Olimpiadi di Tokyo dal 23 luglio all'8 agosto 2021

Le Olimpiadi di Tokyo 2020 si svolgeranno dal 23 luglio all'8 agosto 2021; le Paralimpiadi dal 24 agosto al 5 settembre 2021. Le date sono state comunicate dal Comitato Internazionale Olimpico con una nota ufficiale e condivise col comitato paralimpico internazionale, col comitato organizzatore, coi governi del Giappone e della città di Tokyo.
Le nuove date sono state assunte - si legge nel comunicato - per proteggere la salute degli atleti e di tutte le persone coinvolte, contribuendo al contenimento del virus Covid-19; per salvaguardare gli interessi degli atleti e dello sport e valutati i calendari delle attività internazionali. Confermate, infine, tutte le carte olimpiche e qualificazioni individuali e di squadra già assegnate.
Chiaramente la Federation Internationale de Natation dovrà modificare le dare dei campionati mondiali delle discipline acquatiche, in programma a Fukuoka dal 16 luglio al 1° agosto.
consulta il comunicato del CIO
consulta il comunicato relativo alla decisione di posticipare l'Olimpiade di Tokyo (24 marzo)
Richieste della FIN a sostegno delle società (ASD / SSD)

Una profonda crisi sta investendo tutti i comparti dell'economia nazionale: gli operatori dello sport, e in particolar modo le associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD), ne sono ugualmente e drammaticamente vittime.
Urge un indifferibile approfondimento, con tutte le autorità competenti in materia, onde evitare la paralisi dell'operatività dell'impiantistica; l'adozione di una serie di provvedimenti che siano funzionali allo sviluppo e alla pratica delle attività sportive a beneficio della salute pubblica dei cittadini e degli atleti agonisti, spesso testimonial nel mondo dell'eccellenza italiana.
A causa della pandemia COVID-19 moltissimi operatori sportivi rischiano il default e l'inevitabile chiusura, minando alla radice la virtuosa attività che unisce circa 64.000 società, le quali tra molteplici difficoltà garantiscono il funzionamento degli oltre 150.000 impianti sportivi sul territorio nazionale, pubblici e privati, senza scopo di lucro o con scarsa marginalità.
Il movimento della Federazione Italiana Nuoto, che raccoglie oltre 5.500.000 di praticanti, è in profonda sofferenza, colpito duramente nel suo cuore costituito dalle quasi 1.500 società che gestiscono 775 scuole nuoto federali per 1.500.000 di iscritti e 300.000 tesserati al settore agonistico.
Secondo stime ufficiali lo sport in Italia produce in via diretta l'1,7% del Pil del Paese, ovvero 30 miliardi di euro, alimentando salute e benessere, affiancando spesso le famiglie nell'educazione e formazione dei giovani e garantendo ricchezza anche nei settori della cultura, del turismo e del terziario.
Senza le associazioni e le società sportive dilettantistiche tutto ciò non esisterebbe, così come sarebbe impossibile assicurare la ciclicità dei tanti successi internazionali dello sport italiano nel mondo, sottraendo ai giovani esempi positivi che inducono all'emulazione e diffondono l'aggregazione.
Non possiamo consentirci di perdere tutto ciò, ma per permettere alle ASD e SSD di servire il Paese sono necessarie nuove attenzioni e risorse che sostengano l'intero comparto sportivo in questo momento di estrema emergenza.
