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Mondiali. Team Event decimo. Bertocchi undicesima dal metro

Tuffi
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Nessun rimpianto e la consapevolezza di essere un quartetto giovane e che guarda al futuro con giustificate ambizioni. L'Italia chiude al decimo posto il Team Event che apre il programma pomeridiano della prima giornata dei 21esimi Mondiali all'Hamad Aquatic Center di Doha. Chiara Pellacani, Matteo Santoro, Irene Pesce ed Eduard Timbretti Gugiu, settantasei anni in quattro, totalizzano 271.70 punti. L'oro, in una gara priva della Cina (parteciperà solo alle specialità olimpiche), va alla Gran Bretagna del rientrante Tom Delay con 421.65, l'argento al Messico con 412.80 e il bronzo all'Australia con 385.35. Gli azzurri perdono il treno delle medaglie in avvio con il nullo di Santoro - presalto sbagliato ed esecuzione errata - nel doppio salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato; poi recuperano un paio di posizioni, pur restando sempre distanti dal podio. 

La gara dell'Italia. Apre Pellacani che, ancora rabbiosa per il mancato accesso alla finale dal metro, con classe, grinta e determinazione si esibisce in un salto mortale e mezzo rovesciato carpiato elegante e molto alto; poi tocca a Matteo Santoro che sbaglia il presalto del doppio salto mortale e mezzo rovesciato ragguppato, riparte ma sbaglia il tuffo e con i due punti di penalizzazione arriva uno zero che spegne le ambizioni degli azzurri dodicesimi. Davanti ci sono Messico (138.00), Gran Bretagna (132.00), Germania (122.70) e Indonesia (109.20). Seconda routine con il sincro da 3 metri. Santoro e Pellacani in coppia non deludono mai e il doppio salto mortale e mezzo ritornato carpiato è impeccabile, come sempre, per sincronismo ed esecuzione (63.00): undicesimi con 118.50. In testa sale la Gran Bretagna con 204.85, seguita dal Messico con 201.00. Subentrano i piattaformisti. La debuttante Irene Pesce è tradita l'emozione e il doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo, malgrado la giusta velocità, è scarso in chiusura (36.80); la verticale con doppio salto mortale indietro con un avvitamento e mezzo di Eduard Timbretti Gugiu è invece ben eseguita (62.40). Italia risale al decimo posto a quota 217.70 ma lontanissima dalla lotta per le medaglie. Riprende la vetta il Messico, trascinata da uno straordinario quadruplo e mezzo avanti carpiato di Randal Villars Valdez (98.40), con 345.60. La Gran Bretagna è seconda a meno di un punto con 344.85 e l'Australia terza con 319.75.
Chiusura affidata al Triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato di Pesce e Timbretti: ottima l'esecuzione individuale, meno il sincro (54.00). Azzurri che si confermano decimi con 271.70. Vince, per un controsorpasso clamoroso, la Gran Bretagna, che ritrova un super Tom Daley e un'eccezionale Andrea Spendolini, con 421.65; argento al Messico con 412.80 e bronzo all'Australia con 385.35.

I tuffi dell'Italia 271.70 punti - decimo posto

Chiara Pellacani
305B 3m Doppio salto mortale e mezzo rovesciato carpiato 55.50

Matteo Santoro
307C 3m Doppio salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato 0.00 (12) 55.50

Chiara Pellacani-Matteo Santoro
405B 3m Doppio salto mortale e mezzo ritornato carpiato 63.00 (11) 118.50

Irene Pesce
5253B 10m Doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo 36.80

Eduard Timbretti Gugiu
6243D 10m Verticale con doppio salto mortale indietro con un avvitamento e mezzo 62.40 (10) 217.70

Irene Pesce-Eduard Timbretti Gugiu
107B 10m Triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 54.00 (10) 271.70

