Città di Milano. Sveltata la nona edizione

Presentata l'edizione numero nove del Trofeo Città di Milano, in programma da venerdì 1 a domenica 3 marzo alla Piscina Samuele, presso la Sala Pirelli di Palazzo Pirelli Regione Lombardia. Al tavolo della conferenza il Presidente Nuotatori Milanesi Roberto Del Bianco, l'assessore allo Sport della Regione Lombardia Martina Cambiaghi, l'assessore allo Sport e Turismo del Comune di Milano Roberta Guaineri e il direttore tecnico Cesare Butini.
Quest'anno nuova formula con la classifica per serie che permetterà agli atleti di testare subito la miglior prestazione possibile, garantendo spettacolo in tutte e quattro le sessioni. Prime due giornate dedicate ai big, poi domenica in vasca da 25 in acqua Juniores e Ragazzi.
Il presidente della Nuotatori Milanesi Roberto Del Bianco ha presentato l'evento, sottolineando il grande impegno profuso nella realizzazione del meeting. "Un pensiero speciale andrà a Manuel Bortuzzo durante tutto lo svolgimento del Trofeo; infatti, la società organizzatrice aderirà alla raccolta fondi give#tutticonmanuel che sosterrà il giovane atleta e la famiglia in questa nuova sfida".
L' assessore allo Sport della Regione Lombardia Martina Cambiaghi ha riconosciuto la volontà del Trofeo Città di Milano nel dare risalto alle giovani promesse del nuoto, dedicandogli l'intera giornata di domenica. L' assessore a Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano Roberta Guaineri ha evidenziato quanto la continua crescita della pratica del nuoto nella città richieda continue attenzioni verso gli impianti. Il presidente FIN Lombardia, Danilo Vucenovich ha rinforzato il messaggio di Roberta Guainieri, auspicando sempre maggiori sensibilità verso il tema impianti, non solo in occasioni di eventi di questa portata.
Il direttore tecnico Cesare Butini ha ricordato l'importanza del Città di Milano a quattro mesi dai campionati del Mondo e a poco più di un anno dai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Assenti perchè influenzati Gregorio Paltrinieri, Martina Carraro, Domenico Acerenza e Mattia Zuin, sarà comunque grande spettacolo in acqua con tanti big: tra gli azzurri sui blocchi Ilaria Cusinato, Gabriele Detti e il padrone di casa Andrea Vergani (tutti e tre presenti alla conferenza stampa); tra gli stranieri il sudafricano, ma ormai italiano d'adozione, Chad Le Clos e i fuoriclasse ungheresi Katinka Hosszù e Laszlo Cseh.
#TutticonManuel. Con Manuel Bortuzzo nel cuore, nella mente anche a Milano. Il meeting darà spazio anche all'iniziativa della Federazione Italiana Nuoto give#tutticonmanuel, dedicata a Manuel Bortuzzo ferito in un vile agguato sabato 2 febbraionel quartiere Axa di Roma. Durante le tre giornate verrà effettuata una raccolta fondi e la società organizzatrice verserà quanto raccolto tramite bonifico.
PROGRAMMAZIONE TELEVISIVA SU RAISPORT
Venerdì 1 marzo
in diretta dalle 17.45 su Raisport + HD
Sabato 2 marzo
in diretta dalle 9.30 su www.raisport.it
in diretta dalle 15.55 su Raisport + HD
Gli azzurri a Milano. Ilaria Bianchi (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91), Arianna Castiglioni (Fiamme Gialle/Team Insubrika), Ilaria Cusinato (Fiamme Oro/Team Veneto), Elena Di Liddo (Fiamme Oro/Team Veneto), Elena Di Liddo (Carabinieri/CC Aniene), Erica Musso (Fiamme Oro), Margherita Panziera (Fiamme Oro/CC Aniene), Federica Pellegrini (CC Aniene), Aglaia Pezzato (Esercito/Team Veneto), Simona Quadarella (Fiamme Rosso/CC Aniene), Silvia Scalia (Fiamme Gialle/CC Aniene), Carlotta Zofkova (Carabinieri/Imolanuoto); Thomas Ceccon (Fiamme Oro/Leosport), Matteo Ciampi (Esercito/Nuoto Livorno), Piero Codia (Esercito/CC Aniene), Santo Condorelli (Unicusano Aurelia Nuoto), Marco De Tullio (Sport Project), Gabriele Detti (Esercito/In Sport Rane Rosse), Luca Dotto (Carabinieri/Larus Nuoto), Lorenzo Glessi (Esercito/Gorizia Nuoto), Nicolò Martinenghi (Fiamme Oro/NC Brebbia), Alessandro Miressi (Fiamme Oro/CN Torino), Davide Nardini (Genova Nuoto), Marco Orsi (Fiamme Oro/UISP Bologna), Luca Pizzini (Fondazione Bentegodi), Alessio Proietti Colonna (Marina Militare/Unicusano Aurelia Nuoto), Matteo Rivolta (Fiamme Oro), Fabio Scozzoli (Esercito/Imolanuoto), Ivano Vendrame (Esercito/Larus Nuoto) e Andrea Vergani (Carabinieri/Nuotatori Milanesi). Compongono lo staff il direttore tecnico Cesare Butini, i tecnici federali Stefano Morini, Claudio Rossetto, Matteo Giunta, Gianni Leoni, Fabrizio Bastelli e Stefano Franceschi, il tecnico Gianluca Belfiore, il medico federale Lorenzo Marugo, lo psicologo Paolo Benini e il tecnico apnea Mike Maric.
