56^ Capri-Napoli. Vincono Occhipinti e la francese Jouisse

Torna a vincere un italiano alla Capri-Napoli trofeo Farmacosmo. Dopo la Bridi lo scorso anno, a trionfare nella 56esima edizione, con arrivo nelle acque antistanti il Circolo Canottieri Napoli, è stato Alessio Occhipinti, 25 anni, atleta delle Fiamme Oro e della CC Aniene, in 6h32'20''6. L’allungo decisivo a un chilometro dal traguardo, dopo una gara condotta prima in un gruppo composto da sette unità e poi con altri due nuotatori. Occhipinti, portacolori di Canottieri Aniene e Fiamme Oro quarto nella 25 km europea a Lupa Lake quest'anno, bronzo iridato in carica a Gwangju e terzo lo scorso anno, ha accelerato in vista del percorso obbligato delimitato dalle boe, staccando il vincitore 2020, l’olandese Marcel Schouten secondo in 6h34'33''4, e l’altro italiano e compagno alle Fiamme Oro e all'Aniene Simone Ruffini, terzo in 6h34'44''3.
All’arrivo Occhipinti è apparso giustamente stanco dopo la traversata di 36 km ma anche estremamente soddisfatto: “La gara si è decisa – ammette – ad un chilometro dal traguardo, quando anche Simone Ruffini non ha resistito al mio allungo. Sono contento, anche perché volevo riscattare la delusione dello scorso anno, quando sono arrivato terzo. Il mare nel finale era mosso e non riuscivo a vedere bene le boe. Dedico la vittoria alle Fiamme Oro, ai miei genitori e alla mia fidanzata”.
Derby francese tra le donne, con Caroline Jou'isse (27 anni) vincitrice per distacco in 6h49'23''9 sulla connazionale Lisa Pou (6h52'38''5). Sul gradino più basso del podio Rebecca Talanti (H Sport Firenze) in 7h08'59''6. 56esima edizione della Capri-Napoli che è valevole anche come terza tappa dell'UltraMarathon FINA.
Entusiasmo nelle parole di Luciano Cotena, presidente della società Eventualmente Eventi & Comunicazione che organizza la gara: “Quest’anno – afferma – è stata un’edizione da record, con numeri che sono ritornati quelli degli anni passati. Segno di una gara che cresce sempre e che è riuscita ad uscire indenne anche dal ciclone della pandemia.
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foto deepbluemedia. G/Scala









UltraMarathon FINA. Stochino secondo a Lake Ohrid

Nuoto in acque libere ancora protagonista in Macedonia. Le acque del Lago Ohrid, dopo aver ospitato la scorsa settimana la prima tappa della Coppa Len, sono state teatro sabato 21 agosto del vernissage della UltraMarathon FINA. Nella 25km maschile brillano i colori azzurri. Edoardo Stochino è infatti splendido secondo, preceduto solamente dal francese Axel Reymond - campione del mondo a Gwangju 2019 ed europeo a Budapest 2021 - che si impone in 5h10'31''0. Il 33enne di Chiavari - tesserato per Fiamme Oro e Nuotatori Genovesi, bronzo continentale a Hoorn 2016 - nuota in 5h10'32''00; sul gradino più basso del podio sale il macedone Evgenij Pop Acev in 5h10'34''50. Settimo lo spezzino Francesco Ghettini (Marina Militare/RN Spezia) in 5h16'49''40. Nella gara femminile, nessuna azzurra al via, domino transalpino con Ocean Cassignol che domina in 5h16'39''30, seguita dalla compagna di squadra Caroline Laure Jouisse in 5h45'42''20.
Il circuito torna il prossimo 5 settembre con la 56esima Capri/Napoli, vinta lo scorso anno da una strepitosa Arianna Bridi che arrivò prima, battendo anche la pattuglia di nuotatori uomini, per un successo storico.
Coppa Len. Vince De Memme, secondi Pozzobon e Verani

Debutto da protagonista assoluta per l'Italfondo nella prima tappa della Coppa Len che si è svolta nelle acque del Lago Ohrid, in Macedonia. Nella 10 km femminile strepitoso successo di una ritrovata Martina De Memme (Esercito) che in volata si impone su Barbara Pozzobon. La 30enne di Livorno - allenata dal tecnico federale, nonché marito, Fabrizio Antonelli - nuota in 2h20’04’’0 contro le 2h20’05’’9 della 28enne veneta.
Nella prova maschile vittoria del francese Marc Antoine Olivier - quarto alle Olimpiadi di Tokyo, alle spalle di Gregorio Paltrinieri - in 2h10’55’’6, che negli ultimi duecentro metri stacca Dario Verani (Esercito/Livorno Acquatics) secondo in 2h10’56’’7; completa il podio il tedesco Niklas Frach terzo in 2h11’00’’4. Ottimo quarto, al debutto in azzurro, il sardo Fabio Dalu (Esperia Cagliari) in 2h11’07’’0.
Olimpiadi. Paltrinieri è l'uomo dei miracoli. Bronzo nella 10 km
I Supereroi esistono veramente. Uno di questi, capace di cancellare i fantasmi della mononucleosi e della stanchezza, è Gregorio Paltrinieri che stupisce tutti e si prende un bronzo che sa di impresa nella 10 km in acque libere. Il 26enne fuoriclasse di Carpi, dopo l'argento negli 800, doma le acque di Odaiba Marine in 1h49'01''1, preceduto dal tedesco e campione del mondo Florian Wellbrock, in testa fin dal primo giro, in 1h48'33''7, e dall'ungherese Kristof Rasovszky, che resiste al ritorno dell'azzurro ed è secondo in 1h48'59''0.
