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"Volevo solo nuotare" terzo al Premio Bancarella

Fondo
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Un altro podio per Rachele Bruni. Stavolta non in acqua. La campionessa del nuoto di fondo, argento olimpico a Rio 2016 e già qualificata per Tokyo 2020, nonché plurimedagliata mondiale ed europea, si è classificata terza, con il racconto delle sue "200 mila bracciate", narrate insieme con Luca Farinotti nel libro "Volevo solo nuotare". E' accaduto al Premio Bancarella Sport, uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari, assegnato ogni anno dai librai a Pontremoli. Il primo premio è andato a Piero Trellini per il romanzo "La partita", il secondo ad Adriano Panatta che, con Daniele Aazzolini, ha scritto "Il tennis lo ha vincentato il diavolo". "Volevo solo nuotare (200.000 bracciate con Rachele Bruni)" di Luca Farinotti, edito da Artingenio Francesco Corsi per la collana Italia sul podio curata da Paolo Francia, era tra i sei finalisti del prestigioso 57° premio Bancarella Sport 2020.
 
Segue la prefazione del presidente Paolo Barelli 
"Volevo solo nuotare (200.000 bracciate con Rachele Bruni)" 
Rachele probabilmente è diventata più grande del sogno che aveva da bambina; ha reso la sua passione la sua vita. Si definisce "fortunata"; ma solo noi atleti, o ex come me non certo del suo livello, conoscono il privilegio delle privazioni sostenute prima di liberarsi nelle bracciate. Che ci portino alla vittoria o alla sconfitta non importa, perché le sensazioni che si provano spostando acqua di tutte le consistenze e latitudini vale qualsiasi rinuncia. Vincere, però, è meglio e lei lo sa bene. Ci è riuscita in quasi tutto ciò che ha fatto. Dalla bambina che adorava quella sensazione in acqua di attutimento del mondo, alla giovane atleta sognatrice che aspirava alla nazionale, prima delle promesse poi delle certezze; alla prima medaglia nazionale, poi oltr'Italia, internazionale che fosse di coppa, europea, mondiale ed olimpica. "I problemi non sanno nuotare"; lo ha tatuato, inciso sulla pelle. Ne ha fatto il suo mantra, perché ognuno di noi ne ha uno e questo la identifica in tutta la sua spiritualità. Ma prima ha dovuto trovare il Guerriero Dragone che dormiva in lei. Ci è riuscita grazie a Fabrizio, il tecnico federale Antonelli che definire "allenatore" è riduttivo. Lo hanno plasmato insieme in sette lunghi anni, educato, senza irretirne lo spirito selvaggio perché "prima di essere schiuma saremo indomabili onde": così Rachele si è sentita libera di domare le onde che inseguiva nel mare fin da bambina col fratello Gherardo nei giorni di bandiera rossa. Tra dolci che le piace preparare e qualche frittura qua e là, ama la sua Diletta e si stupisce che all'indomani dell'argento olimpico se ne parli più di tutto il resto e di quattro anni di massacrante lavoro. Noi la pensiamo come lei e siamo felici e orgogliosi che rappresenti la Federazione Italiana Nuoto e l'Esercito vivendo da italiana orgogliosamente libera nel pensiero e nella quotidianità, postulando che gli eserciti dovrebbero servire solo a evitare guerre e che lo sport rappresenterebbe un emblematico campo di battaglia pacifista. "Sbirulino è come la Grecia che vinse l'Europeo di calcio, è come un supereroe, è come se si trasformasse quando si mette il costume da gara", le parole di Antonelli, che chiama la nostra Rachele come il noto personaggio pagliaccesco, formano uno dei tanti aforismi che è possibile leggere in questo libro che ripercorre i sogni trasformati in realtà da una delle più grandi atlete del nuoto italiano e internazionale. Tutto raccolto nella 150 pagine di "Volevo solo nuotare", curato dall'amico Paolo Francia per il progetto editoriale "italia sul podio", con il linguaggio di Luca Farinotti che rapisce e induce a proseguire la scoperta come una volèe di Roger Federer, una derapata di Valentino Rossi e una progressione di Federica Pellegrini, gli esempi di Rachele "che non inseguono milioni di euro, ma un record in più con milioni di sacrifici".

bruni