Premio Cangrandre 2018 a Thomas Ceccon

Presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona ha avuto luogo la cerimonia del premio Cangrande 2018,che costituisce il più importante riconoscimento dell'amministrazione comunale al mondo dello sport. Fra i premiati, Thomas Ceccon, il diciottenne talento delle Fiamme Oro/Leosport che si allena presso il Centro Federale di Verona sotto la guida di Alberto Burlina, e che ha collezionato, nella stagione scorsa, una serie di prestazioni di grande rilievo: cinque medaglie ai Giochi Olimpici Giovanili - oro nei 50 stile libero, argento nei 50 dorso e 200 misti e bronzo nei 100 dorso e nella staffetta 4x100 stile libero - e due medaglie ai campionati europei giovanili - argento nella 4x100 stile libero e bronzo nella 4x100 mista. A Verona, oltre il premio Cangrande, il nuoto ha avuto un altro significativo riconoscimento: la sezione locale del Gruppo Veterani Sportivi ha attribuito il premio "Atleta dell'Anno" a Stefano Raimondi, azzurro paralimpico che si allena al Centro federale; al suo attivo ben otto medaglie ai campionati europei di Dublino.
Nella foto: da sinistra l'allenatore di Ceccon, Alberto Burlina, Alberto Nuvolari, Thomas Ceccon, i sindaco di Verona Federico Sboarina e l'assessore allo sport del Comune di Verona Filippo Rando.
Camp a squadre. Finaliste A1 e A2, podi di B1

Le regioni col maggior numero di finaliste in serie A1 sono Lazio (due nei maschi e due nelle femmine) ed Emilia Romagna (tre nei maschi e una nelle femmine). Nella serie A2 La Gestisport Coop, Nuotatori Milanesi e Tiro a Volo sono presenti in finale con entrambi i team; accedono alle finali di Riccione con i migliori punteggi della fase regionale l'Imolanuoto con le ragazze (11806) e il Nuoto Livorno con i ragazzi (11794) che si sono classificate none nel ranking generale di società. Le società Piave Nuoto per il settore femminile con 11065 punti e Gam Team di Giorgio Lamberti e Tania Vannini per quello maschile con 11236, che si sono classificate diciassettesime nelle graduatorie generali, vincono il titolo di "Campione italiano a squadre di serie B1" della stagione 2018/2019. Seguono tutte le classifiche complete.
Mondiali. Paltrinieri 2°nei 1500,mista rosa 3^

Non basta, purtroppo, il secondo tempo della carriera a Paltrinieri per tornare a vincere il titolo iridato. Il primatista mondiale in 14'08"06 (passaggi ai 400 in 3'44"02 e 800 in 7'31"33) cede a Mykhailo Romanchuk, che l'aveva già battuto agli europei di Copenhagen nel dicembre scorso: 14'09"14 contro 14'09"87 al termine di una gara strepitosa, ovviamente la più veloce della storia. Il campione di tutte le vasche (olimpico, bimondiale e trieuropeo in lunga, bieuropeo e mondiale in corta) attacca subito, nuota addirittura sotto al record mondiale per due terzi di gara coi passaggi ai 400 in 3'43"01 e 800 in 7'30"31, record italiano (prec. 7'31"18 di Federico Colbertaldo, oro col primato continentale al Duel in the Pool di Manchester nel 2009).
L'ucraino, vicecampione mondiale ed europeo in lunga, resta a una misura fino ai 1000 metri quando l'azzurro perde gradualmente di efficacia, accorcia la bracciata, e subisce la regolarità del ventiduenne di Rivne che risale e si mette in modalità sorpasso negli ultimi 200 metri. Paltrinieri non ci sta, risponde con carattere, con volontà, ma perde il confronto in velocità finché cede nell'ultima vasca: 25"84 contro 27"16.
Il duello, seppur amaro per il nuoto italiano, esalta la prestazione di entrambi: basti pensare che bronzo è conquistato dal norvegese Henrik Christiansen in 14'19"39. Lontanissimo.
"Da una parte sono contento perché non avvicinavo il primato mondiale da quando l'ho stabilito. E' un supertempo. Mi conforta e trasmette sicurezza anche in relazione al lavoro che sto svolgendo. Ne avevo bisogno perché agli europei della scorsa estate ero arrivato in ottima forma, ma non ho potuto dimostrarlo perché mi sono ammalato - spiega il 24enne di Carpi, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto - Il risultato finale ovviamente mi scoccia. Secondo me potevo vincere. Probabilmente nella fase centrale non ci ho creduto abbastanza. Non dico che mi sia accontentato, anzi. L'ho tirata dall'inizio alla fine. Mi sono presentato sul blocco cattivo, agguerrito, deciso come non mai. Ho impostato la gara come volevo, però nella fase centrale probabilmente ho avuto paura di tirare troppo, di forzare e perdere energie. Potevo osare di più. Mi è mancata sicurezza. Credo che se avessi spinto ancora di più intorno ai 600 metri avrei ammazzato la gara. Gli avrei dato cinque secondi. Cosiderato che non ho avuto momenti di crisi nel prosieguo, avrei dovuto provarci. Invece mi è rimasto attaccato a un paio di secondi ed è riuscito a risalire. Poi allo sprint so che ne ha più di me. Dovevo staccarlo prima".
Per Paltrinieri è la quarta medaglia iridata consecutiva dopo l'argento a Istanbul nel 2012 in 14'31"13, l'oro a Doha nel 2014 in 14'16"10 e l'argento a Windsor 2016 in 14'21"94. "La gara è stata tirata, bella. Dispiace aver perso - conclude Paltrinieri, che ha scaricato un po' di rabbia al tocco lanciando la cuffia lontano con un gesto di stizza - So che Romanchuk ha una chiusura strepitosa, alla Sun Yang. In prospettiva futura è un'altra indicazione su come impostare le gare contro l'ucraino. Tirare ancora di più nel mezzo per evitare il suo ritorno nel finale. La vasca corta, seppur abbia il record del mondo, non mi è mai piaciuta moltissimo. Il lavoro sta pagando. Il lavoro svolto in Australia sta emergendo gradualmente andandosi a fondere con quello quotidiano. Sto tornado ad altissimi livelli".