I QUATTRO AZZURRI

Ventuno anni appena compiuti per la campionessa romana Chiara Pellacani allenata da Tommaso Marconi e tesserata per Fiamme Gialle ed MR Sport F.lli Marconi. Ha conquistato quattordici medaglie consecutive tra gli Europei di Roma 2022 e quelli di Cracovia 2023; agli Europei di Kiev 2019 è stata d'oro dalla piattaforma sincro in coppia con Noemi Batki; vice campionessa iridata dal sincro mixed 3 metri, sempre in coppia con Matteo Santoro, a Budapest 2022. E' il talento per eccellenza dei tuffi italiani, sulle orme di Tania Cagnotto. A dicembre 2021 si è trasferita negli States per studiare alla Louisiana State University; ad agosto cambierà e andrà alla Univeristy of Miami. Su Instagram ha oltre 16.500 follower. E’ appassionata di serie TV, tra le sue preferite c’è Prison Break. E fino a un po' di tempo fa aveva paura di volare. Ai mondiali di Fukuoka è stata sesta dal metro e soprattutto con il bronzo con pass olimpico nel sincro da 3 metri in coppia con Elena Bertocchi e terza nel mixed in coppia con il "fratello" Matteo Santoro.

Eduard Timbretti Gugiu - tesserato per Esercito e Blu 2006, cresciuto ed allenato da Claudio Leone - è il più timido della nazionale italiana. Nato a Cuneo il 18 giugno del 2002 da genitori romeni arrivati in Italia negli anni ottanta; ha acquisito la cittadinanza italiana a 17 anni nel 2019, dopo il giuramento del padre Sandro, e nel 2020 ha ottenuto la cittadinanza sportiva italiana. Lui però si è sempre sentito italiano e piemontese doc al 100%. Diplomato al liceo scientifico "Peano-Pellico" di Cuneo. E' un ragazzo d'altri tempi: timido, educato e sempre sorridente. Nel tempo libero gli piace risolvere i cubi di Rubik ed è un grande appasionato di magia. Ai mondiali di Fukuoka è stato sesto nel sincro mixed in coppia con Sarah Jodoin di Maria e ottavo nel sincro insieme a Riccardo Giovannini.

Irene Pesce è al debutto in nazionale assoluta. Diciassette anni compiuti a giugno - tesserata per MR Sport F.lli Marconi e allenata da Alice Palmieri - studia al liceo sportivo all'Acquacetosa ed è compagna di classe e banco di Matteo Santoro, di cui è una delle migliori amiche. Si è subito inserita nel gruppo per il suo carattere sempre positivo ed ottimistico. La piattaformista romana è stata oro agli Eurojrs svolti lo scorso agosto a Rijeka: il futuro è tutto dalla sua parte e il suo ingresso tra i grandi inizia dal Qatar.

Matteo Santoro rappresenta il futuro dei tuffi italiani. Diciassette anni festeggiati il 9 ottobre - tesserato per MR Sport F.lli Marconi e seguito come un'ombra nella sua carriera da Alice Palmieri - è stato il più giovane medagliato della storia dei tuffi italiana in un Mondiale dopo l'argento conquistato nel sincro in coppia con Pellacani a Budapest 2022; Chiara e Matteo a maggio 2021 sono stati d'oro agli Europei di Budapest 2021, argento ai Mondiali di Budapest 2022, bronzo agli Europei di Roma 2022 e oro agli European Games di Cracovia 2023. Santoro è il campione europeo juniores dai 3 metri: titolo stravinto a Rijeka quasi sei mesi fa.

Le parole di Chiara Pellacani. "Non sono entrata completamente nel clima di questi Mondiali. E' un po' strano gareggiare a questi livelli. Questa mattina ho commesso un errore nel presalto del salto mortale e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo, ho provato a recuperare per non fermarmi ma è andata male. Nel pomeriggio ho eseguito due buoni tuffi ma niente d'eccezionale: so che posso fare molto meglio. Adesso sfrutterò i giorni che mi separano dalle prossime gare, per concentrarmi e ritrovare le giuste sensazioni".

Le parole di Matteo Santoro. "Ovviamente non sono soddisfatto. Non so cosa sia successo, forse ho pagato un po' la tensione. Il Team Event è una bella gara comunque, perché aiuta a fare esperienza e a gareggiare con le nazionali più forti. E' andatà così, ma ho già la testa rivolta al sincro mixed di domenica prossima".

