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Oro nell'azzurro. Autobiografia della campionessa del mondo

Sincro
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La storia di una magia, realizzata grazie alle mille battaglie di una bambina che aveva deciso di smettere di nuotare. Le vicende della donna e dell'atleta s'intrecciano in un percorso in cui ogni scelta può risultare decisiva, ogni strategia può portare alla gioia o alla disperazione. Questo libro ci fa scoprire la crescita di una ragazza nell'affascinante e tormentato mondo del nuoto sincronizzato, fatto di allenamenti durissimi, poche gare e grandi sacrifici. Manila Flamini, capitana della nazionale ai Giochi di Rio 2016, è stata la prima nuotatrice italiana a vincere nel sincro la medaglia d'oro ai campionati mondiali. E una storia che nasce da lontano. La mamma aveva da sempre il terrore dell'acqua. Per questo, quando Manila aveva tre anni, decise di portarla in piscina. Non voleva che patisse le sue stesse angosce. A 8 anni la piccola aveva già la nausea del nuoto. Poi la scelta, quasi per caso, del sincronizzato e la riscoperta della gioia di nuotare. Fino ad arrivare al 17 luglio 2017, il giorno in cui nello stadio Vàrosliget di Budapest, in coppia con Giorgio Minisini vinceva il doppio misto ai campionati del mondo battendo la coppia russa, che fino ad allora sembrava insuperabile.
Manila Flamini, romana, tesserata con Fiamme Oro e Aurelia Nuoto, 34 anni da compiere a settembre, sposata con l'ex atleta di salvamento Marco Bolognesi e mamma di Allegra, che alla soglia dei trentanni ha coronato il suo sogno di atleta conqusitando il titolo di campionessa del mondo di nuoto sincronizzato, insieme alla coautrice Lucia Scerrato, ha scritto un romanzo dipsobile nelle librerie, negli internet store e online.

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La presentazione del Presidente della FIN Paolo Barelli

Il 17 luglio del 2017 non lo scorderemo mai. Resta tra quelle date che fanno parte della nostra storia; una delle pagine del libro della vita che amiamo sfogliare di tanto in tanto perché ci rappacificano con noi stessi e ci aiutano a riflettere.
Emozioni forti. Manila Flamini e Giorgio Minisni, ci hanno regalato una medaglia storica, memorabile, mai prima d'ora conquistata e strappata ai maestri russi e a quel genio dello spettacolo che risponde al nome di Bill May, promotore del nuoto sincronizzato maschile e artefice dell'inserimento nel programma dei campionati mondiali del duo misto, in attesa che anche ai Giochi Olimpici apprezzino le potenzialità di un esercizio amato da atleti e pubblico.
Manila e Giorgio, nel proporre col duo misto un tema di grande attualità come "A scream from Lampedusa" hanno dimostrato grande coraggio e capacità interpretativa. La regia di Michele Braga e la coreografia di Anastasija Ermakova hanno resto lo spettacolo unico nel suo genere e trasversale nella comunicazione. Il dramma, l'amore e la speranza di tante famiglie che ogni giorno fuggono dall'odio della guerra, dalla piaga della fame e dalla persecuzione politica e religiosa, sono state tradotte in un “cortometraggio acquatico”.
Il grande impatto emotivo e la straordinarietà dei protagonisti hanno solcato la differenza in una gara che, mai come allora, vedeva in acqua due coppie tecnicamente equivalenti, come gli azzurri e i russi Mikhaela Kalancha e Alexandr Maltsev che presentavano la Carmen di Bizet. Senza dimenticare la terza coppia, specialista del “balletto acquatico”, composta dagli statunitensi Bill May e Kanako Kitao Splendlove che interpretavano il Sexy Rock 'n Roll Classic di Isaac, di grande coinvolgimento.
Il viaggio verso la libertà di Manila e Giorgio iniziava dalla fine. I due migranti finalmente approdavano in Italia ma Giorgio si accorgeva che Manila non ce l’aveva fatta, la sollevava in braccio e urlava il proprio dolore. Poi iniziava lo show, il remake che ripercorreva gli ultimi giorni della loro storia d'amore e di speranza.
L’oro mondiale per Manila Flamini, oggi moglie e mamma premurosa, dedita alla famiglia, ha segnato l’apice della carriera agonistica. Un percorso iniziato da giovanissima, tempestato di grandi successi ma anche delusioni cocenti, allenamenti duri e tanti sacrifici. In quasi vent’anni anni di Nazionale, Manila ha scritto le pagine più belle ed importanti del nuoto sincronizzato, fino a completare la storia con l’ultimo exploit ai mondiali di Gwangju nel luglio del 2019, dove sempre con Giorgio ha conquistato una medaglia d’argento brillantissima.
Manila oggi diventa autrice di un romanzo nel quale si racconta e condivide le proprie emozioni. Da bambina tenace e determinata, a donna forte e vincente che, superando gli ostacoli, nello sport come nella vita, riesce a coronare il suo sogno di atleta.
Come accadeva tre anni fa con "Un urlo da Lampedusa", anche adesso con il romanzo "Manila, oro nell'azzurro”, la nostra capitana, prosegue nello scrivere le pagine più belle e romantiche del nuoto sincronizzato italiano e mondiale.
A Manila Flamini e alla coautrice Lucia Scerrato vanno il mio ringraziamento e gli auguri più sinceri per questa opera avvincente, che incanta e regala grandi emozioni. Un libro per tutti, che, sono certo, potrà diventare un punto di riferimento per i tanti nuotatori, agonisti e non, grandi e piccoli, che ogni giorno frequentano le nostre piscine e impianti sportivi.

Foto DPM di G. Scala