresentanza degli atleti.
Euro Meet. Sei podi azzurri in chiusura, Tete squalificato
Giornata di chiusura della 25esima edizione dell'Euro Meet, meeting internazionale, che apre la stagione in vasca lunga e in svolgimento fino a domenica 2 febbraio nell'Aquatic Center of d’Coque in Lussemburgo. Nelle prime due finali protagonisti gli azzurri nei 100 rana. In campo maschile si impone il tedesco campione d'Europa in carica Melvin Imoudu con 1'00"19, davanti la coppia azzurra di stanza a Imola con Cesare Casella: Alessandro Pinzuti secondo (1'00"81) e Simone Cerasuolo terzo in 1'01"23. Dopo il terzo posto di ieri nei 50 rana, squalficato per gamabta irregolare in partenza il campione olimpico della distanza Nicolò Martinenghi che si era qualificato con il secondo tempo della mattina (1'01"49).
Dalle rane allo stile libero: Sofia Morini, dopo la vittoria di ieri nei 200 stile libero, tocca seconda i 100 in 54″56 dietro l'esperta vincitrice francese Beryl Gastaldello (53″92) e davanti alla compagna di allenamenti Chiara Tarantino (54″94). Ancora due podi per le velociste azzurre trasferitesi quest'anno a Verona alla corte di Alberto Burlina. Nella specialità regina al maschile, Leonardo Deplano, allievo di Sandra Michelini, è terzo in 49″73 a sette decimi dal vincitore olandese Sean Niewold (49"13). Seguono i podi azzurri della terza giornata.
Podi - Finali 3^ giornata
100 rana M
1. Melvin Imoudu (Ger) 1'00"19
2. Alessandro Pinzuti (In Sport/Esercito) 1'00"81
3. Simone Cerasuolo (Imolanuoto/Fiamme Oro) 1'01"23
Martinenghi squal.
100 rana F
1. Kara Hanlon (Sco) 1'07"36
2. Shona Branton (Can) 1'07"77
3. Arianna Castiglioni (Fiamme Oro/Team Insubrika) 1'08"04
100 stile libero F
1. Beryl Gastaldello (Fra) 53"92
2. Sofia Morini 54"56
3. Chiara Tarantino 54"94
100 stile libero M
1. Sean Niewold (Ned) 49"13
2. Illia Linnyk (Ukr) 49"59
3. Leonardo Deplano 49"73
Regolamento. L'Euro Meet prevede come consuetudine le batterie al mattino e finali, cui accedono i migliori dieci, per le distanze fino ai 200; poi per 400, 800 e 1500 stile libero serie lente in mattinata.
Gli azzurri in Lussemburgo. Sofia Morini (Esercito/NC Azzurra 91), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Giacomo Carini (Fiamme Gialle/Can. Vittorino da Feltre), Simone Stefanì (Fiamme Oro/Time Limit) e Leonardo Deplano (Carabinieri/CC Aniene), Nicolò Martinenghi (CC Aniene). Nello staff i tecnici Matteo Giunta e Federico Benda
foto A. Masini deepbluemedia.eu
Euro Meet. Tarantino quarta e Stefanì quinto nei 50 farfalla. Sabato Martinenghi

Due azzurri impegnati nelle finali della prima giornata della 25esima edizione dell'Euro Meet; meeting internazionale, che apre la stagione in vasca lunga e in svolgimento fino a domenica 2 febbraio nella bella piscina dell'Aquatic Center of d’Coque. Sono i pugliesi Chiara Tarantino e Simone Stefanì entrambi impegnati nei 50 farfalla. La 21enne di Corato - tesserata per Fiamme Gialle ed In Sport Rane Rosse, seguita al Centro Federale di Verona da Alberto Burlina, ottava alle Olimpiadi con la 4x100 sl - scende per la seconda volta in carriera sotto ai 27" ed è quarta in 26"95, ad appena quattordici centesimi dal personale di 26"81, siglato nel 2021 ai Categoria di Roma. Si impone la transalpina Béryl Gastaldello - vice campionessa iridata in vasca corta - in 26"50, sette centesimi più veloce dell'olandese Tessa Giele che in mattinata aveva dominato le batterie. Stefani è invece quinto nella gara vinta dall'orange Thomas Verhoeven in 23"25 ed unico a scendere sotto al muro dei 24" nel pomeriggio. l 24enne salentino - tesserato per Fiamme Oro e Time Limit e seguito a Caserta da Andrea Sabino - nuota in 24"17. Sabato grande attesa per il ritorno in gara del campione olimpico dei 100 rana Nicolò Martinenghi.
Così gli azzurri nelle finali della 1^ giornata
Venerdì 31 gennaio
50 farfalla fem
1. Beryl Gastaldello (Fra) 26"50
2. Tessa Giele (Ned) 26"57
3. Elisabeth Ebbesen (Dan) 26"82
4. Chiara Tarantino 26"95
50 farfalla mas
1. Thomas Verhoeven (Ned) 23"25
2. Luca Armbruster (Ger) 23"44
3. Vladyslav Bukhov (Ukr) 23"49
5. Simone Stefanì 24"17
COSì AL MATTINO. Prima sessione di batterie all'Aquatic Center of d’Coque di Lussemburgo dell'Euro Meet; meeting internazionale, ormai giunto alla 25esima edizione, e che apre la stagione in vasca lunga. In avvio una sorprendente Chiara Tarantino, in una specialità non proprio nelle sue corde, si prende il pass per la finale dei 50 farfalla con il sesto crono. La 21enne piglese di Corato - tesserata per Fiamme Gialle ed In Sport Rane Rosse, seguita al Centro Federale di Verona da Alberto Burlina, ottava alle Olimpiadi con la 4x100 sl - tocca con un ottimo 27"51 in una gara che non nuotava dalla fine del 2023. Davanti a tutte c'è l'olandese Tessa Giele - oro continentale il vasca corta ad Otopeni 2023 - in 26"53 ed unica a scendere sotto ai 27" al mattino. Si ferma, invece, Sofia Morini (Esercito/NC Azzurra 91) tredicesima in 28"03. Tra i maschi squillo di Simone Stefanì, che cerca la consacrazione anche in vasca lunga dopo essersi confermato in autunno ottimo interprete in corta, che con facilità si qualifica per la finale. Il 24enne salentino - tesserato per Fiamme Oro e Time Limit e seguito a Caserta da Andrea Sabino - chiude in 24"57 che vale il settimo tempo. Il più veloce è l'orange Thomas Verhoven in 23"49.
Così gli azzurri nelle batterie della 1^ giornata
Venerdì 31 gennaio
50 farfalla fem
1. Tessa Giele (Ned) 26"53
6. Chiara Tarantino 27"51 qual. in finale
13. Sofia Morini 28"03 eliminata
50 farfalla mas
1. Thomas Verhoven (Ned) 23"49
7. Simone Stefanì 24"57 qual. in finale
Regolamento. L'Euro Meet prevede come consuetudine le batterie al mattino e finali, cui accedono i migliori dieci, per le distanze fino ai 200; poi per 400, 800 e 1500 stile libero serie lente in mattinata.
Gli azzurri in Lussemburgo. Sofia Morini (Esercito/NC Azzurra 91), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Giacomo Carini (Fiamme Gialle/Can. Vittorino da Feltre), Simone Stefanì (Fiamme Oro/Time Limit) e Leonardo Deplano (Carabinieri/CC Aniene), Nicolò Martinenghi (CC Aniene). Nello staff i tecnici Matteo Giunta e Federico Benda
Foto Giorgio Scala e Andrea Masini/ DBM
L'uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali.
Obbligatorio menzionare i credit.
Euro Meet. In Lussemburgo torna in gara Martinenghi

Il nuoto internazionale lascia la Svizzera, per far tappa in Lussemburgo. Il piccolo principato del Benelux ospita dal 31 gennaio al 2 febbraio l'Euro Meet 2025; classico meeting d'apertura della stagione in vasca lunga. Torna in gara Nicolò Martinenghi - allenato dallo scorso dicembre al Centro Federale di Verona da Matteo Giunta, dopo essere diventanto grande con Marco Pedoja - che sarà impegnato nei 50 e 100 rana. Oltre al venticinquenne di Varese - tesserato per CC Aniene e campione olimpico nei 100 rana - in acqua Sofia Morini (Esercito/NC Azzurra 91), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Giacomo Carini (Fiamme Gialle/Can. Vittorino da Feltre), Simone Stefanì (Fiamme Oro/Time Limit) e Leonardo Deplano (Carabinieri/CC Aniene). Gli azzurri saranno seguiti dai tecnici Matteo Giunta e Federico Benda.
Regolamento. L'Euro Meet prevede come consuetudine le batterie al mattino e finali, cui accedono i migliori dieci, per le distanze fino ai 200; poi per 400, 800 e 1500 stile libero serie lente in mattinata.
Foto Giorgio Scala e Andrea Masini/ DBM
L'uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali.
