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Europei Master Roma. Il luminare Gumbsch: “Nuoto e fisica richiedono la stessa attenzione”

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La scienza dei materiali ci insegna a comprendere meglio il mondo che ci circonda, è una scienza in continua evoluzione che si fonde con l’arte di sperimentare, mescolare e testare nuove composizioni. Ne sa qualcosa Peter Gumbsch, fisico tedesco pluripremiato con una vita tra laboratori e accademie, ma anche una grande passione per l’acqua e la voglia di regalarsi un ricordo unico partecipando agli europei masters di Roma. “Due giorni fa, quando sono entrato in questa piscina, ho avvertito una sensazione fantastica. Qui si respira un'atmosfera olimpica, è semplicemente splendido,” racconta. “Ho compiuto 60 anni a gennaio e quindi volevo regalarmi qualcosa di speciale. Così ho pensato che partecipare ad una competizione internazionale sarebbe stato un bel modo di festeggiare”.
Gumbsch inizia la sua carriera accademica con la laurea in fisica e il dottorato presso l’università di Stoccarda. Le sue ricerche lo hanno portato a girare il mondo tra Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, diventando un luminare internazionale nella scienza dei materiali con cattedra al “Karlsruhe Institute of Technology KIT” e al “Fraunhofer Institute IWM”. “Ho due posizioni, quella di professore universitario e di direttore dell'Istituto di Tecnologia Fraunhofer, che è un centro di ricerca tedesco per le scienze applicate. È un po’ come fare l'allenatore di nuoto. Bisogna prima provare ad eseguire le cose che vuoi insegnare ai tuoi studenti o colleghi. Se vuoi precisione, devi essere preciso. E poi sicuramente il consiglio più importante è essere aperti. Negli ultimi 10 anni, dal consigliare direttamente gli studenti, sono passato a formare giovani scienziati che si sono già laureati e si stanno approcciando alla carriera accademica”.
Il professor Gumbsch riesce a trovare anche delle similitudini tra il suo lavoro ed il mondo acquatico: “Penso che ci sia una sorta di relazione tra carriera universitaria e attività sportiva. In entrambi i casi, si tratta di una competizione, una per la forza fisica, l'altra per buone idee. L'esecuzione attenta è presente in entrambe; ci sono dei parallelismi tra la parte accademica, soprattutto nelle discipline ingegneristiche dove lavoro, e il nuoto. Entrambi richiedono attenzione al dettaglio e importanza dell'esattezza e della precisione”.
Nella sua carriera di scienziato dei materiali riceve negli anni molte onorificenze dalla comunità scientifica internazionale e diventa membro della US National Academy of Engineering e della German Academy of Sciences Leopoldina: “Difficile da dire quale sia per me il riconoscimento più importante, credo il Premio Leibniz. Vincerlo significa ricevere molti soldi per la ricerca e ti dà la libertà di poter progettare i tuoi programmi di ricerca in modo indipendente. Non devi scrivere una proposta di progetto, puoi usare i soldi della ricerca per fare quello che vuoi in 5-6-7 anni. In termini di prestigio, sono membro di varie accademie e questo è una sorta di riconoscimento per il buon lavoro. Non è tanto il valore del premio, quanto più di essere riconosciuti dall'Accademia tedesca delle Scienze e dall'Accademia statunitense di ingegneria. È una bella sensazione”.
Quando non testa materiali, non fa prove di carico o non guida un gruppo di ricercatori, Gumbsch nuota nel gruppo Masters Gundelfinger TS 1976, società sportiva tedesca di Friburgo. “Ho ricominciato con il nuoto sei o sette anni fa. Ho nuotato quando ero bambino fino ai 15-16 anni, poi ho smesso e iniziato di nuovo sei anni fa quando i miei tre figli hanno lasciato casa e quando mia figlia più giovane ha compiuto 13 anni. Lei era una nuotatrice agonistica e quindi la seguivo fin quando il suo allenatore mi ha convinto a iniziare di nuovo a nuotare”.
Agli europei Masters di Roma ha disputato i 200 misti, i 50 dorso e i 50 stile libero. Anche se in vasca non ha ottenuto vittorie, i suoi successi da ricercatore continuano anche grazie al nuoto: “La cosa buona è che posso praticarlo di sera, per un'ora, un’ora e mezzo, mi lascio dietro tutto quello che riguarda il lavoro perché si tratta solo di contare le vasche e mi rilassa”.