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Evita un mare di guai. Show a Gaeta

Salvamento
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Condivisione. Divertimento. Riflessioni. "Per evitare un mare di guai" capitalizza l'attenzione sulla spiaggia di Serapo, che diventa teatro di una simulazione di soccorso attraverso l'ausilio di pattini, unità cinofile, moto d'acqua, mezzi navali ed elicottero. 

Grazie al sostegno del Comune di Gaeta - e alla collaborazione della Polizia di Stato, della Protezione Civile e della Capitaneria di Porto - la Federnuoto pone l'accento sulla necessità di diffondere la cultura dell'acqua, promuovendo la percezione del pericolo ed il rispetto delle condotte da seguire in fase di balneazione in laghi, fiumi, mari e piscine per prevenire incidenti e garantire la salvaguardia della vita umana. Un'esigenza primaria e quotidiana, soprattutto con l'arrivo della stagione estiva, mostrata con esercitazioni che replicano situazioni di emergenza alla presenza, tra gli altri, del presidente della Provincia di Latina Carlo Medici, del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano e del vice prefetto di Latina Vittoria Ciaramella.

"In Italia ci sono 70.000 assistente bagnanti per 7.500 km di costa e 5 milioni di praticanti - sottolinea il presidente Paolo Barelli - Il tema della sicurezza acquatica è primario per la federazione. Noi sappiamo come formare gli assistente bagnanti, ma il nostro compito è anche educare la cittadinanza. Bisogna avere rispetto e fiducia del mare e degli specchi d'acqua e nel contempo alimentare la percezione del pericolo e la prevenzione assicurando la diffusione di strumenti al servizio della sicurezza. Con questa manifestazione desideriamo sensibilizzare le istituzioni, affinché ogni specchio d’acqua sia controllato da professionisti ben addestrati. La nostra è una funzione educativa, è il cosiddetto salvamento didattico. Mettiamo a disposizione della collettività la nostra professionalità con l'obiettivo di vivere con serenità e coscienza ogni attività in acqua. Gaeta e il litorale hanno risposto con entusiasmo e lo scenario è perfetto per dimostrare la competenza dei nostri uomini e le sinergie poste in atto con Polizia di Stato, Capitaneria di Porto e Protezione Civile. Le spiagge sono sicure, ma la prevenzione è fondamentale per evitare incidenti ed evitare che una giornata di festa si trasformi in tragedia". 

La 13esima edizione della manifestazione - organizzata nell'ambito di una tre giorni di convegni e approfondimenti - ha attirato migliaia di spettatori, tra cui turisti e abituali frequentatori dei lidi. Presente una selezione della nazionale di nuoto per salvamento, guidata dal commissario tecnico Antonello Cano, che nel corso degli anni si è particolarmente distinta nelle competizioni internazionali raggiungendo i vertici d'Europa. Molto apprezzate dagli spettatori, e dalle centinaia di bambini, le operazioni di salvataggio coordinate dalle unità operative. "Noi rappresentiamo la parte agonistica del movimento - sottolinea Cano - La nostra attività, riconosciuta e disciplinata da ILS e ILSE (federazioni internazionale e continentale, ndr), è la spettacolarizzazione ed eccellenza di un'attività fondamentale per il benessere sociale e la tutela dell'ambiente e della salvaguardia umana in specchi d'acqua. Non solo medaglie, ma anche sensibilizzazione al corretto comportamento da tenere durante la balneazione".

La parte didattica ha raccolto testimonianze e studi di ampio interesse grazie agli interventi degli esperti di settore delle federazioni mondiale (ILS) ed europea (ILSE), del presidente della Federnuoto, della Ligue Europeenne de Natatione e vice presidente della Federation Internationale de Natation Paolo Barelli, del segretario generale della FIN Antonello Panza, del senatore Claudio Fazzone, del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, del presidente del CONI Lazio Riccardo Viola, del presidente della commissione Sanità della Regione Lazio Giuseppe Simeone, del'Ammiraglio Ispettore Capo, Comandante Generale delle Capitanerie di Porto Giovanni Pettorino, del dipartimento della Protezione Civile rappresentato da Massimo La Pietra, del capo del compartimento marittimo di Gaeta Andrea Vaiardi, del presidente del CR Lombardia della FIN Danilo Vucenovich. 

