Ancora commossi per la quinta finale olimpica di Federica Pellegrini negli ultimi 200 stile libero di una monumentale carriera, si torna in vasca al Tokyo Aquatics Centre per la quarta sessione di batterie che lasciano i riflettori sull'Italnuoto. Accedono alle finali la 4x200 stile libero da protagonista e Gregorio Paltrinieri soffrendo negli 800 stile libero, alle semifinali dei 100 stile libero un gasatissimo Thomas Ceccon e un convinto Alessandro Miressi.

100 STILE LIBERO. Sognare due azzurri in finale è realistico perché un superbo Ceccon e un solido Miressi strappano il pass per la semifinale con il primo e il quarto tempo. Il 20enne di Schio - tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato da Alberto Burlina e tre volte di bronzo con le staffette agli europei di Budapest - porta il primato personale sul 47"71 (22"95 alla virata), abbassando il 48"14 nuotato al Sette Colli e stabilisce anche il record italiano cadetti (prec. 47''92 dello stesso Miressi) ; il primatista italiano (47"45) - di Fiamme Oro e CN Torino, seguito da Antonio Satta, già campione europeo e argento in carica - tocca in 47"83 (23"10); tra i due ci sono il campione mondiale dal 2017, lo statunitense Caeleb Dressel, secondo in 47"73, e l'olimpionico australiano Kyle Chalmers, terzo in 47"47. "Non penso più all'argento in staffetta e al quarto posto dei 100 dorso per undici centesimi; mi dispiacerebbe solo che venisse interpretato con rammarico perché è stata una gara pazzesca - spiega Ceccon, tesserato per Fiamme Oro e Leosport - Adesso mi concentro sui 100 stile libero. In semifinale bisognerà andare forte: forse sono stato l'unico a tirare in batteria, ma questo tempo me lo aspettavo perché al Sette Colli avevo nuotato 48"1 dopo essere stato in palestra". Sorride anche Miressi (Fiamme Oro/CN Torino), primatista italiano che ha aperto la 4x100 d'argento: "Ho capito come nuotare ed impostare i turni di gara. Devo tenere frequenze non troppo alte nel primo 50 e poi lasciar andare nel secondo. Ho nuotato abbastanza facilmente. Mi sentivo sciolto. In semifinale bisognerà tirare, come ha detto Thomas. Dressel è il più forte di tutti, ma è meglio non pensarci: basta non farsi influenzare, ognuno deve fare la sua gara. I primi 16 sono raccolti in 7 decimi, il tempo più alto è 48"4. E' una gara dal livello altissimo".

 
4x200 MASCHILE. Aumentano le aspettative anche per la staffetta quarta ai mondiali di Gwangju con il record italiano di 7'02''01 e tre centesimi di ritardo dagli Stati Uniti. Stefano Di Cola (1'47''00), Matteo Ciampi (1'45''64), Marco De Tullio (1'47''78) e Filippo Megli (1'45''63) nuotano in 7'05''05 per il terzo tempo complessivo, primo della loro serie. I più veloci sono i britannici e vice campioni continentali Matthew Richards (1'46''35), James Guy (1'44''66), Calum Jarvis (1'45''53) e Toam Dean (1'46''71; oro nella gara individuale avanti al connazionale Duncan Scott) in 7'03''25; seconda è l'Australia - oro mondiale in carica - in 7'05''00. Dentro anche i vice campioni mondiali della Russia in 7'05"16 e ovviamente gli Stati Uniti in 7'05"62. In finale si rimpasterà tutto e cambieranno molti interpreti. "Abbiamo raggiunto l'obiettivo - spiega Di Cola, tesserato per Marina Militare e CC Aniene - Benissimo così". Sorride anche Ciampi (Esercito / Livorno Acquatics): "Sono venuto qui per la staffetta e ho dato tutto quello che avevo: è andata molto bene". Voglioso di riscatto De Tullio (Fiamme Oro / Sport Project): "Voglio mettere alle spalle la delusione per i 400 stile libero. Sono sceso in acqua con tanta voglia di far bene e spero valga per rimanere in squadra anche per la finale". Chiusura per il primatista italiano dei 200 stile libero Filippo Megli (Carabinieri / RN Florentia): "Abbiamo disputato una buona gara, l'importante era qualificarsi e ci siamo riusciti vincendo la batteria. Tra noi c'è una grande intesa, siamo uno splendido gruppo con il desiderio di migliorare sempre, lottare fino all'ultimo metro senza porci limiti. Dedico questa finale al mio amico Fabio Lombini che dall'alto starà tifando per noi".
  
800 STILE LIBERO. Il programma delle batterie si chiude con il debutto olimpico di Gregorio Paltrinieri. Il campione del mondo va oltre la mononucleosi che lo ha colpito e debilitato da inizio giungno e si prende la finale, in calendario giovedì all'alba italiana, con l'ottavo tempo. Il primatista europeo (7'39''27), allenato dal tecnico federale Fabrizio Antonelli, nuota un 7'47''73 pieno di determinazione, carattere e personalità. Davanti a tutti ci sono l'ucraino e campione europeo Mykhaylo Romanchuk in 7'41''28 e il tedesco Florian Wellbrock, secondo in 7'41''77. Eliminato uno stanco Gabriele Detti (Esercito / In Sport Rane Rosse) che in 7'49''47 non va oltre il dodicesimo posto. "Sono contentissimo di essere dentro. Sapevo che avrei sofferto. Voglio vivere gara per gara. In finale tutto può accadere - spiega il 26enne carpigiano, campione olimpico, bimondiale e trieuropeo dei 1500 - Fino a pochi giorni fa la situazione era critica: non sapevo se e come sarei arrivato. Adesso me la giocherò. Cercherò di riposare in questo giorno e mezzo per esprimermi al massimo delle mie possibilità attuali. Durante tutto il periodo in cui ho avuto la mononucleosi sono rimasto sempre positivo. Sono stato praticamente un mese fermo dai primi di giugno ed arrivare a Tokyo e nuotare 7'47 è buono. Lotterò con tutto me stesso. Questa è l'unica cosa che posso promettere" conclude Paltrinieri che comunque conferma la volontà di partecipare anche ai 1500 e alla 10 chilometri. "Certo; è inutile nascondere che scoprire di avere la mononucleosi a un mese e mezzo dalle Olimpiadi è stata una batosta. In allenamento volavo, avevo appena vinto cinque medaglie agli europei ed ero pieno di aspettative. Forse avevo le difese immunitarie basse per lo sforzo profuso a Budapest ed il virus ne ha approfittato. Si è manifestato con un po' di febbre la sera per tre-quattro giorni consecutivi. Pensavo fosse solo stanchezza, invece no. Appena ho potuto riprendere gli allenamenti con intensità ho provato a recuperare, ma ci sono riuscito solo in parte. Vuol dire che mi allenerò gareggiando e chissà che non uscirà qualcosa di buono. Non intendo rinunciare a nulla".
Prova già a guardare oltre Detti, rammaricato per i risultati di 400 e 800: "Ho fatto tanta fatica fin dal primo metro. E' stata una prova in linea con l'andamento degli ultimi due anni condizionato da infortuni e covid. Ho chiesto al Moro di disputare un paio di gare ai Categoria di Roma, ad agosto, per allungare un po' la stagione. Poi penserò alla prossima e si ricomincia rimboccandosi le maniche.  In questi giorni sarò sugli spalti per supportare tutta la squadra e in particolare Greg", dichiara il 27enne livornese, seguito al Centro Federale di Ostia dal responsabile tecnico, nonché zio, Stefano Morini.