Le parole di Irene Pesce. "E' bello debuttare in Nazionale in un evento del genere. Ho tardato troppo la chiusura del doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo e quindi sono entrata scarsa. Poi nel sincro con Eduard siamo stati bravi",

Le parole di Eduard Timbretti Gugiu. "Ha detto bene Matteo (Santoro ndr): il Team Event è utile per fare esperienza, per vedere a che punto sono le altre nazionali e per entrare nel clima della competizione. Devo dire che la nostra squadra è giovane, con margini di crescita importanti e quindi in futuro arriveranno soddisfazioni anche nel Team Event".

BERTOCCHI UNDICESIMA. Fuori dal podio ma con la certezza di aver dato tutto e soprattutto di essere ancora tra le migliori. Elena Bertocchi si piazza all'undicesimo posto nella finale dal metro che chiude la prima giornata dei Mondiali di Doha. Rimpianti non mancano nella prova della 29enne meneghina - tesserata per Esercito e Canottieri Milano, seguita dal direttore tecnico Oscar Bertone, bronzo iridato a Budapest 2017 e bicampionessa europea tra Budapest 2021 e Roma 2022 - macchiata dall'ingresso abbondante del salto mortale e mezzo rovesciato carpiato (28.80), suo tallone d'achille e tuffo che in finale a Fukuoka la vide sbilanciarsi al momento dello stacco e cadere in acqua per l'inevitabile zero. Di buon livello comunque le altre routine dell'azzurra - spiccano i 57.20 punti di un doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato privo di sbavature - che chiude con 236.55. L'oro è dell'australiana Alysa Koloi con 260.50, l'argento della britannica Grace Reid con 257.25 e il bronzo carico di delusione dell'egiziana Maha Eissa, dominatrice delle eliminatorie, con 257.15. Medaglia storica quella dell'Eissa, prima per l'Africa nei tuffi a un Mondiale.
"Questa è stata una gara di riscaldamento e non è andata tanto male. L'obiettivo principale di questa stagione sono le Olimpiadi - afferma Bertocchi, già qualificata ai Giochi dai 3 metri sia nella gara individuale che nel sincro in coppia con Chiara Pellacani - L'errore di oggi è diverso rispetto a quello di sette mesi fa. Ho perso i riferimenti nella rotazione e ho chiuso il salto mortale e mezzo rovesciato abbondante: peccato perché fino a quel momento ero in lotta per il podio. Non mi butto giù, perché ho ancora il sincro e l'individuale da 3 metri".

La gara di Bertocchi. L'azzurra apre con un salto mortale e mezzo ritornato carpiato abbastanza pulito (50.40) e con un doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato senza la minima sbavatura (57.20). Dopo due round Bertocchi è terza con 107.60 ma la classifica è corta. Scappa solo l'egiziana Maha Eissa con 115.50; seconda è la tedesca Jette Muller con 108.60, quarta l'australiana Alysha Koloi con 107.00, quinta la svizzera Michelle Heimberg con 105.30 e sesta la statunitense Hailey Hernandez con 103.80.
Terza routine che in genere segna uno spartiacque. Il salto mortale e mezzo indietro carpiato (49.45) è ottimo e la meneghina sale al secondo posto con 157.05, scavalcando la tedesca Muller che scende al quarto posto (152.30), superata anche dall'aussie Koloi (152.60). Guida sempre la nordafricana Amer con 167.50
Quarto giro degli errori. Il salto mortale e mezzo rovesciato carpiato a Fukuoka vide la Bertocchi sbilanciarsi al momento dello stacco e cadere in acqua: tuffo nullo e zero inevitabile. A Doha va leggermente meglio, perchè il presalto è ottimo ma l'ingresso abbondante per 28.80 punti che la fanno precipitare all'undicesimo posto con 185.85. Sale in testa Koloi con 207.20, che approfitta del clamoroso harakiri di Eissa che chiude scarsa il salto mortale e mezzo ritornato carpiato (35.65), ritrovandosi seconda con 203.15. Terza è Muller con 199.10.
Ultima routine con Bertocchi che piazza un salto mortale e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo (50.70) carico d'orgoglio e rabbia per una chiusura a 236.55 che la mantiene undicesima. Vince Alysa Koloi con 260.50, seguita dalla britannica Grace Reid che balza dal sesto al secondo posto (257.25) con un super doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato (58.50); il bronzo è dell'egiziana Maha Eissa che, dopo aver dominato le eliminatorie, paga gli errori commessi nelle ultime due routine. 