Raccolte molteplici e accalorate istanze e preoccupazioni da parte degli operatori del settore all'indomani della lettera aperta diffusa sul sito federale il 5 marzo scorso, la Federazione Italiana Nuoto e il presidente Paolo Barelli si stanno impegnando, con volontà di essere sinergici con le autorità competenti, affinché le seguenti richieste siano riconosciute ad integrazione del Decreto Legge del 17 marzo 2020, cosiddetto Cura Italia, o inserite nei prossimi provvedimenti in calendario, e dunque approvate dal parlamento, al fine di rappresentare un iniziale e reale supporto e conforto per la sopravvivenza delle associazioni e società sportive (ASD e SSD) e praticamente dello sport italiano; ovvero:
- di ottenere la sospensione dei pagamenti dei canoni pubblici relativi agli impianti sportivi fino a quattro mesi dopo la data di riapertura o, laddove necessario, la revisione del piano economico-finanziario;
- di ottenere la proroga della scadenza delle concessioni in deroga al codice dei contratti pubblici, permettendo il parziale recupero del periodo di chiusura e del periodo necessario al riavviamento delle attività;
- di permettere alle associazioni, alle società sportive e alle altre organizzazioni riconosciute di accedere al Fondo Centrale di Garanzia (PMI) al fine di facilitare l'accesso all'Istituto del Credito Sportivo, o alla Cassa Deposito e Prestiti, o ad altro istituto bancario, per ottenere un finanziamento in tempi rapidi, con rimborso a lungo termine e preammortamento almeno di un anno;
- di consentire ai proprietari degli immobili privati che riducano il canone dovuto dalle associazioni, società sportive e altre organizzazioni riconosciute, di avvalersi di un congruo credito di imposta ai fini del recupero del mancato introito relativo al minor utilizzo della struttura;
- che i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali, dei premi dell'assicurazione obbligatoria e dei termini degli adempimenti fiscali e contributivi vengano sospesi fino al 31 agosto con inizio del pagamento rateizzato a partire dal mese di settembre;
- la costituzione di un fondo presso l'Istituto del Credito Sportivo garantito dal PMI per finanziare la riattivazione delle attività e permettere anche il pagamento delle utenze di gas, energia elettrica, acqua, tassa rifiuti e altri costi relativi alla gestione e all'utilizzo degli impianti sportivi;
- l'incremento della somma a disposizione per l'indennità di marzo spettante ai collaboratori sportivi, in quanto ritenuta insufficiente a soddisfare i potenziali aventi diritto, e implementarla per il mese di aprile;
- che il fondo pluriennale Sport e Periferie presso il Ministero dello Sport sia indirizzato per riattivare, ristrutturare e mettere a norma gli impianti in gestione o in uso alle associazioni, società sportive e altre organizzazioni riconosciute con particolare riferimento a quelli destinati alle attività sportive di base e agonistiche;
- prevedere un riconoscimento fiscale (modello ecobonus) per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento degli impianti sportivi effettuato da associazioni e società sportive e altre organizzazioni riconosciute.
Questo documento accorpa solo una prima serie di misure urgenti che possano assistere le società sportive e quindi tamponare l'emergenza derivante dalla pandemia del Coronavirus; come già ribadito ogni suggerimento e/o istanza formulati in materia da parte degli operatori del settore sarà fonte di approfondimento per avanzare alle autorità competenti richieste di ulteriori, necessari ed eventualmente improrogabili interventi.
Né scuole, né università, né Stato, né enti locali, con risorse purtroppo insufficienti, potrebbero mai sostituirsi al mondo delle società e dell'associazionismo per garantire la pratica sportiva di base e di alto livello in Italia. Difendiamole e difendiamo così il sistema sportivo italiano.
Barelli su Olimpiadi, Europei e crisi di società e impianti

"Meglio tardi che mai. Trovo che la decisione di rinviare le Olimpiadi sia scontata". Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli non è sorpreso dalla decisione comunicata oggi dal CIO di posticipare al 2021 i Giochi di Tokyo, in origine in programma dal 24 luglio al 9 agosto.
"Da settimane ribadisco che gran parte del mondo sportivo non sarebbe potuta andare a Tokyo a luglio per partecipare ai Giochi – continua Barelli - Era intuibile il pensiero di atleti, tecnici e dirigenti e le più importanti federazioni sportive, molti comitati olimpici e molti governi, si erano già espressi in tal senso nei giorni scorsi. Aspettare giugno, o comunque un ulteriore mese, per sciogliere le ultime riserve era fuori luogo e il CIO ha capito, seppur tardivamente, che sarebbe stato un suicidio di immagine continuare a rimandare la decisione. Ora aspettiamo la collocazione della manifestazione nel 2021 per calibrare la stagione che deve ancora finire, coronavirus permettendo, e la prossima in arrivo: sarà fondamentale conoscere le date delle Olimpiadi versione 2021 e quelle dei Campionati Mondiali in programma a Fukuoka".