SuperGreg è leggenda, esce fuori dall'acqua stremato e sorretto dal suo tecnico Fabrizio Antonelli e aggiorna il libero dei record. L'Italia del nuoto in acque libere infatti festeggia così la terza medaglia olimpica della storia, prima al maschile, dopo il bronzo di Martina Grimaldi a Londra nel 2012 e l'argento di Rachele Bruni a Rio de Janeiro nel 2016. Wellbrock e Paltrinieri si affiancano al tunisino Oussama Mellouli, in passato unico atleta ad essere salito sul podio nella stessa edizione delle Olimpiadi sia in piscina sia nel fondo.
"Più di questo non potevo fare. E' la giusta ricompensa dopo due mesi d'inferno. Vado via da Tokyo con due medaglie e posso ritenermi soddisfatto - spiega il campione europeo in carica nella 10, nella 5 e con la 4x1.25 km - I piani non erano questi, ma per come sono arrivato va benissimo. Oggi faceva molto caldo. La gara è partita subito a tutta e io neanche mi sono accorto dell'accelerazione di Wellbrock. Poi Fabrizio (Antonelli, ndr) mi ha spronato ad andare a riprendere i primi, mi ha perfino fatto saltare il primo rifornimento. Alla fine il tedesco era irragiungibile, ha disputato la gara perfetta; ho provato a superare il magiaro che è statao bravo a non darmi lo spazio".
Il tricampione europeo, bimondiale e olimpico dei 1500 non ha neanche la forza di esultare, perché è andato oltre i propri limiti. "Ho voluto questo bronzo a tutti i costi, perché queste Olimpiadi non mi avevano ancora appagato del tutto: adesso sì. Il quarto posto nei 1500 è stata una brutta botta. Vado via comunque con il sorriso, perché più di così era impossibile. Questa medaglia è una delle più sofferte della mia carriera, ma me la sono meritata, perché nonostante una condizione difficile non ho mollato. Sono contento di aver combattuto e di aver dato il massimo - prosegue Paltrineri, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto - Fosse per me ci riproverei anche la settimana prossima. Adesso ho tre medaglie olimpiche in tre discipline differenti (800, 1500 e 10 km) ed è bello anche questo".
Non riesce a trattenere le lacrime e le emozioni il tecnico Fabrizio Antonelli. "Ha buttato l'anima, il sangue e tutto quello che aveva. Credo sia stato l'anno più duro della sua carriera. Ha compiuto qualcosa di miracoloso. Due mesi fa valutavamo ogni giorno se era il caso di far partire Greg, di farlo allenare o di fargli fare l'attenzione. In questo periodo è aumentato l'affetto e la stima nei suoi confronti. Avevamo un piano in testa, eravamo proiettati a gareggiare con l'obiettivo di conquistare tre ori, ma la mononucleosi ha stravolto ogni previsione. Gregorio si è rivelato ancora più uomo, campione e fenomeno, perché ha preparato un'Olimpiade in condizioni quasi impossibili". Poi il tecnico federale racconta il suo rapporto con Paltrinieri. "Lui pretende sempre il massimo da se stesso e da chi gli sta vicino, ed io tutti i giorni cerco di metterci impegno e trovare soluzioni. Continueremo a lavorare per la sua evoluzione. Appena sarà in salute, metteremo nel mirino le olimpiadi di Parigi 2024, per riprenderci ciò che abbiamo lasciato in Giappone. Queste medaglie dal punto di vista tecnico e di gestione hanno un valore pazzesco: un mese fa non eravamo sicuri neanche di partecipare a tutte e tre le gare e si valutava persino di nuotare solo la 10 km che era l'ultima in calendario".
L'altro azzurro in gara Mario Sanzullo (Fiamme Oro / CC Napoli) chiude al quattordicesimo posto in 1h53'08''6. "Posso solo fare i complimenti ai ragazzi che sono arrivati davanti. Questa mattina le condizioni erano estreme per me - sottolinea il ventottenne di Massa di Somma, allenato da Emanuele Sacchi, per Fiamme Oro e Circolo Canottieri Napoli - Voglio comunque dedicare questa gara a mio nonno che è venuto a mancare in settimana: avrei voluto fare meglio, ma va bene così".
