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Mondiali di Shanghai A nove punti dal sogno

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Cagnotto e Dallapè seste dai tre metri sincro. Il 20 maggio l'incidente di Tania. L'intervento chirurgico e la paura di non riuscire a gareggiare. Recupero record, grazie all'ottimo lavoro dello staff tecnico e sanitario della FIN

SHANGHAI
Peccato, perché i 9.60 punti che dividono Tania Cagnotto e Francesca Dallapè dalla medaglia nel sincro trampolino ai Mondiali di Shanghai hanno un sapore agrodolce. Della gioia, considerato l'incidente occorso a Tania Cagnotto il 20 maggio scorso e il recupero record; dell'occasione mancata se pensiamo al terzo posto dei preliminari, all'andamento della finale compromesso dagli ultimi due salti e alla qualificazione olimpica che passerà per la coppa del mondo di Londra (quattro posti disponibili, dopo i tre assegnati oggi e quello della Gran Bretagna quale paese organizzatore).
Non dimentichiamo che un mese fa, a Bolzano, in occasione del 17° Grand Prix di tuffi, Tania Cagnotto si stava sottoponendo a sedute di fisioterapia, riabilitazione, ginnastica e palestra. Voleva recuperare in fretta il tono muscolare ed era in attesa di tornare in acqua. Intanto la sua compagna di sincro, campione d'Europa a Budapest 2010 e Torino 2011 e vice campione del mondo a Roma 2009 con lei dai tre metri, Francesca Dallapè, otteneva la qualificazione mondiale anche nel trampolino da tre individuale con il secondo posto in finale e il record di punti di 328.20 punti.
Tania Cagnotto faceva il tifo per lei. Francesca Dallapè le dedicava la medaglia d'argento. Entrambe speravano di poter saltare insieme a Shanghai. Sembrava un sogno. Invece la realtà stava per superare l'immaginazione, ma nove punti di troppo si sono intromessi.
Tania Cagnotto il 19 maggio era stata investita da un'auto che non aveva rispettato il semaforo rosso mentre si recava in piscina per gli allenamenti. Era alla guida del suo scooter; la caduta fu rovinosa, tanto da costringerla il 23 maggio all'intervento chirurgico per ridurre la frattura del terzo medio dello scafoide della mano sinistra. L'intervento era perfettamente riuscito ma la lacerazione al ginocchio alimentava nuovi timori. A 53 giorni di distanza Tania Cagnotto e Francesca Dallapè hanno disputato la finale dei tre metri sincro, aprendo il 14° Campionato Mondiale e vincendo un'altra gara. Quella contro il tempo. Che il peggio fosse passato lo si era capito già a Bolzano, dal 29 giugno al 7 luglio, durante l'ultimo collegiale prima della partenza per la Cina. Tania e Francesca avevano ripreso a saltare insieme e soprattutto avevano ritrovato subito l'intesa, come se lo stop forzato non fosse stato così lungo (circa un mese). Hanno continuato ad allenarsi e fare progressi a Shanghai, dove sono arrivate l'11 luglio insieme ai compagni di squadra Noemi Batki, Maria Elisabetta Marconi, Michele Benedetti, Francesco Dell'Uomo, Tommaso Marconi, Tommaso Rinaldi e Maicol Verzotto. Il sogno poteva avere un lieto fine, invece resta una linea di amarezza.
    
IL LAVORO FISIOTERAPICO. Il merito del recupero a tempo di record di Tania Cagnotto va diviso equamente fra tutto lo staff tecnico e sanitario della Nazionale. Sono state importanti la determiazione, la forza di volontà e il carattere dell'azzurra, ma un contributo fondamentale è arrivato dal fisioterapista Ernesto Vincenti e del medico responsabie della squadra Gianluca Camilleri che, in sinergia con la Federazione Italiana Nuoto e con il Presidente della Comissione Medico Scientifica e Capodelegazione dell'Italia a Shanghai Marco Bonifazi, l'hanno assistita costantemente. "Siamo intervenuti subito - spiega Ernesto Vincenti - e nei primi due giorni dopo l'incidente abbiamo svolto una serie di accertamenti per verificare la diagnosi precisa, i trenta punti al ginocchio e la microfrattura tibiale. Escluse le lesioni più importanti, il terzo giorno, abbiamo iniziato la fisioterapita, unendola a un po' di palestra per non perdere il tono muscolare delle parti sane. Il giorno dopo l'operazione alla mano sinistra abbiamo ripreso la fisioterapia per la gamba. Dal tronco in giù, Tania ha sempre continuato a lavorare. Siamo stati sempre in contatto con il Professor Marco Bonifazi e il dottor Camilleri, abbiamo rivisto il filmato dell'intervento chirurgico per decidere la fisioterapia più appropriata per la mano. Abbiamo utilizzato la tecnica PNF che consiste nell'intervenire attraverso la parte sana, in questo caso il braccio destro, mandando degli input neurologici sull'arto operato". Tania Cagnotto è stata seguita dallo studio fisioterapico Europa Center di Bolzano, affiliato alla Federazione Italiana Nuoto per il settore tuffi.





F. Passariello e M. Cicerchia
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