Presentato a Roma il libro sulle statistiche degli incidenti in acqua, edito dalla FIN. Il Presidente Barelli: "I dati sono confortanti ma il nostro lavoro deve proseguire con il massimo impegno"
ROMA
Il Presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli e il Presidente della Sezione Salvamento Maria Teresa Letta (nella foto di Giorgio Scala, insieme al Vice Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Ammiraglio Dassatti, al Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso e al prof. Alessandro Sabatini) hanno presentato oggi a Roma il libro "Indagini Statistiche sulle morti per sommersione e annegamento in Italia", edito dalla FIN e curato dal prof. Sabatini.
A fare gli onori di casa è stato Paolo Barelli che ha salutato la platea di giornalisti, dirigenti, tecnici, fiduciari, maestri di salvamento e assistenti bagnanti che sono intervenuti nella Sala Rossa del Foro Italico. "La Federazione Italiana Nuoto è conosciuta per la preparazione degli atleti di alto livello di nuoto, pallanuoto, tuffi, sincronizzato e nuoto per salvamento, di cui sono presenti alcuni atleti della Nazionale che si stanno preparando per i Mondiali di settembre a Viareggio e Livorno. La FIN, oltre alle attività agonistiche, è da sempre impegnata, fin dal 1899, nella promozione e divulgazione di attività educative finalizzate alla prevenzione degli incidenti acquatici. Nel 1951 è stato riconosciuto alla FIN il compito di formare gli assistenti bagnanti per le piscine, nel 1958 per le acque interne (laghi e fiumi) e nel 1960 anche per le acque marine. Il lavoro di Alessandro Sabatini ha analizzato i dati relativi agli anni dal 1960 al 1999, dati Istat che come tali ci garantisco la piena affidabilità".
"Dai dati emerge - ha proseguito il Presidente federale - una notevole diminuzione degli annegamenti, ma questo non ci deve assolutamente distogliere dalla nostra azione di prevenzione e soccorso fino a quando non raggiungeremo quota zero. Perchè anche un solo morto per noi è troppo".
La parola è passata alla prof.ssa Maria Teresa Letta. "Da molti anni sono impegnata nel sociale ed in particolare sui temi della salvaguardia delle vite umane. Ringrazio il prof. Sabatini perchè con la sua opera, che ho apprezzato molto, ci aiuta a riflettere sull'importanza della formazione e diffusione sul territorio di persone qualificate a prestare soccorso in un ambiente particolare come quello dell'acqua".
Poi è stato il momento dell'autore del volume, Alessandro Sabatini, Coordinatore del Settore Statistica e Banca Dati della FIN, che con l'usilio dei grafici, ha illustrato i contenuti dell'opera sottolineando come "nei 40 anni esaminati (dal 1960 al 1999) il numero di incidenti mortali per sommersione e annegamento è diminuito sensibilmente e contemporaneamente è aumentato il numero di cittadini italiani che praticano le discipline natatorie". "Siamo partiti dagli annuali della statistica demografica dell'ISTAT e siamo arrivati all'analisi dettagliata".
Il lavoro di Sabatini è stato apprezzato molto dall'Ammiraglio Dassatti. "Mi sento a casa - ha esordito - infatti nel 1964 ho conseguito il brevetto di istruttore di nuoto e salvamento della FIN. E' un grande piacere vedere riuniti assistenti bagnanti e maestri di salvamento che sono coloro i quali quotidianamente e con grande coraggio e altruismo si mettono a disposizione della popolazione. Chi salva una vita, salva il mondo. Questa frase non l'ho detta io per primo ma l'ho fatta mia e amo ripeterla. Il lavoro del prof. Sabatini ci indica quanto i dati siano confortanti ma ci deve far riflettere su quanti soccorritori intervengono quotidianamente sul territorio a protezione della popolazione. Ed è a loro che io mi sento particolarmente vicino. Un ulteriore ringraziamento alla FIN per la collaborazione fattiva sui temi dell'addestramento al nuoto per salvamento dei militari del Corpo delle Capitanerie di Porto".
Guido Bertolaso, che giovedì al Quirinale riceverà dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la medaglia d'oro al merito civile della Protezione Civile italiana, ha concluso gli interventi delle autorità presenti complimentandosi con la FIN. "Partendo da un argomento triste - ha detto Bertolaso - si sono raggiunti molti aspetti positivi. La diminuzione delle morti e degli incidenti in acqua negli ultimi 40 anni è coincisa con un incremento demografico. Il merito di tutto ciò è ascrivibile soprattutto alla maggiore diffusione del nuoto nella popolazione e all'opera di infomazione promossa dalla Federazione Italiana Nuoto. In tutti i settori legati alla protezione civile la parola magica è l'apprendimento: imparando a guidare rispettando le norme di sicurezza si riduce il numero di incidenti stradali, imparando a tutelare il nostro patrimonio ambientale si riduce il rischio di incendi e devastazioni, imparando a realizzare gli edifici seguendo le norme antisismiche si riduce il numero di vite umane a seguito dei terremoti, imparando a nuotare si riduce il numero di annegamenti".
La conferenza stampa si è conclusa con la premiazione da parte di Bertolaso e Dassatti di tre assistenti bagnanti che si sono resi protagonisti di particolari interventi di soccorso.
CASI DI MORTE IN ITALIA PER
SOMMERSIONE E ANNEGAMENTO ACCIDENTALE
NEL 1960
1471 (2, 88% casi ogni 100.000 abitanti)
(1513 compresi gli italiani morti all'estero:
Maschi 1280 Femmine 233)
NEL 1999
310 (0,54% casi ogni 100.000 abitanti)
(361 compresi gli italiani morti all'estero:
Maschi 286 Femmine 75)
MEDIA 1960/1964
1384 (2,69 casi ogni 100.000 abitanti)
MEDIA 1995/1999
362 (0,63% casi ogni 100.000 abitanti)
TOTALE DEI CASI DAL 1960 AL 1999 IN ITALIA: 34677
TOTALE DEI CASI DAL 1995 AL 1999 IN ITALIA: 1811
REGIONE CON LA PIU' ALTA MEDIA DAL 1995 AL 1999:
TRENTINO ALTO ADIGE CON 11 CASI (1,18%)
REGIONE CON LA PIU' BASSA MEDIA DAL 1995 Al 1999:
BASILICATA CON 2 CASI (0,30%)
REGIONE CON LA PIU' ALTA MEDIA DAL 1960 AL 1964:
VALLE D'AOSTA CON 4 CASI (3'63%)
REGIONE CON LA PIU' BASSA MEDIA DAL 1960 AL 1964:
CALABRIA CON 16 CASI (0.79%)
NEI PAESI DEL MEDITERRANEO
L'Italia è il Paese con i valori pi— bassi e la
Grecia è il Paese con valori più alti (oltre 2
volte l'Italia)
IN EUROPA
I dati più bassi si registrano in Italia, Olanda
e Svezia.
NEI PAESI DEL G8
I valori più bassi si registrano in Italia, Regno
Unito e Germania. Negli USA il valore è Pari al
doppio dell'Italia e i dati più alti sono
Relativi alla Russia.