LA GARA. Ventisei atleti al via per i 7 giri del quadrilatero formato da quattro boe da 1435 metri del parco marino di Odaiba. Temperatura dell'acqua 29.5 gradi, 27.5 dell'aria e umidità intorno all'80%. La fase di studio dura il tempo di un amen. Poi, come sempre, è il campione del mondo Florian Wellbrock a rompere gli indugi e a prendere margine: il tedesco chiude il primo giro in 15'49''3. A seguire il 24enne francese Marc-Antoine Olivier (bronzo olimpico e argento mondiale, nonché secondo alle spalle di Paltrinieri nella 5 km) a 6''4, l'unghererese Kristof Rasovszky a 13''6 e l'altro tedesco Rob Muffels che guida il gruppo a 21''2, con Mario Sanzullo che passa dodicesimo a 26''1 e Gregorio Paltrinieri diciassettesimo a 31''9. Wellbrock sempre in testa al passaggio ai 2.9 km in 31'20''5, ma Olivier e Rasovszky dimezzano il ritardo dal tedesco; Paltrinieri risale al quarto posto a 33''5, mentre Sanzullo è undicesimo a 43''5. Il transalpino ricuce lo strappo e passa in testa al terzo giro, con Wellbrock e Raszovsky che restano in scia; e SuperGreg che si mantiene quarto a 18''3, seguito dall'americano Jordan Wilimovsky (21''5) e dal canadese Hau-Li Fan (23''0). Sanzullo sale al nono posto a dieci secondi da Paltrinieri. A metà gara (5.2 km) Wellbrock torna in testa con una manciata di secondi di vantaggio su Rasovszky ed Olivier; Paltrinieri si mantiene a 15''5, mentre Sanzullo perde contatto e scivola all'undicesimo posto ad oltre un minuto dai migliori. A tre giri dal termine, dopo il rifornimento, tedesco, ungherese e francese occupano sempre le prime tre posizioni; ma il 26enne di Carpi riduce il ritardo ad appena 8''3. Ai 6.6 km riparte il forcing di Wellbrock che stavolta precede il magiaro di 6''9, il transalpino di 8''3 e l'azzurro di 9''9. Dietro i quattro c'è il greco Athanasios Kynigakis quinto a 23''9, mentre Sanzullo scende al quartodicesimo posto a quasi due minuti dai leader. Proprio l'ellenico aumenta di giri e, a sorpresa, all'inizio del quinto giro riporta sotto il gruppo. Wellbrock infatti gira sempre davanti, con in scia Rasovzky, Olivier, Kynigakis, Paltrinieri e l'israeliano Matan Roditi. Paltrinieri scala al secondo posto con 5''5 di ritardo da Wellbrock a due chilometri dalla fine; Rasovszky, Olivier e Roditi restano sui piedi dell'azzurro, mentre Kynigakis paga lo sforzo e scivola a una ventina di secondi. Non c'è un attimo di respiro. Tutti saltano l'ultimo rifornimento e Wellbrock torna ad attaccare ad un chilometro dalla fine solo l'ungherese tiene botta e si mantiene a quattro secondi dal tedesco; Paltrinieri perde qualche metro e passa a 13 secondi, marcato da Olivier e dall'israeliano. A mille metri dalla fine Wellbrock aumenta la gambata, Raszovsky perde qualche metro; l'azzurro accelera a sua volta e stacca Olivier. Ultimi cinquecento metri da vivere tutti d'un fiato. Wellbrock dà ancora gas ed è imprendibile. Paltrinieri trova energie da supereroe e affianca Rasovszky all'ingresso dell'imbuto; ma il magiaro è specialista dello sprint ed è argento. Paltrinieri si prende un bronzo che vale oro.
Risultati delle dieci chilometri
Odaiba Marine Park
Mercoledì 4 agosto
1. Ana Marcela Cunha (Bra) 1h59'30"8
2. Sharon van Rouwendaal (Ned) 1h59'31"7
3. Kareena Lee (Aus) 1h59'32"5
14. Rachele Bruni (Ita) 2h02'10"2
Giovedì 5 agosto, alle 6:30 locali
1. Florian Wellbrock (Ger) 1h48'33''7
2. Kristof Rasovszky (Hun) 1h48'59''0
3. Gregorio Paltrinieri 1h49'01''1
14. Mario Sanzullo 1h53'08''6
Il parco marino di Odaiba ha sabbia e rocce che circondano una baia tranquilla che si estende accanto al parco Daiba. E' uno dei luoghi turistici più frequentati in Giappone raccolto in uno scenario futuristico tra il Rainbow Bridge e il Fuji Television Building. Particolarmente frequentato per la spiaggia, i prati erbosi, le piattaforme e lo Skywalk.
foto di Giorgio Scala - DBM / L'uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali. Obbligatorio menzionare i credit.
















Europei. Straordinario Paltrinieri che domina la 10 chilometri

Fenomenale Gregorio Paltrinieri che domina con intelligenza ed evidente superiorità la 10 chilometri europea sul Lago Lupa di Budapest. Il 26enne fuoriclasse di Carpi stravince in solitario in 1h51'30"6, precedendo di 11"1 il 24enne francese Marc-Antoine Olivier - argento mondiale 2019, bronzo olimpico e già ieri dietro all'azzurro nella 5 km - e di 11"4 il 23enne tedesco Florian Wellbrock, campione mondiale della distanza e dei 1500. A un secondo dal podio il 29enne olimpionico olandese Ferry Weertman, campione mondiale al Balaton nel 2017 e argento a Kazan nel 2015, nonché autore della tripletta europea a Berlino nel 2014, Hoorn nel 2016 e Loch Lomond nel 2018.
L'Italia non aveva mai vinto la medaglia d'oro nella 10 chilometri agli europei. Finora i risultati più prestigiosi erano stati gli argenti di Massimiliano Parla a Madrid 2004 e Valerio Cleri al Balaton nel 2010 ed i bronzi di Luca Baldini a Berlino nel 2002 e Nicola Bolzonello a Piombino nel 2012.
