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Olimpiadi. Paltrinieri clamoroso. Argento oltre la mononucleosi. Miressi sesto

Nuoto
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Strafottente. Sfacciato. Prende a calci anche il destino. Nuota con il cuore, andando oltre i limiti del fisico con la forza della mente e della determinazione. Gregorio Paltrinieri si prende l'argento perché non è solo un campione, quello cui si chiede di vincere sempre e divertire, ma perché è un uomo con una personalità fuori dal comune e la capacità di trasformare in energia ogni ostacolo che gli presenta la vita. Anche la mononucleosi che lo ha colpito e debilitato da inizio giungno si deve arrendere, così come tutti gli avversari eccetto il debuttante statunitense Robert Finke che si ritrova una medaglia d'oro al collo in formato regalo. L'800 di Paltrinieri è strabiliante, frutto di classe, forza, caparbietà. Una gara dominante, condotta sempre in testa fino ai 700 metri con una partenza veloce che disorienta tutti. In vasca e in tribuna. Tutti a chiedersi quando crollerà, perché succederà, ai 600, al massimo ai 700. Invece non succede e il sogno diventa sempre più nitido perché Paltrinieri non crolla. Mai. Anzi. Nuota appiccicato alla corsia 8, quasi a nascondersi, e resiste, resiste, resiste fino al 7'42"11 d'argento con i seguenti i passaggi: 55"15 (1), 1'52"86 (1), 2'51"47 (1), 3'50"55 (1), 4'49"59 (1), 5'48"05 (1), 6'45"42 (2). L'americano lo passa grazie agli ultimi 50 da 26"39 contro 28"04. Il bicampione europeo Mykhaylo Romanchuk, favorito della vigilia, è terzo in 7'42"33 (1'54"88, 3'51"98, 5'48"50). Fuori dal podio il tedesco Florian Wellbrock, campione del mondo dei 1500 stile libero e della 10 chilometri, quarto in 7'42"68.
"Parlare di miracolo è poco, neanche io avrei scommesso su me stesso - ripete il ventisettenne carpigiano allenato da Fabrizio Antonelli che lo ha portato a cinque medaglie europee tra piscina e fondo nel maggio scorso a Budapest - Ero un'altra persona rispetto alla batteria, avevo un'altra voglia di gareggiare. Un mio grande amico mi ha scritto alla vigilia che queste finali si vincono con il cuore. C'ho pensato e aveva ragione. Io ho sempre programmato tutto nella vita e ci avevo messo troppa testa, troppe idee, anche confuse. Oggi ce l'ho messa tutta, gli altri potevano adottare qualsiasi strategia, ma il cuore è quello che conta. Le cinque medaglie dell'europeo testimoniano che il percorso di avvicinamento alle Olimpiadi andava benissimo. Volavo e mi sentivo in gran forma. Poi la botta della mononucleosi e i sogni che si sgretolano. Passare da sentirsi come un Dio alle retrovie è dura. Ogni giorno mi lamentavo con il mio allenatore della nuotata. Avevo tutte le sere la febbre, questa è una malattia subdola. Con l'aiuto di tutti, soprattutto della famiglia che mi è stata vicino nei momenti più difficili, e di Fabrizio (Antonelli, ndr), ne sono uscito, soprattutto mentalmente. Vedere gli altri andare forte e io a letto è stato faticoso. Ma ho tenuto duro; sono ripartito dal basso. Ho iniziato piano piano ad allenarmi con le ragazze, a rifare i tempi in scalata. Questo 7'42 è veramente una cosa incredibile, da supereroi - continua Paltrinieri, campione del mondo e primatista europeo in 7'39"27 - Ho avuto la fortuna di essere in corsia otto, dove nessuno poteva marcarmi. Così me la sono goduta perché non partire da favoriti psicologicamente aiuta. Quando so di aver dato il massimo allora sono contento".
Il fenomeno dello sport italiano difenderà il titolo olimpico nei 1500 stile libero sabato 31 luglio dalle batterie e poi si tufferà nella Tokyo Bay il 5 agosto per la dieci chilometri di fondo.
La gara di Paltrinieri è una sinfonia perfetta; spara tutto sin dall'inizio con colpi da 28"5 ogni cinquanta metri. Il gruppone è guidato da Romanchuk che si tiene a circa due secondi fino ai 300 metri. Poi comincia ad affacciarsi l'americano in corsia tre che passa a mezzo secondo dall'azzurro ai 400 metri. E' il momento più difficile per il tricampione mondiale dei 1500 stile libero che comincia a cedere alla distanza e alle scorie che la malattia ha lasciato dopo un mese di inattività. I colpi passano a 29"5 dopo metà gara, quasi da millecinquecentista. Ed è in quel momento che scatta la molla. Che la mente prende il sopravvento sul corpo. Quando il gruppone è pronto a mangiarselo, Supergreg accelera improvvisamente ai 600 metri: 28"85 ai 650, 28"52 ai 700, 28"65 ai 750, e addirittura 28"04 inaspettato per lui che sprinter non è. Vince a sorpresa il ventiduenne l'americano Finke, debuttante olimpico che ebbe un incidente grave in motorino nel 2019, e che è rientrato imponendosi ai Trials 2020. "Serviva un'iniezione di fiducia. Venire qui e potermela giocare è stato bello - spiega l'atleta di Coopernuoto e Fiamme Oro, formato dal 2010 al centro federale di Ostia dal tecnico Stefano Morini, prima di proseguire la preparazione con Fabrizio Antonelli dal maggio 2020. In queste situazioni esce fuori il vero Greg. In batteria ero un po' agitato. Avevo brutte sensazioni in nuotata. Invece questa finale è stata fantastica. Me la sono goduta. I 1500 stile libero saranno difficili. Cercherò di dare il massimo. Ma non so come risponderà il mio fisico a questo sforzo. Di certo so che la mia mente ne esce ulteriormente rinforzata. Alle Olimpiadi di Rio non sono riuscito a godermela fino in fondo perché avevo tutti gli occhi e le aspettative addosso. Qui no; non sono il favorito e posso nuotare con più leggerezza".