In coda di giornata il colpo di scena. Fantastico. La staffetta mista femminile conquista la medaglia di bronzo in 3'51"38, record italiano, approfittando della squalifica dell'Australia. Medaglia inedita: 50esima internazionale di Federica Pellegrini nella sua straordinaria carriera e 50esima nella rassegna per il nuoto italiano dal 1993 ad oggi: 6 ori, 25 argenti e 19 bronzi. Le azzurre buttano giù 1"5 al precedente che il Circolo Canottieri Aniene aveva nuotato in Coppa Brema a Riccione lo scorso aprile. Di quella squadra facevano parte già Pellegrini in versione dorso ed Elena Di Liddo. Questa volta invece apre Margherita Panziera che va al di sopra del personale nuotato in batteria (57"63 contro 58"39) per un settimo posto che Martina Carraro trasforma in quarto in 1'04"47. Posizione mantenuta da Di Liddo in 56"41 e dalla divina che chiude in 52"11 tenendo a distanza il Giappone (3'51"81). L'Australia paga il cambio anticipato in terza frazione di Emily Seebohm e lascia il podio alle azzurre che lo completano con gli Stati Uniti (3'45"58) e la Cina (3'48"80).
"Si chiude un mondiale fantastico - racconta Carraro, già bronzo nei 50 rana, quarta nei 100 e autrice di cinque record italiani - Questa medaglia ci sta proprio tutta. Sono molto contenta per la squadra", conclude la 25enne genovese, tesserata con Fiamme Azzurre e Azzurra '91, allenata da Cesare Casella insieme al compagno Fabio Scozzoli ad Imola. "Sono molto contenta per la prestazione e personalmente perché ho conquistato la 50esima medaglia internazionale della carriera - racconta Pellegrini, 30enne di Spinea tesserata per il CC Aniene ed allenata da Matteo Giunta al centro federale di Verona - Questa volta abbiamo avuto un po' di fortuna che nella vita serve sempre. Sono contenta di tornare a casa con una medaglia e con la mascotte. Sono contenta della settimana di gara. Ho retto tutti i turni di gara con lo stesso ritmo. Del 200 che non nuotavo da un anno e mezzo. Della 4x200 che sta tornando. Abbiamo una bella squadra. I giovani si stanno integrando bene e si stanno facendo rispettare crescendo nel confronto con gli avvesari internazionali", chiosa l'azzurra, quarta nei 200 stile libero che è tornata a nuotare dopo l'oro mondiale di Budapest 2017 sulla fuoriclasse statunitense Katie Ledecky. "Mi spiace aver peggiorato il tempo delle batterie, ma ho dato tutto ciò che avevo - racconta Panziera, 23enne di Montebelluna che si allena a Roma guidata da Gianluca Belfiore per Fiamme Oro e CC Aniene - Sono contenta di avere delle compagne così forti da recuperare quello che avevo lasciato in corsia. Poi un pizzico di fortuna per conquistare la prima medaglia mondiale della carriera. Speriamo prometta bene per il futuro", auspica la campionessa europea in lunga dei 200. Prima medaglia anche per Di Liddo, che non è riuscita a ripetersi nella finale dei 100 dopo la semifinale da record. "Purtroppo ho accusato tanto la stanchezza di una settimana intensa e l'emozione di disputare una finale mondiale partendo da corsia centrale - racconta la 25enne di Bisceglie, bronzo continentale in vasca lunga - Ero motivata, ma non sono riuscita a ripetermi. Mentre con la staffetta è arrivata una medaglia bellissima, voluta a tutti i costi e un po' fortunata. Ma ci abbiamo sempre creduto", sottolinea l'atleta tesserata per Carabinieri e CC Aniene ed allenata da Raffaele Girardi.
"Non mi aspettavo di arrivare quarta - racconta la 28enne di Fiamme Azzurre e Azzurra '91, allenata da Fabrizio Bastelli - Sono felice per il tempo, triste per i pochi centesimi che mi separano dal podio. Era parecchio che non nuotavo così bene, finalmente si sono sbloccate le gambe. Va bene; è un ottimo punto da cui ripartire", conclude l'azzurra che solo nel 2012 - quando è stata campionessa mondiale ed europea della distanza - aveva nuotato più velocemente.
L'Italia chiude la classifica per nazioni al sesto posto, a soli 9 punti dall'Australia.
foto di Andrea Staccioli / deepbluemedia.eu - insidefoto.com (riproduzione riservata)
Mondiali. Paltrinieri 2°nei 1500, mista rosa 3^

Non basta, purtroppo, il secondo tempo della carriera a Paltrinieri per tornare a vincere il titolo iridato. Il primatista mondiale in 14'08"06 (passaggi ai 400 in 3'44"02 e 800 in 7'31"33) cede a Mykhailo Romanchuk, che l'aveva già battuto agli europei di Copenhagen nel dicembre scorso: 14'09"14 contro 14'09"87 al termine di una gara strepitosa, ovviamente la più veloce della storia. Il campione di tutte le vasche (olimpico, bimondiale e trieuropeo in lunga, bieuropeo e mondiale in corta) attacca subito, nuota addirittura sotto al record mondiale per due terzi di gara coi passaggi ai 400 in 3'43"01 e 800 in 7'30"31, record italiano (prec. 7'31"18 di Federico Colbertaldo, oro col primato continentale al Duel in the Pool di Manchester nel 2009).