"Mamma mia; che garona. Ho cercato di nuotare i primi due giri in totale risparmio perché ero stanchissimo; poi ho iniziato a salire con una progressione sempre più intensa - racconta Paltrinieri, giunto 16enne al centro federale di Ostia insieme a Gabriele Detti e diventato campione di tutto con il tecnico Stefano Morini prima di passare dal maggio 2020 col tecnico federale Fabrizio Antonelli - E' stata una gara bellissima; negli ultimi 100 metri vedevo le stelline. C'era tutti i più forti. Era un buon test e ho vinto con un margine di vantaggio davvero impressionante. Pensavo fossero più vicini a me, quindi ho tirato fino alla fine. Ho preferito attaccare prima rispetto a ieri ed è andata bene. Se mi avessero detto alla vigilia che avrei conquistato due medaglie avrei firmato col sangue - ribadisce l'atleta tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto - Sono arrivati due ori, manca la staffetta dove cercherò di dare il massimo. Sono strafelice. Questi risultati sono merito di tutto il gruppo di lavoro, dell'affiatamento che c'è. Il morale è altissimo e in piscina sarà durissima. Penso anche a tutto quello che manca per le Olimpiadi. Non c'è tanto tempo per curare i dettagli e le esperienze fatte qua sarano importantissime. L'Ungheria la associo a Debrecen, dove nel 2012 ho vinto il primo titolo europeo della mia carriera nei 1500. L'Ungheria mi regala tante gioie e ne sono chiaramente legato", conclude il campione olimpico, bimondiale e trieuropeo dei 1500, nonché plurimedagliato internazionale, mercoledì al primo oro individuale nella 5 km di Lupa Lake dopo l'argento conquistato in staffetta ai mondiali di Gwangju.
Una gara eccelsa, portata avanti come pianificato. "Gregorio aveva bisogno di certezze e queste due medaglie d'oro gliele hanno date - sottolinea Antonelli - Ha gestito la gara in maniera perfetta, sapendo che avrebbe pagato lo sforzo di ieri in termini di energia. Sono due medaglie prestigiose quanto piene di significato. Sappiamo che questo europeo è una tappa di passaggio verso le olimpiadi, seppur molto importante, ma anche che rappresenta il primo confronto diretto tra i più forti dopo i mondiali. Adesso non bisogna abbassare la guardia; anzi, dovremo alzarla ancora di più. Ora gli nuoteranno addosso, lo aspetteranno al varco. Noi lavoreremo per farci trovare sempre pronti".
Sesto Mario Sanzullo (Fiamme Oro / CC Napoli) in 1h51'46"4. "Il sesto posto ad un Europeo di questo livello è un risultato molto soddisfacente. E' stata una tappa di passaggio verso il percorso di preparazione finalizzato alle Olimpiadi - sottolinea il ventottenne di Massa di Somma, allenato da Emanuele Sacchi, qualificato ai Giochi grazie al nono posto ai mondiali di Gwangju - Sto cercando di cogliere sempre l'aspetto positivo di ogni prestazione e imparare dalle esperienze. Sono soddisfatto di come sta procedendo il mio avvicinamento a Tokyo e sono convinto che sarò competitivo", conclude il napoletano al quarto europeo della carriera e miglior risultato di sempre sulla distanza.
Nono Domenico Acerenza (Fiamme Oro / CC Napoli) in 1h51'55"9. "E' stata una gara combattuta sin dai primi metri - dichiara il 26enne potentino allenato da Antonelli ed argento iridato nella staffetta di Gwangju dove giunse quinto nella 5 km individuale - Mi sono trovato imbottigliato tante volte. Ho provato ad uscirne senza riuscirci. Agli 8000 metri ho pensato pure di ritirarmi perché non ne avevo più. Ho ricevuto dei colpi anche scorretti. Perciò sono felice di aver portato a termine la prova".
LA GARA. Partono in 34 con il 22enne francese Logan Fontaine, vice campione del mondo nonché bronzo della 5 chilometri a Loch Lomond nel 2018, che dà forfait. L'inizio non riserva sorprese. Infatti il tedesco Florian Wellbrock non cambia tattica rispetto alla cinque chilometri, ma indossa la muta. Non si sa se perché obbligato dal regolamento o memore dello sforzo compiuto vanamente ieri: finito nono dopo aver condotto per lunghi tratti. Il 23enne tedesco - che ha vinto il titolo mondiale nei 1500 e nella 10 km a Gwangju, nonchè il titolo europeo dei 1500 a Glasgow battendo l'olimpionico, bicampione mondiale e trieuropeo Paltrinieri debilitato dall'influenza intestinale - detta subito il ritmo finendo il primo giro dei cinque in 22'08". A seguire il britannico Tobias Robins a 1"7, il 24enne ungherese Kristof Rasovszky (argento europeo uscente) a 2"2, il 26enne tedesco Rob Muffels (bronzo mondiale ed europeo uscente) a 5"7, il 28enne di Massa di Somma Mario Sanzullo a 8"2, il 24enne francese Marc-Antoine Olivier (bronzo olimpico e argento mondiale, nonché secondo alle spalle di Paltrinieri nella 5 km) e il 26enne potentino Domenico Acerenza a 8"3; il nostro Greg e il 28enne olimpionico olandese Ferry Weertman (campione mondiale al Balaton nel 2017 e argento a Kazan nel 2015, nonché autore della tripletta europea a Berlino nel 2014, Hoorn nel 2016 e Loch Lomond nel 2018) sono a 12"9. Il 26enne carpigiano, plurimedagliato internazionale e