I 100 DI ALESSANDRO MIRESSI. Un po' di emozione per la prima finale olimpica nella gara regina limita Alessandro Miressi che nei 100 stile libero è sesto in 47"86 (22"97). Il 22enne di Torino - allenato da Antonio Satta, già campione europeo e argento in carica e vice campione olimpico con la 4x100 - peggiora il 47"52 della semifinale e resta alle spalle degli dei della velocità: vince il campione mondiale statunitense dal 2017 Caeleb Dressel in 47"03 davanti al campione olimpico australiano Kyle Chalmers (47"08) e il campione e primatista europeo russo Kliment Kolesnikov (47"44). Il podio del russo è appena ad un centesimo dal record italiano dell'azzurro: "Peccato, non ce l'ho fatta; non ho mai trovato il mio passo seppur mi sentissi bene. Pensavo di migliorare il personale, invece non è venuta la gara. Forse i migliori erano dall'altra parte della vasca e quindi non sono riuscito a valutare bene il ritmo della gara. Sono abbastanza arrabiato con me stesso", conclude Miressi (Fiamme Oro / Centro Nuoto Torino), che fa parte di una famiglia di sportivi e che nel tempo libero ama disputare partitelle a basket con gli amici (è tifoso dei Los Angeles Clippers), che dicono sia anche un ottimo calciatore (da bambino era difensore nel Moncalieri); il padre Elio giocava a baseball, la madre Piera è stata nazionale di softball e la cugina Clara Gian Pron olimpica nella canoa slalom a Londra 2012.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE BARELLI all'Adnkronos. "Paltrinieri oggi era completamente un'altra persona, un altro nuotatore, un mostro in acqua ed ha dimostrato di avere grande carattere e siamo veramente soddisfatti e impressionati dalla determinazione di come ha nuotato". E' il commento del presidente della Federnuoto Paolo Barelli all'Adnkronos, sulla medaglia d'argento di Gregorio Paltrinieri negli 800 stile libero. "I 1500 sono aperti, c'è qualche giorno di riposo, ma pensiamo giorno per giorno. Lui ha nuotato poco per la mononucleosi, ma ha fatto qualcosa di strepitoso con la mancanza di un mese di allenamento, che però è stata gestita molto bene. Lui è stato molto tranquillo e non ha perso la testa nel momento in cui non si sentiva bene, è stato molto calmo e determinato, tutto bene", ha aggiunto il numero uno della Fin. "Miressi? Peccato ma è la prima grande finale che fa, ha tempo ed è giovane", ha aggiunto Barelli sulla finale dei 100 stile libero di Miressi dove è giunto sesto. "Purtroppo siamo stati sfortunati, i due atleti di punta erano Paltrinieri e Quadarella. L'azzurra 10 giorni fa aveva perso 2 chili di liquidi e si sa cosa significa, ma la vita è questa, bisogna reagire. Abbiamo una squadra giovane e all'orizzonte abbiamo delle carte buone da giocare. Speriamo che non chiudano tutte le piscine d'Italia altrimenti sarebbe un fallimento totale e su questo continuo ad insistere".

