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Mondiali di Shanghai Cagnotto nella leggenda

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Conquista il bronzo dal trampolino 1 metro e vince la quinta medaglia iridata in quattro edizioni consecutive. Nessuno come lei. Marconi quarta, migliore prestazione della carriera. Doppietta cinese sul podio

SHANGHAI
Tania Cagnotto entra nella leggenda. Mai nessun atleta prima di lei aveva conquistato medaglie in quattro edizioni consecutive dei Mondiali. Tania sì, grazie al bronzo dal trampolino 1m ai Mondiali di Shanghai con 295,45 punti. Un'impresa, perfino contro il destino, dell'incidente del 19 maggio scorso, dei trenta punti al ginocchio, della microfrattura tibiale e della successiva operazione per ridurre la frattura del terzo medio dello scafoide della mano sinistra.
Tania Cagnotto è alla quinta medaglia iridata dopo il bronzo dal trampolino 3m a Montreal 2005, a Melbourne 2007 e a Roma 2009, dove conquistò anche l'argento in coppia con Francesca Dallapè nel sincro trampolino. Neanche papà cittì Giorgio, cinque olimpiadi come il pallanostista Gianni de Magistris e quattro medaglie, e addirittura il campionissimo Klaus Dibiasi, tre ori e un argento olimpico in quattro edizioni, erano arrivati a tanto nella storia iridata. E' vero che l'appuntamento mondiale è diventato biennale dal 2001, ma il bronzo dal trampolino 1 metro ha una valenza immensa se si pensa che Tania Cagnotto appena un mese fa camminava con le stampelle.
L'azzurra - che ha esordito in una manifestazione internazionale alle Olimpiadi di Sydney ad appena 15 anni, laddove toccava l'apice la straordinaria carriera dell'olimpionico Massimiliano Rosolino, che deteneva il record di continuità sul podio ai Mondiali con Perth 1998, Fukuoka 2001 e Barcellona 2003, insieme altra olimpionica Federica Pellegrini, sul podio a Montreal 2005, Melbourne 2007 e Roma 2009 - ha preceduto di 5,30 punti Maria Marconi, quarta per la quarta volta consecutiva dopo i piazzamenti agli europei di Budapest da 1m e a quelli di specialità di Torino da 1 e 3m. Troppo per non trattenere le lacrime, anche se rigano il viso di chi ha raggiunto il miglior piazzamento della carriera, di chi ha un tatoo che ricorda come le vere donne non piangano mai.
Regine dei tuffi italiani. Campionesse diverse. Storie parallele di due atlete forti, sensibili, con maestri e percorsi diversi ed un sogno comune: volare leggeri nello sport come nella vita.
Esordiscono insieme a livello internazionale.
Tania, 26enne di Bolzano, seguita dal papà Giorgio Cagnotto, sposato con la tuffatrice italiana Carmen Castainer, che forma con Klaus Dibiasi la coppia più titolata della storia italiana, non solo nei tuffi.
Maria, tuffatrice romana che compirà 27 anni il prossimo 28 agosto, sorella di Nicola e Tommaso, cugini di Michele Bendetti, e legati attraverso il tecnico federale Domenico Rinaldi, marito della madre Barbara, al figlio Tommaso. Una famiglia, un gruppo unito, una scuola di pensiero e probabilmente riferimento per future generazioni di tuffatori.
Partono dagli mondiali giovanili a Pardubice, in Repubblica Ceca, nel 1999. Cagnotto conquista l'oro dalla piattaforma, Marconi l'argento nel trampolino 3m. Poi ancora medaglie per entrambe agli europei giovanili di Aachen e l'esordio olimpico a Sydney. A Berlino, nel 2002, vincono insieme la prima medaglia tra i grandi: bronzo nel trampolino 3m, a cui Tania aggiunge anche l'argento individuale nella piattaforma.
Da allora sono passati quasi dieci anni e le strade hanno intrapreso direzioni diverse. Tania Cagnotto comincia a salire sul podio internazionale presto, diventa la prima atleta italiana a conquistare una medaglia mondiale, ora cinque, e dà continuità alla leadership europea con nova medaglie d'oro, una d'argento e quattro di bronzo.
Maria subisce una lunghissima serie di infortuni e inanella tanti quarti posti che ne forgiano il carattere e rendono più forte. Dopo molteplici finali e tre medaglie europee, a Roma 2009 arriva anche la prima finale mondiale, conclusa al sesto posto dal metro.