ieri al primo oro individuale nel fondo, si affianca subito al più esperto e vincente in vasca per gestire passo ed energie. Il secondo giro propone pochi spunti se non un alternarsi in testa tra Wellbrock (44'44"0), che diserterà le gare in piscina, Rasovszky (+0"6) e Robinson (+0"8) seguiti da Muffels (+1"4) e dal 19enne russo Ruslan Sadykov (+2"7); Paltrinieri risale senza sforzo (+2"9), Sanzullo (+4"6) e Acerenza (+6"5) lo seguono. Nel mezzo tutti i migliori con il solo Weertman staccato (+14"). Ai 6000 metri vi sono 5 atleti in 2 secondi con Rasovszky che guida il trenino in 59'10"7 e Weelbrock (+0"6), Robinson (+1"), Paltrinieri (+1"7) e il 22enne greco Athanasios Kynigakis (+1"9). Olivier, leggermente più dietro, guida invece il gruppo di inseguitori con dentro Sanzullo (+4"5) e Acerenza (+5"). Ancora staccato Weertman (+8"7) che però comincia a risalire gradualmente. Nel frattempo, superata l'ora di gara, Paltrinieri forma la prima linea da quattro con Rasovszky, Wellbrock e Muffels, raccolti in due decimi. La seconda fila è invece composta dagli azzurri Acerenza e Sanzullo insieme a Robinson, Weertman tornato su, e al francese Axel Reymond. Il ritmo sale di ritmo, ma non spezza la gara. Si arriva agli 8000 con Wellbrock che sfilaccia il gruppo e passa in 1h29'43"8 con 9 decimi di vantaggio su Rasovszky, 3"1 su Olivier, 4" su Szekelyi, 4"2 su Weertman, 4"8 su Paltrinieri. Sanzullo e Acerenza distanti rispettivamente 5"5 e 6"3. Negli ultimi 1000 metri Paltrinieri si alza sull'acqua e strappa; in rotta perfetta si porta in testa con l'esperto Weertman sulle gambe. L'azzurro però sfila via e a 750 metri dal traguardo è primo in 1h44'00"2 con poco più di due secondi di vantaggio sui francesi Reymond e Olivier e Weertman (+3"3) che precede Acerenza (+4"8). A 400 metri Paltrinieri allunga ulteriormente, si prende chiaramente il primo posto, schiuma con oltre due, poi tre, poi quattro figure di vantaggio. Chiude in 1h51'30"6. Wellbrock, scivolato dietro, prova a recuperare con la spinta piena delle gambe; risale in zona podio, ma l'azzurro lo vede solo col binocolo. Alla fine sarà terzo (a 11"4), preceduto pure da Olivier (a 11"1). Finisce fuori dal podio Weertman, quarto. Sesto Sanzullo. Nono Acerenza.
LAGO E PERCORSO. Il Lupa Lake è un lago artificiale a nord di Budapest, riempito da una vecchia miniera con acqua proveniente da una sorgente che rifornisce mezza Budapest. Ciò determina la profondità sin dalla riva, finanche a 5 metri, e la pulizia dell’acqua al 99,2% potabile, con 0,8% di cloro. Temperatura di circa 17°, pioggia e vento a strappi. Le 10 chilometri si sviluppano con 5 giri da 2 chilometri su un percorso a forma trapezioidale con lati lunghi da 597 metri e 712 metri.
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Giuliani nella hall of fame. Stasera la cerimonia via zoom

Il 24 ottobre 2019 la International Marathon Swimming Hall of Fame, con sede a Fort Lauderdale, aveva nominato Massimo Giuliani nuovo membro nella commissione degli allenatori dal 2020. La cerimonia si sarebbe dovuta svolgere il 2 maggio 2020 a New York. Invece la pandemia non lo ha consentito. Si recupera stasera alle 21:00 in diretta Zoom accessibile a tutti. Dal 1971 l'IMSHF è affiliata alla International Swimming all of Fame di Fort Lauderdale.
Massimo Giuliani nasce a Manciano, in provincia di Grosseto, il 2 ottobre 1959. Comincia l'attività come istruttore di nuoto nel 1979 a Piombino, dove contribuisce alla formazione della locale società di nuoto di cui dal 1985, quando diviene allenatore, ricopre l'incarico di direttore tecnico e sportivo. Nel 1993 viene nominato tecnico federale della nazionale di nuoto di gran fondo (25 km) e guida la squadra ai campionati mondiali di Roma 1994. Dal 1995 assume la carica di commissario tecnico della Nazionale di tutte le squadre di nuoto di fondo e gran fondo.
Sotto la sua direzione il settore vince oltre 50 medaglie iridate, tra cui spiccano gli 8 ori conquistati nelle edizioni dei mondiali di tutte le discipline acquatiche: quelli di Viola Valli (5 e 25 km a Fukuoka 2001 e 5 e 10 km a Barcellona 2003), di Luca Baldini (5 km a Fukuoka 2001), di Valerio Cleri (25 km a Roma 2009), di Martina Grimaldi (25 Km a Barcellona 2013) e di Simone Ruffini (25 Km a Kazan 2015), e soprattutto due medaglie olimpiche con Martina Grimaldi, di bronzo a Londra 2012, e con Rachele Bruni, d’argento a Rio de Janeiro 2016, dopo il quarto posto di Valerio Cleri e il decimo di Martina Grimaldi nella prima edizione a cinque cerchi, a Pechino 2008. L'Italia di Giuliani inoltre recita un ruolo da protagonista nelle sei edizioni dei mondiali di specialità disputate, da Honolulu 2000 a Roberval 2010, con 7 medaglie d'oro. Leader del movimento, la nazionale vince più volte la classifica per nazioni a livello europeo e nelle 17 edizioni continentali porta la squadra alla conquista di 67 medaglie (26 ori, 17 argenti e 24 bronzi) consolidandosi riferimento per qualità, densità e tipologie di allenamento.
