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LEN. "Far nuotare l'Europa in sicurezza"

Salvamento

La Ligue Europeenne de Natation ha presentato il progetto "Getting Europe Swimming Safely", durante i campionati europei di nuoto, in svolgimento a Copenhagen, con l'obiettivo di ridurre i decessi per annegamento nel continente, diffonderndo percezione e precetti per alimentare la conoscenza delle basi tecniche del nuoto quale strumento per vivere responsabilmente l'elemento acqua.
In una conferenza stampa tenutasi nella Royal Arena - sede della competizione - il presidente della LEN Paolo Barelli, il CEO della federazione danese Pia Holmen e Jon Glenn di Swim England hanno presentato i dettagli dell'iniziativa.
"Dobbiamo capire che il nostro sport è diverso dagli altri. Se sai nuotare puoi salvare la tua vita e forse anche quella degli altri - ha affermato il presidente Barelli - Il nostro progetto non si riferisce ad atleti di alto livello, ma a chiunque. Coinvolge tutte le federazioni ed ha un obiettivo comune: investire risorse e conoscenze per prenderci cura delle generazioni presenti e future, per tutelare la salute ed il benessere di tutti i cittadini. Dobbiamo usare le nostre conoscenze per sviluppare collaborazioni con i ministeri dello sport, della salute, dell'educazione, della scuola, delle infrastrutture per alimentare l'insegnamento del nuoto e ridurre, fino a raggiungere l'utopistico zero, morti per annegamento nei mari, fiumi e laghi e in tutti gli spazi d'acqua d'Europa".
L'amministratore delegato della federazione danese Pia Holmen ha condiviso alcuni dati che riguardano la Danimarca, dove il nuoto è tra le attività sportive più popolari. Con una costa di quasi 8.500 km, il nuoto è considerato un'abilità fondamentale; eppure le statistiche sono preoccupanti. "Il nostro progetto locale si concentra sullo sviluppo, l'implementazione e la valutazione di modelli innovativi di educazione al nuoto in ambito scolastico affinché ne vanga implementato l'apprendimento".
I dati in Europa - che comunque resta all'avanguardia per l'insegnamento e la pratica del nuoto - raccontano di quattro persone che muoiono nelle acque ogni ora, 35.000 ogni anno. L'annegamento è tra le 10 principali cause di morte nel mondo e tra le prime cinque tra i bambini di età inferiore ai 15 anni. "Troppe vite perse", sottolinea Detlev Mohr, presidente della ILSE Europa, attraverso un messaggio video.
Anche Jon Glenn, di Swim England, condivide dati che meritano un approfondimento: nonostante il nuoto sia obbligatorio nelle scuole, il 45% dei bambini di età inferiore agli 11 anni non sa nuotare 25 metri.
"Dobbiamo innalzare e condividere standard che salvano vite - asserisce Glenn - Siamo contenti del sostegno ricevuto da molti rappresentati politici che considerano l'insegnamento del nuoto ai bambini un diritto umano".