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Mondiali. Italia-Serbia 14-15 dtr. Azzurri eliminati nei quarti

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Si ferma ai quarti di finale il cammino del Settebello ai campionati mondiali di Fukuoka. Passa la Serbia con 7 debuttanti e un futuro luminoso davanti a sé, che batte l'Italia vice campione del mondo in carica ai rigori per 15-14 dopo aver pareggiato col centroboa Ubovic a 48 secondi dalla fine (11-11). Ai rigori risulta decisiva la parata di Mitrovic sul mancino Damonte (in precedenza parati i tiri anche di Di Somma e subito dopo di Radulovic). Gli azzurri, spesso in vantaggio (3-2, 4-3, 6-5, 7-6, 8-7, 9-8, 10-9, 11-10), non sono mai riusciti a sganciarsi. Ora giocheranno per il quinto posto.

Tabellino di Italia-Serbia 14-15
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 3, Damonte, Marziali, A. Fondelli, Cannella 2, Velotto 1, Echenique, N. Presciutti 1, Bruni 2, E. Di Somma 2 (1 rig.), Dolce, Nicosia. All. Campagna.
Serbia: Misovic, Radulovic, Rasovic 4 (1 rig.), Randelovic, Lazic 1, Milojevic, Drasovic 1, Jaksic 2, Jankovic, Ubovic 1, Vucinic 1, Martinovic 1, Mitrovic. All. Stevanovic.
Arbitri: Zwart (Ned) e Ohme (Ger).
Note: parziali 3-3, 2-2, 4-4, 2-2. Regolamentari 11-11. Finale 14-15. Tiri di rigore: Fondelli (I) gol, Drasovic (S) gol; Di Somma parato, Radulovic parato; Di Fulvio gol, Vucinic gol; Presciutti gol, Jaksic gol; Damonte parato, Rasovic gol. Superiorità numeriche: Italia 8/13 + un rigore, Serbia 7/12 + 2 rigori di cui uno parato da Del Lungo a Rasovic a 7'30 del secondo tempo, sul 5-5. Uscito per limite di falli Dolce (I) a 1'30 del quarto tempo. Mitrovic (S) in porta. Spettatori 300 circa. 

Il commento del cittì Campagna: "E' stata una partita molto fisica, di una grande intensità, quella che mi aspettavo. I ragazzi sono stati dentro al match fino alla fine, ma purtroppo non è bastato. Abbiamo perso per alcuni dettagli, ci hanno fregato per dei blocchi che consentivano di far arrivare facilmente la palla al centro. Malgrado ciò abbiamo tenuto, siamo stati spesso in vantaggio senza riuscire ad allungare e abbiamo commesso un ingenuità alla fine mettendoci ad M. Quando dai l'anima non è una sconfitta, non è un fallimento, è un percorso di crescita individuale e collettivo. Anche giocare la prima partita intensa dopo quattro match più semplici probabilmente ci ha penalizzato. Comunque non ho niente da dire ai ragazzi; continuiamo a testa alta. Dobbiamo onorare il torneo anche se stimoli ed emotività saranno inferiori. Siamo il Settebello e daremo tutto".