L'ucraino, vicecampione mondiale ed europeo in lunga, resta a una misura fino ai 1000 metri quando l'azzurro perde gradualmente di efficacia, accorcia la bracciata, e subisce la regolarità del ventiduenne di Rivne che risale e si mette in modalità sorpasso negli ultimi 200 metri. Paltrinieri non ci sta, risponde con carattere, con volontà, ma perde il confronto in velocità finché cede nell'ultima vasca: 25"84 contro 27"16.
Il duello, seppur amaro per il nuoto italiano, esalta la prestazione di entrambi: basti pensare che bronzo è conquistato dal norvegese Henrik Christiansen in 14'19"39. Lontanissimo.
"Da una parte sono contento perché non avvicinavo il primato mondiale da quando l'ho stabilito. E' un supertempo. Mi conforta e trasmette sicurezza anche in relazione al lavoro che sto svolgendo. Ne avevo bisogno perché agli europei della scorsa estate ero arrivato in ottima forma, ma non ho potuto dimostrarlo perché mi sono ammalato - spiega il 24enne di Carpi, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto - Il risultato finale ovviamente mi scoccia. Secondo me potevo vincere. Probabilmente nella fase centrale non ci ho creduto abbastanza. Non dico che mi sia accontentato, anzi. L'ho tirata dall'inizio alla fine. Mi sono presentato sul blocco cattivo, agguerrito, deciso come non mai. Ho impostato la gara come volevo, però nella fase centrale probabilmente ho avuto paura di tirare troppo, di forzare e perdere energie. Potevo osare di più. Mi è mancata sicurezza. Credo che se avessi spinto ancora di più intorno ai 600 metri avrei ammazzato la gara. Gli avrei dato cinque secondi. Cosiderato che non ho avuto momenti di crisi nel prosieguo, avrei dovuto provarci. Invece mi è rimasto attaccato a un paio di secondi ed è riuscito a risalire. Poi allo sprint so che ne ha più di me. Dovevo staccarlo prima".
Per Paltrinieri è la quarta medaglia iridata consecutiva dopo l'argento a Istanbul nel 2012 in 14'31"13, l'oro a Doha nel 2014 in 14'16"10 e l'argento a Windsor 2016 in 14'21"94. "La gara è stata tirata, bella. Dispiace aver perso - conclude Paltrinieri, che ha scaricato un po' di rabbia al tocco lanciando la cuffia lontano con un gesto di stizza - So che Romanchuk ha una chiusura strepitosa, alla Sun Yang. In prospettiva futura è un'altra indicazione su come impostare le gare contro l'ucraino. Tirare ancora di più nel mezzo per evitare il suo ritorno nel finale. La vasca corta, seppur abbia il record del mondo, non mi è mai piaciuta moltissimo. Il lavoro sta pagando. Il lavoro svolto in Australia sta emergendo gradualmente andandosi a fondere con quello quotidiano. Sto tornado ad altissimi livelli".
In coda di giornata il colpo di scena. Fantastico. La staffetta mista femminile conquista la medaglia di bronzo in 3'51"38, record italiano, approfittando della squalifica dell'Australia. Medaglia inedita: 50esima internazionale di Federica Pellegrini nella sua straordinaria carriera e 50esima nella rassegna per il nuoto italiano dal 1993 ad oggi: 6 ori, 25 argenti e 19 bronzi. Le azzurre buttano giù 1"5 al precedente che il Circolo Canottieri Aniene aveva nuotato in Coppa Brema a Riccione lo scorso aprile. Di quella squadra facevano parte già Pellegrini in versione dorso ed Elena Di Liddo. Questa volta invece apre Margherita Panziera che va al di sopra del personale nuotato in batteria (57"63 contro 58"39) per un settimo posto che Martina Carraro trasforma in quarto in 1'04"47. Posizione mantenuta da Di Liddo in 56"41 e dalla divina che chiude in 52"11 tenendo a distanza il Giappone (3'51"81). L'Australia paga il cambio anticipato in terza frazione di Emily Seebohm e lascia il podio alle azzurre che lo completano con gli Stati Uniti (3'45"58) e la Cina (3'48"80).
"Si chiude un mondiale fantastico - racconta Carraro, già bronzo nei 50 rana, quarta nei 100 e autrice di cinque record italiani - Questa medaglia ci sta proprio tutta. Sono molto contenta per la squadra", conclude la 25enne genovese, tesserata con Fiamme Azzurre e Azzurra '91, allenata da Cesare Casella insieme al compagno Fabio Scozzoli ad Imola. "Sono molto contenta per la prestazione e personalmente perché ho conquistato la 50esima medaglia internazionale della carriera - racconta Pellegrini, 30enne di Spinea tesserata per il CC Aniene ed allenata da Matteo Giunta al centro federale di Verona - Questa volta abbiamo avuto un po' di fortuna che nella vita serve sempre. Sono contenta di tornare a casa con una medaglia e con la mascotte. Sono contenta della settimana di gara. Ho retto tutti i turni di gara con lo stesso ritmo. Del 200 che non nuotavo da un anno e mezzo. Della 4x200 che sta tornando. Abbiamo una bella squadra. I giovani si stanno integrando bene e si stanno facendo rispettare crescendo nel confronto con gli avvesari internazionali", chiosa l'azzurra, quarta nei 200 stile libero che è tornata a nuotare dopo l'oro mondiale di Budapest 2017 sulla fuoriclasse statunitense Katie Ledecky. "Mi spiace aver peggiorato il tempo delle batterie, ma ho dato tutto ciò che avevo - racconta Panziera, 23enne di Montebelluna che si allena a Roma guidata da Gianluca Belfiore per Fiamme Oro e CC Aniene - Sono contenta di avere delle compagne così forti da recuperare quello che avevo lasciato in corsia. Poi un pizzico di fortuna per conquistare la prima medaglia mondiale della carriera. Speriamo prometta bene per il futuro", auspica la campionessa europea in lunga dei 200. Prima medaglia anche per Di Liddo, che non è riuscita a ripetersi nella finale dei 100 dopo la semifinale da record. "Purtroppo ho accusato tanto la stanchezza di una settimana intensa e l'emozione di disputare una finale mondiale partendo da corsia centrale - racconta la 25enne di Bisceglie, bronzo continentale in vasca lunga - Ero motivata, ma non sono riuscita a ripetermi. Mentre con la staffetta è arrivata una medaglia bellissima, voluta a tutti i costi e un po' fortunata. Ma ci abbiamo sempre creduto", sottolinea l'atleta tesserata per Carabinieri e CC Aniene ed allenata da Raffaele Girardi.