Il rinvio delle Olimpiadi e l'inevitabile modifica dei calendari internazionali investe Barelli anche come presidente della Ligue Europeenne de Natation. "La LEN ha rinviato i campionati europei delle discipline acquatiche 2020, che si sarebbero dovuti svolgere a Budapest dall'11 al 24 maggio, alle nuove date 17-30 agosto, ma sarà possibile confermarlo solo a fine maggio o all'inizio di giugno con l'auspicio che l'Europa abbia superato la tragica pandemia. Il bureau, insieme a comitato organizzatore e alle autorità ungheresi, valuterà anche le conseguenze sui calendari internazionali dello spostamento delle Olimpiadi e di quanto verrà deciso per i Campionati del Mondo, attualmente in programma a Fukuoka dal 16 luglio al 1° agosto 2021. Un bel problema!".
In questo momento, però, le preoccupazioni di Barelli sono rivolte prevalentemente a società ed impianti. "Molte società e molti impianti sportivi saranno spazzati via dalla pandemia e dalla crisi economica in atto – conclude il presidente - Non riapriranno in molti alla fine di questa emergenza. Ho più volte detto che lo sport in Italia si può praticare solo grazie alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche e spero che siano loro attribuite le attenzioni e le risorse necessarie per permettere di continuare a servire il Paese".
consulta anche "Olimpiadi. Cio valuta rinvio. Barelli: Decisione sia rapida" (22 marzo)
Barelli su Olimpiadi e stato degli Azzurri (19 marzo)
DL Cura Italia. Barelli a Adnkronos: "Sport di base rimane a rischio" (16 marzo)
Rinvio Olimpiadi. Le opinioni di Butini e Campagna

Seguono le dichiarazioni del direttore tecnico della nazionale di nuoto, Cesare Butini, e del cittì della nazionale di pallanuoto campione del mondo, Alessandro Campagna, in relazione al rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021.
Cesare Butini: "Lo slittamento al 2021 dei Giochi olimpici è la naturale conseguenza della drammatica emergenza sanitaria che sta coinvolgendo tutto il mondo. Per noi era molto difficile continuare ad allenarci e pianificare le strategie nell'incertezza di quali fossero gli obiettivi da perseguire. Nel breve rimoduleremo la nostra attività sia di competizione sia di preparazione. Qualora fosse confermato, il campionato europeo in estate sarebbe l'obiettivo più importante della stagione, non vanificherebbe il lavoro in corso e garantirebbe una linea di continuità tra il 2020 e il 2021 che culminerebbe con le Olimpidi di Tokyo e che prevede, al momento, pure i campionati mondiali di Fukuoka".
Campagna: "Sono soddisfatto per la velocità della scelta compiuta dal CIO. Lavorare nell'incertezze non fa bene agli atleti e ai tecnici. Ora c'è una data, c'è un obiettivo per cui resettare e riprogrammare. L'auspicio è che entro un anno la situazione ritorni alla normalità e che tutti possano giungere alle Olimpiadi nel pieno della condizione. Il percorso di costruzione di una squadra ha necessità di un quadriennio, 3 o 4 anni. Noi siamo esplosi l'anno scorso con la vittoria del mondiale di Gwangju e avevamo pianificato una crescita che portasse alle Olimpiadi al massimo delle nostro possibilità. Per le nostre peculiarità lavorare con intensità e continuità è determinante. Altrimenti rischiamo di pagare la minore prestanza fisica rispetto ad altre squadre che ci danno 10 centimetri e 10 chili per atleta".