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Tragedia di Brema. Martedì ricorre il 59° anniversario

Il 28 gennaio 1966 nel cielo di Brema si infrangevano per crudele destino le vite dei giovani nuotatori italiani Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora, Daniela Samuele, dell'allenatore Paolo Costoli e del telecronista Nico Sapio mentre erano avviati ad una gioiosa competizione di sport. Il Comitato Olimpico Italiano e la Federazione Italiana Nuoto posero questa stele sul luogo del sacrificio per affidare il ricordo degli scomparsi alla fedele e fraterna amicizia degli sportivi di Germania.
Recita così la stele nei pressi dell'aeroporto di Brema dove il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francoforte - il Convair Metropolitan - precipitò in fase di atterraggio. Nessun superstite. Tra le 46 vittime vi erano una selezione della Nazionale di Nuoto e il giornalista Nico Sapio - telecronista nato a Novara nel 1929, impiegato presso la sede RAI di Genova e voce del Nuoto Italiano nelle occasioni importanti - diretti al meeting di Brema, il più prestigioso appuntamento della stagione indoor che sarebbe stato trasmesso in eurovisione. La manifestazione si svolse comunque e nelle corsie che sarebbero dovute essere occupate dagli atleti italiani fu posto un drappo nero, sui blocchi un bouquet di fiori. "Dio come ti amo" cantavano Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti dal palcoscenico del teatro Ariston. Avrebbero vinto loro quell'edizione; ma mentre le case degli italiani erano rallegrate dalla musica, la televisione della Germania Ovest (il Muro di Berlino era stato eretto nel 1961) dava notizia ai tedeschi dell'incidente aereo avvenuto pochi minuti prima.
Gli Azzurri periti nella Tragedia di Brema sono ricordati con una stele allo Stadio del Nuoto di Roma e al Tempio Sacrario degli sport acquatici e nautici eretto sulla via che porta a Brunate, elevato a cento metri da Como, in zona panoramica. Il Santuario è dedicato alla Madonna del Prodigio, una effigie bizantina, trovata in mare Adriatico il 12 settembre 1669 dai Conti Zancaropulo Berardo, mentre fuggivano dalla Candia caduta in potere dei Turchi e navigavano verso Venezia. Alla loro memoria è anche dedicato il campionato nazionale a squadre invernale di nuoto.
I NOSTRI ANGELI
Bruno Bianchi, nato a Trieste il 26 settembre 1943, stile liberista, tesserato per la FIAT Ricambi, era il capitano della Nazionale. Aveva conquistato 3 titoli assoluti (100 sl nel 1963-64 e 200 sl nel 1959), 4 titoli primaverili (100 sl nel 1961-63-64-65), aveva migliorato 16 primati assoluti di cui 2 individuali e contava 19 presenze in azzurro. I suoi primati personali erano 55"7 nei 100 sl e 2'04"0 nei 200 sl. Al suo nome è intitolata il Centro Federale di Trieste che ha ospitato, tra l'altro, i Campionati Europei indoor 2005.
Amedeo Chimisso, nato a Venezia il 26 ottobre 1946, dorsista tesserato per la RN Patavium. Era all'alba della sua carriera in azzurro con una presenza. I suoi primati personali erano 1'04"0 nei 100 e 2'20"2 nei 200 dorso. Proprio il giorno della tragedia aveva stabilito la migliore prestazione italiana nei 200 misti.
Sergio De Gregorio, nato a Roma il 24 febbraio 1946, stile liberista e delfinista della Roma Nuoto. Aveva conquistato 5 titoli assoluti (200 sl nel 1964-65, 400 sl nel 1964-65, 1500 sl nel 1965). Primatista italiano nei 200 sl in 2'01"1, 400 sl in 4'22"9, 800 sl in 9'24"5, 1500 sl in 17'57"6. Il suo primato personale nei 100 delfino era 1'06"4. Aveva migliorato 16 record assoluti di cui 8 individuali. Contava 16 presenze in Nazionale.
Carmen Longo, nata a Bologna il 16 agosto 1947, ranista e mistista della RN Bologna. Aveva conquistato il titolo assoluto nei 200 rana nel 1965 e 3 titoli primaverili (100 rana nel 1965 e 200 rana nel 1964-65). Primatista assoluta nei 200 rana in 2'54"7, aveva record personali nei 100 rana di 1'20"6 e nei 400 misti di 6'08"4. Contava 4 presenze in Nazionale.
Luciana Massenzi, nata a Roma il 22 novembre 1945, stile liberista e dorsista della Roma Nuoto. Aveva conquistato 2 titoli assoluti (100 dorso nel 1962-65) e 2 titoli primaverili (100 dorso nel 1962-63). Primatista italiana nei 100 dorso in 1'12"4, aveva il primato personale dei 100 sl in 1'07"4. Aveva migliorato 9 record assoluti di cui 6 individuali. Contava 10 presenze in Nazionale.
Chiaffredo Rora, noto come Dino, nato a Torino il 5 marzo 1945, dorsista e stile liberista, tesserato per la FIAT Ricambi, allora era uno dei quattro nuotatori italiani ad aver detenuto il record europeo. Nel corso della carriera ha conquistato 4 titoli assoluti nei 100 dorso (1962-63-64-65) e 5 nei 200 dorso (1961-62-63-64-65), oltre a 4 titoli primaverili nei 100 dorso (1962-64-65) e 2 nei 200 dorso (1962-65). Primatista italiano ed europeo nei 100 dorso in 1'01"9, aveva come primati personali 56"8 nei 100 sl, 2'06"7 nei 200 sl, 2'16"7 nei 200 dorso. Aveva migliorato 13 record assoluti di cui 5 individuali. Contava 15 presenze in Azzurro.
Daniela Samuele, nata a Genova l'11 settembre 1948, mistista e delfinista, era alla seconda presenza in Nazionale e ancora non aveva vinto un titolo assoluto al cospetto di una brillante carriera giovanile. Nuotava per la Canottieri Olona. I suoi primati personali erano di 1'13"6 nei 100 delfino e 6'01"8 nei 400 misti.
Paolo Costoli, un uomo nato per vivere in acqua. Pioniere del nuoto di fondo, brillante atleta prima e saggio maestro nel nuoto poi, pallanotista con la RN Florentia con cui aveva conquistato 4 scudetti. Costoli, nato a Firenze nel 1910, è stato il miglior nuotatore italiano dell'anteguerra, capace di conquistare ai Campionati europei, a livello individuale, due medaglie d'argento (400 sl e 1500 sl a Magdeburgo 1934) e un bronzo (1500 a Parigi 1931) e, in staffetta, due medaglie di bronzo con la 4x200 (Parigi 1931 e Magdeburgo 1934). Nel corso della carriera da atleta ha conquistato 14 titoli assoluti (nei 100 sl nel 1930, nei 200 sl nel 1931-32, nei 400 sl nel 1929-31-32-34, nei 1500 nel 1929-30-32-34-35-37-38), oltre ad aver stabilito ben 11 record italiani tra cui spiccano il 2'19"0 nei 200 sl (1930), il 4'54"8 nei 400 sl (1935), il 10'41"0 negli 800 sl (1930) e il 20'25"4 nei 1500 sl (1930). Da tecnico ha guidato prima la RN Florentia di Paolo Galletti e poi l'AS Roma di Sergio De Gregorio, collaborando costantemente con lo staff della Nazionale.
Tratto dal libro "IL BUIO OLTRE LA GLORIA" di Giorgio e Paolo Viberti, Edizioni Hever, anno 2024
"Paff... bum" cantava quella sera Lucio Dalla, in coppia con il complesso inglese The Yardbirds, sul palco del XVI Festival della canzone italiana nel Salone delle Feste del Casinò di Sanremo. Erano le 18,51 del 28 gennaio 1966 e nei cieli della Germania si stava compiendo una delle più terribili tragedie nella storia dell’aviazione civile e anche nella storia dello sport. Il Convair CV-440 della Lufthansa con 46 persone a bordo precipitò durante la fase di atterraggio allo scalo di Brema. Un lampo poi lo schianto: "Paff... bum".
A bordo di quel volo Lufthansa 405 partito da Francoforte c’erano anche sette giovani nuotatori azzurri, quattro uomini e tre donne che in verità erano poco più che ragazzi: Sergio De Gregorio, Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Dino Rora, Carmen Longo e Daniela Samuele. Avrebbero dovuto partecipare a Brema, nel nord della Germania, a uno dei più prestigiosi meeting internazionali di allora e confrontarsi, come in quegli anni non succedeva spesso, anche con i rivali americani, australiani, giapponesi... Nessuno dei 46 passeggeri riuscì a sopravvivere nell’immane disastro, che si portò via un’intera generazione del nuoto italiano e passò tristemente alla storia come la tragedia di Brema.
