Il metro mondiale cambia padrone ma resta in Cina. Wang Zongyuan vince il derby con Peng Janfeng, campione del mondo uscente, e si aggiudica la finale del trampolino non olimpico con 440.25. Peng Janfeng è di bronzo con 415.00 e il messicano Pacheco Marrufo si infila al secondo posto con 420.15. Il vice campione d'Europa Giovanni Tocci, bronzo a Budapest 2017, che a Edimburgo il 7 agosto 2018 conquistava la medaglia d'argento con 401.10 punti, è dodicesimo con 344.25. Si riprende un po' con gli ultimi due salti, quando ritrova tranquillità ma quando ormai è troppo tardi per aggredire la classifica. Nel preliminare di venerdì era ottavo (357.50), ma nei tuffi il punteggio vale soltanto per la gara del momento, nella successiva si azzera tutto.
"Il livello è alto, lo sapevamo. Ho iniziato bene - dice - col giusto piglo, ero carico e grintoso. Poi c'è stato quell'errorino sul terzo tuffo, doppio e mezzo indietro raggruppato, che mi ha un po' buttato giù. Comunque ho provato a dare il meglio di me in tutti i sei tuffi. Mi mancava, però, sempre l'entrata in acqua senza schizzi ma le partenze molto bene, soprattutto avanti e ritornato. Ho sentito un po' di resposabilità per la medaglia di Budapest. Nei tuffi l'aspetto mentale è importantissimo e bisognerà lavorare su quello. Ora analizzeremo la gara con gli allenatori e decideremo su cosa concentrarci".
Rispetto a quella di Budapest 2017, è una finale nuova a metà. Sono in cinque a ritrovarsi da avversari due anni dopo: insieme a Giovanni (bronzo), il campione del mondo uscente Peng Janfeng, il fuoriclasse tedesco Hausding (quarto), l'ucraino Kolody (settimo) e il britannico, bronzo europeo a Edimburgo, James Healty (nono). I primi du tuffi dell'azzurro sono in altalena: i punti guadagnati col doppio e mezzo avanti li perde nel doppio e mezzo avanti con un avvitamento e dopo il secondo round è penultimo con 120. A metà gara Hausding è davanti a tutti con 213.05, il campione del mondo Peng Janfeng è quarto con 201, mentre l'azzurro è sempre undicesimo (160.50). Al quarto salto il messicano Pacheco Marrufo e il coreano Woo Haram stravolgono la classifica: tutti 9 al doppio e mezzo rovesciato raggruppato di Pacheco e "solo" 8 e mezzo all'idolo di casa che esegue lo stesso salto ma carpiato. Woo Haram sale al comando, il messicano è terzo. Tocci scende all'ultimo posto. Wang Zongyuan, che a metà gara era settimo, al quinto tuffo, triplo e mezzo avanti carpiato, fa saltare il banco con una esecuzione che potrebbe valere anche di più di quanto riceve dai giudici (74.25) e scavalca il padrone di casa, che finirà quarto (406.15). Ultimo round: Tocci fa un buon doppio e mezzo ritornato e accarezza i settanta punti, Peng è bravo ma non bravissimo e Wang Zongyuan che salta per ultimo chiude con il doppio e mezzo avanti con un avvitamento da 81.60 che gli permette di restare davanti a tutti.
Giovanni Tocci, cosentino di Esercito e Cosenza Nuoto, allenato da Lyubov Barsukova, che compirà 25 anni il 31 agosto, è il vice campione europeo dal metro (argento a Edimburgo 2018) e bronzo mondiale di Budapest 2017. La sua scalata verso il top diving internazionale è cominciata dieci anni fa proprio sul trampolino da un metro con il successo agli europei juniores a Budapest 2009. Agli assoluti primaverili ed estivi ha vinto sempre lui: con 443.40 il 29 marzo Torino e 390.90 il 24 maggio a Bolzano. Punteggi purtroppo non ripetuti a Gwangju.
