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Mondiali di Shanghai Cagnotto in finale nei 3m

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Come dal metro, l'azzurra si qualifica con l'ultimo punteggio utile delle semifinali e stacca il pass per le Olimpiadi. Eliminata Dallapè. Sabato la finale. Tania: "Non mi aspetto nulla, rischierò il triplo e mezzo avanti"

SHANGHAI
Si era qualificata con l'ultimo posto utile anche alla finale del trampolino 1m e con un tutore più pesante alla mano sinistra, operata alla scafoide dopo lo sciagurato incidente del 20 maggio scorso. Poi ha conquistato il bronzo. Ora assicura che le basterebbe arrivare tra le prime otto per disputare le World Series della prossima stagione, ma non le crediamo. Tania Cagnotto non finisce di stupire. Aggancia la finale del trampolino 3 metri e si qualifica alle Olimpiadi di Londra con il 12esimo punteggio delle semifinali di 299.70, 0.55 di punto in più della tedesca Nora Subschinski, prima delle escluse. Francesca Dallapè invece non ce la fa, solo 18esima con 275 punti: decisivi gli errori commessi nel doppio e mezzo indietro carpiato e nel doppio e mezzo rovesciato carpiato. Nei primi tre posti c'è l'intrusione della canadese Jennifer Abel, seconda con 359.35 punti, tra le cinesi Wu Minxia, prima con 360.65 punti, ed He Zi, terza con 358.05 punti. La finale è in programma domani alle 17.15 locali, le 9.15 italiane.
Proprio il giorno seguente alla storica finale del metro - che ha permesso a Tania Cagnotto di diventare la prima atleta italiana a conquistare quattro medaglie in quattro mondiali consecutivi - l'azzurra si è sottoposta ad una radiografia che ha dato esiti confortanti. Via il tutore rigido; si passa ad un altro più leggero, completamente elastico e rafforzato da un polsino che usano i piattaformisti, onde evitare al polso movimenti innaturali all'impatto con l'acqua.
La sua è una gara regolare, più di testa che di fisico, condizionata dallo scarso allenamento che ne ha ridotto spinta di gambe e compostezza. Ma quando sei lassù, tre metri sopra l'acqua, dimentichi tutto e dai il massimo. In finale ci sarà anche il triplo e mezzo avanti. Tanto Tania non ha nulla da perdere. "Sono serena - racconta la 21enne bolzanina, argento con la Dallapè ai Mondiali di Roma 2009 nel sincro e bronzo nei 3m, dopo Montreal 2005 e Melbourne 2007  - I campionati mondiali sono andati ben oltre le aspettative. Un mese fa ero costretta a non muovere il polso sinistro e a camminare con le stampelle per per la microfrattura della tuberosità tibiale del ginocchio e un profondo taglio suturato con 30 punti sotto la rotula; ora ho una medaglia al collo e la qualificazione olimpica. Ancora non ci credo. In finale darò tutto. La radiografia mi ha tranquillizato. Il nuovo tutore mi fa sentire più libera. Qualsiasi sarà il risultato mi riterrò soddisfatta". La giornata è stata lunga. Prima le eliminatorie dalle 10 alle 12.30; poi le semifinali dalle 14 alle 15.30, senza considerare le fasi di riscaldamento muscolare. "Mi auguro che sia la prima e ultima volta di un programma simile. E' massacrante e non si tutelano né gli atleti né lo spettacolo. I tuffi sono una disciplina dove la concentrazione assume una rilevanza determinante. Mantenere alta l'attenzione per oltre quattro ore è molto difficile". Le mancano i tuffi persi nella fase di riabilitazione, la sicurezza. "Faccio appello all'esperienza, perché rispetto al passato mi sento meno sicura. Sto cercando di compensare gli allenamenti persi lavorando molto qui. Salterò anche domani mattina. E' anche un modo per rilassarmi". L'obiettivo. "Entrare tra le prime otto; sarà dura, perché non ho tanta spinta nelle gambe, ma ci proverò e poi chissà. In realtà non mi aspetto nulla".
Dello stesso avviso Giorgio Cagnotto, Ct della Nazionale e papà di Tania. "I tre metri sono una specialità molto difficile; un insieme di componenti fisiche e psicologiche. Sappiamo che Tania non è al top, ma sta compensando con esperienza e tenuta mentale. Il podio sembra chiuso ed è difficile aspettarsi oltre un buon piazzamento. Peccato per la prova di Francesca Dallapè. Aveva le possibilità di entrare in finale e qualificarsi alle Olimpiadi. Il caldo e il turno tanto lungo non l'hanno aiutata".
Giudizio che condivide anche Giuliana Aor, tecnico dell'azzurra. "E' stata una gara molto competitiva, con tanti errori dovuti al caldo e al programma sfiancante. Visti gli allenamenti mi aspettavo un rendimento diverso. Determinanti gli errori nel doppio e mezzo indietro e nel doppio e mezzo rovesciato". Errori che sottolinea anche Francesca: "Sono delusa, soprattutto per aver sbagliato due salti. Ho sofferto il caldo e l'interminabile turno gara. Ma erano condizionamenti uguali per tutti, quindi non le considero giustificazioni per la prestazione al di sotto di quanto mi aspettassi".
   
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