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Olimpiadi. Bruni quattordicesima nella 10 km, oro alla Cunha

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Campionessa olimpica con cinque anni di ritardo. La ventinovenne brasiliana Ana Marcela Cunha, cinque ori iridati ma mai nella specialità olimpica e alla sua terza edizione dei Giochi, finalmente si prende la 10 chilometri dominando il circuito di Odaiba Marine vincendo in 1h59'30"8. L'attesa vicecampionessa in carica, Rachele Bruni, dopo una gara coperta nel primo gruppo, si stacca agli otto chilometri e tocca quattordicesima a 2'39 dalla vincitrice (2h02'10"2). La verdeoro dopo il quinto posto a Pechino 2008 e la grande delusione del decimo posto a Rio de Janeiro 2016, si impone di forza dopo un volatone partito a un chilometro dalla fine. Un'azione determinate della specialista della 25 km di cui è campionessa mondiale in carica, che precede l'olandese campionessa uscente Sharon Van Rouwendaal, brava ed esperta nel finale concitato a regolare allo sprint l'outsider australiana Kareena Lee. La campionessa europea da due edizioni, semifinalista dei 200 dorso in vasca, chiude in 1h59'31"7 mentre l'australiana, decima ai mondiali di Gwangju, tocca in 1h59'32"5. Quarta l'ungherese vice campionessa europea Anna Olasz (1h59'34"8).
"E' stata una gara tirata fin dall'inizio, purtroppo ho sofferto il ritmo e ho faticato a restare nel primo gruppo quando si è staccato - commenta la 30enne di Firenze, allenata da Emanuele Sacchi, tesserata per Fiamme Oro e Aurelia Nuoto, 10 ori europei e 19 medaglie internazionali - Dopo lo strappo decisivo intorno ai sette chilometri mi sono accorta che non ne avevo. Avevo impostato la gara sulla Van Rouwendaal, cercando di non sprecare energie, ma evidentemente non ne avevo molte. Sono dispiaciuta; ho molta rabbia. Avevo buone sensazioni alla vigilia. Avevamo lavorato bene. Purtroppo ho sempre accusato questo tipo di gare, con tanto ritmo sin dall'inizio è la temperatura dell'acqua alta. Ma non è una scusa. Le condizioni era uguali per tutte".

LA GARA. Venticinque atlete al via per i 7 giri del quadrilatero formato da quattro boe da 1435 metri del parco marino di Odaiba. Doveva essere una gara attica, considerate la temperatura dell'acqua a 29.6 frutto di 27 gradi esterni e dell'87% di umidità, invece è stata subito veloce.  La prima azione degna di nota è della ventiquattrenne tedesca Leonie Beck, tre argenti europei e bronzo iridato con la staffetta a Gwangju, che tira la volata al primo rifornimento e poi lascia spazio ad Ana Marcela Cunha. La ventinovenne brasiliana, mai iridata nella 10 km, passa in testa al primo giro in 18'15"6, davanti all'esperta americana trentaduenne Ashley Twichell, iridata nella 5 km a Budapest '17, che è seconda a +0"1, con la russa Anastasiya Kirpichnikova, vicecampionessa europea dei 1500 stile libero, a +4"4. Rachele Bruni, cuffia scura, resta coperta, prende bene il primo rifornimento e gira a +14"3, diciannovesima. Ai 2.3, giusto un quarto di gara, allunga Twichell con Beck a +1"9, e Cunha a +3"0. Nel gruppone la campionessa olimpica, doppio oro europeo in carica l'olandese Sharon Van Rouwendaal a +19",  diciassettesima e appena avanti di un secondo dalla nostra Rachele che passa bene, beve sali minerali e carboidrati al rifornimento sul pontone, accelera, e dopo due giri è quindicesima a +12"8 dalla testa comandata da Twichell in 35"14. Amenta il ritmo e la frequenza di bracciata della statunitense che esordì con un bronzo iridato a Shanghai 2011, per un passaggio a 3.8 km che la vede in versione lepre per la connazionale campionessa olimpica del 2012 Haley Anderson. La vicecampionessa iridata di Gwangju infatti comincia a scaldarsi e passa seconda a +1"6 davanti alla coetanea francese francese Lara Grangeon, specialista della 25 km di cui è vicecampionessa europea in carica, che esprime velleità di medaglia e si attacca a +1"7 dal treno a stelle e strisce. Risale ancora la Bruni, decima a +10"5. Il gruppone si allunga e riprende il suo ritmo Cunha che passa a metà gara (5.2 km) saltando il rifornimento e precedendo Twichell e Beck a +3"0. La 30enne di Firenze, tesserata per Fiamme Oro e Aurelia Nuoto, resta sempre guardinga a +12" in nona posizione appena dietro alle favorite Van Rouwendaal, Anderson e Grangeon. A tre giri dalla fine la testa se la scambiano al rifornimento americana e brasiliana e Rachele è sempe a +14"5, sulla scia della campionessa mondiale cinese Xin Xin, dodicesima a +13". Ai 6.6 km riparte il forcing dell'altra americana Anderson che stavolta precede Cunha di +2"3 e la compagna Twichell, a +3"4. Bruni si sfila un po', passa a quindici secondi dalla prima e fatica a restare attaccata al gruppo. A due giri dal termine (7.17 km) Twichell che salta il rifornimento e gira davanti con tre secondi su Cunha e Van Rouwendaal che è terza a un secondo dalla brasiliana. Bruni resiste e passa a +12". A sette chilometri parte la tedesca Beck che prova ad andarsene. Tampona Twichell a +2", risale la cinese Xin Xin terza a +5" con Van Rouwendaal, Anderson e Grangeon tutte racchiuse in sei secondi. Purtroppo fatica Bruni che è ad oltre 25 secondi. Serve una scossa ma non c'è. A un chilometro dalla fine parte il volatone lungo con Cunha che sfrutta la stanchezza di Beck. L'olimpionica Van Rouwendaal è a sette decimi mentre la Beck cede il passo e finisce a tre secondi. A sorpresa sale l'australiana Kareena Lee, decima ai mondiali di Gwangju. Nell'imbuto finale la verdeoro non si prende e vince davanti alla campionessa uscente Van Rouwendaal che respinge l'incede dell'outsider Lee. Bruni è quattordicesima, purtroppo con un ritardo di 2'36"7 dal podio.