"Non mi aspettavo di arrivare quarta - racconta la 28enne di Fiamme Azzurre e Azzurra '91, allenata da Fabrizio Bastelli - Sono felice per il tempo, triste per i pochi centesimi che mi separano dal podio. Era parecchio che non nuotavo così bene, finalmente si sono sbloccate le gambe. Va bene; è un ottimo punto da cui ripartire", conclude l'azzurra che solo nel 2012 - quando è stata campionessa mondiale ed europea della distanza - aveva nuotato più velocemente.
L'Italia chiude la classifica per nazioni al sesto posto, a soli 9 punti dall'Australia.
foto di Andrea Staccioli / deepbluemedia.eu - insidefoto.com (riproduzione riservata)
Mondiali. Orsi d'argento, 4x50 sl di bronzo

Il 28enne bomber di Budrio - campione europeo in carica e argento mondiale nei 50 stile libero a Doha 2014 - accarezza il muro dei 51 secondi e conquista la 28esima medaglia internazionale della carriera in una gara che non aveva mai avuto un italiano sul podio. Orsi completa un percorso di miglioramento iniziato col record italiano di 51"57 firmato agli assoluti di Riccione e poi abbassato già in semifinale sul 51"42. In pieno controllo di emozioni e nuotata, è già secondo alla virata in 22"92 e tiene a distanza il giapponese Hiromasa Fujimori, terzo in 51"53 con cinque centesimi di vantaggio sullo statunitense Michael Andrew. Sotto al muro dei 51" va solo il russo Kliment Kolesnikov (come in semifinale in 50"90), sempre in testa fino al tocco dopo 50"63 che vale il record dei campionati e il mondiale giovanile.
Torna sul podio iridato dopo quattro anni anche la velocità pura a squadre con l'italo-canadese Santo Condorelli che abbassa il personale sul 21"27 (anche 21"09 nella 4x50 mixed stile libero), Andrea Vergani che nuota la quarta frazione lanciata tra tutti in 20"44, Lorenzo Zazzeri che porta la staffetta in posizione da podio in 20"57 e Alessandro Miressi che difende il terzo posto in 20"62. Gli azzurri griffano il record italiano in 1'22"90, 43 centesimi in meno di quanto nuotato da Alessandro Calvi, Marco Orsi, Mattia Nalesso e Filippo Magnini d'argento agli europei di Rijeka il 14 dicembre 2008 dietro alla Francia che segnò la migliore prestazione mondiale col tempo di 1'20"77 mai riconosciuto dalla FINA come record mondiale (sì dalla LEN come record europeo) assegnato agli Stati Uniti, che vincono in 1'21"80 avanti alla Russia lanciata da Vladimir Morozov (in 20"39 meglio anche di Caeleb Dressel in 20"43; come sarà poi nella finale individuale: 20"33 contro 20"54), seconda in 1'22"22.
Sesto posto in crescita per gli esordienti della 4x200 stile libero che chiude la finale in 6'55"67 con la frazione da primato personale di Filippo Megli (1'42"62; prec. 1'43"16 nella batteria della gara individuale) e le prestazioni lanciate di Matteo Ciampi (1'43"59), Alessio Proietti Colonna (1'44"39) e Mattia Zuin (1'45"07). Vince col record del mondo il Brasile in 6'46"81 che batte con una straordinaria prova di squadra la favorita Russia, che cede record e corona malgrado il record europeo portato sul 6'46"84. La Cina invece tiene fuori dal podio gli Stati Uniti: 6'47"53 contro 6'49"84.
Non basta andare sotto al record italiano a Piero Codia e Matteo Rivolta per superare le semifinali dei 50 farfalla. Il 29enne triestino che si allena a Roma, già ottavo nei 100, nuota in 22"76, un centesimo di troppo rispetto al sudafricano Ryan Coetzee e due oltre il tempo del giapponese Kawamoto che sono gli ultimi a qualificarsi. Resta il primato che Codia strappa per sette centesimi a Rivolta con un miglioramento personale di 8 centesimi. Rammarico anche per il ventisettenne lombardo, tornato ad allenarsi nella sua Milano, che lima quattro centesimi al personale, ovvero record di 22"83 firmato agli europei di Netanya nel 2015, ma non basta per andare oltre il decimo tempo.