Bruno Bianchi, nato a Trieste, era stileliberista e capitano della Nazionale, 16 volte primatista italiano, il più vecchio e già veterano del gruppo, anche se appena ventiduenne. Nuotava a Torino per la squadra sponsorizzata dalla Fiat, azienda nella quale lavorava per pagarsi gli studi universitari, ed era allenato dal famoso Umberto Usmiani, per il quale aveva una sorta di venerazione. Era già stato azzurro anche alle Olimpiadi di Roma 1960 e Tokyo 1964, riuscendo a entrare in finale con le staffette 4x100 mista e 4x200 stile libero. Il diciannovenne veneziano Amedeo Chimisso, dorsista e primatista dei 200 misti, aveva imparato a nuotare nei canali della Giudecca, nella laguna veneta, e gareggiava per la Rari Nantes Patavium. Figlio di uno scaricatore di porto di Venezia, faceva il fattorino a tempo perso per cercare di sbarcare il lunario. Il romano Sergio De Gregorio, stileliberista e delfinista, cinque titoli italiani assoluti e pluriprimatista nazionale, avrebbe compiuto vent’anni a febbraio. Di giorno lavorava e di notte si allenava per l’A.S. Roma. Spaziava dai 200 ai 1500 stile libero e stabilì 16 record italiani. Lui pure era stato finalista con la staffetta azzurra ai Giochi di Tokyo 1964. Appena diciottenne e originaria di Bologna era Carmen Longo, ranista e mistista, primatista e campionessa italiana della Rari Nantes. Frequentava il liceo classico e nello zaino per Brema aveva messo anche un libro di Saffo, la sua poetessa preferita. Da Roma arrivava Luciana Massenzi, 20 anni, stileliberista e dorsista, quattro titoli assoluti, primatista dei 100 dorso. Tesserata per la Roma Nuoto, era stata azzurra agli Europei 1962 di Lipsia, sempre in Germania. La stessa età aveva Chiaffredo “Dino” Rora, dorsista e stileliberista torinese, come Bianchi tesserato per il Fiat. Per l’azienda automobilistica torinese lavorava inoltre come impiegato ed era uno dei quattro nuotatori italiani ad aver detenuto fino ad allora un record europeo (come Angelo Romani, Paolo Pucci e Fritz Dennerlein): 1’01”9 nei 100 dorso. Due anni prima era stato settimo con la staffetta azzurra nella 4x100 mista alle Olimpiadi di Tokyo. Appena 17 anni aveva infine Daniela Samuele, nata a Genova ma cresciuta a Milano nella Canottieri Olona, mistista e delfinista, la più giovane del gruppo. Nella sua valigia, accanto al costume, si era portata per l’occasione anche il suo primo abito da sera in chiffon. Con loro sul volo verso Brema c’erano anche il tecnico federale Paolo Costoli, fiorentino di 55 anni, ex ottimo nuotatore azzurro e poi eccellente pallanotista (quattro scudetti con la Rari Nantes Firenze), e il telecronista Nico Sapio, 36 anni, che avrebbe dovuto commentare le immagini televisive in eurovisione per la Rai. Nessuno si salvò in quel terribile schianto: erano le 18,51 di venerdì 28 gennaio 1966.
La notte dell’addio era il titolo della canzone di Iva Zanicchi che Mike Bongiorno stava presentando quella sera al Festival di Sanremo, trasmesso in diretta dal programma Nazionale della Rai. I telespettatori italiani rimasero a lungo ignari della tragedia di Brema. Allora non c’erano Internet, né telefoni cellulari, e la notizia del disastro arrivò solo molte ore dopo e con dispacci di agenzia lacunosi e frammentari. Il numero delle vittime e la dinamica dello schianto rimasero inizialmente incerti e controversi. Si parlò di condizioni meteo critiche, di illuminazione difettosa sulla pista dell’aeroporto, di scarsa visibilità, di manovra errata, di malore del pilota. Alcuni fra i soccorritori dissero di aver trovato il copilota al suo posto, deceduto sul colpo, ma con una tenaglia arrugginita in mano. Perché? In seguito fu accertato che quel giorno nella zona di Brema il meteo aveva previsto tempo inclemente e visibilità molto scarsa, tanto che sul Corvair della Lufthansa era stata imbarcata una quantità maggiore di carburante nell’eventualità di un atterraggio alternativo di emergenza all’aeroporto di Stoccarda. Il capitano Heinz Saalfeld, primo pilota di quel volo CV-440, decise invece di affrontare ugualmente la discesa su Brema. Verso le 18,40 l’aereo iniziò l’avvicinamento da est alla pista numero 27. Per la forte pioggia la visibilità era ridotta a 700 metri, con vento forte in coda. Furono probabilmente alcuni errori umani e tecnici a causare il disastro. Quando infatti l’aereo era ormai a una decina di metri dal suolo, il capitano Saalfeld capì che non sarebbe riuscito a tenerlo in pista e che sarebbe finito lungo. Così impostò una “riattaccata”, tentò cioè di riprendere quota con un immediato e nuovo impulso ai motori. Ma il Corvair da 21,5 tonnellate fece una brusca virata a sinistra, toccò probabilmente il suolo con l’ala di quel lato e si schiantò contro un campo 400 metri oltre la fine della pista dell’aeroporto, prendendo fuoco. Nello spaventoso rogo, spento dai vigili del fuoco circa un’ora dopo, l’aereo andò quasi completamente distrutto. Nessuno dei passeggeri sopravvisse.
La commissione che indagò sulla tragedia pubblicò il proprio rapporto solo un anno più tardi, concludendo che per il malfunzionamento di uno strumento di bordo l’aereo non imboccò il corretto corridoio di discesa e mantenne una quota superiore a quella necessaria per l’atterraggio. Il capitano Saalfeld, a causa dell’oscurità e della scarsa visibilità, probabilmente stimò l’altitudine in modo errato, impostando una discesa troppo ritardata. Per questo cercò in extremis di riprendere quota, senza però riuscirci. L’inchiesta non escluse nemmeno che il pilota fosse stato vittima di un malore proprio nella fase più critica della manovra. Ma non fu possibile eseguire l’autopsia sui resti del corpo del capitano Saalfeld, né l’aereo tedesco era dotato di un registratore di volo, all’epoca non ancora obbligatorio. Quel terribile disastro resterà per sempre avvolto nel mistero, quasi com’era avvenuto pochi anni prima, il 4 maggio 1949, nello schianto del Grande Torino sulla collina di Superga. Una tragedia, quella del Toro, rimasta nell’immaginario collettivo e nella memoria non solo degli sportivi, tanto quanto venne invece tristemente dimenticata quella di Brema.
Alcuni quotidiani italiani, il giorno successivo al disastro, riportarono la notizia di otto, e non sette, nuotatori azzurri periti, coinvolgendo nell’incidente anche Gianni Gross, uno dei migliori ranisti italiani di quegli anni, che però all’ultimo era stato escluso dalla squadra per il meeting tedesco. Fu proprio Gross a telefonare alle agenzie di stampa, comunicando che non era su quel volo e che dunque era vivo. Il destino gli era stato benevolo più o meno come era successo, per cause diverse, ad altri ottimi nuotatori azzurri di allora: Daniela Beneck aveva rinunciato per problemi fisici e personali; Pietro Boscaini per le precarie condizioni di forma; Elisabetta Noventa per un esame universitario improrogabile; Laura Schiessari per i postumi di un’appendicite. E all’ultimo momento, per motivi familiari e tecnici, si era defilato dalla trasferta anche l’allenatore Bubi Dennerlein, in seguito mentore della grande Novella Calligaris.
La sorte che salvò loro la vita voltò invece le spalle ai sette azzurri convocati per la trasferta di Brema, che era stata preceduta da una serie incredibile di coincidenze ed eventi sfavorevoli, quasi premonitori. Il volo previsto da Linate per la Germania, da tempo prenotato per i nuotatori italiani, venne infatti cancellato per la fitta nebbia sullo scalo milanese. La comitiva azzurra stava già per ripiegare su un’alternativa via terra (treno e pullman), ma si trovò all’ultimo momento un aereo della Swissair per Zurigo, con successive coincidenze per Francoforte e poi Brema. Gli azzurri però arrivarono a Francoforte in leggero ritardo, circa dodici minuti persi alla dogana che si rivelarono fatali: non riuscirono così a prendere la coincidenza già prevista per Brema e dovettero ripiegare sul volo successivo, che però non arrivò mai a destinazione.
"Un giorno tu mi cercherai" stavano cantando l’Equipe 84 e The Renegade al Festival di Sanremo e nelle tv degli italiani. "Se tu non fossi qui" era invece il brano di Peppino Gagliardi e Pat Boone: altri due titoli che sembravano una sinistra premonizione del disastro, così come certi strani comportamenti da parte degli stessi nuotatori azzurri convocati per Brema negli istanti e nei giorni che precedettero quel tragico viaggio. "Perdonami mamma, di tutto" aveva sussurrato al telefono Dino Rora, apparentemente senza alcun motivo, parlando con la madre poco prima di imbarcarsi per Brema, quasi fosse presago del dramma che si sarebbe compiuto di lì a poco. “La fanciullezza, stroncata dalla morte, è una cosa tremenda, ma in sé è anche divina, perché non ha conosciuto le sventure umane” aveva scritto invece nell’ultimo compito in classe Sergio De Gregorio. E Luciana Massenzi, durante il collegiale di preparazione a Catania, aveva sussurrato ai compagni di Nazionale una sera sulla spiaggia: "Voglio starmene da sola in riva al mare a ringraziare Dio per quello che ha creato". Poi, poco prima di partire per la sua ultima trasferta, si era confidata con l’amica Daniela Beneck, rimasta a casa: "Con questi aerei non si sa mai, ti saluto per l’ultima volta, per scaramanzia...".