La cronaca. La Serbia rompe il ghiaccio con Jaksic che dal perimetro fulmina Del Lungo dopo tre minuti (0-1). Secondo extraman e Lazic dal centro gira il tap-in del raddoppio (0-2). Secondo uomo in più per l'Italia e stavolta è Cannella a sbloccarla (1-2). La rete dell'attaccante romano gasa gli azzurri che passano due volte: prima Bruni sguscia al centro, elude la marcatura Martinovic e piazza il pareggio. Poi controfuga e Cannella con un lob perfetto prende fuori tempo Misovic per il 3-2. Il sei azzurro commette però fallo da rigore che Drasovic trasforma (3-3).
La prima parte del secondo parziale scorre con chiamate Var e due extraman sbagliati per parte; poi alla quarta superiorità il Settebello passa ancora da quattro con Di Somma che tira il diagonale del 4-3. Ancora in superiorità numerica arriva il pareggio di Rasovic che sfrutta un fallo in contrattacco di Di Fulvio. Lo stesso tre serbo è on fire e buca ancora del Lungo sul primo palo ancora in più (4-5). Il Settebello reagisce e guadagna subito il penalty al centro (fallo su Di Fulvio lanciato): Di Somma spiazza il portiere e si regala il bis (5-5). In chiusura Del Lungo stoppa stavolta Rasovic dai cinque metri, per rigore concesso sullo stesso tre serbo. Si cambia campo in parità.
Il terzo periodo si apre con un doppio extraman ed il secondo timbrato da Presciutti, bravo ad inserirsi ai due metri per l'assist al bacio di Echenique (6-5). Settimo extraplayer anche per gli avversari che sfruttano il buco a destra per il nuovo pareggio di Jaksic (bis). L'uomo in più è ben giocato da entrambe le squadre e, su fallo grave di Jankovic, Velotto gira al volo il 7-6. Non c'è sosta; stavolta la Serbia manovra bene e pareggia con Martinovic dall'angolo (7-7); Bruni si stacca dai due metri e raccoglie l'assist di Presciutti in più (8-7). I serbi non ci stanno. Presciutti commette fallo grave su Ubovic e ancora Rasovic piazza il tris dal lato per l'8-8. Controattacco e riecco il Settebello: fuori Randelovic e Di Fulvio si iscrive a referto con una girata delle sue (9-8). Però Fondelli prende il secondo fallo grave e la Serbia pareggia stavolta con Vucinic ancora sul primo palo (9-9).
Il finale è da brividi: Bruni viene stoppato da Mitrovic all'undicesimo extraman, poi ci pensa Di Fulvio con un missile a schizzo a sbloccare di nuovo l'equilibrio in più (10-9). I serbi sbagliano il decimo uomo in più con Vucinic, ma passano ancora con Rasovic (quaterna) che buca mani e rete per il 10 a 10 con 5 minuti da giocare. Jaksic commette fallo grave su Bruni e gli azzurri provano a sfruttare il tredicesimo uomo in più: Di Fulvio si prende il tiro pesante, piazza il tris e mette di nuovo avanti Azzurra (11-10). Di Somma commette secondo fallo grave e Del Lungo compie un miracolo su Vucinic. A 48" dal termine però l'ex Brescia Ubovic si esalta, riceve l'assist giusto e gira in rete il pareggio (11-11). Si va ai rigori. 
Fondelli e Drasovic segnano; Di Somma e Radulovic vengono stoppati dai portieri; Di Fulvio e Vucinic trasformano, come Presciutti e Jaksic. Si giunge all'ultimo round. Il mancino Damonte incrocia, ma Mitrovic schizza il pallone quanto basta per mandarlo sul fondo; Rasovic invece segna il gol che vale le semifinali e il ritorno della Serbia tra le prime quattro del mondo dopo l'oro olimpico di Tokyo, che segue quello di Rio de Janeiro, e due anni di costruzione con giovani e nuovo allenatore.

Il commento del capitano Del Lungo: "Dopo una prestazione di alto livello brucia tantissimo essere eliminati soprattutto ai rigori dopo che già l'anno scorso è andata male, con la sconfitta in finale contro la Spagna. Comunque è una sconfitta da cui dobbiamo imparare e servirà per andare ancora più in alto. Voglio anche rivolgere i complimenti ai miei compagni perché hanno disputato una bellissima partita con continue azioni, grande intensità, fatica. Ora dobbiamo onorare il torneo e premiare i nostri sacrifici con la migliore posizione possibile e poi penseremo all'europeo".

MERCOLEDI' SEMIFINALE ITALIA-OLANDA FEMMINILE. Un 2022 in perfetta parità consegna ancora maggiore incertezza al match in programma mercoledì 26 luglio alle 17 locali (le 10 italiane), in diretta su Raidue e Skysport. Serve una semifinale per consolidare l'impresa compiuta nei quarti contro le triolimpioniche e quadiridate in carica degli Usa, estromessi dalla zona medaglie a dieci anni di distanza da Barcellona 2013. L'Olanda lo scorso mondiale a Budapest battè nella finale per il terzo posto un Setterosa impeccabile per due tempi, ovvero fino al 4-1 di metà gara. Poi il black out con un parziale devastante di 6-0. Finì 7-5. L'Italia si leccò le ferite e aspettò un paio di mesi. L'occasione fu ancora la finale per il terzo posto all'europeo di Spalato. Il Setterosa partì forte, venne superato sul 12-10, ma con un finale da favola vinse 16-13 e tornò sul podio europeo dopo sei anni. 
Le olandesi dopo il quinto posto alle Olimpiadi hanno cambiato gestione tecnica inserendo come capo allenatore il greco Evangelos Doudesis, per anni assistente dello storico Arno Havenga, diventato team manager. Alla prima giornata le orange hanno battuto proprio la Spagna campione d'Europa 7-6 nel girone compiendo un percorso netto con quattro vittorie. 
Le azzurre, guidate da Carlo Silipo, dopo la qualificazione fallita alle Olimpiadi di Tokyo, non partecipano ad una finale mondiale da vent'anni, a Barcellona 2003 persero proprio contro gli Usa che conquistarono il primo titolo iridato della loro storia. L'ultimo successo risale proprio a Fukuoka 2001 in finale con l'Ungheria (7-3). Corsi e ricorsi storici. 

Foto di Giorgio Scala/DBM
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