Commissione FIN. Aggiornamento Linee-Guida per riapertura impianti

La commissione tecnico-scientifica istituita dal presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha aggiornato il compendio di linee guida per favorire la riapertura in piena sicurezza degli impianti dotati di piscine e palestre pubblicato il 27 aprile scorso e contestualmente inviato alle autorità competenti per contribuire all'individuazione delle modalità di ripresa per la fase 2 delle attività nei centri sportivi dove si praticano le discipline acquatiche.
L'aggiornamento del compendio "Emergenza Covid-19. Misure di sicurezza da adottare negli impianti sportivi dotati di piscina e palestra per la fase 2" rappresenta la declinazione - specificatamente per le discipline natatorie - delle Linee-Guida emanate dall'Ufficio Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il 4 maggio necessarie per "fornire indicazioni generali e azioni di mitigazione utili ad accompagnare la ripresa dello sport di natura individuale" nei termini indicati dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020.
Il documento federale è stato redatto - con la supervisione della presidenza - dai professori Marco Bonifazi, Roberto Del Bianco, Giovanni Melchiorri, dai dottori Antonio De Pascale e Lorenzo Marugo e dal geometra Maurizio Colaiacomo, in rappresentanza della Federazione Italiana Nuoto, e dai professori Massimo Andreoni, Giovanni Di Pierri, Francesco Landi ed Emanuele Montomoli quali esperti esterni.
Barelli all'Agi: ‘Il nuoto riapra il 18 o rischia il fallimento’

"Spero che il 18 maggio si possano riaprire le utenze ai praticanti, ovviamente con formule e precauzioni ben definiti per ridurre i contagi altrimenti. Se non ci saranno aperture i gestori delle piscine rischiano di fallire e tante societa' sportive saranno costrette alla chiusura. Dobbiamo iniziare subito la fase 2 per arrivare presto alla fase 3" lo ha detto parlando con l'AGI, Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana nuoto dal 2000 e numero uno della federazione europea (Len). "Servono contribuiti a fondo perduto per le societa' sportive che dopo una chiusura di tre mesi non sanno come andare avanti: si tratta di una necessita' di carattere nazionale. L'altro punto è l'accesso al credito con somme molto piu' importanti, almeno quattro volte tanto, rispetto a quelle messe a disposizione dal Governo e sull'arco di dieci anni". Così sempre all'AGI, Paolo Barelli, parlando del futuro, non solo degli sport acquatici, in Italia a seguito dell'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. "Non lo dico solo per le circa 1.500 societa' di nuoto italiane ma per tutte le 70mila societa' sportive in Italia che sono le uniche che consentono di svolgere l'attivita' motoria", ha aggiunto il Presidente federale che spiega come: "Solo la federazione con un grosso sacrificio puo' aprire i 3-4 centri federali nazionali ma se non ci saranno indicazioni precise quando si potra' riaprire l'attivita' e non ci saranno prospettive nessuno potra' supportare i costi delle piscine". "Le societa' sportive - ha ribadito - sono sulla soglia del fallimento perche' non possono permettersi il lusso di pulire, di depurare e di tutta la manutenzione necessaria per una piscina".
La Len posticipa al 2021 i campionati europei di Budapest

Il bureau della Ligue Europeenne de Natation - riunitosi in videoconferenza - ha deciso di rinviare al 2021 i campionati europei di nuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto di fondo in programma a Budapest, già rinviati sub judice al 17-30 agosto e originariamente previsti dall'11 al 24 maggio.
La decisione di riprogrammare gli Europei dal 10 al 23 maggio del prossimo anno è stata presa dalla Len in piena cooperazione e accordo con la Federazione nuoto ungherese, il governo magiaro e gli organizzatori locali, a causa del perdurare dell'emergenza sanitaria provocata dal diffondersi del Covid-19. "Riteniamo realistico sperare che entro maggio 2021 le cose siano tornate alla normalità, consentendo quindi l'organizzazione di un evento eccezionale nella magica atmosfera della Duna Arena - spiega il presidente della Len Paolo Barelli - La priorità della Len è soprattutto la salute e la sicurezza di atleti, allenatori e di tutta la famiglia Len; cancellando alcune delle gare del 2020 e rinviandone altre di un anno, proteggiamo e tuteliamo tutti. Allo stesso tempo la Ligue Europeenne de Natation si assicura di poter ripartire nel 2021 più forte di prima, con eventi che saranno come sempre conformi ai più alti standard”.
"Siamo lieti dell'accordo raggiungo sulle nuove date dei campionati europei - ha dichiarato il ministro dello sport ungherese Tunde Szabo - Gli ungheresi sono innamorati degli sport acquatici e ansiosi di poter applaudire i migliori nuotatori. Sono sicuro che tra un anno si aggiungerà un altro capitolo d'oro alla ricca storia del nuoto continentale ". Anche il principale partner della Len, l'European Broadcasting Union (EBU), è stato coinvolto nella decisione di posticipare gli Europei al 2021. Le competizioni di nuoto, tuffi e nuoto sincronizzato si svolgeranno nella suggestiva atmosfera della Duna Arena, mentre le gare in acque libere si terranno nelle acque del Lupa Lake, vicino a Budapest
La Ligue Europeenne de Natation ha anche deciso di cancellare tutte le competizioni continentali di pallanuoto della stagione 2019-2020, tra cui la Champions League e l'Euro Cup maschili e l'Eurolega femminile.
Linee Guida per la ripresa delle attività sportive