IL DIARIO DELLE FINALI
L'URLO DEL BOMBER. Un argento dal sapore della rivincita, della rinascita o meglio del ritorno ad alti livelli e che abbassa ancora il record italiano. Il 28enne di Budrio - tesserato per Fiamme Oro e CN Uisp Bologna, oro europeo a Copenhagen 2017 e nei 100 stile libero a Netanya 2015 - tocca in 51''03 (22''92 il passaggio ai 50), frantumando il 51''42 siglato in semifinale e che a sua volta aveva abbasato il 51''57 firmato lo scorso 30 novembre agli Assoluti di Riccione. Oro al fuoriclasse russo Kiliment Kolesnikov con il record del mondo juniores in 50''63 (prec. 50''90 in semifinale) e primato dei campionati; terzo il giapponese Hiromasa Fujimori in in 51''53. "Sono arrivato un po' lungo a rana, peccato perchè potevo scendere sotto i 51'': era un mio sogno. Il russo è andato fortissimo, ed era imprendibile - sottolinea l'allievo di Roberto Odaldi, ventotto medaglie tra Mondiali ed Europei - Ieri notavo che ho fatto quaranta finali individuali internazionali: è bello essere ancora qui e a certi livelli". Gasato il Bomber. "Sapevo che potevo far bene. Prima della gara mi sono caricato ascoltando un po' di musica a palla. Dedico l'argento al mio allenatore e alla mia fidanzata che mi sono stati accanto anche nei momenti difficili".
MOSCHETTIERI DI BRONZO. Il sipario della quarta giornata si apre con la quarta medaglia della spedizione. E' conquistata dalla 4x50 stile libero. I moschettieri di bronzo sono Santo Condorelli (21''27 primato personale), Andrea Vergani (20''44), Lorenzo Zazzeri (20''57) e Alessandro Miressi (20''62) chiudono in 1'22''90 che cancella l'1'23"37 in gommato nuotato da Alessandro Calvi, Marco Orsi, Mattia Nalesso e Filippo Magnini per l'argento continentale a Rijeka 2008. Staffetta azzurra preceduta dagli Stati Uniti d'oro con il record del mondo in 1'21''80 (precedente 1'22''60), tolto alla Russia d'argento con il primato europeo in 1'22''22. "Siamo andati tutti forti, nonostante qualche problema allo stacco - spiega Miressi, tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, allenato da Antonio Satta e campione europeo in vasca lunga nei 100 stile - Direi che è andata comunque benissimo". "Quando si scende sotto l'1''23 vuol dire che sono tempi da grande nazione - prosegue Zazzeri, tesserato per Esercito e FlorentiaNuotoClub e seguito da Paolo Palchetti - Siamo stati all'altezza dei migliori del mondo: veloci e molto compatti. Dedico questo terzo posto a Corrado Sorrentino, con un pensiero che va sempre alla piccola Amelia". "Noi siamo partiti pensando di batterli tutti - continua Vergani, tesserato per Carabinieri e Nuotatori Milanesi, allenato da Gianluca Caspani e bronzo continentale a Glasgow - Il bronzo va più che bene, ovviamente". "Sono molto eccitato, questa è la mia prima medaglia con l'Italia - chiude l'italocanadese Condorelli, tesserato per Unicusano Aurelia Nuoto e preparato dal tecnico federale Claudio Rossetto - E' un punto di partenza perchè questa staffetta può crescere ancora tanto. Sapevo che il record poteva essere battuto".
LE ALTRE FINALI. Erica Musso è ottava nei 400 stile libero. La piemontese di Savigliano - allenata da Maurizio Divano e tesserata per le Fiamme Oro e alla sua prima finale mondiale in corta - nuota in 4'03''61 ma può essere comunque soddisfatta per essere tornata alla ribalta internazionale dopo l'argento con la 4x200 stile libero di Kazan 2015. Davanti a tutte l'australiana Ariarne Titmus con il record del mondo in 3'53''92 che toglie cinque centesimi al 3'53''97 della cinese Jianjaihe Wang, già d'oro negli 800, argento in 3'54''56; bronzo all'altra padrona di casa Bingjie Li in 3'57''99.
Fuori dal podio nei 50 dorso Simone Sabbioni. Il campione europeo in carica e primatista italiano è sesto in 23''26, dopo aver nuotato 23''10 in semifinale che comunque non sarebbe stato sufficiente per la medaglia. Gara di altissimo livello con cinque nuotatori sotto i 23''. Vince il russo Evgeny Rylov in 22''58, che si mette alle spalle lo statunitense Ryan Murphy in 22''63 e l'irlandese Shane Ryan in 22''76. Ai piedi del podio, per un centesimo, Kolesnikov che tocca con il record iridato juniores in 22''77 (precedente 22''82). "Sesto al mondo è comunque un buon risultato - sottolinea il 22enne di Riccione, tesserato per Esercito e Swim Pro SS9 e allenato dal tecnico federale Matteo Giunta - Negli ultimi sette metri ho anche sbandato, toccandomi con il tedesco Diener. Per la medaglia bisognava andare veramente forte. Volevo almeno nuotare il mio migliore ma comunque non sarebbe servito".
La 4x200 stile libero dei debuttanti "mondiali" è sesta ma il futuro è in ottime mani. Filippo Megli (1'42''62 primato personale), Matteo Ciampi (1'43''59), Alessio Proietti Colonna (1'44''39) e Mattia Zuin (1'45''07), i quattro alfieri del bronzo europeo ad agosto a Glasgow, toccano in 6'55''67. Fa saltare il banco il Brasile oro con il record del mondo in 6'46''81, sbriciolato il 6'49''04 del 2010 della Russia che è d'argento con il primato europeo in 6'46''84; sul gradino più basso del podio la Cina in 6'47''53.
Nessun azzurro nelle finali dei 50 farfalla, dei 100 misti e dei 50 stile libero vinte rispettivamente dall'olandese Ranomi Kromowidjojo, settantaquattro medaglie tra olimpiadi, mondiali ed europei, in 24''47, dall'ungherese Kathinka Hosszu in 57''26 e dal russo Vladimir Morozov in 20''33.