Quel giorno a Brema in un attimo, un lampo, scomparve un’intera generazione del nuoto italiano. Nei teneri sguardi di quei sette ragazzi, che avrebbero meritato le prime pagine dei giornali per i loro meriti sportivi e non solo per il tragico destino che li accomunò, c’era tutta la generosità e la passione, l’ingenuità e l’abnegazione dei giovani campioni di un tempo, poveri ma belli, umili e per questo ancora più grandi, pur se anonimi e semisconosciuti in un’Italia che era appena tornata a galla dopo la seconda guerra mondiale ma che quasi non sapeva nuotare. “Non erano né ricchi né famosi – scrisse dopo la tragedia Dino Buzzati –. A guardare le loro foto fanno tenerezza e pietà. E poi l’Italia era a seguire Sanremo, una gara di nuoto in un Paese che non sa stare a galla non era così interessante”. Struggente fu il pensiero corsaro di Pier Paolo Pasolini: “Quei visi dimostrano un completo abbandono alla vita. Come forza, come gioventù. Io mi chiedo quale disegno ci sia in questa orrenda disgrazia successa a Brema. Che cosa hanno voluto dire questi giovani a noi che sopravviviamo a loro”.
Commovente sarebbe stato anche il ricordo dell’ex campionessa Daniela Beneck, allora non ancora ventenne e compagna di squadra in Nazionale dei Caduti di Brema, nel cinquantenario della tragedia: «Su quell’aereo ci sarei dovuta essere anch’io, invece d’accordo con il mio tecnico decisi di non andarci. Non so perché. A Brema c’ero già stata anni prima e quella piscina buia e fredda mi inquietava, mi metteva quasi paura. Così restai a casa – un sesto senso che le salvò la vita –. Per me non sono mai scomparsi, anzi. Erano amici prima che rivali, ragazzi meravigliosi con i quali avevo condiviso i miei anni migliori. Un giorno mi sono svegliata e loro non c’erano più. Ma li ho sempre dentro di me, rappresentavano i miei sogni. In tutti questi anni ho cercato di trasmettere il ricordo di quel gruppo, la pulizia e la straordinaria bellezza di quei ragazzi. Forse era destino che io non fossi con loro e restassi qui a raccontare chi erano, chi sono, i Caduti di Brema. Quel nuoto, quel mondo, quei ragazzi non esistono più. Faticavamo ogni giorno, solo per passione e per amicizia. Non guadagnavamo un soldo, anzi, ad ogni allenamento dovevamo pagare 30 lire. Per me ricordarli e farli ricordare è come una missione, che dura da 50 anni e continuerà fino a quando un giorno non li potrò riabbracciare».
COPPA CADUTI DI BREMA - CAMPIONATO ITALIANO A SQUADRE. Come ogni anno la Federazione Italiana Nuoto abbina l'intitolazione del Campionato Nazionale a squadre di nuoto alla Coppa Caduti di Brema. Nell'edizione 2024 s'impone ancora il CC Aniene con entrambe le selezioni: maschile con 13632 punti e femminile con 13699 punti. Al secondo posto nel ranking maschile il CN Torino con 13064 e al terzo la In Sport Rane Rosse con 12801; seconda nella graduatoria femminile è la In Sport Rane Rosse con 13031 e terza la Imolanuoto con 12181. Nel campionato di serie A2, invece, l'Aqua Alpha con 11690 vince nel settore femminile e l'H. Sport con 12224 nel maschile.
ALBO D'ORO DAL 2000
2000 Fiamme Gialle (m) e Desenzano (f)
2001 Carabinieri (m) e DDS (f)
2002 Fiamme Gialle (m) e DDS (f)
2003 Fiamme Gialle (m) e DDS (f)
2004 Carabinieri (m) e DDS (f)
2005 Carabinieri (m) e Team Nuoto Padova (f)
2006 Larus Nuoto (m) e DDS (f)
2007 Larus Nuoto (m) e CC Aniene (f)
2008 DDS (m) e CC Aniene (f)
2009 CC Aniene (m) e Esercito (f)
2010 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2011 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2012 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2013 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2014 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2015 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2016 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2017 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2018 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2019 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2020 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2021 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2022 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2022 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2023 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
2024 CC Aniene (m) e CC Aniene (f)
- nel 2020 e 2021 finali non disputate per Covid, titoli onorifici assegnati in base a punteggi conseguiti nelle eliminatorie
- nel dicembre 2022, 2023 e 2024 titoli assegnati in base a punteggi conseguiti nei concentramenti regionali
Meeting di Ginevra. Tripletta azzura con Burdisso, D'Ambrosio e Curtis

Gran finale degli azzurri nella giornata conclusiva della 58esima edizione del Challenge International di Ginevra, nella città francofona svizzera. Vincono in tre. Carlos D'Ambrosio da il via nei 200 stile libero; il 17enne vicentino, tesserato per la Fondazione Bentegodi e seguito da Luca De Monte, bronzo agli Eurojunior di Vilnius 2024 nei 100 stile libero, si afferma in 1'44"97 e nella stessa gara Gabriele Valente è quarto con 1'51"32. Federico Burdisso domina i 200 farfalla con il tempo di 1'56"72 che vale il record della manifestazione; il 24enne pavese, tesserato per l'Esercito, bronzo olimpico a Tokyo 2020, che si allena a Gubbio con Simone Palombi, cancella il limite precedente che il fuoriclasse ungherese Laszlo Cseh aveva nuotato il 24 gennaio del 2016 (1'57"37) e mantiene ancora anche il record degli under 17 (1'57"14 del 20 gennaio 2019). Sara Curtis batte la belga Roos Wanotterdijk nei 50 stile libero; la 17enne di Savigliano, tesserata con Esercito e CS Roero, seguita da Thomas Maggiora e ottava con la 4x100 sl alle Olimpiadi di Parigi 2024, ferma il cronometro a 25"19 anticipando Wanotterdijk (25"50) e la compagna di nazionale Chiara Tarantino, terza in 25"73.
Seconda ma con il record under 17 della manifestazione Lucrezia Domina che chiude i 200 stile libero in 2'01"09, alle spalle della portoghese Francisca Martins (2'00"12), di cinque anni più grande e cancella il precedente record giovanile del meeting di Ginevra che apparteneva a Federica Pellegrini con 2'02"39 dal 16 gennaio 2004. Secondo anche Carlos D'Ambrosio nei 50 stile libero (23"14) che chiudono la manifestazione.
Terze Sara Curtis nei 100 dorso (1'01"95) dietro ad Anita Gastaldi (V02 Nuoto Torino) che la precede di tre decimi e alla belga Roos Wanotterdijk che vince in 1'00"80 e Lucrezia Mancini nei 100 rana (1'09"96) alle spalle di Anna Pirovano (GS Fiamme Azzurre) che nuota quattro 37 centesimi in meno e della spagnola Nayara Pineda Lopez che vince stabilendo il record della manifestazione con 1'09"29.
