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Europei di Roma. Minisini nella storia. Cerruti e highlight d'argento

Sincro
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Linda Cerruti conquista la sua diciottesima medaglia europea, Giorgio Minisini grida il primo urrà da “single”, il team highlights si conferma dopo l’argento mondiale e conquista la medaglia numero 45 dell'Italia del sincronizzato agli Europei. Nel pomeriggio della seconda giornata degli Europei di Roma alla piscina Nicola Pietrangeli nel parco del Foro Italico il Team Italia del nuoto artistico aggiunge altre tre medaglie al suo carnet. Soprattutto quella di Giorgio Minisini è storica due volte: perché è la prima d’oro dell’Italsincro agli Europei e perché ottenuta in una gara che è stata introdotta per la prima volta nel programma degli Europei dei grandi.

LACRIME DI GIOIA. Finale diretta con ventuno atlete. Lei è la quinta in ordine di apparizione. Lo fa subito dopo la greca Evangelia Platanioti, che l’aveva battuta due volte a Budapest, e all'ingresso è salutata da un boato. Il pubblico grida il suo nome e la applaude ad ogni movimento; presenta il suo Gift of the Gods, dell’autore Two Steps from Hell & Nick Phoenix con la coreografia di Vlada Chigireva. E’ il suo omaggio alla gratitudine e alla più grande preghiera, universale, che si traduce nella parola grazie. Nell’acqua la flessibilità e la tecnica si bilanciano sulle note di “Gift of the Gods".
Pochi minuti prima la greca Platanioti aveva chiuso l'esibizione con 88.9965 punti. Linda ne ottiene 90.8839, tutti super meritati, oltre che per la tecnica, l’impressione artistica e la difficoltà degli elementi, anche e soprattutto per la tenacia, il lavoro, i sacrifici e i progressi dimostrati in 13 anni, dai Mondiali di Roma 2009, ai quali era presente come pre swimmer fino a questi Europei di Roma in cui partecipa da protagonista. Eroina di casa e beniamina del pubblico. Le giurie, che non fanno sconti a nessuno, le riconoscono i meriti e le assegnano 27.8 per l’esecuzione, 27.4 per gli elementi e 35.6339 per l’impressione artistica. Scoppia a piangere davanti al suo pubblico; le mani sul volto e il cuore che esce dal costume. Ma questa volta sono lacrime di gioia che lavano e cancellano i brutti ricordi ungheresi, di quando la greca riceveva quella manciata di punti in più che bastavano a rovinarle la festa. Adesso la festa è tutta sua e da condividere con tutto il suo team, che canta "Linda is on fire". Il suo "grazie" non poteva avete epilogo migliore. “Non so dire se è la soddisfazione più grande della mia carriera, forse sì - commenta l'azzurra - Certamente sono scesa per la prima volta in acqua sciolta, senza tensione e solo per dare il massimo. Non ho voluto neanche sentire il punteggio della greca per non farmi influenzare. Ho deciso di cambiare atteggiamento, approccio ed è andata benissimo. Questa medaglia mi ripaga, e non poco, per la delusione dei mondiali di Budapest. Abbiamo lavorato tantissimo in questo periodo, svegliandoci sempre alle sei del mattino per allenarci e migliorare tutte le routine. Il tecnico è sempre stato il mio tallone d’Achille ma oggi sono stata pulita in tutta la routine. Dedico questo argento a tutto lo staff, ai compagni di squadra e a tutte le persone che mi vogliono bene. Il mio europeo è ancora lungo, ma adesso lo vivrò con un peso in meno”.
Per Linda Cerruti, 28 anni di Savona, allenata dal direttore tecnico della Nazionale Patrizia Giallombardo e tesserata con Rari Nantes Savona e Marina Militare, che nel club è seguita anche da Benedetta Parisella, si tratta della diciottesima medaglia europea in carriera. Ai mondiali a Budapest a giugno si era classificata quarta con 89.0142 punti. A distanza di 40 giorni ha fatto molto meglio, del suo meglio, avvicinando quota 91.
Sul gradino più alto ci sale Marta Fiedina, l’amica e sorella acquisita, che dopo il preliminare del singolo free si augurava di dividere il prossimo podio con l’azzurra. La vice campionessa del mondo, ucraina, 22 anni e già molti trofei in bacheca, è ultima ad esibirsi e prima nel gradimento delle giurie con 92.6394 (28.2, 28.1, 36.3994). “È stato tutto perfetto: io prima e Linda seconda - commenta Marta - Sono felicissima per lei, si merita quest’argento. Sono mesi che ci alleniamo in Italia e non possiamo far altro che ringraziare la Federazione Italiana Nuoto e il suo presidente Paolo Barelli per l’opportunità che ci ha concesso". Al terzo posto non c'è Platanioti bensì Alexandri Vasiliki che supera anc'essa quota 90 e supera la greca con 90.0156. Anche l'austriaca scoppia in un pianto di gioia.