L'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato le indicazioni utili a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute.
Il complesso delle misure contenute nelle "Linee-Guida ai sensi dell'art. 1, lettere f e g del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020. Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali" consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purché questi si svolgano sempre in forma individuale.
Mondiali 2021 a Fukuoka dal 13 al 29 maggio 2022

I campionati mondiali di nuoto, nuoto di fondo, tuffi, nuoto sincronizzato e pallanuoto in programma a Fukuoka, in Giappone, la prossima estate, si svolgeranno dal 13 al 29 maggio 2022. Seguiranno i campionati master nell'isola di Kyushu dal 31 maggio al 9 giugno 2022. Lo ha annunciato la Federation Internationale de Natation dopo "aver consultato la città di Fukuoka, la Federazione giapponese di nuoto, il comitato organizzatore, gli atleti, gli allenatori, i comitati tecnici, i partner televisivi e gli sponsor". "Non abbiamo alcun dubbio che la decisione presa fornirà le migliori condizioni possibili per tutti i partecipanti", dichiara il presidente Julio Maglione. "In un momento di incertezza senza precedenti, la FINA spera che l'annuncio di queste date permetta chiarezza nella pianificazione degli interessati".
Barelli all'ANSA: "Senza linee guida nessuno può allenarsi"

"Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l'ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per riprendere l'attività. Se queste non arrivano nessuno può riaprire". Il presidente della federnuoto, Paolo Barelli, - al telefono con l'ANSA - chiarisce così che da lunedì 4 maggio nessuno, nemmeno i top atleti, al momento può tornare ad allenarsi. "Lo dice chiaramente la lettera G, articolo 1 comma 1 del dpcm - spiega Barelli - non riguarda i nuotatori, ma tutti gli atleti degli sport individuali che potevano riprendere ad allenarsi: se non arriva questa autorizzazione non possiamo riprendere, saremmo fuori legge".
"Tutta l'Italia tiene le piscine chiuse perchè i gestori sono alla canna del gas e non aprono per pochi atleti - sottolinea Barelli -. La Federnuoto comunque si è rimboccata le maniche e nonostante la situazione generale aprirebbe due-tre centri federali. Ma servono queste linee guida: anche l'Acquacetosa del Coni non può aprire da lunedì se non arriva questa autorizzazione che contiene le prescrizioni che dicono a quali condizioni si può tornare ad allenarsi. Noi abbiamo mandato già una settimana fa le nostre indicazioni sulla ripresa e sono anche molto rigide: le linee guida o sono erogate da loro o accettano direttamente le nostre, ma qualcosa dobbiamo avere. Se non arriva nulla non si può aprire perché saremmo fuori legge. Anche al ministero stanno aspettando queste prescrizioni. E c'e' anche da dire che quando arriveranno e dovessero essere complicate, servirà tempo per studiarle".
La LEN annulla i campionati europei junior

Il bureau della Ligue Europeenne de Natation - riunitosi sabato in videoconferenza - ha annullato i campionati europei junior di tutte le discipline in programma in stagione a causa del perdurare dell'emergenza sanitaria provocata dal diffondersi del Covid-19 in Europa.
I rispettivi comitati tecnici valuteranno se ammettere gli atleti che quest'anno non parteciperanno agli europei di categoria a quelli del prossimo anno malgrado non dovessero rientrare nella fascia d'età di competenza.
Annullate anche le tappe estive e autunnali della coppa LEN di nuoto in acque libere.
Nelle prossime settimane il bureau approfondirà la calendarizzazione dei campionati europei di nuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto di fondo in programma a Budapest originariamente dall'11 al 24 maggio e già rinviati sub judice al 17-30 agosto e se proseguire le competizioni europee di pallanuoto.
Barelli a Italpress: Governo deve annunciare quando riaprire impianti per attività di base
"Servono certezze, il Governo deve assumersi le proprie responsabilità e annunciare quando sarà possibile riaprire gli impianti per l'attività di base. Altrimenti come è possibile per i gestori coprire i costi di una riapertura per far allenare pochi campioni?". Questa la richiesta avanzata dal presidente della Federazione italiana nuoto Paolo Barelli al Governo. "Attendiamo chiarimenti, serve immediatamente un contro-decreto perché in questo manca completamente l'orizzonte - ha osservato il numero uno della Fin all'Italpress - Il provvedimento non dà prospettiva al mondo dello sport, si parla soltanto degli allenamenti degli atleti di interesse nazionale dal 4 maggio. Se serve un maestro di scuola elementare per scrivere meglio in italiano il testo siamo a disposizione, ma ci devono dire quando sarà possibile riaprire gli impianti: non è possibile farlo per pochi atleti, seppure importanti, perché mancherebbero le risorse per andare avanti".
Barelli fa riferimento alle disposizioni dell'articolo 1 del decreto annunciato domenica dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il provvedimento (lettera g) permette gli allenamenti dei professionisti e dei non professionisti indicati da Coni, Cip e federazioni sportive come atleti di interesse nazionale, ma prolunga la sospensione dell'attività "in palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori" (lettera u). In questa situazione e senza la certezza di poter riavviare l'attività di base dal 18 maggio, molte società hanno già manifestato seri dubbi sulla sostenibilità economica della riapertura per pochi atleti. "Le società sono arrabbiate - ha aggiunto Barelli - non sanno che pesci prendere. Se questo decreto vuole disegnare la fase 2a, serve immediatamente una fase 2b: i gestori devono sapere quando possono riaprire, naturalmente nel rispetto delle norme. Chi paga altrimenti gli allenamenti degli atleti di vertice? La federazione può farlo con il centro di Ostia, ma il resto d'Italia? Il Governo deve prendere una decisione e assumersene la responsabile, perché se si va avanti con la lanterna é impossibile riaprire gli impianti sportivi".
Commissione FIN. Misure di sicurezza per riaprire impianti con piscina e palestra