Testimonial d’eccezione dell'evento il campione olimpico, mondiale ed europeo Massimiliano Rosolino: “Bisogna avere rispetto e fiducia del mare - racconta Mr. 60 medaglie internazionali - C'erano tanti ragazzi presenti ed è importante che comprendano l'importanza di vivere la spiaggia con responsabilità. Spesso diamo per scontato di conoscere il mare ed i pericoli, invece è utile affidarsi a professionisti che possano aiutarti a tenere comportamenti corretti. Queste manifestazioni hanno una duplice finalità: educano ed avvicinano allo sport ed insegnano a rispettare gli specchi d'acqua, aumentando la conoscenza dell'elemento acqua rendendolo un amico che non ti tradirà mai".



 

Cenni storici del nuoto per salvamento

 

Il salvamento in Italia nasce ufficialmente il 28 settembre del 1899 nel palazzo comunale di Ancona con lo scopo di divulgare, con la pratica del nuoto, l'addestramento al salvataggio e al pronto soccorso. Da allora la Società Italiana Salvamento e le sue sezioni si distinsero per un'intensa attività educativa basata sull'insegnamento dei movimenti di nuoto, di corsi di salvamento e di pronto soccorso per asfittici (il programma di base fu adottato dalle Forze Armate). I corsi terminavano normalmente con delle competizioni e saggi di abilità natatoria e di soccorso.

 

Nel 1936 la Società Italiana di Salvamento è confluita nella FIN divenendone una sezione, ovvero il Nuoto per Salvamento. Da questa sinergia sono derivati nel tempo risultati insperati soprattutto sul piano sociale al punto che le autorità di governo italiane nel 1960, a conclusione di un lungo e ponderato percorso decisionale, hanno riconosciuto il brevetto di Assistente Bagnanti marino della FIN Sezione Salvamento quale titolo valido a disimpegnare l'attività di assistente bagnanti.

 

L'attività di salvamento in Italia - in sintonia con una costante ricerca di alta e specifica professionalità ed in linea con le mutate realtà sociali del Paese, sempre più finalizzate alla tutela dell'Ambiente e verso la Protezione Civile - si è ulteriormente attivata con un enorme impegno di risorse, nella realizzazione di centri federali di alta specializzazione per il soccorso e la sopravvivenza lacuale, in mare, fluviale e in caso di alluvioni; per garantire l'assistenza in elisoccorso con specifici progetti e programmi di pubblica utilità e con l'adeguamento di strumenti e mezzi al servizio degli operatori, tra i quali l'utilizzo delle moto d'acqua e dei cani per il salvataggio, che hanno rivoluzionato le operazioni di soccorso accelerando e perfezionando i tempi di intervento. 

 

Nell'ambito dell'organizzazione nazionale, la sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto riveste, attraverso i propri presidi su tutto il territorio, un ruolo determinante per la formazione, e successivamente per garantire l’aggiornamento, degli assistenti bagnanti; in sinergia con la Protezione Civile, la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana, Regioni, Province e Comuni, anche nell'ambito di progetti per la tutela dell'ambiente marino. 

 

Con i suoi sforzi, unitamente alla formazione degli assistenti bagnanti e alla promozione del nuoto, la Federazione Italiana Nuoto ha così consentito una progressiva diminuzione degli incidenti in acqua e delle morti per annegamento rendendo l’Italia uno dei paesi più sicuri del mondo. I risultati ottenuti nel campo della sicurezza della vita in acqua sono esempio positivo e modello da seguire per le altre associazioni mondiali che operano nel salvamento. L'impegno, la professionalità delle eccellenze impiegate dalla sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto, e gli standard qualitativi del percorso formativo, sono ormai riconosciuti a livello internazionale e parametri fondamentali dell’intero movimento, rappresentato a livello agonistico anche da Squadre Nazionali assolute e giovanili che negli ultimi anni si sono particolarmente distinte ai campionati mondiali ed europei.