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Mondiali a Doha. L'analisi del nuoto master azzurro

Master
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La folta rappresentanza italiana, nella piscina Aspire Dome a Doha, è salita 134 volte sul podio (53 ori, 44 argenti e 37 bronzi) collocandosi al secondo posto della classifica generale, immediatamente alle spalle dei rappresentanti delle squadre tedesche che fanno meglio per 2 podi. Volgendo lo sguardo alle altre rappresentative non si può non segnalare la qualità delle performance degli atleti australiani che conquistano medaglie in quasi la metà delle prove individuali a cui hanno partecipato (47%), seguiti dai master statunitensi con un 38% di performances da medaglia e dagli atleti NIA (Neutral Individual Athletes) con il loro 34%.
Per una analisi più approfondita delle gare si è proceduto ad applicare ad ogni risultato il punteggio tabellare utilizzato in Italia nelle gare del Circuito Supermaster e nelle prove di campionato italiano: ciò consente di disporre di un criterio univoco per confrontare le diverse gare indipendentemente dalle categorie di appartenenza degli atleti.
In generale il punteggio medio complessivo degli atleti italiani è stato di 867 punti, in linea con quello globale di 862 punti a testimonianza del valore raggiunto, nel complesso, dal movimento master nazionale. Da evidenziare il punteggio conseguito nelle gare dei misti dai master italiani che con 904 punti è significativamente superiore al livello generale di 881 punti.
Le prestazioni superiori ai 1000 punti sono state 82 in campo femminile, di cui 7 delle atlete italiane, e 101 tra gli uomini, di cui 12 dei nostri atleti; valori complessivi pressoché equivalenti considerando il numero di presenze gara: 3240 per gli uomini e 2289 per le donne. Per quanto riguarda i master italiani sono da ascrivere 15 nuovi record nazionali: 8 in campo femminile di cui 3 record europei (Franca Bosisio nei 50 dorso e farfalla e Cristina Tarantino nei 400 stile libero) e 7 tra gli uomini.
Volgendo l’attenzione alle TOP 20 prestazioni femminili risalta il 18° posto di Franca Bosisio con il tempo di 2'37"37 conseguito nei 200 farfalla (1042 punti). Da sottolineare i risultati delle statunitensi Mary Case ed Ellen Reynolds che entrano in questa speciale classifica con tutte le prove a cui hanno partecipato. La ottantacinquenne Mary Case guida la classifica con 1186 punti nei 50 farfalla e si aggiudica ben 3 delle prime 4 posizioni coprendo tutte e 3 le distanze della farfalla. L’altra statunitense, Ellen Reynolds, da prova della sua ecletticità entrando in questa speciale classifica con tutte e 5 le gare a cui ha partecipato, passando dal dorso ai misti per chiudere con i 200 rana. In campo maschile grande evidenza per il nostro Carlo Travaini che per solo una manciata di punti (4) non conquista la cima della classifica che è andata ad appannaggio dell’ottantenne ceco Rudolf Smerda (1073 punti). Tra i due atleti è stato un confronto a tutto campo: Rudolf entra in classifica con tutte e 3 le distanze del delfino in cui ha gareggiato; analogamente anche Carlo Travaini si inserisce con le 3 prove a rana a cui va aggiunta la notevole prestazione nei 200 misti, che gli è valsa il 18° posto in classifica.
Raffrontando le prestazioni maschili con quelle femminili ed estendendo il confronto fino alla 50° posizione in classifica, si constata – in base alla media dei punteggi – un livello qualitativo più elevato in campo femminile con una media di 1049 punti contro i 1035 riscontrati in campo maschile.
Volgendo l’attenzione alle TOP20 prestazioni italiane, in campo femminile la parte del leone la ha svolta Franca Bosisio che occupa le prime quattro posizioni della classifica, permettendosi di inserire nelle TOP20 nazionali anche la quinta prova: i 200 stile libero (19°). Eccellenti le prestazioni della toscana Manuela Maltinti che in ambedue le prove dei misti supera i 1000 punti. Da evidenziare la costanza dei risultati delle romane Daniela Petracchi e di Elena Piccardo che insieme a Daniela Deponti sono inserite in questa particolare classifica con ben 3 prove. In campo maschile si assiste a quanto riscontrato in campo femminile: Carlo Travaini emula Franca Bosisio occupando i primi quattro posti della classifica nazionale dei TOP20. Alle 4 performances di Travaini fanno da riscontro le 3 prove di Filippo Magnini, con la piccola sorpresa del risultato dei 50 rana che – dal punto di vista del punteggio – è da preferire alla prova cronometrica dei 50 stile libero.
Confrontando le classifiche internazionali dei TOP20 con quelle nazionali e osservando le categorie degli atleti e atlete inseriti, si può evidenziare come il movimento italiano sconti una certa debolezza nelle categorie più anziane a fronte di una significativa presenza di atleti delle fasce di età intermedie da M45 a M60, tant’è che solo due atleti, uno in campo maschile e l'altra in campo femminile, sono over 60.
E’ possibile che tale situazione sia da ascrivere, oltre ad aspetti socio-culturali che incidono in modo significativo verso una costante pratica sportiva anche in età avanzata come avviene nei paesi anglosassoni e nel nord Europa, anche alla storia della pratica del nuoto nel nostro paese nel corso degli anni ’60 e ’70, attività svolta da un nucleo limitato e privilegiato di atleti e che solo negli ultimi decenni dello scorso secolo è divenuta una pratica di massa, ampiamente consigliata dai medici e trascinata dai notevoli e costanti risultati degli azzurri in campo internazionale, alimentando così il filone del mondo master.
Infine, alcune considerazioni meritano gli aspetti organizzativi. In primo luogo, il programma gare proposto da World Aquatics per i mondiali Master evidenzia alcune criticità ben testimoniate da alcuni dati di fatto: le gare dell’ultima giornata dei campionati, 400 misti, 200 stile libero e 50 farfalla, hanno registrato i più alti indici di assenza pari al 17% degli iscritti. Sarebbe forse opportuna una revisione del programma gare, iniziando dal prevedere una continuità delle gare dello stile libero posizionando i 200 stile libero nella giornata centrale della manifestazione come spartiacque tra le gare più lunghe (800 e 400) e quelle di velocità (100 e 50).
Sicuramente da apprezzare l’accoglienza degli atleti con disponibilità di generi di conforto lungo tutta la manifestazione a cui peraltro ha fatto riscontro una gestione della giornata delle staffette caratterizzata da forti ritardi rispetto a quanto programmato (in alcuni casi di oltre un'ora e mezza) e difficoltà nella gestione degli spazi riservati alla prechiamata quantunque il numero dei partecipanti non fosse particolarmente elevato.

Si ringrazia per la collaborazione Claudio Tomasi

pdf Analisi delle gare di nuoto