Così gli azzurri nelle FINALI della 3^ giornata
Domenica 26 gennaio
200 stile libero mas
1. Carlos D'Ambrosio 1'44"97
4. Gabriele Valente 1'51"32
200 stile libero fem
1. Francisca Martins (Por) 2'00"12
2. Lucrezia Domina 2'01"09 record under17 della manifestazione
5. Sofia Morini 2'01"61
6. Chiara Tarantino 2'01"71
7. Chiara Sama 2'02"45
8. Caterina Santambrogio 2'02"71
200 farfalla mas
1. Federico Burdisso 1'56"72 record della manifestazione
200 farfalla fem - nessuna azzurra in gara
1. Laura Cabanes Garzas (Esp) 2'13"80
100 dorso mas
1. Roman Mityukov (Swi) 54"47
5. Daniele Del Signore 55"97
100 dorso fem
1. Roos Wanotterdijk (Bel) 1'00"80
3. Sara Curtis 1'01"95
100 rana mas - nessun azzurro in gara
1. Andrea Prapugicu (Virtus Buonconvento) 1'02"03
100 rana fem
1. Nayara Pineda Lopez (Esp) 1'09"29 record della manifestazione
3. Lucrezia Mancini 1'09"96
50 stile libero fem
1. Sara Curtis 25"19
3. Chiara Tarantino 25"73
8. Sofia Morini 26"78
50 stile libero mas
1. Jordan Cooley (Gbr) 22"76
2. Carlos D'Ambrosio 23"14
Così gli azzurri nelle batterie della 3^ giornata
200 stile libero mas
1. Jordan Cooley (Gbr) 1'52"11
2. Carlos D'Ambrosio 1'52"63 qual in finale
6. Gabriele Valente 1'53"56 qual in finale
200 stile libero fem
1. Francisca Martins (Por) 2'01"10
3. Sofia Morini 2'02"85 qual in finale
4. Chiara Sama 2'03"29 qual in finale
5. Lucrezia Domina 2'03"36 qual in finale
7. Chiara Tarantino 2'03"83 qual in finale
8. Caterina Santambrogio 2'03£87 qual in finale
200 farfalla mas
1. Federico Burdisso 1'59"04 qual in finale
200 farfalla fem - nessuna azzurra in gara
1. Laura Cabanes Garzas (Esp) 2'15"11
100 dorso mas
1. Roman Mityukov (Swi) 55"03
6. Daniele Del Signore 56"62 qual in finale
100 dorso fem
1. Roos Wanotterdijk (Bel) 1'01"70
2. Sara Curtis 1'02"03
100 rana mas - nessun azzurro in gara
1. Andrea Prapugicu (Virtus Buonconvento) 1'01"98
100 rana fem
1. Anna Pirovano (GS Fiamme Azzurre) 1'10"04 record della manifestazione
1. Nayara Pineda Lopez (Esp) 1'10"04 record della manifestazione
4. Lucrezia Mancini 1'10"64 qual in finale
FORMULA. 58esima edizione del Challenge International di Ginevra e formula che non cambia: batterie e finali, cui accedono i migliori otto tempi, per le gare dai 100 in su; tre turni (batterie, semifinali e finali) per le gare veloci.
Gli azzurri a Ginevra. Sara Curtis (Esercito/CS Roero), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Sofia Morini (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91), Chiara Sama (Team Romagna), Lucrezia Domina (H. Sport), Lucrezia Mancini (Spoleto Nuoto), Caterina Santambrogio (In Sport Rane Rosse), Federico Burdisso (Esercito), Pier Andrea Matteazzi (Esercito/In Sport Rane Rosse), Carlos D'Ambrosio (Fiamme Gialle/Fondazione Bentegodi), Gabriele Valente (In Sport Rane Rosse), Daniele Del Signore (Fiamme Gialle/CC Aniene), Domenico De Gregorio (Olimpia Sport Village). Gli azzurri sono seguiti dal responsabile delle squadre nazionali giovanili Marco Menchinelli e dai tecnici Federico Benda, Marco Marsili e Thomas Maggiora.
Foto DBM
Meeting di Ginevra. Doppietta Burdisso, vincono Curtis e Mancini

Show degli azzurri anche nelle finali e semifinali della seconda giornata della 58esima edizione del Challenge International di Ginevra, in programma fino al 26 gennaio nella città francofona svizzera.
Ripartire da zero, o quasi, da chi l'ha reso campione. Federico Burdisso ha resettato alla fine del 2025, tornando ad allenarsi a Gubbio da Simone Palombi, e riprende il suo percorso da talento indiscusso vincendo i 50 farfalla con un super crono. Il 24enne pavese - tesserato per Esercito, bronzo olimpico a Tokyo 2020 nei 2020 - nuota in 23"86, che vale la terza prestazione personale di sempre, a trentaquattro centesimi dal best time; alle sue spalle distante tre centesimi c'è lo scozzese Dean Fearn. Successivamente Burdisso tocca davanti a tutti nei 100 farfalla in 52"86, con il solito super passaggio in 24"78 e un ritorno comunque ad alte frequenze in 28"08.
Sabato impegnativo anche per Sara Curtis che inizia con un terzo posto nei 50 farfalla. La 17enne di Savigliano - tesserata per Esercito e CS Roero, seguita da Thomas Maggiora e ottava con la 4x100 sl alle Olimpiadi di Parigi 2024 - tocca in 27"51, precedeuta dalla svizzera Lili-Rose Berthelot in 27"05 e dalla belga Roos Vanotterdijk in 26"40. Un quarto d'ora più tardi la velocista piemontese si impone nei 50 dorso con un discreto 28"41, seguita da Anita Gastaldi (V02 Nuoto Torino) seconda in 28"64.
Dominante a livello giovanile e adesso con la voglia di spiccare il volo tra le big del nuoto. Lucrezia Mancini si prende lo scalpo nei 200 rana. La 17enne di Foligno - tesserata per Spoleto Nuoto e seguita dal tecnico Piero Santarelli - chiude in 2'31"23, con un notevole ultimo cinquanta in 38"89. Alle spalle della ranistas umbra ci sono le svizzere Theodora Taylor in 2'31"65 e Sophie Brassington in 2'32"53.
Così gli azzurri nelle semifinali e FINALI della 2^ giornata
Sabato 25 gennaio
50 farfalla mas
1. Federico Burdisso 23"86
2. Dean Fearn (Gbr) 23"89
3. Teo Del Riego (Esp) 24"15
50 farfalla fem
1. Roos Vanotterijk (Bel) 26"40
2. Lili-Rose Berthelot (Sui) 27"05
3. Sara Curtis 27"15
50 dorso fem
1. Sara Curtis 28"41
2. Anita Gastaldi (V02 Nuoto Torino) 28"64
3. Rafaela Azevedo (Por) 29"27
50 dorso mas
1. Tomer Shuster (Isr) 25"41
2. Scott Gibson (Gbr) 25"53
3. Ivan Martinez (Esp) 25"96
4. Daniele Del Signore 26"08
50 rana fem
1. Nayara Pineda Lopez (Esp) 31"72
2. Jimena Ruiz Sanchez (Esp) 31"73
3. Lisa Angiolini (Carabinieri/Virtus Buonconvento) 32"00
4. Lucrezia Mancini 32"64
100 farfalla mas
1. Federico Burdisso 52"86
2. Amaury Albar (Sui) 53"39
3. Michele Lamberti (Fiamme Gialle/GAM Team) 53"58
200 rana fem
1. Lucrezia Mancini 2'31"23
2. Theodora Taylor (Sui) 2'31"65
3. Sophie Brassington (Sui) 2'32"53
Semi 50 stile libero fem
1. Sara Curtis 25"24 qual. in finale
3. Chiara Tarantino 25"72 qual. in finale
Semi 50 stile libero mas
1. Segio De Celis Montalban (Esp) 22"62
3. Carlos D'Ambrosio 22"84 qual. in ifinale
Così gli azzurri nelle batterie della 2^ giornata
Sabato 25 gennaio
200 stile rana fem
1. Lucrezia Mancini 2'30"59 qual. in finale
200 dorso mas
1. Roman Mityukov (Sui) 1'58"74
4. Daniele Del Signore 2'04"31 qual. in finale
100 farfalla fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 58"73
4. Sofia Morini 1'01"71 qual. in finale
5. Caterina Santambrogio 1'01"74 qual. in finale
100 farfalla mas
1. Federico Burdisso 53"09 qual. in finale
50 stile libero fem
1. Sara Curtis 25"19 qual. in semifinale
2. Chiara Tarantino 25"64 qual. in semifinale
50 stile libero mas
1. Carlos D'Ambrosio 22"95 qual. in semifinale
FORMULA. 58esima edizione del Challenge International di Ginevra e formula che non cambia: batterie e finali, cui accedono i migliori otto tempi, per le gare dai 100 in su; tre turni (batterie, semifinali e finali) per le gare veloci.
Gli azzurri a Ginevra. Sara Curtis (Esercito/CS Roero), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Sofia Morini (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91), Chiara Sama (Team Romagna), Lucrezia Domina (H. Sport), Lucrezia Mancini (Spoleto Nuoto), Caterina Santambrogio (In Sport Rane Rosse), Federico Burdisso (Esercito), Pier Andrea Matteazzi (Esercito/In Sport Rane Rosse), Carlos D'Ambrosio (Fiamme Gialle/Fondazione Bentegodi), Gabriele Valente (In Sport Rane Rosse), Daniele Del Signore (Fiamme Gialle/CC Aniene), Domenico De Gregorio (Olimpia Sport Village). Gli azzurri sono seguiti dal responsabile delle squadre nazionali giovanili Marco Menchinelli e dai tecnici Federico Benda, Marco Marsili e Thomas Maggiora.
Meeting di Ginevra. Vince D'Ambrosio, Domina e Morini seconde

Italnuoto protagonista nelle finali e semifinali della prima giornata della 58esima edizione del Challenge International di Ginevra, in programma fino al 26 gennaio nella città francofona svizzera. Si parte con una super Lucrezia Domina seconda nei 400 stile libero, vinti dalla portoghese Francisca Martins in 4'13"47. La 17enne pratese - tesserata per H. Sport e seguita da Marco Marsili - chiude con la seconda prestazione personale di sempre in 4'14"09, distante oltre tre secondi dal 4'11"01 siglato a Vilnius lo scorso per l'argento agli europei juniores.