TRA 24 ORE PALTRINIERI E SANZULLO. Previste pari condizioni meteo. In gara in 26 atleti con tutti i big: il 29enne olandese campione olimpico e mondiale del 2017 Ferry Weertman; il 25enne francese bronzo uscente e argento iridato ed europeo Marc-Antoine Olivier; il 23enne tedesco campione del mondo e bronzo europeo Florian Wellbrock, bronzo nei 1500 e quarto negli 800, che a Gwangju realizzò l'accoppiata coi 1500; il 26enne tedesco Rob Muffels, bronzo iridato ed europeo nel 2018; il 27enne statunitense Jordan Wilimovsky, campione del mondo nel 2015 e argento nel 2017, quinto a Rio; il 24enne ungherese Kristof Rasovszky, argento europeo nel 2018 e dominatore della stagione di coppa interrotta dalla pandemia, e la vecchia conoscenza, il 37enne tunisino Oussama Mellouli, campione olimpico nei 1500 a Pechino 2008 e della 10 chilometri a Londra 2012.
L'Italia sarà rappresentata da Gregorio Paltrinieri e Mario Sanzullo. Il 26enne carpigiano, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto, ci arriva dopo lo straordinario argento conquistato negli 800 stile libero malgrado la mononucleosi ne abbia messo a rischio perfino la partecipazione alle Olimpiadi; il quarto posto nei 1500, però, ha evidenziato maggiori difficoltà di tenuta in una gara di endurance. "L'argento di Gregorio è stata una medaglia conquistata con temporamento, determinazione, grande personalità, che dimostra come nulla gli è precluso a priori" - asserisce il tecnico Fabrizio Antonelli - "Gregorio darà il massimo. Le conclusioni le trarremo alla fine". Parte da outsider, invece, Sanzullo, 28enne di Fiamme Oro e CC Napoli che ha come migliori piazzamenti il nono posto mondiale e il sesto europeo. "Se dovesse trovarsi nell'imbuto finale tutto potrebbe succedere", accenna l'allenatore Emanuele Sacchi. Ci vorrebbe una gara tattica, senza strappi e le condizioni ambientali potrebbero permetterlo. L'acqua calda non aiuta la velocità. "Il confronto interno con Rachele è stato molto utile ad entrambi. Mario è cresciuto dal punto di vista caratteriale ed è molto bravo ad adattarsi alle situazioni. Finora l'Olimpiade è stata caratterizzata molti risultati a sorpresa; bisogna essere pronti a cogliere l'occasione e chissà che non ne arrivi un altro".

Programma delle dieci chilometri
Odaiba Marine Park

Mercoledì 4 agosto
1. Ana Marcela Cunha (Bra) 1h59'30"8
2. Sharon van Rouwendaal (Ned) 1h59'31"7
3. Kareena Lee (Aus) 1h59'32"5
14. Rachele Bruni (Ita) 2h02'10"2
 
Giovedì 5 agosto, alle 6:30 locali
In Italia le 23:30 del 4 agosto
con Gregorio Paltrinieri e Mario Sanzullo

Il parco marino di Odaiba ha sabbia e rocce che circondano una baia tranquilla che si estende accanto al parco Daiba. E' uno dei luoghi turistici più frequentati in Giappone raccolto in uno scenario futuristico tra il Rainbow Bridge e il Fuji Television Building. Particolarmente frequentato per la spiaggia, i prati erbosi, le piattaforme e lo Skywalk.

foto di Giorgio Scala - DBM / L'uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali. Obbligatorio menzionare i credit.