SEMIFINALI. Martina Carraro ha rotto definitivamente gli indugi, e a suon di primati si prende anche la finale dei 100 rana con il sesto tempo. La 25enne genovese - allenata da Cesare Casella, insieme al compagno Fabio Scozzoli - scende per la prima volta in carriera sotto l'1'05 (precedente 1'05''06 in batteria) e chiude con il record italiano in 1'04''87 (30''49), tredici centesimi meglio dell'1'05''00 stampato agli Europei di Copenaghen da Arianna Castiglioni (Fiamme Gialle/Team Insubrika) tredicesima in 1'05''80 ed eliminata. "L'obiettivo era entrare tra le migliori otto, perchè nei 100 è più difficile, e ci sono riuscita - sostiene Carraro, già di bronzo nei 50 rana (29''59 primato italiano) e tesserata per Fiamme Azzurre ed NC Azzurra 91 - Ho commesso qualche errore, che adesso analizzeremo per non ripeterlo sabato". La più veloce è la giamaicana Alia Atkinson, oro nei 50 rana e bronzo nei 100 misti, in 1'04''07.
Mancano l'accesso alla finale dei 50 farfalla Piero Codia e Matteo Rivolta ma entrambi nuotano sotto al record italiano. Il 30enne giuliano - tesserato per Esercito e CC Aniene e seguito da Alessandro D'Alessandro - fissa il nono crono in 22''76, limando di sette centesimi il 22''83 registrato agli Europei di Netanya da Rivolta - tesserato per Fiamme Oro e allenato dal tecnico federale Gianni Leone - che chiude con il decimo tempo in 22''79. "Sono contento per il record italiano, finalmente un bel tempo in corta - spiega Codia, campione europeo in Scozia nella doppia distanza - Peccato perchè rimanere fuori dalla finale per un centesimo brucia (ottavo il sudafricano Ryan Coetzee in 22''75)". "Ci può stare questo tempo, dopo le terribili insicurezze avute nei giorni passati - gli fa eco il ventisettenne meneghino - Peccato perchè sono in una grande condizione fisica e non essermi espresso al meglio nei 100 un po' mi è pesato. Adesso spero di potermi rendere utile in qualche staffetta".
Filippo Megli 1'42"62 nella 1^ frazione della 4x200 in finale
Mondiali di Hangzhou. Butini lancia gli azzurri

Tre giorni di acclimatamento e poi via. Gli azzurri sono pronti per la quattordicesima edizione dei mondiali di nuoto in vasca corta, in programma dall' 11 al 16 dicembre al Tennis Center dell'Expo Olimpica ed internazionale di Hangzhou. Nello splendido impianto fatto a forma di foglie racchiuse con capienza di 10000 posti che ospiterà le gare di tennis ai Giochi asiatici nel 2020, l'Italia schiererà trentadue atleti per tentare la scalata al record di medaglie del 2006 ottenuto proprio in Cina, a Shanghai, quando ne conquistò 12. Inutile sottolineare come l'unica superstite sia Federica Pellegrini che dodici anni fa conquistò l'argento nel 200 stile libero; la campionessa in carica (Windsor 2016) sarà in vasca proprio nella giornata di apertura per tentare la conquista del cinquantesimo metallo internazionale di una carriera sconfinata. La 30enne di Spinea allenata da Matteo Giunta, un oro un argento e tre bronzi iridati in corta, parte con il dodicesimo crono mondiale dell'anno (1'54"30) e non nuota un 200 internazionale dall'oro iridato di Budapest 2017. La svedese primatista mondiale Sara Sjostroem non ci sarà e neanche la statunitense campionessa olimpica Katie Ledecky; l'olandese Femke Heemskerk, che non l'ha mai battuta, partirà invece con la migliore prestazione stagionale in 1'51"91. Aprirà la sessione mattutina (ore 9.30 locali, le 2.30 in Italia - finali alle 12 con diretta su Rai Sport + HD), Nei 400 stile libero Gabriele Detti, doppio bronzo olimpico nei 400 e 1500 stile libero, tenterà l'ingresso in una finale iridata che non l'ha mai visto protagonista nelle tre precedenti edizioni cui ha preso parte. Il 24enne livornese, allenato dallo zio Stefano Morini al Centro Federale di Ostia, che non gareggia dal bronzo mondiale di Budapest 2017, si presenta col quarto crono mondiale stagionale (3'39"08) e dovrà avvicinare il suo primato nazionale di 3'37"22 del 2015 per agguantare un podio che vede primeggiare nel ranking i due russi Krasnykh (3'36"64) e Malyutin (3'37"84). Matteo Ciampi, ventiduenne allenato da Stefano Franceschi, esordirà nella manifestazione col nono crono mondiale stagionale di 3'40"69. Poi tanta Italia nella prima giornata con le rivelazioni medagliate di Glasgow tra cui Federico Burdisso nei 200 farfalla, Margherità Panziera e Carlotta Zofkova nei 100 dorso, Fabio Scozzoli e il rientrante Nicolò Martinenghi nei 100 rana e Ilaria Cusinato nei 400 misti. Tra i quindici azzurri in gara domani anche il debuttante millenials Thomas Ceccon, che nuoterà prima i 100 dorso e poi i 200 misti dove ha stampato il quarto crono mondiale stagionale agli assoluti di Riccione la settimana scorsa. Chiuderà infine la staffetta 4x100 stile libero maschile che non sale sul podio (argento) dall'edizione del 2012 ad Istanbul.