SEMIFINALI. Mai in gara Francesca Fangio che chiude quindicesima la semifinale dei 200 rana in 2'27"56. La ventiseienne livornese, sesta agli europei di Budapest, aveva nuotato in 2'23"89 le batterie: "Non ero in gara, non avevo energie - ripete atleta seguita da Renzo Bonora, tesserata per In Sport Rane Rosse, che ha sottratto nel 2021 un secondo e mezzo al personale. Avevo i crampi alle gambe già dal riscaldamento dove nuotavo due secondi in più del migliore. Sono contenta dell'esperienza, non della prestazione". La sudafricana Tatjana Schoenmaker, già argento nei 100 e miglior performer mondiale dell'anno, ancora avanti a tutte, ma senza record (2'19"33).
Stavolta grinta e determinazione non bastano ad Alberto Razzetti (Fiamme Gialle / Genova Nuoto My Sport), già ottavo nei 400 misti alla prima finale olimpica della carriera, che è fuori per sei centesimi nei 200 misti in 1'57"70. L'ultimo posto in finale è dell'eterno Laszo Cseh che, alla quinta olimpiade, trova la zampata giusta in 1'57"64. In testa il cinese Shun Wang in 1'56"22. "In queste gare ci vuole un po' di fortuna - ripete il 22enne ligure allenato dal tecnico federale Stefano Franceschi, doppio bronzo europeo a Budapest - A sei centesimi dalla finale brucia. E' stata una bella esperienza. Chiudo una stagione comunque super positiva".

Risultati di semifinali e finali

800 stile libero mas
RE-RI 7'39"27 di Gregorio Paltrinieri del 24/07/2019 a Gwangju
1. Robert Finke (Usa) 7'41"87
2. Gregorio Paltrinieri 7'42"11
3. Mykhaylo Romanchuk (Ukr) 7'42"33

200 rana mas
nessun italiano in gara 

semi 100 stile libero fem
nessuna italiana in gara

semi 200 dorso mas
nessuna italiano in gara

200 farfalla fem
Nessuna italiana in gara

100 stile libero mas
RI 47"45 di Alessandro Miressi del 19/05/2021 a Budapest
1. Caeleb Dressel 47"02
6. Alessandro Miressi 47"86
 
semi 200 rana fem
RI 2'23"06 di Francesca Fangio del 27/06/2021 a Roma
1. Tatjana Schoenmaker (Rsa) 2'19"33
15. Francesca Fangio 2'27"56 eliminata

semi 200 misti mas
RI 1'57"13 di Alberto Razzetti del 03/04/2021 a Riccione
1.  Shun Wang (Cin) 1'56"22
9. Alberto Razzetti 1'57"70 eliminato
 
4x200 stile libero fem
Italia non qualificata

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foto di Giorgio Scala - DBM / L'uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali. Obbligatorio menzionare i credit