E' uno degli astri nascenti del nuoto italiano. Carlos D'Ambrosio, pur non ancora al top della condizione, si impone nei 100 stile libero, precedendo di un centesimo lo spagnolo Sergio De Celis Montalban bruciato dall'azzurro negli ultimi dieci metri. Il 17enne vicentino - tesserato per Fondazione Bentegodi, seguito da Luca De Monte, bronzo agli Eurojrs di Vilnius 2024 - nuota in 49"93, con un passaggio controllato e un po' sotto ritmo in 24"11 e un ritorno decisamente più ad alte frequenza in 25"82. Terzo, un po' a sorpresa, è lo svizzero Roma Mityukov che non va oltre il 50"05, dopo aver dominato in mattinata le batterie. Le azzurre non deludono neanche nei 100 stile libero al femminile. Sofia Morini, Sara Curtis e Chiara Tarantino - alfiere della staffetta veloce ottava alle Olimpiadi di Parigi 2024 - sono rispettivamente seconda, terza e quarta. La 22enne di Reggio Emilia - tesserata per Esercito ed NC Azzurra 91, allenata dallo scorso autunno dal Centro Federale di Verona da Alberto Burlina - ben impressiona e tocca in 54"88, contro il 54"82 della belga Roos Vanotterdijk che si impone, confermando prospetto piuttosto interessante. La 17enne di Savigliano - tesserata per Esercito e CS Roero, seguita da Thomas Maggiora - conclude in 55"10; più distante, invece, la 22enne pugliese - tesserata per Fiamme Gialle ed In Sport Rane Rosse, altra allieva di Burlina - in 55"82. Sesta Caterina Santambrogio (In Sport Rane Rosse) in 56"06 che mezz'ora più tardi replica in 2'19"45 nei 200 misti, in cui tocca davanti a tutte la sabauda Anita Gastaldi - tesserata per Nuoto Torino e preparata da Fabrizio Clary - con il primato della manifestazione 2'12"84.
Così gli azzurri nelle semifinali e finali della 1^ giornata
Venerdì 24 gennaio
400 stile libero fem
1. Francisca Martins 4'13"47
2. Lucrezia Domina 4'14"09
100 stile libero mas
1. Carlos D'Ambrosio 49"93
100 stile libero fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 54"82
2. Sofia Morini 54"88
3. Sara Curtis 55"10
4. Chiara Tarantino 55"82
6. Caterina Santambrogio 56"06
200 misti fem
1. Anita Gastaldi (V02 Nuoto Torino) 2'12"84 CR
6. Caterina Santambrogio 2'19"45
Semi 50 farfalla fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 26"18
4. Sara Curtis 27"43 qual. in finale
Semi 50 farfalla mas
1. Federico Burdisso 23"78 qual. in finale
Semi 50 dorso fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 28"60
2. Sara Curtis 28"78 qual. in finale
Semi 50 dorso mas
1. Thomer Shuster (Isr) 25"45
4. Daniele Del Signore 26"00 qual. in finale
Semi 50 rana fem
1. Nayara Pineda (Esp) 31"62
2. Lucrezia Mancini 32"49 pp (precedente 32"53 del 09/03/2024 a Riccione) qual. in finale
COSI' IN BATTERIA. Le batterie aprono la 58esima edizione del Challenge International di Ginevra, in programma fino al 26 gennaio nella città francofona svizzera. Non sfigurano gli azzurri in un meeting che, di fatto apre la stagione in vasca lunga. In avvio i 400 stile libero con una bravissima Lucrezia Domina che si qualifica per la finale con il secondo tempo. La 17enne pratese - tesserata per H. Sport e allenata da Marco Marsili - tocca in 4'21"69, preceduta solamente dalla portoghese Francisca Martins in 4'20"20.
Bene anche il talentuoso Carlos D'Ambrosio che accede senza patemi alla finale dei 100 stile libero. Il 17enne vicentino - tesserato per Fondazione Bentegodi, seguito da Luca De Monte, bronzo agli Eurojrs di Vilnius 2024 - nuota in 50"48, con un bel ritorno in 26"19, per il terzo crono d'ingresso. Comanda lo svizzero Roman Mityukov in 49"84 ed unico a scendere sotto ai 50" al mattino. Quattro azzurre in finale nei 100 stile libero al femminile. Sofia Morini, Sara Curtis, Chiara Tarantino - alfiere della 4x100 sl ottava alle Olimpiadi di Parigi 2024 - e Caterina Santambrogio non sono ancora al top della condizione ma sono gariste nate e quindi già sul pezzo. La 22enne emiliana - tesserata per Esercito ed NC Azzurra 91, allenata dallo scorso autunno dal Centro Federale di Verona da Alberto Burlina - nuota il secondo riscontro cronometrico in 55"51, trecentesimi più veloce della 17enne di Savigliano - tesserata per Esercito e CS Roero, seguita da Thomas Maggiora - che chiude in 55"54, e quattordici rispetto alla 22enne pugliese - tesserata per Fiamme Gialle ed In Sport Rane Rosse, altre allieva di Alberto Burlina - quarta in 55"75. Più lontana la 16enne veneta e compagna d'allenamenti di Morini e Tarantino - tessrata per In Sport Rane Rosse - ottava in 57"02. Guida la giovane belga Roos Vanotterdijk in 55"36. Santambrogio che ventiminuti dopo torna in acqua nel primo turno dei 200 misti e si prende un altro pass per la finale con l'ottavo tempo in 2'21"78. Davanti a tutte c'è una ritrovata Anna Pirovano tesserata per Fiamme Azzurre e In Sport Rane Rosse, preparata da Fabrizio Miletto - in 2'18"87.
Squillo importante, infine, di Federico Burdisso, che ha aperto un nuovo capitolo nella sua carriera tornando ad allenarsi da Simone Palombi, suo storico mentrore, in Umbria, che accede alla semifinale dei 50 farfalla con il miglior riscontro cronometrico. Il 24enne pavese - tesserato per Esercito, bronzo olimpico nei 200 a Tokyo 2020 - tocca in 23"95, precedendo di quattro centesimi lo scozzese Dean Fearn.
Così gli azzurri nelle batterie della 1^ giornata
Venerdì 24 gennaio
400 stile libero fem
1. Francisca Martins (Por) 4'20"20
2. Lucrezia Domina 4'21"69 qual. in finale
100 stile libero mas
1. Roman Mityukov (Svi) 49"84
3. Carlos D'Ambrosio 50"48 qual. in finale
100 stile libero fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 55"36
2. Sofia Morini 55"52 qual. in finale
3. Sara Curtis 55"54 qual. in finale
4. Chiara Tarantino 55"75 qual. in finale
8. Caterina Santambrogio 57"02 qual. in finale
200 misti fem
1. Anna Pirovano (Fiamme Azzurre/In Sport Rane Rosse) 2'18"87
8. Caterina Santambrogio 2'21"78 qual. in finale
50 dorso fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 28"61
3. Sara Curtis 29"20 qual. in semifinale
50 farfalla mas
1. Federico Burdisso 23"95 qual. in semifinale
50 farfalla fem
1. Roos Vanotterdijk (Bel) 26"30
4. Sara Curtis 27"75 qual. in semifinale
50 dorso mas
1. Thomes Shuster (Isr) 25"74
2. Daniele Del Signore 25"79
50 rana fem
1. Nayara Pineda Lopez (Esp) 31"85
4. Lucrezia Mancini 32"49 qual. in semifinale
FORMULA. 58esima edizione del Challenge International di Ginevra e formula che non cambia: batterie e finali, cui accedono i migliori otto tempi, per le gare dai 100 in su; tre turni (batterie, semifinali e finali) per le gare veloci.
Gli azzurri a Ginevra. Sara Curtis (Esercito/CS Roero), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Sofia Morini (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91), Chiara Sama (Team Romagna), Lucrezia Domina (H. Sport), Lucrezia Mancini (Spoleto Nuoto), Caterina Santambrogio (In Sport Rane Rosse), Federico Burdisso (Esercito), Pier Andrea Matteazzi (Esercito/In Sport Rane Rosse), Carlos D'Ambrosio (Fiamme Gialle/Fondazione Bentegodi), Gabriele Valente (In Sport Rane Rosse), Daniele Del Signore (Fiamme Gialle/CC Aniene), Domenico De Gregorio (Olimpia Sport Village). Gli azzurri sono seguiti dal responsabile delle squadre nazionali giovanili Marco Menchinelli e dai tecnici Federico Benda, Marco Marsili e Thomas Maggiora.
