instagram

Assistente bagnanti FIN salva donna a Gaeta

Salvamento
images/000_foto_2025/medium/large/bagnino.jpg

Bloccata dalla corrente e intrappolata in una grossa buca scavata nella sabbia dalle ultime mareggiate, una turista ha rischiato di annegare nelle acque di Gaeta. Una tragedia evitata grazie al provvidenziale intervento di uno degli assistenti bagnanti a guardia della spiaggia dell’Arenauta, considerata una delle più belle del Lazio. Il salvataggio è avvenuto lunedì mattina, qualche minuto prima delle 13, all’altezza di uno degli stabilimenti nell’area dei 300 gradini, il Papardò. Erano issate la bandiera gialla, per il forte vento, e quella rossa, per il mare mosso. La bagnante, una 50enne di Roma in vacanza con la famiglia, aveva deciso di tuffarsi comunque, ma non ci ha messo molto a trovarsi in una situazione ad altissimo rischio. Si trovava a circa quaranta metri dalla riva. Come accennato ad un certo punto è finita in un dislivello del fondale, un’estesa fossa da cui, complici anche le onde e la corrente, non riusciva più a uscire. La donna ha quindi provato inutilmente a riavvicinarsi al bagnasciuga, iniziando ad annaspare.
Una situazione di pericolo che ha attirato l’attenzione del 43enne Francesco Conte, responsabile operativo della cooperativa Escara, la società affidataria dei servizi di salvamento sulle spiagge libere e su buona parte dei lidi di Gaeta. Un professionista esperto, con esperienze anche in Grecia e Portogallo, nonché sommozzatore-palombaro specializzato e volontario della Croce Rossa. «Era finita in un canale di corrente, non riuscendo più a trovare appoggio sul fondale e venendo al contempo trascinata verso l’interno dalla risacca», racconta Conte, nativo di Roma e residente a Scauri. "Nuotava inutilmente. stremata, non riusciva nemmeno a urlare per lanciare l’allarme. Ho subito capito come ci fosse qualcosa che non andava, e, controllate le condizioni di sicurezza, mi sono gettato a mare a nuoto. In certe situazioni ogni secondo può risultare vitale, quella donna poteva scomparire tra le onde da un momento all’altro. Contemporaneamente, per non lasciare nulla al caso, ho fatto allertare anche un altro collega, pronto a venirmi ad aiutare in caso di ulteriore emergenza". Per fortuna non è servito: "Una volta raggiunta, non senza difficoltà, sono riuscito a metterla in posizione di sicurezza e ho iniziato a trasportarla a riva facendomi aiutare dalla stessa corrente, mettendomi in linea col flusso che portava verso la battigia. Sono andato sott’acqua anch’io per due, tre volte, ma alla fine tutto è andato come doveva andare".

dal Il Messaggero

La FIN e la sua Sezione Salvamento da sempre sono in prima linea per promuovere la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in acqua e nel formare e aggiornare gli assistenti bagnanti. Quest'anno, attraverso il progetto "Spiagge Sicure" con il SIB (Sindacato Italiano Balneari), ha pianificato ulteriori attività per la valorizzazione la figura e il ruolo degli assistenti bagnanti perché chi ci protegge svolge un compito di imprescindibile utilità sociale attraverso il controllo degli oltre 8.000 chilometri di coste marine, lacuali e fluviali che caratterizzano la nostra penisola.