Europei rinviati al 17-30/8. Barelli: "Date da confermare"

L'emergenza provocata dal Coronavirus in tutto il continente, le restrizioni di viaggio e le altre misure attualmente attuate dalla maggior parte dei governi europei hanno indotto il bureau della Ligue Europeenne de Natation a rinviare i Campionati Europei delle discipline acquatiche 2020, in programma dall'11 al 24 maggio, il Congresso elettivo della LEN e i Campionati Europei Master (24 maggio-7 giugno) in programma a Budapest. Gli Europei dovrebbero svolgersi dal 17 al 30 agosto, ma sarà possibile confermarlo solo a fine maggio - inizio di giugno.
"Dopo esserci consultati con i nostri stakeholders, abbiamo posticipato ad agosto i campionati europei" sottolinea il Presidente Paolo Barelli. "Tuttavia in questa fase è difficile pianificare un calendario preciso, per cui abbiamo concordato con gli organizzatori ungheresi di riesaminare la situazione a fine maggio o inizio giugno per valutare la conferma delle date ufficiose". Nel caso in cui l'emergenza da Coronavirus proseguisse senza consentire un ritorno alla normalità nei prossimi mesi, LEN dovrebbe considerare di posticipare la manifestazione al 2021. "Le priorità sono proteggere la salute degli atleti, assicurargli le migliori condizioni possibili per competere in un ambiente sicuro e celebrare un grande evento, cosa che l'Ungheria ha sempre fatto" prosegue Barelli.
Il Ministro ungherese dello sport Tunde Szabo - tra l'altro medaglia d'argento olimpica a Barcellona 1992 nei 100 dorso femminili - ha sottolineato che l'evento potrà svolgersi solo quando la situazione in Europa sarà tornata alla normalità. "I Campionati Europei sono sempre stati un evento eccezionale, un vero e proprio momento clou del movimento - commenta - Siamo impegnati a organizzare un'altra grande edizione a Budapest, dove si svolse per la prima volta questa manifestazione. Fin dal 1926 ogni evento LEN in Ungheria è stato un enorme successo e non ci aspettiamo niente di meno; quindi bisogna avere pazienza e aspettare il momento giusto per ospitare i campionati. Tutti desideriamo disputare un evento con le tribune della Duna Arena piene e festose. L'atmosfera magica creata dai tifosi è un orgoglio degli eventi acquatici svolti a Budapest. Gli atleti partecipanti meritano di godersela ancora una volta e di giungere alla competizione con una preparazione adeguata e di qualità".
CIO: "Continuate ad allenarvi. No a decisioni drastiche"

"Il CIO rimane pienamente impegnato per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. A più di quattro mesi dall'inizio non c'è bisogno di decisioni drastiche; qualsiasi speculazione in questo momento sarebbe controproducente". "Il CIO incoraggia tutti gli atleti a continuare a prepararsi al meglio per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020". "Il CIO è fiducioso che le numerose misure adottate da molte autorità in tutto il mondo contribuiranno a contenere la situazione del virus COVID-19. In questo contesto, il CIO accoglie con favore il sostegno dei leader del G7 espresso dal primo ministro giapponese Abe Shinzo".
Questo è uno stralcio del comunicato stampa, che si può consultare integralmente sul sito ufficiale del CIO, diramato al termine della riunione odierna sull'emergenza coronavirus ed approvato all’unanimità dal consiglio direttivo del CIO e dalle federazioni internazionali degli sport olimpici estivi.
Sospesi gli eventi nazionali. Azzurri cancellati da competizioni internazionali

In considerazione dei limiti imposti, per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del giorno 8 marzo 2020 e dalle differenti ordinanze emanate dalle Regioni e dai Comuni, anche in difformità al citato Decreto; valutata la conseguente impossibilità di garantire continuità e omogeneità alla preparazione degli atleti nel territorio nazionale, la Federazione Italiana Nuoto comunica di aver disposto la sospensione dei seguenti eventi nazionali:
- Campionati nazionali di pallanuoto di serie A1 maschili e femminili sino a nuovo avviso;
- Campionati assoluti indoor open di tuffi previsti dal 13 al 15 marzo a Torino;
- Campionati assoluti indoor di nuoto di fondo previsti il 15 e 16 marzo a Riccione;
- Campionati assoluti di nuoto previsti dal 17 al 21 marzo e Finale del Campionato nazionale a squadre di nuoto - Coppa Brema del 22 marzo, entrambi a Riccione;
- Criteria nazionali giovanili di nuoto previsti dal 3 all’8 aprile a Riccione;
- Campionati nazionali categorie esordienti A e ragazze di nuoto sincronizzato previsti a Roma il 4 e 5 aprile.