Dal 26 maggio 2014 Massimo Giuliani è stato eletto Sindaco del Comune di Piombino. Nello stesso comune è anche coordinatore della sezione nuoto per salvamento. Attualmente ricopre il ruolo di segretario della commissione tecnica della Ligue Europeenne de Natation, di referente federale per la formazione dei tecnici del settore di nuoto di fondo e di nuoto per salvamento e di collaboratore organizzativo.
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Europei. I convocati per il fondo a Lupa Lake

La nazionale di nuoto in acque libere sarà rappresentata da 13 atleti ai campionati europei di nuoto di fondo, in programma al Lupa Lake, a Budapest, dal 12 al 16 maggio.
Convocati: Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro / Coppernuoto) 5 e 10 Km, Mario Sanzullo (Fiamme Oro / CC Napoli) 10 Km, Domenico Acerenza (Fiamme Oro / CC Napoli) 10 Km, Dario Verani (Esercito / Team Livorno) 5 Km, Marcello Guidi 5 Km (Fiamme Oro / RN Cagliari), Matteo Furlan (Marina Militare / Team Veneto) 25 Km, Simone Ruffini (Fiamme Oro / CC Aniene) 25 Km, Alessio Occhipinti (Fiamme Oro / CC Aniene) 25 Km; Rachele Bruni (Fiamme Oro / Aurelia Nuoto) 10 Km, Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro / Nuotatori Pistoiesi) 5 e 10 Km; Ginevra Taddeucci (Fiamme Oro / CC Napoli) 5 Km, Barbara Pozzobon (Fiamme Oro / Hydros) 5 e 25 Km, Veronica Santoni (CC Aniene) 25 Km. Indisponibile Arianna Bridi (Esercito), qualificata nelle 10 e 25 Km.
Lo staff tecnico sarà composto dal coordinatore tecnico di settore Stefano Rubaudo, dai tecnici federali Fabrizio Antonelli ed Emanuele Sacchi; il tecnico Massimiliano Lombardi; il tecnico del centro studi per le riprese video Roberto Baldasarre; il medico Sergio Crescenzi e il fisioterapista Alessandro Del Piero.
La delegazione partirà da Roma il 9 maggio e rientrerà il 17 maggio; gli atleti Paltrinieri e Acerenza si aggregheranno alla nazionale di nuoto insieme al tecnico Antonelli e al fisioterapista Del Piero.
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foto deepbluemedia.eu
Lupa Lake / Nuoto in acque libere
Mercoledì 12 maggio
5 Km fem alle 11:00
5 Km mas alle 14:45
Giovedì 13 maggio
10 Km fem alle 10:00
10 Km mas alle 14:00
Sabato 15 maggio
Team event 5 Km alle 14:30
Domenica 16 maggio
25 Km mas alle 9:30
25 Km fem alle 9:40
Italfondo a lavoro. Secondo stage a Cervinia

Assoluti, World Series con vista campionati Europei a Budapest e poi Olimpiadi. La stagione del fondo è già iniziata (terzo Paltrinieri e quinta Bruni nella prima tappa delle World Series a Doha) e un secondo gruppo di azzurri guidati dal tecnico federale Emanuele Sacchi ha raggiunto Cervinia per uno stage in altura dopo quello guidato dall'olimpionico Paltrinieri e il tecnico federale Antonelli. "Il lavoro procede come previsto, all'insegna della differenziazione e nel rispetto degli obiettivi dei singoli, in un clima di grande professionalità e serenità - afferma il'esperto tecnico romano. Prossime tappe i Campionati Europei di Budapest e a seguire World series e Campionati Italiani che forniranno ulteriori elementi ed indicazioni per la finalizzazione della preparazione per Tokyo. Divisi in due gruppi svolgiamo sessioni di 18 chilometri circa giornaliere di piscina, alternando due sedute settimanali in palestra ed una a corpo libero. Il clima è disteso e c'è consapevolezza della forza del gruppo in vista dei prossimi impegni". Prossimo step le acque del Danubio nella nuova località Lupa Beach, che per la prima volta ospiteranno dal 12 al 16 maggio un campionato continentale dopo anni di gare sul lago Balaton.
COLLEGIALE DI CERVINIA FINO AL 18 APRILE. Convocati la vicecampionessa olimpica Rachele Bruni (Aurelia Nuoto), Mario Sanzullo (Fiamme Oro/CC Napoli), Pasquale Sanzullo (Carabinieri/CC Aniene), Isabella Sinisi e Veronica Santoni (CC Aniene), Simone Ruffini e Alessio Occhipinti (Fiamme Oro/CC Aniene), Con loro il Cooordinatore tecnico Stefano Rubaudo, il tecnico federale Emanuele Sacchi, il preparatore atletico Alessandro Avallone e le fisioterapiste Valentina Sacchi e Valeria Sarachetti.
