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Olimpiadi. Taddeucci da sogno nella 10 km. E' bronzo!

Fondo
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Testa, cuore e lucidità tattica dal primo all'ultimo metro. Ginevra Taddeucci fa saltare il banco e conquista un favoloso bronzo nella 10 km in acque libere nella suggestiva, ma tanto discussa, cornice della Senna tra Pont Alexandre III e Pont de l'Alma.
Tenace, combattiva e anche ironica, insomma una toscanaccia doc. Ginevra Taddeucci conquista una medaglia tutto carattere, che vale la definitiva consacrazione sul palcoscenico internazionale. Una medaglia strameritata e figlia di una tattica perfetta: l'azzurra infatti si è mantenuta fin dalla partenza nelle prime posizioni, in un campo gara strettissimo e in cui, come avviene nel Gp di Monaco, superare è difficilissimo, praticamente impossibile controcorrente.
La 26enne di Firenze - tesserata per Fiamme Oro e CC Napoli, allenata da Giovanni Pistelli e oro iridato a Fukuoka 2023 con la 4x1.5 km - nuota in 2h03'42"8, preceduta solamente dall'olandese Sharon Van Rouwendaal che, otto anni dopo l'oro a Rio 2016 e l'argento a Tokyo 2020, trionfa in 2h03'34"42; il secondo posto è dell'australiana Moesha Johnson, come l'azzurra e l'olandese in testa dall'inizio alla fine, in 2h03'39"7.
Quarta e fuori dal podio la brasiliana e campionessa olimpica uscente Ana Marcela Cunha in 2h04'15"7; sesta la bravissima Giulia Gabbrielleschi - tesserata per Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi, allieva di Massimiliano Lombardi - in 2h04'17"9.
Esulta Ginevra che ha ottenuto la qualificazione olimpica al 60esimo Settecolli IP: "E' stato difficile ed è un'emozione incredibile. Come dice sempre Stefano (Rubaudo, ndr) bisogna crederci e non mollare mai. Non pensavo di poter prendere la medaglia". Poi analizza la gara. "Non è stato facile perché in alcuni lati la corrente risucchiava e quindi era fondamentale mettere un po' di forza nella nuotata. Sono stata brava a rimanere incollata a Johnson e Van Rouwendaal e a non mollare". Poi le dediche. "Alla mia famiglia, al mio allenatore Giovanni (Pistelli, ndr) che mi allena da sempre e con cui ho condiviso momenti di gioia e superato quelli di difficoltà, al mio fidanzato Matteo Furlan che mi ha salvato dopo la delusione dei mondiali di Doha. Un pensiero, però, vorrei rivolgerlo ad Arianna Bridi che si era qualificata, ma che per motivi di salute è stata fermata: so quanti sacrifici ha compiuto in questi anni; ho nuotato pensando anche a lei che avrebbe meritato di essere qui. Non ho pensato minimamente a prendere il suo pass. Me lo volevo guadagnare, volevo guadagnarmi tutto, come ho sempre fatto e come continuerò a fare senza scorciatoie. Questa medaglia è anche per lei".
Con la medaglia al collo, un'emozionata Ginevra Taddeucci ha aggiunto: "È stata una gara durissima, un'incognita. Non sapevamo esattamente come fosse. Campo gara mai preparato. Stefano Rubaudo ieri è andato in avanscoperta e ci ha detto che l'acqua era insapore, inodore; di stare tranquilli. Ma io non mi tufferei di nuovo nella Senna. Due ore sono più che sufficienti. Abbiamo seguito un protocollo vaccinale, speriamo di non stare male. Ho letto molto bene la gara, cercavo sempre di stare insieme alle altre, sempre davanti per non evitare scherzi. Sapevo che il lato controcorrente era imprendibile perché se ti allargavi anche di 20 cm dal muro la corrente era molto più forte". Sul percorso che l'ha condotta sul podio olimpico: "È il sogno di ogni nuotatore di fondo ritrovarsi tra i primi tre. Ho nuotato due anni controcorrente, per cercare di migliorare sempre perché non bastava mai. Mi chiedevano sempre di dimostrare qualcosa in più. La mia vita è stata controcorrente nel nuoto e questa gara è la chiusura perfetta di come sono arrivata qua". Ribadisce poi: "La medaglia è dedicata al mio fidanzato Matteo Furlan (plurimedagliato internazionale che ha annunciato il ritiro dopo gli europei di Belgrado, ndr). Dopo la delusione dei campionati mondiali mi sono stati molto vicino i miei genitori, ma Matteo mi ha salvata; quindi la dedico totalmente a lui questa medaglia".
L'Italia del nuoto in acque libere festeggia così la quarta medaglia a cinque cerchi della storia dopo i bronzi di Martina Grimaldi nel 2012 al Serpentine di Hyde Park, a Londra, e di Gregorio Paltrinieri nel 2021 a Tokyo e l'argento di Rachele Bruni a Rio 2016 a Forte Copacabana.
Orgogliosa anche Gabbrielleschi. "Un sesto posto olimpico vuol dire tantissimo per me - racconta la 27enne pistoiese - Non sono stati giorni facili, perché lunedì scorso, quand'ero già in Francia, è venuta a mancare mia nonna e a lei dedico questa gara e questo magnifico piazzamento. Sono stati anni per tutta la squadra di duri allenamenti e sacrifici: questi risultati ripagano tutto il gruppo".