Cancellata altresì la partecipazione della squadre nazionali delle varie discipline federali alle competizioni internazionali sino a nuovo avviso.
La Federazione Italiana nuoto – ribadendo l’ossequioso e scrupoloso rispetto delle direttive governative - comunicherà a breve come intende procedere per quanto riguarda i possibili adeguamenti del calendario delle competizioni nazionali e i criteri di partecipazione alle attività nazionali e internazionali.
Italian Sportrait Awards. I vincitori di quest'anno

Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri, Chiara Pellacani, il Settebello e la Nazionale maschile under 17 sono tra i vincitori degli Italian Sportrait Awards 2020, che attraverso la votazione della giuria popolare premiano i protagonisti italiani dello sport mondiale. Il premio organizzato dalla Confsport Italia nel 2020, è patrocinato anche dal Ministero per le Politiche Giovanili e lo Sport, ad ulteriore riconoscimento del valore della manifestazione. La cerimonia di consegna dei premi, inizialmente programmata per lunedì 9 marzo, è stata rinviata a data da destinarsi a seguito del DPCM del 4 marzo relativo alle misure di sicurezza a salvaguardia della salute nazionale, all'idomani dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Gli azzurri della Federnuoto anche quest'anno sono risultati tra i più amati dal pubblico.
Questi tutti i vincitori dell'edizione 2020
Categroria Top uomini: Gregorio Paltrinieri (nuoto)
Categroria Top donne: Federica Pellegrini (nuoto)
Categroria Rivelazioni uomini: Nicolò Zaniolo (calcio)
Categroria Rivelazioni donne: Oxana Corso (atletica leggera paralimpica)
Categroria Giovani uomini: Alessio Simone (taekwondo)
Categroria Giovani Donne: Chiara Pellacani (tuffi)
Categroria Team Top: Nazionale di pallanuoto maschile "Settebello"
Categroria Team Giovani: Nazionale Under 17 di pallanuoto maschile
Il campione dei ragazzi: Alexandra Agiurgiuculese (ginnastica ritmica)
Premio Speciale riservato al miglior radiotelecronista Italiano: Fabio Caressa
Crisi Coronavirus e gestione impianti. Lettera di Barelli
Segue una lettera aperta del presidente Paolo Barelli, che affronta l'urgenza di adottare provvedimenti a sostegno dello sport e della gestione degli impianti.
La profonda emergenza da Coronavirus che attraversa il Paese sta colpendo duramente anche il settore dello sport, che coinvolge oltre 20.700.000 praticanti abituali, circa 4.800.000 atleti tesserati per federazioni sportive e discipline associate e un milione di operatori tra cui tecnici (257.000), dirigenti federali (18.244), dirigenti societari (560.461) e ufficiali gara (117.932).
Le 63.517 società che operano nello sport e nella formazione devono essere considerate alla pari di piccole e medie aziende, prevalentemente senza scopo di lucro o con scarsa marginalità, che tra molteplici difficoltà garantiscono il funzionamento dei circa 150.000 impianti sportivi, comunali e privati, dislocati sul territorio nazionale, come piscine, palazzetti dello sport mono e pluridisciplinari, palestre, campi sportivi et similia.
E' evidente il rapporto che esiste tra qualità di offerta di tutte le componenti coinvolte (tecniche, gestionali e strutturali) e la risposta dei praticanti in termini di salute, di benessere sociale, indotto economico, crescita delle attività sportive e, di conseguenza, campioni che rappresentano lo sport italiano nel mondo.
