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Mondiali. Barnabà nono, Baraldi dodicesimo. Cresce l'Italia

Tuffi
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Sale in classifica l’Italia dell’high diving. All’Old Doha Port, dopo Elisa Cosetti da 20 metri, anche Andrea Barnabà e Davide Baraldi dai 27 si migliorano rispetto al mondiale di otto mesi fa in Giappone. Il diciannovenne triestino, un metro e ottanta di altezza, campione mondiale juniores dalla pedana di 15 metri, chiude al nono posto con 325.05 e scala sei posizioni rispetto a Fukuoka. Il ventitreenne di Como, un metro e settanta, è dodicesimo con 315.40 e anche lui fa meglio del 2023 quando era stato tredicesimo. Il primo salto della finale (il terzo del programma gara che si era aperto martedì) è lo stesso per entrambi: triplo ritornato carpiato con barani in cui si lasciano due punti uno dall’altro. Chiudono con due salti da 4.1 di DD dove Andrea guadagna 82 punti e Davide 75.82. Vince Il britannico Aidan Heslop che sbaraglia tutti con un gran tuffo al salto (5187b) da 151.90 che lo proietta a quota 422.95. Oggi è troppo per tutti, anche per Gary Hunt, bronzo a Fukuoka e icona dei tuffi estremi, che chiude la serie della finale al secondo posto con 413.25 punti. E’ terzo lo specialista rumeno Catalin-Petru Preda con 410.20 punti, che era stato d’argento in Giappone. Scende dal podio - e lo fa in modo clamoroso - l’altro fuoriclasse rumeno Constantin Popovici, campione del mondo uscente, che finisce ottavo e di poco davanti al nostro Barnabà. Ma il tuffo più spettacolare della mattina è forse quello dello statunitense James Lichetenstein (quarto) che si esibisce nel quintuplo indietro raggruppato che riceve tutti otto (127.20 punti) e gli applausi dello stadio intero. Lo stesso tuffo lo porta anche lo spagnolo Carlos Gimeno, ben fatto, ma non con lo stesso risultato.
Presenti in tribuna autorità alcuni rappresentanti dello stato generale del Qatar e dirigenti del comitato organizzatore di Doha 2024, con il direttore del torneo delle grandi altezze Ahmed Al-Neema e il direttore delle competizioni in acque libere Khalid Abdullah. 

Obbiettivo centrato da Andrea Barnabà ma anche la posizione di Baraldi può essere considerata come top ten. “Quest’anno ci siamo focalizzati molto sull’aspetto mentale – dice Andrea – Abbiamo aggiunto dei nuovi esercizi come scrivere report sugli allenamenti, notare certi dettagli, capire come ci alleniamo e trascorriamo la nostra giornata. Questo sicuramente ha aiutato molto durante la competizione. Tutto è partito dai nostri allenatori, poi noi abbiamo eseguito e il risultato si è visto”.
“C’era un po' di vento ma non ha dato fastidio perché siamo abituati – spiega Davide Baraldi – e ci alleniamo anche a superare queste difficoltà. Per il resto, il dodicesimo posto è sì vicino alla top ten ma da sportivo si punta sempre a raggiungere l’obiettivo e non ad avvicinarsi. Comunque felice della competizione, in cui siamo migliorati tutti. Si è visto quanto abbiamo lavorato”.

“E’ stato semplice proporre questo tipo di lavoro con loro – commenta il tecnico Nicole Belsasso, moglie del precursore italiano di questa disciplina Alessandro De Rose, bronzo mondiale Budapest 2017 e bronzo europeo a Roma 2022 – perché sono stati molto aperti e molto ricettivi rispetto a questo approccio nuovo che abbiamo provato. Entrambi, come anche Elisa, stanno lavorando su nuovi tuffi con coefficienti maggiori. Davide sta preparando il tuffo che faceva Alessandro, il triplo indietro con tre avvitamenti, mentre Andrea lavora sul quadruplo ritornato con mezzo avvitamento carpiato ed Elisa prova il doppio indietro con tre avvitamenti. E’ un team giovanissimo e stiamo andando avanti ragionando un biennio alla volta. Già per il prossimo, 2025/2027, ci siamo posti degli obiettivi abbastanza ambiziosi. Sull’obiettivo top ten di quest’anno, invece, abbiamo ancora una gara nella stagione per provare a centrarlo per chi non l’ha fatto e magari migliorarlo con gli altri”.

Il bilancio del direttore tecnico della Nazionale Oscar Bertone. “E’ andata molto bene, siamo soddisfatti. Termina un mondiale storico per i tuffi azzurri, sia in piscina che qui dalle grandi altezze, dove i nostri atleti sono i più giovani del campo gara e si sono classificati rispettivamente ottava Elisa Cosetti, nono Andrea Barnabà e dodicesimo Davide Baraldi. Anche loro in crescendo rispetto ai mondiali precedenti. Un progetto che è partito nel 2020, in piena pandemia, e dopo quattro anni ritroviamo i nostri atleti tra i primi dieci al mondo. E’ veramente un grandissimo risultato”.

Finale 25 metri M

1. Aidan Heslop (GBR) 422.95
2. Gary Hunt (FRA) 413.25 
3. Catalin-Petru Preda (ROU) 410.20
9. Andrea Barnabà (ITA) 325.05
12. Davide Baraldi (ITA) 315.40

Foto Giorgio Perottino / DBM
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