World Series. A Doha Paltrinieri terzo, Bruni quinta

Via alla prima tappa delle world series di nuoto in acque libere a Katara Beach. Condizioni proibitive col vento che sfiora i 50 chilometri orari. Temperatura esterna di 20 gradi, temperatura dell'acqua intorno ai 23. Ma l'Italfondo è subito protagonista con Gregorio Paltrinieri che si prende il terzo posto con una strepitosa rimonta negli ultimi cinquecentro metri, considerando che all'inizio dell'ultimo giro viaggiava intorno alla decima posizione. Il campione olimpico, bimondiale e trieuropeo dei 1500 stile libero in lunga e oro iridato negli 800 a Gwangju 2019 - tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto, seguito dal tecnico federale Fabrizio Antonelli - tocca in 1h52'07''9, preceduto dal francese Marc-Antoine Olivier che stacca il gruppo a due chilometri dalla fine e vince in 1h52'02''4 e dal fuoriclasse ungherese Kristof Rasovszky in 1h52'05''5. Alle spalle di SuperGreg, c'è Mario Sanzullo (Fiamme Oro/CC Napoli), quarto in 1h52'14''2.
"Sono contento del terzo posto - commenta l'azzurro - Un medaglia in coppa del mondo è sempre bella da conquistare. E' stata una gara difficile: c'era un vento pazzesco, corrente forte e condizioni non ottimali anche per le mie caratteristiche. Sono riuscito a stare davanti abbastanza, poi verso la fine c'è stata bagarre generale e sono rimasto indietro. Quelli che mi sono arrivati davanti sono Olivier e Rasovszky, tra i due più forti e che hanno vinto molto nelle acque libere internazionali. Chiudere al terzo posto questa gara ci può stare".
Nei diecimila femminili arrivo in gruppo, con dieci atlete in una manciata di secondi. Vince la brasiliana Ana Marcela Cunha, 29 anni il prossimo 23 marzo, campionessa del mondo in Corea dei 5 e 25 chilometri e vincitrice del circuito nel 2018, che al traguardo chiude in 2h01'30"3. Seconda la francese Oceanne Cassignol, oro iridato nei 5000 a squadre a Budapest 2017, in 2h 01'30"8 e terza la tedesca Lea Boy in 2h01'31"9.
La prima delle azzurre e quinta nella classifica generale è la campionessa europea a Hoorn e vice campionessa olimpica a Rio 2016, bronzo nei 10000 e argento nei 5000 mixed di Gwuangiu 2019 e vincitrice del circuito nel 2019, Rachele Bruni con il tempo di 2h 01'33"2 (poco meno di tre secondi di ritardo dalla brasiliana). "La gara è andata bene, sono soddisfatta - dice l'azzurra allenata da quest'anno da Emanuele Sacchi - C'erano vento e onde, quindi è stata la classica gara in acque libere. Mi sono divertita molto. Tranquilla nei primi due giri, poi ho cominciato a spingere di più. Non eravamo molte, alla fine in trenta, causa pandemia, di solito in queste gare siamo di più, ma c'erano comunque atlete importanti, come Marcela Cunha, che parteciperanno ai Giochi. C'è da migliorare qualcosina ma sono contenta". Dietro di lei Arianna Bridi è sesta con 2h 01'34"4, Giulia Gabbrielleschi ottava con 2h 01'35"1 e Barbara Pozzobon decima con 2h 01'36"6.
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GLI AZZURRI CONVOCATI. Alessio Occhipinti (Fiamme Oro/CC Aniene), Arianna Bridi (RN Trento/Esercito), Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro/Nuotatori Pistoiesi) e i già qualificati alle Olimpiadi Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro/Coopernuoto), Mario Sanzullo (Fiamme Oro/CC Napoli) e Rachele Bruni (Aurelia Nuoto). Partenza da Roma il 10 marzo. Con loro nello staff, insieme al coordinatore tecnico e logistico del settore Stefano Rubaudo, i tecnici federali Fabrizio Antonelli ed Emanuele Sacchi, il tecnico Massimiliano Lombardi e il fisioterapista Alessandro Del Piero.
IL CIRCUITO. Dieci tappe con apertura a Doha il 13 marzo e chiusura a Hong Kong, in Cina, il 17 ottobre.Nel 2020 la Coppa del Mondo è stata annullata, dopo la prima tappa a Doha svoltasi nel mese di febbraio. Nel 2019 vittoria tra i maschi del fuoriclasse magiaro Kristof Razovszky che ha preceduto nella classifica generale Matteo Furlan e Marcel Schouten. Circuito femminile vinto dall'argento olimpico Rachele Bruni, davanti alla brasiliana Ana Marcela Cunha e a Arianna Bridi.