Malgrado le strade diverse, Tania e Maria restano sempre le regine dei tuffi italiani. Anche qui, a Shanghai, dove saltano insieme - l'una contro l'altra - nella finale del trampolino 1m. Ed è una corsa al podio palpitante. Dopo il salto mortale e mezzo ritornato carpiato Cagnotto è terza con 58,80 punti e Marconi è settima con 56,40 punti. Sorpasso Marconi al doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato: 118,80 punti per il quarto posto contro 109,50 per il settimo. Anche il terzo tuffo è uguale, il salto mortale e mezzo indietro carpiato. Marconi resta avanti ma perde vantaggio: 172,85 per il quarto posto contro 169,15 per il sesto. Il podio è nel mirino di entrambe e l'agganciano al quarto tentativo. Cagnotto è quasi perfetta nell'esecuzione del salto mortale e mezzo con un avvitamento e mezzo e si porta al terzo posto con 231,85 punti. A Marconi non pagano tantissimo il salto mortale e mezzo ritornato carpiato: è quarta a 231,65. Le cinesi Tingmao Shi e Han Wang - che chiuderanno argento e bronzo con 318,65 punti e 310,20 punti - sono irraggiungibili. Ancora una volta l'ultimo tuffo sarà decisivo. Cagnotto eccelle nel salto mortale e mezzo ritornato carpiato e raggiunge quota 295,40; Marconi difetta nel salto mortale e mezzo con un avvitamento e mezzo e si ferma al quarto posto a 290,15 punti. Tania Cagnotto entra nella leggenda. Per Maria Marconi un'altra porta in faccia, anche con il miglior risultato della carriera. Resta una straordinaria prestazione e l'ennesima dimostrazione di forza, determinazione e volontà di un'atleta che non si arrende mai, come dimostrò nel maggio del 2010 quando si sottopose ad un intervento chirurgico al cuore per curare un'aritmia congenita mai emersa in precedenza e proseguire l'attività sportiva.
Nei primi due posti le cinesi. E non è una novità: la caccia alle dieci medaglie d'oro è partita. Poi dovranno inventarsi nuovi tuffi e nuove altezze per riscrivere la storia.
"C'ho sempre creduto - afferma Tania Cagnotto, con uno splendido sorriso tra la meraviglia e la consapevolezza che si specchia nella medaglia al collo - Sapevo che la gara da un metro era quella in cui avevo maggiori possibilità di conquistare la medaglia. Era la più semplice da preparare all'indomani dell'incidente. La chiave della finale è stato il terzo tuffo e qualche errore di troppo dell'ucraina Fedorova, della russa Bazhina e della svedese Lindberg. Per battere le cinesi - continua - avrei dovuto disputare la gara perfetta ed approfittare di loro errori. Non sono accadute entrambe le cose". Il bronzo di Shanghai è la medaglia della consapevolezza. "Sì - afferma Tania - Riuscire a salire sul podio malgrado abbia dovuto interrompere gli allenamenti proprio nella fase di rifinitura trasmette grandi stimoli in vista delle Olimpiadi di Londra, alle quali devo comunque ancora qualificarmi. I tre metri saranno una gara difficile, l'impatto con l'acqua è più violento e non sono riuscita a prepararli. Speriamo di entrare tra le prime dodici, strappare il pass olimpico e poi vediamo. Non so ancora se rischierò il triplo e mezzo avanti, magari in finale". Una medaglia conquistata con la testa. "Ho gareggiato al 90% con l'esperienza. Quando arrivi a certi livelli capisci davvero cosa sia e quanti sacrifici ci vogliano per acquisirla". Ed è arrivato il traguardo mai raggiunto da nessun altro, le medaglia, cinque, in quattro edizioni dei mondiali consecutivi. "Un traguardo prestigioso, che mi rende orgogliosa, ma non facciamo paragoni con Massimiliano Rosolino e Federica Pellegrini che potrebbe eguagliare questo record; loro hanno conquistato l'oro olimpico. Una medaglia olimpica vale tutte quelle mondiali. A proposito: Massi tanti auguri per la nascita di Sofia!". Resta un po' di rammarico per il quarto posto di Maria Marconi. "Mi spiace. Non è la prima volta che lottiamo per il terzo posto. E' brutto vedere la delusione sul volto di un'amica. Lei è stata comunque straordinaria; ha disputato un'ottima gara e non deve scoraggiarsi".