MINISINI CAMPIONE D'EUROPA. Una volta c’era lo statunitense Bill May, ora c’è Giorgio Minisini. Entrambi pionieri del sincro maschile internazionale. Ma Giorgio ha superato il maestro. Adesso è lui l’idolo della gente, grandi e piccoli, uomini e donne, tutti affascinati da questo ragazzo romano che ha sfidato tutte le barriere ideologiche, superato tutti i pregiudizi, fino a diventare tre volte campione del mondo nel duo mixed e oggi campione d’Europa (e già campione d’Italia) in una disciplina che fino a una decina di anni fa era ritenuta esclusivamente femminile. Nella prima finale del “men’s solo technical” Re Giorgio si afferma con 85.7033 punti, distribuiti in 26.4 per l’esecuzione, 25.9 per gli elementi e 33.4033 per l’impressione artistica. Con lui, cooprotagonisti in questa gara storica, lo spagnolo Fernando Diaz Del Rio, secondo con 79.4951 e il serbo Ivan Martinovic, terzo con 58.8834. “Prendo quest’oro come un punto di partenza per me e tutto il movimento. Adesso analizzeremo l’esercizio e cercheremo di migliorarlo: comunque è stata una gara storica e sono contento di averne fatto parte. Gareggiare da solo mi trasmette una responsabilità diversa, forse sono più rilassato. Sognavo di sentire l’inno suonare in Italia: praticamente nella mia città”.
Il bicampione del mondo del duo mixed, in coppia con Lucrezia Ruggiero, presenta al pubblico romano e continentale nel suo esercizio tecnico "A Plastic Sea", ispirato dalle parole di David Attenborough, divulgatore scientifico e naturalista britannico, volte a richiamare l'attenzione sull'impatto che l'attività umana ha sugli ecosistemi marini e sul legame che questi hanno con la vita sul nostro pianeta. “Il punteggio poteva essere oltre ai 90.000: forse anche per i giudici è una nuova esperienza”, aggiunge Minisini, il neo campione d’Europa del singolo.

DRAGONE D'ARGENTO. Le dieci ragazze del Dragone, vicecampionesse del mondo, concludono la tripletta azzurra al Parco del Foro Italico. Sono d’argento anche agli Europei di Roma con 91.7000 punti, un po’ meno che in Ungheria, ma sempre subito dietro alle maestre e sorelle ucraine che vincono il titolo con 94.0667. Terze sono le francesi con 89.2000. Le azzurre, che conquistano la medaglia numero 45 dell’Italia ai campionati europei (un oro, 15 argenti e 29 bronzi) ripropongono l’Highlight Flags of Our Fathers di Rise of Evil del compositore e orchestratore romano Antongiulio Frulio, che ha curato anche le musiche della squadra, con cui hanno stupito a Budapest (92.2667). Il capitano della squadra Gemma Galli parla per tutti. "E' una giornata perfetta per tutta la squadra: tre medaglie, tanta gioia e altrettante lacrime. Il punteggio è veramente molto buono, non siamo troppo lontane dall'Ucraina e questo ci fa ben sperare per il futuro. E' stato un anno in cui ci siamo sacrificati tutti e molto: i risultati ci stanno premiando. Oggi siamo ubriachi di felicità".
Il tema del dragone ricorre frequentemente nella mitologia legata alle antiche civiltà, e allude all'eterno conflitto tra luce e ombra. Il drago simboleggia le difficoltà che l'uomo deve superare, allo scopo di superare se stesso. L’impatto scenico è forte. La coreografia è del direttore tecnico Patrizia Giallombardo e del suo staff. Le dieci ragazze sono Domiziana Cavanna, Lida Cerruti, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, Gemma Galli, Marta Iacoacci, Marta Murru, Enrica Piccoli, Federica Sala e Francesca Zunino. Riserve Veronica Gallo e Isotta Sportelli.

PRIMO ORO EUROPEO PER L’ITALIA. Giorgio Minisini, 26 anni di Roma, allenato dal direttore tecnico della Nazionale Patrizia Giallombardo e tesserato con Aurelia Nuoto e Fiamme Oro, scrive un’altra doppia pagina della storia del nuoto sincronizzato azzurro. E’ la prima medaglia d’oro dell’Italsincro agli Europei ed è ottenuta in una gara che è stata introdotta per la prima volta nel programma degli Europei dei grandi. Fino a questa edizione l’Italia agli Europei di nuoto artistico aveva conquistato 41 medaglie: 12 d’argento e 29 di bronzo. Con le finali di oggi e ieri sale a 45: 1, 15, 29. E la storia continua …

PRE SWIMMER. Gli azzurri della Nazionale B Susanna Pedotti ed Edoardo Fanton introducono le due finali del singolo tecnico. Susanna Pedotti, quattro medaglie d’argento e due di bronzo tra singoli e squadre agli Europei juniores di Alicante, ottiene 81.7939 punti; Edoardo Fanton, al debutto nel singolo tecnico, mostra un po’ di emozione e riceve 70.6068 con il suo “Zombie”. “Gareggiare a così alti livello è una grande emozione, in una cornice di pubblico fantastica – dice Susanna – che rappresenta un’esperienza che mi aiuterà a migliorare e raggiungere gli obiettivi”.
“Il nuoto sincronizzato è sempre stato di famiglia – racconta Edoardo – mia madre a mia sorella lo hanno praticato, mia sorella a livello dilettantistico e mia mamma come master. Mi è subito piaciuto fin dal primo approccio e così ho iniziato con l’agonismo. La musica che ho scelto è Zombie dei Bad Wolves e gli esercizi sono stati montati dal tecnico Roberta Farinelli insieme alla mia allenatrice Letizia Nuzzo di club. E’ stato bello approcciarsi a questo livello così alto. Devo lavorare ancora tanto sui punti negativi”.

Foto Pasquale Mesiano / DBM