LE TAPPE. 13 marzo Doha (Qat), 9 maggio Seychelles (Sey), 12 giugno Budapest (Hun), 19 giugno Setubal (Por), 25 luglio Lac St-Jean (Can), 7 agosto Lac Megantic (Can), 28 agosto Ohrid (Mkd), 11 settembre Nantou (Tpe), data da stabilirsi Chun'an (Chn) e 17 ottobre Hong Kong (Hkg).7





I PODI DEGLI AZZURRI NELLA COPPA DEL MONDO 2021
1^ tappa Doha (Qatar)
10 km maschile
3. Gregorio Paltrinieri
I PODI DEGLI AZZURRI NELLA COPPA DEL MONDO 2019
9^ tappa Chun'An (Cina)
10 kn femminile
1. Arianna Bridi
10 km maschile
2. Matteo Furlan
8^ tappa Nantou (Taipei)
10 km femminile
2. Arianna Bridi
3. Rachele Bruni
10 km maschile
3. Matteo Furlan
7^ tappa lake Ohrid (Macedonia)
10 km femminile
2. Rachele Bruni
3. Arianna Bridi
10 km maschile
3. Matteo Furlan
6^ tappa Lac Megantic (Canada)
10 km femminile
1. Arianna Bridi
2. Rachele Bruni
10 km maschile
2. Dario Verani
5^ tappa Lac St. Jean (Canada)
10 km femminile
1. Rachele Bruni
10 km maschile
3. Dario Verani
4^ tappa Balaton (Ungheria)
10 km femminile
2. Arianna Bridi
3^ tappa Setubal (Portogallo)
10 km femminile
2. Rachele Bruni
2^ tappa Seychelles
10 km femminile
1. Arianna Bridi
1^ tappa Doha (Qatar)
10 km femminile
3. Rachele Bruni
I PODI DEGLI AZZURRI NELLA COPPA DEL MONDO 2018
1^ tappa Doha (Qatar)
10 km maschile
3. Simone Ruffini
2^ tappa Seychelles
10 km femminile
1. Arianna Bridi
3. Martina De Memme
10 km maschile
1. Simone Ruffini
3^ tappa Setubal (Portogallo)
10 km maschile
2. Mario Sanzullo
4^ tappa Balaton (Ungheria)
10 km femminile
3. Rachele Bruni
6^ tappa Lac Megantic (Canada)
10 km femminile
2. Rachele Bruni
10 km maschile
2. Dario Verani
7^ tappa Chun'an (Cina)
10 km maschile
3. Gregorio Paltrinieri
8^ tappa Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti)
10 km femminile
1. Arianna Bridi
2. Rache Bruni
10 km maschile
2. Gregorio Patrinieri
Viola Valli nella Hall of Fame del fondo

Viola Valli è stata nominata nella Hall of Fame della International Marathon Swimming Hall of Fame per il 2021. Atleta del Varese Olona Nuoto con Piero Ragazzi e poi della Snam con Marcello Rigamonti è stata un'icona nel nuoto di fondo e dello sport azzurro all'inizo del nuovo millennio: otto ori iridati tra cui la 10 chilometri a Barcellona 2003 e la 25 nel 2001 a Fukuoka, seguita sempre da vicino dal direttore tecnico della Nazionale Massimo Giuliani e dal suo assistente Valerio Fusco. In entrambe le gare, sconfisse le altre due premiate dalla International Marathon Swimming Hall of Fame, l'olandese Edith van Dijk e la tedesca Angela Maurer. La quarantottenne varesina riceverà il premio di Honor Swimmer in Italia, per motivi legati all'emergenza sanitaria in data da definirsi.
“Sono felice ed onorata e fino a qualche mese fa non me lo sarei mai aspettato – ripete l'ex azzurra, Cavaliere al Merito della Repubblica nominata nel 2003 da Carlo Azeglio Ciampi, di cui si ricorda anche l'amicizia speciale con la moglie Franca - poi però negli ultimi mesi ho ricevuto richieste di materiale e informazioni. Avendo vinto tutte e tre le distanze sono riuscita ad ottenere questo prestigioso riconoscimento". Domenica l’ufficialità con incontri web ed email. "Ho iniziato a nuotare quando avevo 3 anni - si racconta - ma solo quando sono diventata maggiorenne ho capito che avrei potuto fare di più come nuotatrice di fondo, questo grazie anche ai miei allenatori. Ci fidavamo l'uno dell'altro e contrariamente alla prima parte della mia carriera di nuoto, sono riuscita a emergere con abnegazione e perseveranza. Ho partecipato alle Universiadi in gare di mezzofondo in piscina ottenendo un quarto posto e ho partecipato ai Giochi del Mediterraneo di Bari salendo sul podio. Sono stata anche in grado di vincere diversi campionati italiani, mi piaceva soffrire. Durante gli allenamenti in piscina, capivo che la resistenza era adatta a me. Avevo una mentalità molto forte. Avevo bisogno di allenarmi duramente per compensare il fatto che non ero dotata fisicamente come le mie avversarie. Adoravo il mare, la natura, il sole e gli spazi aperti". "Sicuramente, il nuoto in acque libere era più adatto a un'anima libera come me - continua - Il mio allenatore in quel momento poi ha dato il suo contributo indicandomi la strada. Mi sono avvicinata alle gare in acque libere non avendo esperienza e coscienza di ciò che mi sarebbe aspettato. All'inizio ho nuotato solo gare di 5 chilometri. Sentivo parlare di maratone, ma non mi importava. Successivamente ho deciso di prendere parte alla mia prima gara di 25000 ed è stato subito un successo. È stata una sfida per me, ma sin dall'inizio ero sicura di riuscire ad avere successo e volevo dimostrarlo a me stessa. Per 12 anni, i miei allenamenti sono stati molto intensi, ero abituata a nuotare per circa 110 km a settimana e anche a fare molte simulazioni di gara. In piscina ho gareggiato solo per la mia squadra. La mia testa era solo per il nuoto in acque libere. Vincere il Mondiale e potermi ripetere è stata per me una gioia immensa e questo mi ha gratificato a sufficienza. Avevo 31 anni e volevo ritirarmi da vincitrice. Per ottenere ciò che ho ottenuto, ho viaggiato attraverso grandi sofferenze. È stata molto dura. Il mio unico rimpianto sono le Olimpiadi (Pechino 2008 prima edizione ndr), avrei dovuto aspettare altri quattro anni ma non aveva più senso per me. Vorrei ringraziare tutte le persone che amano questo sport che considero puro e vero. Ho potuto nuotare in luoghi magnifici, cavalcare onde molto grandi, ho incontrato delfini, tartarughe marine e squali. Il nuoto in acque libere offre opportunità straordinarie".