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Mondiali. High diving. Azzurri ok dopo 2 round. Cosetti sesta

Tuffi
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In Qatar è lo sport day. I giardini del porto sono pieni di gente in festa. La giornata ideale per cominciare il mondiale di high diving. La prima degli azzurri è la triestina Elisa Cosetti, bronzo agli Europei di Roma 2022 e nona lo scorso anno a Fukuoka al debutto mondiale. Il programma che porta è lo stesso del Giappone, perché “ci vogliono almeno due anni per inserire i tuffi nuovi”, come spiega la sua allenatrice Nicole Belsasso, moglie del precursore italiano di questa disciplina Alessandro De Rose, bronzo mondiale a Budapest 2017 e bronzo europeo a Roma 2022.
Alla fine del secondo round è sesta con 135.20 punti e due tuffi puliti dalla piattaforma da 20 metri che hanno fatto esultare il team azzurro. Sulle tribune, tra gli atleti vip, c’è anche Ranomi Kromowidjojo a fare il tifo per l’olandese Ginni van Katwijk, che nel ranking provvisorio occupa la quattordicesima posizione.
Elisa Cosetti è sorridente e solare come questa giornata. “Sono molto contenta perché tutti e due i tuffi sono andati bene – spiega – ma ne ero certa perché mi sentivo molto più convinta del solito. E’ quello che spesso mi manca e quindi sono super contenta. Di solito è difficile approcciare un mondiale fin dal primo salto ma per me, che tendo a pensare troppo, stranamente è il contrario. In gara mi capita di pensare a meno cose possibile, sono più rilassata e riesco a fare il tuffo meglio. Trieste e l’Italia un po' mi mancano ma stare qui è bellissimo. Fa sempre caldo, partecipo ai mondiali con le atlete più forti e tutte simpaticissime e poi ho anche la mia famiglia con me”. Il papà Enrico e la sorella Alessia, che è la sua prima fan e la segue sempre, sono qui con lei. Stamattina ha riproposto il salto mortale indietro rovesciato in tre posizioni (carpiato, teso, raggruppato) e il triplo ritornato con mezzo avvitamento ricevendo rispettivamente 61.10 e 74.10 punti. Mercoledì 14 febbraio alle 9 italiane, le 11 locali, nella giornata degli innamorati, Elisa Cosetti disputerà la finale con altri due tuffi. Al comando della classifica provvisoria c’è la canadese Molly Carlson con 168.90.
Saltano bene anche Andrea Barnabà e Davide Baraldi che dopo i primi due round dai 27 metri sono rispettivamente undicesimo con 162.80 e dodicesimo con 148.80 punti. Inizialmente gli iscritti erano 27 e successivamente sono scesi a 25 dopo i ritiri dello svizzero Appenzeller e del britannico Thesing che entrano male nel primo salto e rinunciano al secondo.
Gli azzurri, invece, danno il meglio di loro stessi proprio nei secondi salti e dopo aver rotto il ghiaccio con le ouverture. Andrea Barnabà esegue il triplo indietro carpiato con due avvitamenti e Davide Baraldi il quadruplo avanti carpiato con mezzo avvitamento: media dell’otto per entrambi e stesso punteggio di 98.40. A guidare il ranking di metà gara c'é il britannico naturalizzato francese Gary Hunt, 39 anni, campione del mondo a Kazan 2015 e Gwanju 2019 e argento iridato a Barcellona 2013, che supera quota 200 punti (205.45). La finale c’è giovedì 15 febbraio alle 9 italiane, le 11 locali con altri due salti. Due tuffi disinvolti, quasi spregiudicati, quelli dei nostri ragazzi. “Sono contento – commenta il campione del mondo junior Andrea Branabà – i tuffi li ho fatti come speravo, i voti devo accettarli però giovedì cercherò certamente di far meglio. L’obiettivo è quello di entrare nella top ten e il mio personale di eseguire tutti e quattro i tuffi costantemente, come ho fatto oggi e possibilmente cercare di migliorarmi ancora”. “Il primo tuffo non è andato benissimo – riconosce Davide Baraldi – però la cosa più importante per me in questo momento è quella di essere qui con la mia squadra e poter partecipare alla gara, perché gli ultimi mesi sono stati difficili. Sono soddisfatto di me stesso, felice di come ho eseguito il secondo salto e in finale puntiamo a migliorare i punteggi personali ed entrare nelle prime dieci posizioni, che è quello che ci siamo prefissati quest’anno”.

Foto Giorgio Scala / DBM
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