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Viola Valli nella Hall of Fame del fondo

Fondo
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Viola Valli è stata nominata nella Hall of Fame della International Marathon Swimming Hall of Fame per il 2021. Atleta del Varese Olona Nuoto con Piero Ragazzi e poi della Snam con Marcello Rigamonti è stata un'icona nel nuoto di fondo e dello sport azzurro all'inizo del nuovo millennio: otto ori iridati tra cui la 10 chilometri a Barcellona 2003 e la 25 nel 2001 a Fukuoka, seguita sempre da vicino dal direttore tecnico della Nazionale Massimo Giuliani e dal suo assistente Valerio FuscoIn entrambe le gare, sconfisse le altre due premiate dalla International Marathon Swimming Hall of Fame, l'olandese Edith van Dijk e la tedesca Angela Maurer. La quarantottenne varesina riceverà il premio di Honor Swimmer in Italia, per motivi legati all'emergenza sanitaria in data da definirsi.
Sono felice ed onorata e fino a qualche mese fa non me lo sarei mai aspettato – ripete l'ex azzurra, Cavaliere al Merito della Repubblica nominata nel 2003 da Carlo Azeglio Ciampi, di cui si ricorda anche l'amicizia speciale con la moglie Franca - poi però negli ultimi mesi ho ricevuto richieste di materiale e informazioni. Avendo vinto tutte e tre le distanze sono riuscita ad ottenere questo prestigioso riconoscimento". Domenica l’ufficialità con incontri web ed email. "Ho iniziato a nuotare quando avevo 3 anni - si racconta - ma solo quando sono diventata maggiorenne ho capito che avrei potuto fare di più come nuotatrice di fondo, questo grazie anche ai miei allenatori. Ci fidavamo l'uno dell'altro e contrariamente alla prima parte della mia carriera di nuoto, sono riuscita a emergere con abnegazione e perseveranza. Ho partecipato alle Universiadi in gare di mezzofondo in piscina ottenendo un quarto posto e ho partecipato ai Giochi del Mediterraneo di Bari salendo sul podio. Sono stata anche in grado di vincere diversi campionati italiani, mi piaceva soffrire. Durante gli allenamenti in piscina, capivo che la resistenza era adatta a me. Avevo una mentalità molto forte. Avevo bisogno di allenarmi duramente per compensare il fatto che non ero dotata fisicamente come le mie avversarie. Adoravo il mare, la natura, il sole e gli spazi aperti". "Sicuramente, il nuoto in acque libere era più adatto a un'anima libera come me - continua - Il mio allenatore in quel momento poi ha dato il suo contributo indicandomi la strada. Mi sono avvicinata alle gare in acque libere non avendo esperienza e coscienza di ciò che mi sarebbe aspettato. All'inizio ho nuotato solo gare di 5 chilometri. Sentivo parlare di maratone, ma non mi importava. Successivamente ho deciso di prendere parte alla mia prima gara di 25000 ed è stato subito un successo. È stata una sfida per me, ma sin dall'inizio ero sicura di riuscire ad avere successo e volevo dimostrarlo a me stessa. Per 12 anni, i miei allenamenti sono stati molto intensi, ero abituata a nuotare per circa 110 km a settimana e anche a fare molte simulazioni di gara. In piscina ho gareggiato solo per la mia squadra. La mia testa era solo per il nuoto in acque libere. Vincere il Mondiale e potermi ripetere è stata per me una gioia immensa e questo mi ha gratificato a sufficienza. Avevo 31 anni e volevo ritirarmi da vincitrice. Per ottenere ciò che ho ottenuto, ho viaggiato attraverso grandi sofferenze. È stata molto dura. Il mio unico rimpianto sono le Olimpiadi (Pechino 2008 prima edizione ndr), avrei dovuto aspettare altri quattro anni ma non aveva più senso per me. Vorrei ringraziare tutte le persone che amano questo sport che considero puro e vero. Ho potuto nuotare in luoghi magnifici, cavalcare onde molto grandi, ho incontrato delfini, tartarughe marine e squali. Il nuoto in acque libere offre opportunità straordinarie".