Le parole del coordinatore tecnico Stefano Rubaudo. "Le ragazze hanno interpretato la gara alla perfezione, in un contesto tosto. Hanno seguito le indicazioni che ho dato dopo la perlustrazione di ieri; durante la riunione tecnica c'era sintonia su tutto. Sapevano che nel lato controcorrente era impossibile passare e che era fondamentale non rimanere troppo nel lato scoperto, perché altrimenti si perdevano metri preziosi. Questo è un campo gara difficilissimo. Sono andate in crisi atlete navigate come Cunha, Beck e Cassignol; le azzurre sono state perfette. Ginevra è stata intraprendente, coraggiosa e brava. Gabbrielleschi è stata inappuntabile. Ho visto in loro ciò che chiedevo da tempo, perché so quanto valgono e i sacrifici che hanno fatto per arrivare fin qui".
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La gara. Ventiquattro atlete al via per i 6 giri del quadrilatero formato da quattro boe da 1670 metri nella Senna tra pont Alexandre III e pont de l’Alma. Temperatura dell'acqua intorno ai 20° e quindi scongiurato l'utilizzo della muta. La partenza è subito a tutta e la prima azione degna di nota è quella dell'australiana Moesha Johnson con Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi sulla coda a trascinare il resto del gruppo. Migliori ancora nascoste. La 27enne aussie passa in testa al primo giro in 19'02"2, davanti alle azzurre distanti cinque secondi. Risalgono, però, in un percorso stretto e in cui è difficile superare, una sorta di Gran Premio di Montecarlo delle acque libere, l'olandese campionessa del mondo e argento olimpico Sharon Van Rouwendaal, la brasiliana e campionessa olimpica Ana Marcela Cunha, la francese Caroline Jouisse a una decina di secondi. Ai 2.5 prende il comando Van Rouwendaal, braccata da Cunha, dalle due azzurre e da Johnson. Nascosta nel gruppo la tedesca e bicampionessa europea Leonie Beck che passa intorno alla quindicesima posizione. L'olandese si porta in testa al rilevamento dei 3.2 km in 40'18"6 ma in una manciata di secondi ci sono Johnson, Taddeucci, Gabbrielleschi, Cunha e la sorprendente giapponese Airi Ebina. Ancora indietro Beck che passa a +21"4, leggermente più avanti Jouisse e l'altra transaplina Oceane Cassignol. Il gruppo è allungato con tutte le atlete che praticamente nuotano sulla sponda del fiume, utilizzato come un cordolo. Ritmo che aumenta al passaggio di metà gara con Johnson e Van Rouwendaal che passano in 1h01'47, seguite in meno di dieci secondi dalla brasiliana Cunha e dall'altra australiana Chelsea Gubecka; leggermente staccata l'altra parte del gruppo trascinata da Taddeucci, Gabbrielleschi con Beck che risale all'ottavo posto.
Ai 6.6 km, con due giri da completare, si staccano in tre. In testa passa Johnson in 1h22'02"1, poi Van Rouwendaal a +3"0 e una strepitosa e tenace Taddeucci a +8"3. con venti secondi di ritardo il resto del gruppo con Gubecka, Cunha e Gabbrielleschi sulla stessa linea; torna a perdere terreno Beck che passa ad oltre un minuto dalla testa. Posizioni e distacchi non mutano al passaggio ai 7.6 km. E' il momento decisivo della dieci chilometri olimpica: quello in cui si smette di bluffare. Agli 8.3 km Johnson, Van Rouwendaal e Taddeucci aumentano il vantaggio ad oltre trenta secondi su Cunha, Gabbrielleschi e Gubecka. Crolla ad oltre due minuti Beck. Le azzurre saltano il rifornimento che invece fanno Van Rouwendaal e Cunha, ma dal punto di vista cronometrico non cambia nulla. Parte da qui una lunga volata, con Cunha che deve forzare - adesso o mai più - per ricucire lo strappo con le tre davanti. Johnson accelera ad 800 metri dall'arrivo ma Van Rouwendaal e una clamorosa Taddeucci rimangono incollate. Da dietro Cunha guadagna appena una manciata di secondi, con Gabbrielleschi che non molla la coda della brasiliana. Aumenta ulteriormente le marce Johnson a cinquecento metri dalla fine: Van Rouwendaal e Taddeucci resistono. Cunha e Gabbrielleschi riducono il margine a venticinque secondi, ma per le medaglie è troppo tardi. Strappa Van Rouwendaal che cambia la linea, allontanandosi leggermente dal bordo e dalla linea ideale: il sorpasso su Johnson è servito; Taddeucci rimane sulla scia dell'americana. Le tre prendono l'imbuto nel seguente ordine e al tocco della piastra non mutano le posizioni. Van Rouwendaal vince otto anni dopo il trionfo a Rio 2016; Johnson è argento e Taddeucci conquista uno strameritato bronzo.

Podio 10km - Donne
1. Sharon Van Rouwendaal (NED) 2h03'34"2
2. Moesha Johnson (AUS) 2h03'39"7
3. Ginevra Taddeucci 2h03'42"8
6. Giulia Gabbrielleschi 2h04'17"9

Foto Giorgio Scala, Andrea Masini e Andrea Staccioli / DBM
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