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Meeting di Ginevra. Gli azzurri in gara. Curtis e D'Ambrosio al via

Fine settimana, dal 24 al 26 gennaio, dedicato al nuoto in Svizzera con il Meeting di Ginevra. Saranno presenti Sara Curtis (Esercito/CS Roero), Chiara Tarantino (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), Sofia Morini (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91), Chiara Sama (Team Romagna), Lucrezia Domina (H. Sport), Lucrezia Mancini (Spoleto Nuoto), Caterina Santambrogio (In Sport Rane Rosse), Federico Burdisso (Esercito), Pier Andrea Matteazzi (Esercito/In Sport Rane Rosse), Carlos D'Ambrosio (Fiamme Gialle/Fondazione Bentegodi), Gabriele Valente (In Sport Rane Rosse), Daniele Del Signore (Fiamme Gialle/CC Aniene), Domenico De Gregorio (Olimpia Sport Village). Gli azzurri saranno seguiti dal responsabile delle squadre nazionali giovanili Marco Menchinelli e dai tecnici Federico Benda, Marco Marsili e Thomas Maggiora.
Mondiali. Italia protagonista (1-5-3). Butini: "Lanciato i giovani. Grande risposta della nazionale"

L'Italnuoto chiude la 17esima edizione dei campionati mondiali di nuoto in vasca corta, che si sono svolti alla Duna Arena di Budapest, con 9 medaglie (un oro, cinque argenti e tre bronzi); 30 presenze in finale, 24 primati personali di cui un record europeo, 5 record italiani e un record mondiale giovanile, oltre a 5 record italiani di staffetta. Numeri importanti che aprono il nuovo quadriennio di una selezione in gran parte rinnovata che è riuscita a confermarsi ad altissimo livello nonostante assenze importanti.
"Abbiamo cercato di avviare e favorire il ricambio generazionale - sottolinea il direttore tecnico Cesare Butini - A Budapest hanno gareggiato molti debuttanti emergenti e l'insieme ha dato risposte confortanti per un ottimo avvio di quadriennio. Gli atleti esperti come Razzetti, Quadarella, Mora, la sorprendente Di Pietro e quelli più giovani come Curtis, D'Ambrosio, Busa hanno supplito le mancanze di tanti campioni tra cui Paltrinieri, Ceccon e Martinenghi. Siamo stati protagonisti ugualmente ed abbiamo dimostrato le potenzialità di un gruppo eterogeneo. Il bilancio è ovviamente positivo. Tra i tanti bei risultati sono stato stupito ed entusiasmato dai delfinisti e ho accolto con soddisfazione le prestazioni delle ragazze impegnate nelle staffette dello stile libero. Un altro dato particolarmente importante è che tutte le staffette sono state competitive a dimostrazione della forza e solidità della base. Ringrazio lo staff tecnico e sanitario e le società che condividono con ampia disponibilità i progetti federali. Abbiamo visto come il mondo abbia accelerato, proponendo degli atleti fenomenali. Noi stiamo rispondendo da squadra, con densità e punte".
L'Italia è quarta nella classifica per nazioni con 578 punti alle spalle di Stati Uniti (1005), Atleti neutrali (699) e Australia (599). Terza nella graduatoria maschile dove scavalca l'Australia; quinta in quella femminile dov'è superata dal Canada. Nel medagliere invece gli azzurri sono all'ottavo posto, al quinto per numero di medaglie dietro a Stati Uniti (18-13-8), Canada (4-5-6), Australia (2-5-5) ed Atleti neutrali (6-4-0), secondi per ori tra americani e nordamericani.
Seguono le statistiche relative ai campionati mondiali di nuoto in vasca corta di Budapest 2024 e il riepilogo storico di medagliere e medaglie individuali e di staffetta.
MEDAGLIE DELL'ITALIA AI MONDIALI DI BUDAPEST 2024 (1-5-3)
ORO Staffetta 4x50 stile libero mixed in 1'28"50
con Leonardo Deplano 20"80, Alessandro Miressi 21"01, Silvia Di Pietro 23"35, Sara Curtis 23"34
ARGENTO Alberto Razzetti nei 200 misti in 1'50"88 RI
ARGENTO Alberto Razzetti nei 200 farfalla in 1'48"64 RI RE
ARGENTO Staffetta 4x100 stile libero maschile in 3'03"65
con Miressi 45"95, Deplano 45"76, Zazzeri 46"21, Frigo 45"73
ARGENTO Simona Quadarella nei 1500 in 15'30"14
ARGENTO Lorenzo Mora nei 200 dorso in 1'48"96
BRONZO Alberto Razzetti nei 400 misti in 3'58"83
BRONZO Staffetta 4x200 stile libero maschile in 6'47"51 RI
con Filippo Megli 1'42"26, Manuel Frigo 1'42"15, Carlos D'Ambrosio 1'41"48 e Alberto Razzetti 1'41"62
BRONZO Staffetta 4x100 mista maschile in 3'19"91
con Lorenzo Mora 49"53, Ludovico Blu Art Viberti 56"15, Michele Busa 48"81, Alessandro Miressi 45"42
PRIMATI PERSONALI (24 primati personali di cui un record europeo, 5 record italiani e un record mondiale giovanile; 5 record italiani di staffetta)
Michele Busa nei 50 farfalla in 22"28 / batteria
Michele Busa nei 50 farfalla in 22"08 / semifinale
Michele Busa nei 50 farfalla in 22"01 RI / finale
Michele Busa nei 100 farfalla in 50"15 / batteria
Michele Busa nei 100 farfalla in 49"11 / semifinale
Ludovico Blu Art Viberti nei 100 rana in 56"86 =pp / batteria
Ludovico Blu Art Viberti nei 100 rana in 56"60 / semifinale
Ludovico Blu Art Viberti nei 100 rana in 56"46 / finale
Ludovico Blu Art Viberti nei 50 rana in 25"80 / semifinale
Ludovico Blu Art Viberti nei 50 rana in 25"71 / finale
Alberto Razzetti nei 200 misti in 1'50"88 RI / finale
Alberto Razzetti nei 200 farfalla in 1'48"64 RI RE / finale
Sara Curtis nei 50 dorso in 26"03 RI WRJ / semifinale
Sara Curtis nei 50 stile libero in 23"76 / semifinale
Chiara Della Corte nei 50 rana in 30"20 / batteria
Chiara Della Corte nei 50 rana in 30"06 / semifinale
Luca De Tullio nei 1500 in 14'28"44 / serie
Sofia Morini in 52"55 nella prima frazione della 4x100 sl / finale
Silvia Di Pietro nei 50 stile libero in 23"68 RI / semifinale
Leonardo Deplano nei 50 stile libero in 20"83 / semifinale
Carlos D'Ambrosio nei 200 stile libero in 1'43"26 / batteria
Alessandro Ragaini nei 200 stile libero in 1'43"92 / batteria
Simone Cerasuolo nei 50 rana in 25"62 / finale
Sofia Morini nei 200 stile libero in 1'54"17 / finale
Staffetta 4x200 stile libero femminile in 7'41"46 RI / batteria
con Sofia Morini 1'55"90, Giulia D'Innocenzo 1'54"19, Matilde Biagiotti 1'55"81, Anna Chiara Mascolo 1'55"56
Staffetta 4x200 stile libero femminile in 7'40"28 RI / finale
con Sofia Morini 1'54"49, Giulia D'Innocenzo 1'53"88, Matilde Biagiotti 1'55"31, Anna Chiara Mascolo 1'56"60
Staffetta 4x200 stile libero maschile in 6'47"51 RI / finale
con Filippo Megli 1'42"26, Manuel Frigo 1'42"15, Carlos D'Ambrosio 1'41"48 e Alberto Razzetti 1'41"62
Staffetta 4x100 mista femminile in 3'50"80 RI / batteria
con Sara Curtis in 57"46, Benedetta Pilato 1'04"23, Elena Capretta 56"65, Sofia Morini 52"46
Staffetta 4x100 mista femminile in 3'50"36 RI / finale
con Sara Curtis 57"41, Benedetta Pilato 1'04"30, Elena Capretta 57"01, Sofia Morini 51"64
PRESENZE IN FINALE (30)
ORO Staffetta 4x50 stile libero mixed in 1'28"50