I tuffi di Elena Bertocchi - 236.55 undicesimo posto
403B salto mortale e mezzo ritornato carpiato 50.40 (8)
105B doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato 57.20 (3)
203B salto mortale e mezzo indietro carpiato 49.45 (2)
303B salto mortale e mezzo rovesciato carpiato 28.80 (11)
5333D salto mortale e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo 50.70 (11)

Così gli azzurri nelle finali della 1^ giornata
Venerdì 2 febbraio

Team Event
1. Gran Bretagna 421.65
2. Messico 412.80
3. Australia 385.35
10. Italia 271.70

Trampolino un metro fem
1. Alysha Koloi (Aus) 260.50
2. Grace Reid (Gbr) 257.25
3, Maha Eissa (Egy) 257.15
11. Elena Bertocchi 236.55

Gli azzurri per Doha. Elena Bertocchi (Esercito/Canottieri Milano), Maia Biginelli (Fiamme Oro), Riccardo Giovannini (Fiamme Oro),Sarah Jodoin di Maria (Marina Militare/MR Sport F.lli Marconi), Andreas Sargent Larsen (Fiamme Oro/CC Aniene), Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/CC Aniene), Chiara Pellacani (Fiamme Gialle/MR Sport F.lli Marconi), Irene Pesce (MR Sport F.lli Marconi), Matteo Santoro (MR Sport F.lli Marconi), Eduard Timbretti Gugiu (Esercito/Blu 2006), Giovanni Tocci (Esercito/AQA Cosenza). Nello staff, oltre al direttore tecnico Oscar Bertone, i tecnici Lyubov Barsukova, Francesco Dell'Uomo, Benedetta Molaioli e Tommaso Marconi, il medico Matteo Catananti e il fisioterapista Ciro Orabona.

Regolamento. Per le specialità olimpiche individuali previsti tre turni di gare: preliminari, semifinali a 18 e finali a 12. Due turni (eliminatorie e finali a dodici) per le altre prove. Il team event prevede che le squadre siano composte da un minimo di 2 ad un massimo di 4 componenti, almeno un maschio ed una femmina, che devono eseguire due tuffi individuali ed uno sincronizzato misto, sia dal trampolino che dalla piattaforma, per un totale di sei tuffi in cui dovranno essere presenti tutti e sei i gruppi delle rotazioni. I finalisti delle gare individuali (senza tener conto degli atleti già qualificati) e le prime quattro nazioni nelle gare sincro (senza tener conto delle nazioni già qualificate) riceveranno una carta olimpica per Parigi 2024. Possono essere ripescati in seguito gli atleti qualificati dal tredicesimo posto in su ai Mondiali di Doha nelle prove individuali fino al raggiungimento massimo di atleti per gara e nel rispetto del numero massimo di quote per nazioni e del contingente olimpico previsto di 136 atleti (68 maschi e 68 femmine). L'Italia si è già assicurata quattro pass nella gara individuale dai 3 metri grazie al successo di Chiara Pellacani agli European Games di Cracovia e all'accesso in finale di Elena Bertocchi, Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia ai Mondiali di Fukuoka 2023; e nel sincro dai 3 metri dopo il bronzo iridato in Giappone conquistato da Pellacani e Bertocchi. Quindi mancano le carte nel sincro da 3 metri maschile, nel sincro dalla piattaforma maschile e femminile e quelle individuali dalla piattaforma maschile e femminile. 

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Foto di Andrea Staccioli e Giorgio Perottino/DBM
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