Chiusa la conferenza stampa è tempo di abbracci, con un simpatico siparietto. Il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli si avvicina a Tania e le dice: "Complimenti, sei una fuoriclasse dal cuore grande e dal temperamento d'acciaio. Un esempio per tutti". "Grazie - risponde Tania - Mi fa molto piacere condividere questo successo con te. Ma sei tutto rosso in viso, da dove vieni?". "Sono stato al fondo, Martina Grimaldi ha conquistato l'argento nella 10 chilometri e si è qualificata alle Olimpiadi". "Non lo sapevo, che bello. Complimenti e in bocca al lupo a tutta la Squadra. Sono fortissimi!".
Felice e sorridente anche Giorgio Cagnotto, che consola Maria e si gode il trionfo della figlia Tania. D'altronde chi meglio di lui sa cosa significa avere davanti un compagno di squadra. "Klaus Dibiasi era imbattibile; era frustrante perché sapevo che partivo dietro di lui, ma anche uno stimolo a migliorarsi continuamente. Alla fine ne abbiamo tratto beneficio entrambi. Sia Tania sia Maria sono state brave. Purtroppo il podio era chiuso dalle cinesi, come presumo continuerà ad essere nelle prossime gare". Un assalto al bronzo comunque preparato. "Sapevamo che avevamo grandi possibilità e che Tania o Maria potevano conquistare la medaglia - prosegue Cagnotto - All'indomani dell'incidente occorso a Tania abbiamo dovuto limitare la preparazione. La gara da un metro era la più semplice da preparare e quindi anche quella a cui siamo arrivati pronti. Forse già domani riusciremo a sottoporre Tania ad una radiografia alla mano destra; mi auguro di poter sostituire il tutore con uno più leggero. Dai tre metri l'impatto con l'acqua è più forte e il peso del tutore potrebbe comportare problemi di equilibrio e nella fase di entrata". Intanto prosegue l'insolito programma di allenamento pre e post gare. "E' stata una richiesta di Tania. Desidera recuperare qui il tempo perso per il trauma subito a mano e coscia. La fa sentire più sicura". Per Maria tanti applausi e abbracci consolatori. "Non posso rimproverarle nulla - asserisce il tecnico federale Domenico Rinaldi - E' stata bravissima; purtroppo ha sporcato un po' gli ultimi due tuffi che si sono rivelati determinanti, ma è stata una gara dal livello altissimo e sapevamo che c'era solo un posto a disposizione. Certo, questi quarti posti cominciano a pesare. Speriamo che giri anche un po' di fortuna in futuro". Soddisfatta e amareggiata. Maria Marconi vive un insieme di emozioni contrastanti. Consapevole del miglior piazzamento della carriera, demoralizzata per l'ennesimo quarto posto. "Ci sono momenti in cui non sai se ridere o piangere, se festeggiare o disperarti. Sono soddisfatta della gara, non per il piazzamento. Il podio era una possibilità reale, concreta, sfumata alla fine. Brava Tania, io ci riproverò".
 
FINALE TRE METRI SINCRO. Domenico Rinaldi e Michele Benedetti hanno chiuso la finale del sincro trampolino al decimo posto posto con 381,63, un punteggio superiore a quello che gli era valso il nono posto dei preliminari con 372,36 punti. Medaglia d'oro, manco a dirlo, ai cinesi Qin Kai e Luo Yutong con 463,98 punti; argento ai russi Ilya Zakharov ed Evgeny Kuznetsov con 451,89 punti; bronzo ai messicani Yahel Castillo e Julian Sanchez con 437,61 punti.
Michele e Tommaso, che aveva già esordito al Mondiale con il 23esimo posto dal metro, è la seconda volta che saltano insieme ad una manifestazione internazionale dopo gli Europei di Torino, che chiusero al settimo posto con 382,71 punti.
"Sarebbe stato bello arrivare vicino ai 400 punti - ammette Michele Benedetti, bronzo agli Europei di specialità di Torino nel 2009 con Tommaso Marconi - Ci riproveremo e sarà sicuramente più facile ora che potremo allenarci insieme anche in inverno sui trampolini del'Acquacetosa grazie a Federnuoto e CONI". "Il mio mondiale è finito - gli fa eco Tommaso Rinaldi - Mi resta una grande emozione e tanta esperienza per il prosieguo della carriera. Avremmo potuto ottenere un punteggio più alto e migliorare il decimo posto: adesso proveremo ad ampliare il programma dei tuffi e ad accrescerne la difficoltà in vista delle prove di qualificazione olimpica".
    
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