con Leonardo Deplano 20"80, Alessandro Miressi 21"01, Silvia Di Pietro 23"35, Sara Curtis 23"34
ARGENTO Alberto Razzetti nei 200 misti in 1'50"88 RI
ARGENTO Alberto Razzetti nei 200 farfalla in 1'48"64 RI RE
ARGENTO Simona Quadarella nei 1500 in 15’30”14
ARGENTO Lorenzo Mora nei 200 dorso in 1'48"96
ARGENTO Staffetta 4x100 stile libero maschile in 3'03"65
con Alessandro Miressi 45"95, Leonardo Deplano 45"76, Lorenzo Zazzeri 46"21, Manuel Frigo 45"73
BRONZO Alberto Razzetti nei 400 misti in 3'58"83
BRONZO Staffetta 4x200 stile libero maschile in 6'47"51 RI
con Filippo Megli 1'42"26, Manuel Frigo 1'42"15, Carlos D'Ambrosio 1'41"48, Alberto Razzetti 1'41"62
BRONZO Staffetta 4x100 mista maschile in 3'19"91
con Lorenzo Mora 49"53, Ludovico Blu Art Viberti 56"15, Michele Busa 48"81, Alessandro Miressi 45"42
4. Michele Busa nei 100 farfalla in 49"08 pp
4. Benedetta Pilato nei 50 rana in 29"11
4. Simone Cerasuolo nei 50 rana in 25"62 pp
5. Michele Busa nei 50 farfalla in 22"01 RI
5. Simona Quadarella negli 800 stile libero in 8'09"39
5. Luca De Tullio negli 800 stile libero in 7'34"32
5. Staffetta 4x100 stile libero femminile in 3'29"58
con Sofia Morini 52"55 pp, Sara Curtis 51"69, Chiara Tarantino 52"63, Emma Virginia Menicucci 52"71
5. Staffetta 4x50 mixed mista in 1'36"80
con Lorenzo Mora 22"85, Simone Cerasuolo 25"75, Silvia Di Pietro 25"04, Sara Curtis 23"16
5. Staffetta 4x200 stile libero femminile in 7'40"28 RI
con Sofia Morini 1'54"49, Giulia D'Innocenzo 1'53"88, Matilde Biagiotti 1'55"31, Anna Chiara Mascolo 1'56"60
6. Luca De Tullio nei 1500 in 14'28"44 pp
6. Lorenzo Mora nei 100 dorso in 49"54
6. Sara Curtis nei 50 dorso in 26"26
6. Silvia Di Pietro nei 50 stile libero in 23"85
6. Ludovico Blu Art Viberti nei 50 rana in 25"71
6. Staffetta 4x100 mista femminile in 3'50"36 RI / finale
con Sara Curtis 57"41, Benedetta Pilato 1'04"30, Elena Capretta 57"01, Sofia Morini 51"64
7. Alessandro Miressi nei 100 stile libero in 45"93
7. Ludovico Blu Art Viberti nei 100 rana in 56"46 pp
7. Simone Stefanì nei 100 farfalla in 49"29
7. Sara Curtis nei 50 stile libero in 23"87
7. Staffetta 4x100 mista mixed in 3'35"54
con Lorenzo Mora 50"11, Ludovico Blu Art Viberti 57"08, Elena Capretta 56"77, Sara Curtis 51"58
8. Sofia Morini nei 200 stile libero in 1'54"17 pp
MEDAGLIERE STORICO DELL'ITALIA AI MONDIALI IN VASCA CORTA
17 ori - 41 argenti - 33 bronzi = 91
1993 Palma de Maiorca 0-1-0 = 1
1995 Rio de Janeiro 0-0-0 = 0
1997 Goteborg 0-0-0 = 0
1999 Hong Kong 0-1-1 = 2
2000 Atene 0-1-2 = 3
2002 Mosca 0-0-1 = 1
2004 Indianapolis 0-1-0 = 1
2006 Shanghai 2-7-3 = 12
2008 Manchester 0-2-2 = 4
2010 Dubai 0-1-1 = 2
2012 Istanbul 2-2-0 = 4
2014 Doha 1-2-3 = 6
2016 Windsor 1-4-2 = 7
2018 Hangzhou 0-3-4 = 7
2021 Abu Dhabi 5-5-6 = 16
2022 Melbourne 5-6-5 = 16
2024 Budapest 1-5-3 = 9
MEDAGLIATI INDIVIDUALI
Medaglie d'oro (10)
Fabio SCOZZOLI - 100 rana (2012)
Ilaria BIANCHI - 100 farfalla (2012)
Gregorio PALTRINIERI - 1500 sl (2014 e 2022) e 800 (2022)
Federica PELLEGRINI - 200 sl (2016)
Alberto RAZZETTI - 200 farfalla (2021)
Matteo RIVOLTA - 100 farfalla (2021)
Alessandro MIRESSI - 100 sl (2021)
Thomas CECCON - 100 misti (2022)
Medaglie d'argento (33)
Luca BIANCHIN - 200 dorso (1993)
Simone ERCOLI - 1500 sl (2004)
Domenico FIORAVANTI - 100 rana (1999)
Massimiliano ROSOLINO - 200 sl (2000) e 400 sl (2008)
Filippo MAGNINI - 100 sl (2006 e 2008) e 200 sl (2006)
Luca MARIN - 400 misti (2006)
Alessandro TERRIN - 50 rana (2006)
Francesca SEGAT - 200 farfalla (2006)
Alessia FILIPPI - 400 misti (2006)
Federica PELLEGRINI - 200 sl (2006)
Fabio SCOZZOLI - 100 rana (2010)
Gregorio PALTRINIERI - 1500 sl (2012, 2016 e 2018)
Marco ORSI - 50 sl (2014) e 100 misti (2018)
Silvia DI PIETRO - 50 sl (2016)
Simona QUADARELLA - 800 sl (2018) e 1500 (2024)
Nicolò MARTINENGHI - 50 rana (2021 e 2022) e 100 rana (2021 e 2022)
Benedetta PILATO - 50 rana (2021)
Lorenzo MORA - 50 dorso (2021) e 100 dorso (2022), 200 dorso (2024)
Sara FRANCESCHI - 400 misti (2022)
Alberto RAZZETTI - 200 misti e 200 farfalla (2024)
Medaglie di bronzo (20)
Christian MINOTTI - 1500 sl (2002)
Massimiliano ROSOLINO - 400 sl (1999, 2000, 2006), 200 misti (2000), 200 sl (2006 e 2008)
Federica PELLEGRINI - 400 sl (2006 e 2010)
Fabio SCOZZOLI - 100 rana (2016)
Gabriele DETTI - 400 sl (2018)
Martina CARRARO - 50 rana (2018)
Alberto RAZZETTI - 200 misti (2021) e 400 misti (2024)
Simona QUADARELLA - 800 sl (2021)
Thomas CECCON - 100 misti (2021)
Matteo RIVOLTA - 50 farfalla (2021)
Alessandro MIRESSI - 100 stile libero (2022)
Simone CERASUOLO - 50 rana (2022)
Lorenzo MORA - 200 dorso (2022)
MEDAGLIE CON STAFFETTE (7 - 8 - 13)
Medaglie d'oro (7)
Shanghai 2006
- 4x100 sl maschile
Calvi, Lanzarini, Galenda, Magnini
- 4x200 sl maschile
Rosolino, Pelliciari, Cassio, Magnini
Abu Dhabi 2021
- 4x50 sl maschile
Deplano, Zazzeri, Frigo, Miressi
- 4x100 mista maschile
Mora, Martinenghi, Rivolta, Miressi
Melbourne 2022
- 4x100 sl maschile
Miressi, Conte Bonin, Deplano, Ceccon
- 4x50 mista maschile
Mora, Martinenghi, Rivolta e Deplano
Budapest 2024
- 4x50 stile libero mixed
Deplano, Miressi, Di Pietro, Curtis
Medaglie d'argento (8)
Istanbul 2012
- 4x100 sl maschile
Dotto, Orsi, Santucci, Magnini
Doha 2014
- 4x200 sl maschile
D'Arrigo, Belotti, Di Fabio, Magnini
Windsor 2016
- 4x100 sl femminile
Ferraioli, Di Pietro, Pezzato, Pellegrini
- 4x50 mista femminile
Scalia, Carraro, Di Pietro, Ferraioli
Abu Dhabi 2021
- 4x100 sl maschile
Miressi, Ceccon, Deplano, Zazzeri
Melbourne 2022
- 4x50 mista mixed
Mora, Martinenghi, Di Pietro, Cocconcelli
- 4x50 sl maschile
Miressi, Deplano, Ceccon, Frigo
Budapest 2024
- 4x100 sl maschile
Miressi, Deplano, Zazzeri, Frigo
Medaglie di bronzo (13)
Manchester 2008
- 4x200 sl maschile
Brembilla, Rosolino, Cassio e Magnini
Doha 2014
4x50 mixed mista
- Bonacchi, Scozzoli, Di Pietro, Ferraioli
4x100 sl femminile
Ferraioli, Di Pietro, Pezzato, Pellegrini
4x50 stile libero maschile
- Dotto, Orsi, Magnini, Belotti
Windsor 2016
4x50 stile libero femminile
- Di Pietro, Ferraioli, Pezzato, Pellegrini
Hanzhou 2018
4x50 stile libero maschile
- Condorelli, Vergani, Zazzeri, Miressi
4x100 mista femminile
- Panziera, Carraro, Di Liddo, Pellegrini
Abu Dhabi 2021
4x50 mixed mista
- Mora, Martinenghi, Di Liddo, Di Pietro
4x50 mista maschile
- Mora, Martinenghi, Rivolta, Zazzeri
Melbourne 2022
4x200 stile libero maschile
- Ciampi, Ceccon, Razzetti, Conte Bonin
4x100 mista maschile
- Mora, Martinenghi, Rivolta, Miressi
Budapest 2024
4x200 stile libero maschile
- Megli, Frigo, D'Ambrosio, Razzetti
4x100 mista maschile
- Mora, Viberti, Busa, Miressi
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classifica a punti a pag. 303 del Results book
Foto Andrea Masini / DBM
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