L’assistente bagnanti ricorpre un ruolo nevralgico per la prevenzione di incidenti durante la balneazione, il presidio delle coste e degli specchi d’acqua marini, lacuali e fluviali e la diffusione delle tecniche di intervento per garantire la sicurezza dei cittadini. Il perdurare dell’emergenza procurata dal Covid-19 e l’avvento della stagione estiva alimentano le responsabilità cui gli assistenti bagnanti sono chiamati a rispondere, coniugando il rispetto delle misure di contenimento della pandemia e la sicurezza dei bagnanti. L’assistente bagnante dovrà adattarsi alle nuove condizioni ambientali ed intervenire con ulteriore prudenza, capacità e risolutezza. La Federazione Italiana Nuoto ha pertanto definito un compendio di linee guida per assistenti bagnanti che operano in piscina, acque libere e ambiente marino.
Il testo è stato redatto, con la supervisione della presidenza della FIN, dalla sezione salvamento e contiene una sintesi delle linee guida federali cui attenersi in impianti con piscine e palestre. Al suo interno anche un estratto delle linee guida del Consiglio europeo di rianimazione (European Resuscitation Council): "Linee guida per la rianimazione cardiopolmonare durante la pandemia Covid-19 del 24 aprile 2020"; la verfica della sintesi è stata curata del professor Andrea Scapigliati.
Il documento, condiviso dalla commissione didattica nazionale e dai coordinatori regionali sezione salvamento, si presenta come un compendio da affiancare al Manuale in dotazione ad ogni assistente bagnanti federale, affinché ognuno di essi abbia gli strumenti necessari per operare in questa delicata fase di emergenza.
Lo scopo della sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto è di mettere a disposizione dei propri professionisti, impegnati anche durante il periodo di ripresa delle attività economiche, sportive e produttive, un prezioso supporto che contribuisca allo svolgimento dell’attività con efficienza nella massima sicurezza per se stessi e per gli altri.
Consulta le Linee Guida per Assistenti Bagnanti, elaborate dalla commissione federale
Cenni storici del nuoto per salvamento
Il salvamento in Italia nasce ufficialmente il 28 settembre del 1899 nel palazzo comunale di Ancona con lo scopo di divulgare, con la pratica del nuoto, l'addestramento al salvataggio e al pronto soccorso. Da allora la Società Italiana Salvamento e le sue sezioni si distinsero per un'intensa attività educativa basata sull'insegnamento dei movimenti di nuoto, di corsi di salvamento e di pronto soccorso per asfittici (il programma di base fu adottato dalle Forze Armate). I corsi terminavano normalmente con delle competizioni e saggi di abilità natatoria e di soccorso.
Nel 1936 la Società Italiana di Salvamento è confluita nella FIN divenendone una sezione, ovvero il Nuoto per Salvamento. Da questa sinergia sono derivati nel tempo risultati insperati soprattutto sul piano sociale al punto che le autorità di governo italiane nel 1960, a conclusione di un lungo e ponderato percorso decisionale, hanno riconosciuto il brevetto di Assistente Bagnanti marino della FIN Sezione Salvamento quale titolo valido a disimpegnare l'attività di assistente bagnanti.
L'attività di salvamento in Italia - in sintonia con una costante ricerca di alta e specifica professionalità ed in linea con le mutate realtà sociali del Paese, sempre più finalizzate alla tutela dell'Ambiente e verso la Protezione Civile - si è ulteriormente attivata con un enorme impegno di risorse, nella realizzazione di centri federali di alta specializzazione per il soccorso e la sopravvivenza lacuale, in mare, fluviale e in caso di alluvioni; per garantire l'assistenza in elisoccorso con specifici progetti e programmi di pubblica utilità e con l'adeguamento di strumenti e mezzi al servizio degli operatori, tra i quali l'utilizzo delle moto d'acqua e dei cani per il salvataggio, che hanno rivoluzionato le operazioni di soccorso accelerando e perfezionando i tempi di intervento.
Nell'ambito dell'organizzazione nazionale, la sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto riveste, attraverso i propri presidi su tutto il territorio, un ruolo determinante per la formazione, e successivamente per garantire l’aggiornamento, degli assistenti bagnanti; in sinergia con la Protezione Civile, la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana, Regioni, Province e Comuni, anche nell'ambito di progetti per la tutela dell'ambiente marino.
Con i suoi sforzi, unitamente alla formazione degli assistenti bagnanti e alla promozione del nuoto, la Federazione Italiana Nuoto ha così consentito una progressiva diminuzione degli incidenti in acqua e delle morti per annegamento rendendo l’Italia uno dei paesi più sicuri del mondo. I risultati ottenuti nel campo della sicurezza della vita in acqua sono esempio positivo e modello da seguire per le altre associazioni mondiali che operano nel salvamento. L'impegno, la professionalità delle eccellenze impiegate dalla sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto, e gli standard qualitativi del percorso formativo, sono ormai riconosciuti a livello internazionale e parametri fondamentali dell’intero movimento, rappresentato a livello agonistico anche da Squadre Nazionali assolute e giovanili che negli ultimi anni si sono particolarmente distinte ai campionati mondiali ed europei.