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"Per evitare un mare di guai". A Ostia tra sport e sociale

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Grande entusiasmo a Ostia in occasione della "Giornata del Nuoto e della Sicurezza Acquatica". Tanto pubblico, composto soprattutto dai bagnanti, ha partecipato all'evento, organizzato dal Comitato Regionale Lazio della Federazione Italiana Nuoto nell'ambito del progetto "Per evitare un mare di guai" promosso per salvaguardare la vita umana attraverso la diffusione della cultura dell'acqua, delle discipline natatorie e assicurando la formazione e l'aggiornamento degli assistenti bagnanti che controllano le coste italiane.
Teatro della manifestazione - che si inserisce nell’ambito dell’iniziativa “Regione Lazio – L’estate delle Meraviglie” - la spiaggia Le Dune, Lungomare Duilio 22, ad Ostia, di fronte al centro federale, casa dei campioni Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti e delle nazionali di pallanuoto medagliate olimpiche. Grandi e piccoli, incuriositi dalle prove in mare, si sono avvicinati ai protagonisti, diventanto loro stessi co-protagonisti. Ad illustrare le tecniche di salvataggio i cordinatori della Sezione Salvamento di Roma Giuseppe Andreana, di Ostia Franco Russo e di Ladispoli-Cerveteri Mario Monti. A seguire l'evento anche le telecamere di "Mi Manda Rai Tre".
L'obiettivo è la salvaguardia della vita umana. Le simulazioni di soccorso a mare attraverso l'ausilio di pattini, unità cinofile, tavole e moto d'acqua si sono alternate con le prove dei campioni della nazionale di nuoto per salvamento Silvia Meschiari, Federica Volpini, Andrea Niciarelli, Federico Gilardi, accompagnati dal tecnico federale Massimiliano Tramontana.
"In Italia abbiamo 70.000 assistenti bagnanti che presidiano i circa 8.000 chilometri di costa e 5 milioni di praticanti - spiega il presidente Paolo Barelli - La sicurezza acquatica è di primaria importanza per la federazione che forma ed accresce gli assistenti bagnanti, promuovendo strumenti e sviluppando tecniche per assicurare il pronto intervento e prevenire incidenti durante la balneazione. Il nostro compito è anche educare la cittadinanza perché bisogna vivere con fiducia, rispetto e responsabilità il mare. Con questa manifestazione desideriamo sensibilizzare le istituzioni, affinché ogni specchio d'acqua sia controllato da professionisti ben addestrati. La nostra è una funzione educativa, è il cosiddetto salvamento didattico. Mettiamo a disposizione della collettività la nostra professionalità con l'obiettivo di vivere con serenità e coscienza ogni attività in acqua".
Il consueto evento nazionale - che in occasione dei prossimi Europei 2019 e Mondiali 2020 di nuoto per salvamento avrà una valenza internazionale - è previsto a Riccione il 19 settembre (dal 17 al 30 sono in programma gli Europei).

Cenni storici del nuoto per salvamento
 
Il salvamento in Italia nasce ufficialmente il 28 settembre del 1899 nel palazzo comunale di Ancona con lo scopo di divulgare, con la pratica del nuoto, l'addestramento al salvataggio e al pronto soccorso. Da allora la Società Italiana Salvamento e le sue sezioni si distinsero per un'intensa attività educativa basata sull'insegnamento dei movimenti di nuoto, di corsi di salvamento e di pronto soccorso per asfittici (il programma di base fu adottato dalle Forze Armate). I corsi terminavano normalmente con delle competizioni e saggi di abilità natatoria e di soccorso.
 
Nel 1936 la Società Italiana di Salvamento è confluita nella FIN divenendone una sezione, ovvero il Nuoto per Salvamento. Da questa sinergia sono derivati nel tempo risultati insperati soprattutto sul piano sociale al punto che le autorità di governo italiane nel 1960, a conclusione di un lungo e ponderato percorso decisionale, hanno riconosciuto il brevetto di Assistente Bagnanti marino della FIN Sezione Salvamento quale titolo valido a disimpegnare l'attività di assistente bagnanti.
 
L'attività di salvamento in Italia - in sintonia con una costante ricerca di alta e specifica professionalità ed in linea con le mutate realtà sociali del Paese, sempre più finalizzate alla tutela dell'Ambiente e verso la Protezione Civile - si è ulteriormente attivata con un enorme impegno di risorse, nella realizzazione di centri federali di alta specializzazione per il soccorso e la sopravvivenza lacuale, in mare, fluviale e in caso di alluvioni; per garantire l'assistenza in elisoccorso con specifici progetti e programmi di pubblica utilità e con l'adeguamento di strumenti e mezzi al servizio degli operatori, tra i quali l'utilizzo delle moto d'acqua e dei cani per il salvataggio, che hanno rivoluzionato le operazioni di soccorso accelerando e perfezionando i tempi di intervento. 
 
Nell'ambito dell'organizzazione nazionale, la sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto riveste, attraverso i propri presidi su tutto il territorio, un ruolo determinante per la formazione, e successivamente per garantire l’aggiornamento, degli assistenti bagnanti; in sinergia con la Protezione Civile, la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana, Regioni, Province e Comuni, anche nell'ambito di progetti per la tutela dell'ambiente marino. 
 
Con i suoi sforzi, unitamente alla formazione degli assistenti bagnanti e alla promozione del nuoto, la Federazione Italiana Nuoto ha così consentito una progressiva diminuzione degli incidenti in acqua e delle morti per annegamento rendendo l’Italia uno dei paesi più sicuri del mondo. I risultati ottenuti nel campo della sicurezza della vita in acqua sono esempio positivo e modello da seguire per le altre associazioni mondiali che operano nel salvamento. L'impegno, la professionalità delle eccellenze impiegate dalla sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto, e gli standard qualitativi del percorso formativo, sono ormai riconosciuti a livello internazionale e parametri fondamentali dell’intero movimento, rappresentato a livello agonistico anche da Squadre Nazionali assolute e giovanili che negli ultimi anni si sono particolarmente distinte ai campionati mondiali ed europei.

Foto GiampieroSposito/Deepbluemedia.eu