Così Giovanni Tocci in finale trampolino 1 metro
dodicesimo 344.25
105B doppio e mezzo avanti carpiato 62.40
5152B doppio e mezzo avanti con un avvitamento carpiato 57.60
205C doppio e mezzo indietro raggruppato 40.50
305C doppio e mezzo rovesciato raggruppato 55.50
107C triplo e mezzo avanti raggruppato 58.50
405C doppio e mezzo ritornato raggruppato 69.75
Noemi Batki e Chiara Pellacani, quarte agli europei di Edimburgo, sono settime nella finale della piattaforma mista con 280.38 ripetendo il punteggio ottenuto nel preliminare. Fin dall'inizio dietro alle britanniche Eden Cheng e Lois Toulson, che chiudono al sesto posto con 289.14 qualificandosi per le World Series del prossimo anno. L'Italia è la prima riserva. Vincono le cinesi Lu Wei e Zhang Jiaqi con 345.24, accompagnate sul podio e quindi ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 dalle malesi Leong Mun Yee e Pamg Pandelela (312.72) e dalle statunitensi Samantha Bromberg e Katarina Young (304.80). "Abbiamo fatto una gara regolare - commentano le due azzurre, che rispetto a due anni fa sono migliorate passando dall'undicesima alla settima posizione - commettendo però qualche piccolo errore che alla fine ha pesato nel confronto con le inglesi". "Quest'anno non sono riuscite ad allenarsi molto insieme - spiega il loro tecnico Domenico Rinaldi - anche perchè Chiara Pellecani si è dedicata di più ai tre metri per completare il suo programma, ma questo non vuole essere un alibi. Sono comunque cresciute e proseguiamo a lavorare per intervenire sulle ultime imperfezioni".
Le due azzurre, che agli assoluti indoor di marzo a Torino hanno vinto con 299.22, nel preliminare ottenevano 280.16 punti chiudendo ottave. La serie di tuffi è la stessa che Noemi esegue in coppia mixed con Maicol Verzotto e con la quale sabato si sono classificati sesti in finale. "Cambiarlo è un rischio - spiega Noemi - si può sostituire un tuffo ma difficilmente lo si fa. Anche le altre Nazioni mantengono gli stessi tuffi della mixed. Saltare con Chiara è diverso, perchè siamo strutturate allo stesso modo. Con Maicol è più dura stargli dietro. Però mi trovo bene con entrambi. Stamattina siamo state brave, con il primo salto eravamo anche davanti alle cinesi che stranamente hanno sbagliato. Con questo nuovo metro di giudizio, più rigido, dove i voti alti non si vedono spesso, è più facile stare vicino alle brave" In giuria anche l'italiano Marco Zampieri (G1). Al primo posto già le cinesi Zhang Jiaqi e Lu Wei con 317.82.
PIATTAFORMA CHE PASSIONE. La pluristellata e medagliata e la piccola campionessa. Noemi Batki che dalla piattaforma è la Regina azzurra e Chiara Pellacani che a 16 anni è già campionessa d'Europa assoluta nei tre metri sincro (in coppia con Elena Bertocchi) che sono stati per un decennio il cavallo di battaglia della coppia olimpica Cagnotto-Dallapè. Due sorrisi diversi ma altrettanto affascinanti, due generazioni diverse e con la stessa grande passione per i tuffi e lo sport in generale.
Noemi Batki, italoungherese, solare, 32 anni che compirà il 12 ottobre, da due anni si è trasferita a Roma dove si allena con il tecnico federale Domenico Rinaldi, dopo una vita trascorsa ad allenarsi con la mamma Ibolya Nagy con la quale ha condiviso moltissimi successi e medaglie. Ad agosto dello scorso anno l'argento agli europei a Edimburgo 2018 l'hanno rilanciata in questa seconda giovinezza.
Chiara Pellacani, romana, 17 anni il prossimo 12 settembre, è tesserata con la MR Sport F.lli Marconi e si allena fin dall'inizio con il tecnico federale Domenico Rinaldi. Ha vinto la medaglia d'oro agli europei giovanili Bergen 2017 dai tre metri nella categoria ragazze ed è campionessa europea in carica nei tre sincro in coppia con Elena Bertocchi. Il successo dello scorso anno in Scozia l'ha lanciata nel panorama internazionale dei grandi e dopo il mondiale di Budapest 2017, al quale ha partecipato senza troppe pressioni e responsabilità, questo è da ritenersi il suo vero e proprio esordio mondiale.
Cosi le azzurre in finale piattaforma 10m sincro
Batki-Pellacani - settime 280.38
201B ordinario indietro carpiato 45.00
301B tuffo rovesciato carpiato 45.60
107B triplo e mezzo avanti carpiato 62.10
407C triplo e mezzo ritornato raggruppato 63.36
5253B doppio e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo carpiato 64.32
Cosi le azzurre nei preliminari piattaforma 10m sincro
Batki-Pellacani - ottave 280.86
201B ordinario indietro carpiato 44.40
301B tuffo rovesciato carpiato 42.60
107B triplo e mezzo avanti carpiato 58.50
407C triplo e mezzo ritornato raggruppato 67.20
5253B doppio e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo carpiato 68.16
Foto Andrea Staccioli/Deepbluemedia.eu