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Barelli: "Date Olimpiadi appropriate, preoccupato per società"

Federazione
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"La data individuata per i Giochi Olimpici di Tokyo non sorprende. Era chiaro che si andasse a finire nello stesso periodo individuato per il 2020 e anche abbastanza comprensibile per motivazioni di carattere organizzativo e perché è la data più appropriata per molte federazioni internazionali, anche se non per tutte". Il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, commenta così all'agenzia Italpress la nuova collocazione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che si svolgeranno dal 23 luglio all'8 agosto 2021. "E' esattamente la data prevista per i Mondiali di nuoto di Fukuoka - aggiunge Barelli - Adesso la Fina provvederà a interloquire con tutti gli addetti ai lavori della nostra famiglia. Ci sono diverse opzioni per questi Mondiali: si potrebbero fare prima delle Olimpiadi, un'ipotesi che ha pro e contro ma sarebbe una soluzione; si potrebbero fare subito dopo o a distanza di un mese dai Giochi Olimpici, oppure ancora si potrebbero spostare al 2022, come ha deciso di fare l'atletica leggera".
L'ipotesi del 2022, del resto, creerebbe alcuni problemi al calendario internazionale e anche all'Italia. "Ci sarebbe un intasamento enorme di eventi - sottolinea Barelli a Italpress - Nel 2022 sono in programma i Commonwealth Games in Inghilterra, una manifestazione molto importante per i Paesi anglofoni, ancor piu' dopo la Brexit; in estate ci saranno anche gli Europei di pallanuoto a Spalato e gli Europei di nuoto a Roma, un evento in programma dall'11 al 21 agosto. Le finestre per i Mondiali, dunque, sarebbero davvero poche".
"La mia preoccupazione non è quando è la data delle Olimpiadi o quando partono gli atleti per fare i Giochi e i Campionati del mondo. Il mio problema è dove si alleneranno gli atleti per fare le Olimpiadi e i Campionati del mondo, troveranno ancora le piscine aperte? Le palestre aperte?". Il presidente ha poi espresso le sue preoccupazioni all'agenzia Adnkronos. "La mia preoccupazione è questa: nel 2021 lo sport potrà ancora allenarsi specialmente in Italia che è così fragile, con un sistema che si basa su meravigliose società sportive, ma è fragile dal punto di vista economico? Mentre gli americani lo sport di alto livello lo fanno all'università, qui lo fai con la mano destra nel portafoglio del presidente e dei dirigenti delle società. Se non ci sarà un intervento pesante a favore dell'impiantistica sportiva, delle gestioni, delle società sportive, ho paura che alla fine del coronavirus gli impianti saranno chiusi e le società saranno fallite. Il mio ragionamento e i miei pensieri vanno più su questo che non dove saranno collocati nel calendario i grandi eventi. Mi piacerebbe litigare sul calendario, avendo squadre allenate e atleti in piena forma, che sono la conseguenza di una base che ha da potersi allenare negli impianti e nelle piscine - continua Barelli all'Adnkoronos - Il governo deve chiarire se vuole o no che si possa fare lo sport, non solo di altissimo livello o dei campioni di calcio di Serie A, visto che si continua a parlare di calcio di Serie A. Il tema è: vogliamo che ci sia ancora attività motoria e sport di base nel nostro paese? Bene, allora bisogna mettere mano al portafoglio e aiutare le società affinché possano riprendere le attività. Bisogna fare in modo che gli impianti sportivi siano raggiunti da finanziamenti da parte dello Stato se no falliscono e rimangono chiusi".