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Europei Lifesaving. Jennifer Bortuzzo a Riccione

Salvamento
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Diciotto anni il prossimo 10 ottobre, trevigiana, meno di 900 amici su Facebook e più di 1400 follower su Instagram. La passione per il salvamento nata due anni fa, quasi per caso. Agli europei Lifesaving di Riccione 2019 c’è anche Jennifer Bortuzzo, sorella di Manuel che la segue da Roma e fa il tifo per lei. “Ci sentiamo al telefono, mi chiede come vanno le gare. Consigli me ne dà pochi perché le gare di salvamento sono un po’ diverse dal nuoto puro”.
Partecipa con lo Sporting Club Noale, la sua nuova società, dopo essere stata a lungo al Team Veneto. Allo Sporting ha incontrato Riccardo Pinton, il suo tecnico attuale, che le ha fatto scoprire questa disciplina. “Il salvamento era tra le attività che la società proponeva, diversa, ho provato e col tempo mi sono appassionata”, racconta con gusto. Merito anche di Riccardo che ha insistito. “L’ho quasi costretta – sorride – volevo completare la squadra e ho subito pensato a lei, perché ha le caratteristiche giuste”.
Le sue gare “preferite” sono le classiche del nuotatore: torpedo, ostacoli e percorso misto in piscina, frangente e tavola in mare. Vive a Treviso con la mamma e gli altri fratelli. “A Roma ci sono Manuel e papà e di tanto in tanto vado a trovarli. Per adesso non penso di trasferirmi”. Frequenta la scuola professionale da parrucchiera, l’altra sua passione, e riesce a conciliare bene lo studio con gli allenamenti. “E’ una scuola particolare – spiega – in cui alterniamo le lezioni in classe a stage di lavoro. Il tempo per nuotare c’è”.
Allo Stadio del nuoto di Riccione c’era già stata per i campionati assoluti. Nella prima giornata degli Interclub ha partecipato alla finale della staffetta 4x50 ostacoli open insieme alle compagne Maddalena Marconato, Aurora Ferraresso e Chiara Favaro. Si sono classificate seste in Europa in 2’00”22. Nelle gare individuali è tredicesima nei 200 metri di nuoto con ostacoli (2’25”64) e sedicesima nei 100 metri di percorso misto (1’24”27). Anche a lei piace il motociclismo, ma a differenza di Manuel non ha mai guidato la moto. Ha iniziato a nuotare che aveva tre anni e da allora il nuoto è stato il suo “sport principe”. “Si allena sei volte alla settimana e tre giorni fa anche palestra”, dice il suo allenatore. E’ un’atleta modello e tutti le vogliono bene, proprio come a Manuel.
 
Foto Diego Montano/Deepbluemedia.eu