Basti pensare ai successi della Federnuoto che tutti evocano. Campioni come Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri, Tania Cagnotto, il Settebello - solo per citarne alcuni - nascono dalle sinergie poste in atto con le società che formano gli atleti e gestiscono gli impianti dove loro si allenano, alimentando contestualmente la cultura dell'acqua e quindi plasmando, prima che atleti di successo, giovani uomini e donne che contribuiranno anche in futuro a migliorare il nostro Paese.
La virtuosa ciclicità di successi e la solidità delle base dei praticanti sportivi in Italia è da attribuire prevalentemente al lavoro e alla pianificazione delle società, in questo momento minate nella loro solidità economica e relativa programmazione.
Né scuole, né università, né Stato, né enti locali, con risorse purtroppo insufficienti, potrebbero mai sostituirsi al mondo delle società e dell’associazionismo per garantire l’operatività dell'impiantistica funzionale allo sviluppo e alla pratica delle attività sportive a beneficio dei cittadini.
Ritengo non differibile, dunque, l'approfondimento di misure urgenti per sostenere l'economia dello sport su base nazionale onde evitare che, per la tragedia in atto, collassi il funzionamento degli impianti, alcuni dei quali costretti alla chiusura e al fallimento.
Del resto la gestione delle strutture sportive da parte delle società richiede costi elevati per manutenzioni ordinarie e straordinarie, scadenze fiscali, utenze e finanziamenti di varia natura ed è ormai concreto il rischio di incorrere in profonde problematiche che potrebbero coinvolgere finanche dipendenti e collaboratori e, addirittura, produrre l'inattività della pratica sportiva.
Alla luce di ciò, considerato lo stato attuale di criticità, sensibile alle impellenti esigenze manifestate dal mondo sportivo, ritengo indispensabile l’apertura di tavoli di lavoro che approfondiscano le tematiche esposte.
Pertanto mi rendo disponibile a ricevere eventuali suggerimenti e/o richieste in materia da parte degli operatori del settore, di cui credo di interpretare le necessità, e a collaborare con le autorità competenti per qualsiasi iniziativa volessero adottare.
Paolo Barelli
Approfondimento DCPM del 4 marzo

All’articolo 1 (lettera c) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, si riporta:
c) sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d).
In relazione alla disposizione che permette “lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico” è necessario che gli organizzatori delle competizioni dispongano percorsi di accesso agli impianti adeguati a poter controllare l’ingresso di atleti, dirigenti, tecnici, giudici e funzionari ammessi secondo criteri che permettano una assistenza adeguata per lo svolgimento dell’attività, escludendo l’entrata del pubblico.
Appare evidente che la raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d) (mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro) non si riferisca alle esercitazioni di allenamento e alle azioni durante le competizioni, bensì sia riferita alla pratica dello “sport di base e le attività motorie in genere”.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la Federazione, interpretando le norme con il principio del buon padre di famiglia, ritiene che il riferimento all’allegato 1 lettera d), per le attività di piscina, sia principalmente relativo agli ampi periodi di pausa tra le attività stesse.
Per quanto concerne la disposizione che “le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano” si ritiene che esse riguardino, secondo criteri di buon senso, la verifica della partecipazione all’attività di coloro che non presentino febbre o altri sintomi, come sarebbe opportuno indipendentemente dall’emergenza attuale. E, inoltre, che i comportamenti favorenti la diffusione del virus siano evitati attraverso l’adozione di precauzioni igienico-sanitarie e buone prassi che si dovrebbero osservare sia nella vita quotidiana, sia in tutte le fasi di gara e di allenamento.
A questo proposito, le misure igienico-sanitarie dell’allegato 1 Decreto del Presidente del Consiglio sono:
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona;
c) igiene respiratoria (starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
d) mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro (la disposizione non si riferisce agli allenamenti e gare degli atleti agonisti);
e) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva;
f) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
g) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
h) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
i) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
l) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.