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Beatificazione Armida Barelli il 30 aprile su TV2000

Federazione
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Tv2000, domani, dedica una programmazione speciale alla beatificazione di Armida Barelli. In diretta dal Duomo di Milano, alle ore 10, la celebrazione solenne presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in rappresentanza di Papa Francesco. Alle ore 20.55, in onda il documentario "Armida Barelli - Essere per agire" di Monica Mondo, sulla vita della co-fondatrice dell'Università Cattolica del Sacro cuore. Una donna che è stata protagonista nella società e all'interno della Chiesa. Ha fondato con padre Agostino Gemelli l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e il nome l'ha scelto lei. Ha cercato i fondi per costruirla, farla crescere. Ha fondato la Gioventù Femminile Cattolica milanese, e sulla spinta di Papa Benedetto XV, l'ha portata in tutte le diocesi italiane. Ha educato, coinvolto centinaia di migliaia di ragazze italiane a partecipare alla vita ecclesiale, sociale, politica. Si definiva la loro "sorella maggiore". Ha anche fondato, sempre con padre Gemelli, l'Opera della Regalità, con il compito di avvicinare il laicato cattolico alla liturgia, quando si era ancora lontani dal clima del Concilio Vaticano II. Le sue fondazioni, tese a valorizzare e promuovere la personalità della donna, si estendono anche in Venezuela, Australia, Bulgaria, Stati Uniti d'America, Cina. Tante le sfaccettature della vita di Armida Barelli. Nel documentario ne raccontano il carattere determinato la nipote Savina e la pronipote Maria; spiegano il suo ruolo nella vita civile, la sua opera innovativa nell'educazione e nella promozione della donna, Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore dell'Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico della stessa Università ed Ernesto Preziosi, storico contemporaneo. Completano il ritratto di Armida Barelli le testimonianze di giovani che la scelgono come esempio, e le toccanti ed evocative immagini d'epoca. 

Il commento del pronipote Paolo Barelli, presidente della Federnuoto
"Provo una grande emozione. Ho sempre sentito parlare molto di lei da mio padre e da mia nonna e all'interno della nostra famiglia. Siamo sempre stati entusiasti di questa figura che è riconosciuta ovunque, non soltanto in Italia, come una donna che ha dedicato la sua vita agli altri, pur potendosi permettere una vita agiata. Ha invece preferito lasciare tutto, cercando di venire incontro a chi aveva bisogno. Una donna impegnata anche nell'emancipazione culturale dei giovani, che ha lasciato un segno profondo anche per quanto riguarda la valorizzazione delle professionalità e della partecipazione ad una vita moderna che aveva sempre più bisogno di competenza. E' stata una figura di spicco del laicato cattolico femminile italiano. Non dimentichiamo che ha fondato la sezione femminile dell'Azione Cattolica e si è battuta per il diritto di voto alle donne".