La commissione tecnico-scientifica istituita dal presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha redatto un compendio di linee guida per favorire la riapertura in piena sicurezza degli impianti dotati di piscine e palestre e fornire un fattivo contributo alle autorità competenti nell'individuazione delle modalità di ripresa per la fase 2 delle attività nei centri sportivi dove si praticano le discipline acquatiche.
Il compendio "Emergenza Covid-19. Misure di sicurezza da adottare negli impianti sportivi dotati di piscina e palestra per la fase 2" è stato redatto - con la supervisione della presidenza - dai professori Marco Bonifazi, Roberto Del Bianco, Giovanni Melchiorri, dai dottori Antonio De Pascale e Lorenzo Marugo e dal geometra Maurizio Colaiacomo, in rappresentanza della Federazione Italiana Nuoto, e dai professori Massimo Andreoni, Giovanni Di Pierri, Francesco Landi ed Emanuele Montomoli quali esperti esterni.
Il documento parte dal presupposto che le "attività motorie e sportive in tutte le sue forme sono presupposto indispensabile per la buona salute di una popolazione di qualsiasi classe sociale e per la formazione e la crescita socioculturale di bambini e ragazzi", che "tale attività è praticata all'interno di impianti sportivi" i quali "nella maggioranza dei casi sono dotati di piscina e palestra. Quest'ultima è necessaria per l'addestramento e l'allenamento sia degli utenti che la frequentano sia per la preparazione degli atleti agonisti. L'attività natatoria, che è il compito principale della Federazione Italiana Nuoto, ne è parte determinante per i suoi risvolti sociali e sanitari e per l'immagine positiva del 'made in Italy', garantita dai successi sportivi dei suoi atleti". "Le piscine" pertanto "non sono 'soltanto impianti sportivi' ma anche presìdi per la sicurezza individuale, collettiva e sociale". "La riapertura degli impianti sportivi è quindi una impellente necessità, anche considerando i drammatici effetti economici che una chiusura ancora più prolungata avrebbe sulla gestione degli stessi e delle piscine in particolare, molte delle quali si avvierebbero a una chiusura definitiva, con conseguenze facilmente comprensibili sugli effetti positivi appena sottolineati in precedenza. La normativa vigente sulla sicurezza igienico-sanitaria delle piscine è fin qui soddisfacente. Ma l'attuale sopravvenienza dell'emergenza della Covid-19, pure considerando che la presenza del cloro in acqua 'attenua' se non impedisce uno specifico contagio, consiglia ulteriori norme che rendano ancora più sicure le piscine e i luoghi attinenti e il loro utilizzo, e quindi il lavoro del personale addetto e di assistenza e la pratica sportiva degli utenti".
A questo proposito sono state individuate linee guida di doverosa immediata attuazione per la FASE 2.
Dal 4/5 allenamenti a porte chiuse per sport individuali. AGGIORNAMENTO

"Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali". Dal 4 maggio, dunque, sarà possibile tornare ad allenarsi secondo i criteri definiti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato il 26 aprile. "A tali fini - prosegue nel dettaglio il comma g dell'Art. 1 - sono emanate, previa validazione del comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva".
Il decreto ribadisce la sospensione degli "eventi" e delle "competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati", nonché delle "attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori..." e permette di svolgere all'aperto "individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività".
consulta il DPCM del 26 aprile
AGGIORNAMENTO.
Lunedì 4 maggio l'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato le indicazioni utili a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute.
Il complesso delle misure contenute nelle "Linee-Guida ai sensi dell'art. 1, lettere f e g del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020. Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali" consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purchè questi si svolgano sempre in forma individuale.