Il DT Cesare Butini ha comunicato gli scratch dopo la riunione tecnica: Ilaria Cusinato rinuncia ai 200 farfalla e Fabio Scozzoli ai 100 misti. "A quattro mesi dall'europeo di Glasgow torniamo in una competizione internazionale che però poco si addice alle nostre caratteristiche di nazionale - dichiara il sessantunenne tecnico romano - Esclusi Scozzoli ed Orsi, il resto degli atleti si esprime meglio nella vasca da 50 metri. Sarà un campionato difficile perchè è stato interpretato un po' da tutti come prima prova in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Abbiamo delle nazioni molto ben organizzate rispetto a due anni fa a Windsor. Ragionando sulle iscrizioni e le classifiche stagionali l'obiettivo sarà centrare più finali possibile; dai ranking si denota come per le squadre europee sarà difficile inserire quattro finalisti e ciò vuol significa che riuscirci rappresenterà uno standard di altissimo livello. Da questa esperienza trarremo spunti per velocizzare la crescita dei giovani nell'ambito di un progetto di consolidamento dei valori: dobbiamo gardare avanti e aspettarci conferme importanti. Certo non vi aspettate la Quadarella di quattro mesi fa: la vasca lunga non le si addice. Nuoterà comunque gli 800 che non sono la sua specialità e che a livello mondiale prevede molte più avversarie. Ma si tratta di fare "palestra" in chiave futuribile; stesso discorso per le staffette 4x100 stile libero maschile e per le due staffette miste. La 4x200 stile libero maschile avrà il ritorno di Detti e la novità Martinenghi. Abbiamo testato gli impianti che sono ipertecnologici e accoglienti come quelli di Gwangju, in Corea, che ho avuto la fortuna di visitare nelle scorse settimane. Sono sicuro che anche l'impianto olimpico di Tokyo sarà avveniristico. Questa trasferta e le prossime internazionali contribuiranno ad abituarci a viaggi e ambiente in vista dei Giochi. La squadra è in buona salute e ha dei singoli che stanno crescendo, tra cui Ceccon che con l'1'53 nei 200 misti è tra i primi nel ranking mondiale. Dovrà abituarsi alla pressione. Gli farà bene, come a tutti gli altri ragazzi che devono trarre vantaggio anche alle prove più importanti cui andranno incontro in questo biennio olimpico. Il nuoto è una disciplina che non ha confini, molte nazioni si sono evolute. Tra queste anche noi: agli assoluti nella rana si è piazzata seconda una ragazzina del 2005. Le squadre da battere saranno soprattutto la Cina, la Russia anche se manca Efimova, gli Stati Uniti anche senza Ledecky e l'Australia al gran completo e in piena forma considerato anche che lì è estate. Il livello sarà molto alto e cercheremo di ben figurare come sempre".
Atleti (22): Domenico Acerenza (CC Napoli), Federico Burdisso (Tiro a Volo), Thomas Ceccon (Fiamme Oro / Leosport), Matteo Ciampi (Esercito / Nuoto Livorno), Piero Codia (Esercito / CC Aniene), Santo Yukio Condorelli (Aurelia Nuoto), Gabriele Detti (Esercito / In Sport), Nicolò Martinenghi (Fiamme Oro / NC Brebbia), Filippo Megli (Carabinieri / FlorentiaNuotoClub), Alessandro Miressi (Fiamme Oro / CN Torino), Davide Nardini (Genova Nuoto), Marco Orsi (Fiamme Oro / CN Uisp Bologna), Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro / Coopernuoto), Luca Pizzini (Carabinieri / IC Bentegodi), Alessio Proietti Colonna (Marina Militare / Aurelia Nuoto), Matteo Restivo (Carabinieri / FlorentiaNuotoClub), Matteo Rivolta (Fiamme Oro), Simone Sabbioni (Esercito / Swim Pro SS9), Fabio Scozzoli (Esercito / Imolanuoto), Andrea Vergani (Carabinieri / Nuotatori Milanesi), Lorenzo Zazzeri (Esercito / FlorentiaNuotoClub), Mattia Zuin (Fiamme Oro / Nottoli Nuoto).
Staff tecnico: capo delegazione Roberto Del Bianco, direttore tecnico Cesare Butini, tecnici federali Stefano Franceschi, Matteo Giunta, Gianni Leoni, Stefano Morini e Claudio Rossetto; tecnici Christian Minotti e Antonio Satta; medico federale Lorenzo Marugo; fisioterapisti Stefano Amirante e Paola Moreschi.
Mondiali di Hangzhou. Iscrizioni e curiosità

R.I 3'05"79 (Dotto, Orsi, Leonardi, Magnini) Doha 2014
con Matteo Restivo
Assoluti. Riccione chiama Hangzhou

Gli azzurri scaldano i motori. A dieci giorni dalla 14esima edizione della rassegna iridata in vasca corta, in programma ad Hangzhou dall'11 al 16 dicembre, si rifinisce la preparazione ai campionati assoluti invernali di nuoto, in svolgimento allo Stadio del Nuoto di Riccione venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre. Una due giorni intensa con finali a serie dalle 9:30 alle 11:30 e dalle 16:30 alle 18:30 in diretta su Rai Sport + HD. Le società iscritte sono 125 per 446 atleti (226 uomini e 200 donne), 1021 presenze gara e 66 staffette. Per i trentadue convocati al mondiale cinese un ulteriore test per affinare la condizione e per il direttore tecnico Butini nuove informazioni e indicazioni sia delle gare individuali sia in previsione delle staffette. In acqua tutti i big tra cui Federica Pellegrini che è iscritta nei 50, 100 e 200 sl e nei 50, 100 e 200 dorso, Simona Quadarella (200, 400 e 800 stile libero), Gregorio Paltrinieri (1500 stile libero), Gabriele Detti (200 stile libero), Ilaria Cusinato (100 rana e 100 misti), Margherita Panziera (50, 100, 200 stile libero, 50, 100 e 200 dorso), Piero Codia (50 e 100 farfalla, 50 stile libero) e Alessandro Miressi (50 e 100 stile libero).
consulta programma gare ed iscrizioni complete
Assoluti. Detti is back. Doppiette da leader
